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Autore: Emmas_dreams    19/12/2016    2 recensioni
Una anno, per una anno Emma dovrà stare dall'altra parte del mondo.
Una casa contenente una famiglia ormai a pezzi,
Un ragazzo scontroso e che apparentemente la odia,
e una scuola dove tutti hanno il ruolo di giudici e giurati.
Come farà Emma ha superare QUELL'anno?
~"ragazzina ti avverto di starmi lontano non sono ciò che vuoi!" Disse lui in tono serio e che metteva i brividi, i suoi occhi verde menta erano in forte contrasto con i suoi capelli corvini ed Emma in quel momento non sapeva se aveva più paura di lui o di se stessa e di ciò che provava.
"Va bene" disse piano e mentre fece per andarsene qualcosa la bloccò, o meglio, qualcuno.
Travis le stringeva forte il polso e la fece girare di scatto verso di lui.
Si guardarono per un attimo persi nei loro pensieri e nelle loro insicurezze, era un silenzio di quelli assordanti che ti mangiava vivo.
"Però tu sei ciò che voglio io" disse il ragazzo piano e in quel momento Emma capì che quell'anno sarebbe stato indimenticabile sotto molti punti di vista.
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Era da una settimana che evitavo costantemente Travis, lui ormai l'aveva accettato dato che non tentava nemmeno più di parlarmi come aveva anche accennato Jordan il mattino dopo che sono andata a dormire da lui e odiavo il fatto che avesse ragione, era semplicemente tornato lo stesso di prima.
Tornava sempre o fatto o ubriaco la sera a casa e i suoi lo sgridavano in continuazione ma lui se ne fregava, non studiava più con me quindi non studiava affatto e beh era tornato da Madison e MOLTE altre, mi faceva male vederlo così perché mentre prima lo faceva perché un minimo gli interessava farlo ora aveva lo sguardo spento, vuoto, perso e sapevo che era anche mia la causa anche se era stato lui a rovinare tutto come sempre.
Il giorno dopo sarebbe stato San Valentino e il fatto che sentissi i gemiti della ragazza che procurava piacere a quello che pensavo fosse il "mio" Travis non fece che peggiorare tutto.
Volevo tornare a casa e dimenticarmi di lui e del dolore che mi stava causando ma ero lì per uno scopo ben preciso, il mio futuro, tutto quel dolore sarebbe solo servito a farmi tornare più forte e decisa su ciò che volevo dalla vita.
"Bambina mia perché piangi?" Chiese mia madre, avevo bisogno di qualcuno che mi conoscesse davvero, che potesse tirarmi su il morale e lei era perfetta in questo.
"Nulla solo che mi mancate, mi manca casa" dissi piano, non volevo turbarla troppo raccontandole di Travis, sapeva che era il mio ragazzo anche se quel titolo non era più appropriato e probabilmente non lo era mai stato.
"Amore mancano ancora 7 mesi e poi ci vediamo di nuovo, ne sono già passati 5 abbi forza, ci saranno sempre momenti no nella tua vita ma tu devi riuscire a superarli al meglio" disse ed io annuii come se potesse vedermi, aveva assolutamente ragione.
"Grazie mamma, ora vado che devo studiare" dissi prima di prometterle che non avrei più pianto e che l'avrei richiamata nei prossimi giorni, mi salutò dicendomi che le mancavo pure io poi chiuse la chiamata e la realtà si abbattè su di me come prima non dovevo nemmeno studiare, non potevo distrarmi su nulla purtroppo.
Uscii dalla camera solo quando sentii i gemiti finire, dovevo davvero fare pipì e non ce la facevo più a tenerla anche se avrei voluto stare in camera per altre 8 ore come minimo.
Aprii lentamente la porta e sbucai nel largo corridoio senza prima, stupidamente, controllare che non ci fosse nessuno e quando li vidi, lì fu il momento peggiore di tutti.
Travis baciava la ragazza che lo teneva stretto a se come se potesse fuggire da un momento all'altro, quello era proprio il corridoio delle lacrime perché altre gocce salate scesero giù dal mio viso senza che potessi fermarle e iniziai a singhiozzare disturbandoli dal loro teatrino, mi sentivo così stupida e tradita.
Non mi importava che mi vedessero, volevo che Travis sapesse cosa mi causava, volevo che vedesse che nonostante tutto io ero lì a piangere per lui e quando mi vide sembrò come se i nostri cuori avessero smesso di battere all'unisono.
Eravamo lì in piedi a fissarci, le lacrime nei miei occhi erano intrattenibili, tempeste che si sprigionavano nei suoi e dolore, tanto dolore, palpabile nell'aria come il troppo profumo della ragazza accanto a lui che intanto se n'era andata scocciata per il fatto che lui non la guardasse più, che stupida.
Decisa camminai in avanti, sfortunatamente il bagno era accanto alla sua camera, lui non accennava a muoversi così a testa alta anche se dentro di me ero a terra camminai lenta verso la mia meta.
"Emma" sossurrò lui quando gli passai accanto, non aveva il suo profumo addosso, quello che amavo, aveva quello della sgualdrina di prima e questo mi convinse a girarmi e guardarlo con disprezzo.
"Spero tu sia soddisfatto Travis" dissi prima di correre verso il bagno e chiudermici dentro per versare altre lacrime, volevo solo che tutto finisse, volevo che lui mi amasse come io amavo lui, volevo sentirglielo dire e sentirgli dire che ero l'unica per lui ma purtroppo questo non sarebbe mai accaduto, lui era Travis clark ed io una ragazza sventurata che gli aveva donato il suo cuore per poi sentirlo frantumarsi lentamente sotto i suoi occhi.

