Harry ha gli occhi di un bambino, Louis
l'ha sempre pensato. L'ha pensato fin dal primo momento in cui lo ha
incontrato e si è trovato davanti quei suoi grandi occhi
verdi,
magnetici, brillanti di speranze e paure, che gli hanno come trafitto
il cuore.
Harry ha sedici anni, la prima volta
che Louis lo vede, e la dolcezza di un bambino impressa sulle labbra
morbide, negli occhi luminosi, sui lineamenti rotondi e gentili del
viso. E forse è questo ad attirarlo così tanto
verso di lui: quella
dolcezza che sembra trasudare ingenuità, entusiasmo,
innocenza,
amore per la vita. Tutte quelle piccole cose di cui Louis ha
disperatamente bisogno per alleviare il peso che gli opprime il
petto, per sollevare quella maschera da duro che la sua insicurezza
lo spinge a indossare ogni giorno.
La prima volta che si baciano, una
serie di lunghi baci profondi mentre sono distesi sul letto della
camera di Louis, Harry ride, ride scostandosi i riccioli castani
dalla fronte, con la felicità dipinta negli occhi e sulle
labbra.
Louis si sente balzare il cuore nel vederlo così
meravigliosamente
libero e privo di barriere, animato da un entusiasmo puro e sincero
che nessuno è ancora riuscito a intaccare.
Ma poi ci pensa il tempo, a intaccarlo.
Ci pensa il management, ci pensano le coperture, ci pensano i media,
la stampa, il pubblico, le apparenze, le bugie portate avanti per
così tanto tempo che Louis finisce per sentirsi avvelenato e
traboccante di nausea, una nausea che potrebbe esplodere da un
momento all'altro.
Con il passare del tempo gli occhi
bambineschi e ridenti di Harry si fanno sempre più cupi,
sfuggenti.
E lui sembra l'unico in grado di vederlo, di capirlo. Tutti gli altri
sembrano non accorgersi del sottile cambiamento in Harry, di come il
ragazzo abbia iniziato a chiudersi in improvvisi silenzi, a rimanere
sovrappensiero e guardare da un'altra parte persino nel bel mezzo di
una conversazione di gruppo, o di come il suo sorriso appaia spesso
tirato e artificiale. Louis conosce fin troppo bene il sorriso di
Harry per non accorgersi di quando c'è qualcosa che non va.
E ormai
è diventato inutile chiudersi nella loro camera, distendersi
insieme
nel letto e abbracciarsi, e poi dire sottovoce, come da copione;
-Cosa c'è che non va, amore? Perché stai
così?
Perché lo sanno benissimo entrambi
cosa non va. Entrambi sentono il peso del mondo che li opprime, li
soffoca, li costringe a nascondersi. Ed è qualcosa che non
sono più
in grado di sopportare; provare un amore tanto forte da sentirselo
bruciare in gola, disperato, travolgente, sul punto di esplodere, ed
essere costretti a ricacciarlo giù, a relegarlo dietro
un'insensata
parata di stanze vuote, camerini chiusi a chiave, baci rubati,
sguardi interrotti a metà, gesti negati, maschere, catene.
-Non ce la faccio
più.- mormora a volte Harry, con le lacrime agli occhi,
stringendolo
così forte che Louis si sente quasi soffocare, ma non dice
niente.
Rimane lì a sentire le braccia solide di Harry strette
intorno al
suo corpo, il suo respiro spezzato sul collo, e non può fare
altro
se non accarezzargli i capelli e incoraggiarlo con parole che ormai,
dopo tutti quegli anni, sono diventate vuote e prive di significato.
Harry è il suo
bambino, fragile eppure forte al tempo stesso. Harry è
innocenza
macchiata dal peso di una vita che non è in grado di
reggere, il
peso di un nome intrappolato da schemi e aspettative.
A soli ventuno
anni, Harry ha il corpo di un uomo, il viso di un uomo, gli occhi di
un uomo che è stato costretto a crescere troppo in fretta, a
soffrire più del dovuto. E Louis odia, odia con tutto il
cuore
chiunque abbia contributo a rubare quell'innocenza primitiva, ingenua
e bellissima dagli occhi della persona che ama più di
chiunque altro
al mondo.
Poi arriva il
giorno in cui tutto cambia; i flash delle macchine fotografiche, le
telecamere puntate su di loro mentre Harry, Louis, Niall e Liam
camminano lungo il tappeto rosso, diretti al piccolo palco dove
terranno una presentazione del loro ultimo singolo.
Come al solito i
giornalisti urlano, sputano fuori domande velenose, su Eleanor, su
Briana, sul presunto bambino, e Louis ha il sangue che gli ribolle
nelle vene e le mani che tremano, affondate nelle tasche dei
pantaloni, a discapito del sorriso che si è costretto a
scolpirsi
sulle labbra.
Salgono sul palco,
abbagliati dal flash accecante delle fotocamere e assordati dal vocio
dei giornalisti. Louis si avvicina al suo microfono e fa per
prenderlo, quando sente una grande mano calda poggiarsi sul suo
polso. Sconcertato, si volta e Harry è lì,
accanto a lui. Avvolge
la mano intorno al suo polso, così che il tatuaggio della
sua ancora
sfiori quello della corda di Louis, e sorride, un sorriso lieve
quanto sincero. Ammicca a una telecamera puntata direttamente su di
loro, poi torna a guardare Louis e poggia entrambe le mani sulle sue
spalle.
Louis non fa in
tempo a chiedersi cosa diavolo stia succedendo, cosa passi per la
testa a Harry, cosa stiano pensando tutti gli altri in questo
momento. In un attimo, Harry ha poggiato le labbra sulle sue e lo sta
baciando.
Tutti i suoi
pensieri sono spazzati via da quel bacio. Louis chiude gli occhi e,
senza esitazioni, forse per la prima volta in vita sua, decide di
essere semplicemente se stesso. Ricambia il bacio
di Harry,
muove le labbra contro le sue in un movimento dolce e intenso al
tempo stesso, si inebria del suo sapore familiare e del suo profumo
lieve, fino a perdere la cognizione del tempo.
Alla fine si
scostano, le mani di Harry ancora poggiate sulle sue spalle, senza
quasi accorgersi del silenzio di tomba che pervade la stanza. Louis
guarda il suo ragazzo e si sente finalmente libero dalle catene che
gli opprimono il petto. Perché Harry sta sorridendo, sta
sorridendo
davvero. Uno di quei sorrisi luminosi che gli spaccano le labbra e
sprizzano entusiasmo e gioia, una gioia riflessa nei suoi occhi verdi
che splendono di dolcezza, incantevoli come quelli di un bambino.
È come se Harry,
con quel gesto, si sia liberato di ogni maschera e abbia recuperato
tutta l'innocenza che gli è stata rubata negli anni.
È come se
fosse di nuovo puro, incontaminato, pronto ad urlare il suo amore
davanti al mondo, a vivere al di fuori di qualsiasi schema ed
etichetta, e Louis, stringendo con forza le mani intorno alle sue, si
sente forse per la prima volta un po' simile a lui.
Altrettanto felice.
Altrettanto puro. Altrettanto libero.