TRAVI'S POV
La guardavo mentre velocemente si chiudeva in bagno e mi chiudeva fuori dalla sua vita di nuovo, ero stato uno stronzo era distrutta ed io avevo lasciato che si affezionasse a me sapendo cosa le avrei fatto, mi era impossibile stare lontano da quella ragazza e solo in quel momento, dopo la festa, quando la vidi andare via con quel pezzo di merda di Jordan capii che non mi era più indifferente, non potevo parlare di amore, sapevo di non amarla e sapevo che se mai avessi amato qualcuno sarebbe stato molto peggio di questo ma sapevo che mi piaceva e tanto, mi piaceva tutto di lei, sentirla ridere o lamentarsi perché fumavo, il suo profumo, il suo corpo e la sua gioia di vivere imbattibile che mi aveva riportato a credere che ci fosse di più dello scopare e divertirsi.
Sapevo che non l'amavo ancora ma sapevo che l'avrei amata, era un presentimento che creava una voragine nel mio petto e non mi lasciava respirare, una consapevolezza che nonostante avessi voluto ignorare non avrei mai potuto e per questo corsi in camera a vestirmi, il giorno dopo sarebbe stato San Valentino ed io dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa pur di avere di nuovo la sua risata, il suo amore, non me ne fregava un cazzo se sembravo un coglione, non l'avrei più delusa.

EMMA'S POV
Mi trovai davanti alla scuola con Ester che intanto era intenta a parlare al telefono e a lamentarsi, immaginai subito che tyler fosse in ritardo e quando avvicinandomi sentii lei dire il suo nome capii che i miei sospetti erano fondati.
"Ti pare che è San Valentino è quello scemo è in ritardo?" Disse scocciata.
"Magari si sta inventando qualcosa come per la winter prom" dissi io prendendola un po' in giro e lei rise alle mie parole.
Parlare di San Valentino mi faceva venire da vomitare, appena mi chiusi in bagno il giorno prima, sentii Travis uscire di casa sbattendo violentemente la porta, è rientrato per cena ed è stato a casa, stranamente, i signori clark non potevano crederci ma io per non vederlo decisi che non era il caso scendere per cena e quindi non mangiai dicendo che stavo male.
Mi ritrovai la mattina la colazione davanti alla porta con un bigliettino scritto da lui.

Sto bruciando all'inferno, l'inferno di me stesso
Mi farò perdonare.

Lo lessi almeno tre volte prima di comprenderne bene il significato, volevo bruciarlo all'istante ma non ce la feci, lo lasciai sulla scrivania e uscii di casa prendendo la brioche che mi aveva lasciato, almeno aveva fatto qualcosa di buono.
"Oh cazzo" urlò al mio fianco Ester distogliendomi dai miei pensieri, iniziai a guardarmi in giro per capire di cosa parlasse, eravamo entrate a scuola da poco e quando capii mi si bloccò il fiato e quasi non caddi a terra.
Tutto il corridoio era pieno di rose rosse che indicavano la strada verso il mio armadietto, anche quello pieno di rose, c'era scritto emma in gigante con delle candele all' inizio della via e poi c'era lui, Travis, appoggiato al mio armadietto con le braccia incrociate che guardava attento la mia espressione come per vedere se la sua idea era stata buona o meno, tutta la scuola mi guardava e stava ai lati del capolavoro per non rovinarlo, Ester mi spinse all'interno della via di rose ed io con le gambe tremanti avanzai guardando il ragazzo che mi aspettava alla meta, e quella volta era proprio lui.
Quasi mi vennero le lacrime agli occhi, aveva fatto tutto questo per me, anche se ero ancora ferita per ciò che aveva fatto non potevo non essere al settimo cielo in quel momento, quando lo raggiunsi restammo a guardarci un attimo, era da una settimana che non gli stavo così vicino, profumava di nuovo di lui, di quel profumo che amavo alla follia, era bellissimo anche se aveva delle profonde occhiaie dovute alla mancanza di sonno e un po' di barba gli era cresciuta sul mento e sulle guance, era comunque perfetto.
"Mi dispiace, non so se potrai mai perdonarmi, non dovresti, se fossi in te me ne andrei ora ma vedi, posso provarci, questa volta davvero, se tu me lo permetterai" disse leggermente nervoso, era la prima volta che lo vedevo in quello stato ed era adorabile, lo amavo, lo amavo alla follia e l'avrei perdonato, mi starete dando della pazza ora lo so, ma quando vuoi una cosa da perdere la testa non c'è nulla che tu possa fare per tenerla lontana da te.
Presi il suo volto tra le mani e lo guardai negli occhi che iniziavano ad addolcirsi, poi davanti a tutti che in quel momento sembravano essere spariti lo presi e lo baciai come non avevo mai fatto, c'era bisogno nel nostro bacio, desiderio e amore, tutto il dolore era stato spazzato via sostituito da noi di nuovo insieme e contenti.
Mi era mancato più di quanto potessi immaginare e a giudicare da come mi teneva stretta a lui dedussi che la cosa era reciproca, la sua lingua accarezzava dolcemente la mia, le sue labbra erano morbide e il suo tocco era deciso, avevo sempre adorato quando mi baciava ma in quel momento stavo letteralmente impazzendo.
Quando ci staccammo perché la campanella aveva iniziato a suonare tutti iniziarono a battere le mani e come un idiota lui mi prese per mano e si inchinò portandomi ad inchinarmi con lui davanti a tutti.
"Sei un'idiota Travis" dissi sorridendogli, mi facevano male le guance da quanto stavo sorridendo ma non mi importava.
"Lo so" disse prima di far riconnettere le nostre labbra bisognose.
Come San Valentino non era iniziato male dai. 







Note d'autore 
Hei Hei heiiii capitolo fatto da pianti e da gioie eh? Ahahah okay ho pianto anche io scrivendolo quasi per cui spero faccia commuovere pure voi.
Che dite Travis si sarà messo la testa a posto? Nessuno li ostacolerà più? 
Lo scopriremo alla prossima puntata ;) 
Ahaha baci a prestooo
  
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