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Autore: Lady Samhain    19/12/2016    2 recensioni
L'espresso per Hogwarst è un treno speciale per tanti motivi. Generazioni di studenti hanno provato il brivido del loro primo viaggio, quando non sapevano nemmeno in quale casa sarebbero stati smistati, e la tristezza dell'ultimo viaggio di ritorno alla fine del settimo anno di scuola.
Il treno è anche un luogo speciale per fare incontri.
Questa volta, complice il cioccolato, si avvicineranno due persone che si conoscono da tanto tempo ma che non si sono mai veramente incontrate.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hogwarst Express

***


Il dondolio del treno era tanto rilassante che subito dopo pranzo Harry si era addormentato.

Non si era accorto che Ginny e Neville avevano lasciato lo scompartimento nè che erano passate almeno due ore e che Ron ed Hermione stavano tubando come piccioncini, certi che lui fosse un presenza cosciente quanto il baule sopra le loro teste.

Harry si chiese perchè si meravigliasse tanto ogni volta che vedeva quei due in atteggiamenti teneri. In fondo, passato un anno, avrebbe dovuto essersi abituato.

E invece niente, era in imbarazzo come le prime volte, e per questo prima di aprire gli occhi si stiracchiò abbastanza rumorosamente per segnalare ai due che non erano più soli.

Quando li vide separarsi e ridacchiare imbarazzati si sentì improvvisamete un di più nello scompartimento.

Insomma, lo aveva notato che Ron ed Hermione erano molto meno espansivi davanti a lui da quando, prima di Natale, si era lasciato con Ginny.

Forse non gli volevano fare pesare il fatto di essere single. Come se fosse mai stato un problema.

Comunque fosse, Harry si sentiva una nota stonata, perciò si mise a cercare una scusa qualsiasi per uscire.

Qualcosa di meno imbarazzante di "vado a sgranchirmi le gambe" con un sottinteso di "Fate pure i vostri comodi dopo che mi sarò tolto dai piedi".

-Oh, Harry, ti sei svegliato! Credevo che avresti dormito fino a Londra-

Gli disse allegramente Hermione.

-No, non avrei potuto dormire tanto. Piuttosto, voi... avete fatto scorta dal carrello dei dolci-

Disse lui indicando le carte di dolciumi ammucchiate nel cestino.

-Hem... sì. Ancora non ci credo che abbiamo superato i MAGO, volevo festeggiare-

Si giustificò Ron.

"Forse il carrello può essere una buona idea"

-Per caso avete preso succo di zucca? Ho sete-

-No, non ci abbiamo pensato. Scusa-

-Oh, non importa. Vado a vedere se non è troppo lontano e se ne hanno ancora-

Ecco, il succo di zucca era stata la scusa perfetta per uscire da quella situazione imbarazzante.

Prese qualche moneta in tasca per non tornare a mani vuote, ma in realtà aveva intenzione di restare in giro a lungo.

E poi a pensarci bene un succo fresco non gli sarebbe dispiaciuto.


***


Draco Malfoy era appoggiato mollemente sul sedile del treno.

Contemplava con uno sguardo annoiato il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino, senza curarsi di gettare nemmeno un'occhiata verso il corridoio; sapeva perfettamente che nessuno sarebbe entrato nello scompartimento dove c'era lui, perchè, andiamo, chi avrebbe voluto farsi vedere in compagnia del mangiamorte minorenne che aveva attentato al preside più amato di Hogwarst?

Non era stata una sorpresa quando a scuola nessuno dei suoi vecchi compagni gli si era avvicinato.

Una cosa era simpatizzare per i mangiamorte, un'altra era essere stato marchiato da Voldemort.

Tornare a scuola per recuperare il settimo anno, che era stato giudicato non valido dalla commissione per l'istruzione magica, era stato un periodo brutto, ma almeno Draco aveva avuto un obbiettivo.

Ora che erano finiti gli esami quale vita lo aspettava? Era praticamente sicuro che sarebbe finito a vivere in un cottage isolato con quel minimo che il ministero gli aveva lasciato dopo aver confiscato i beni di famiglia ritenuti frutto di traffici illegali.

Una vita di noia, solitudine ed emarginazione.

Una prospettiva deprimente ma tutto sommato Draco la preferiva all'orrore a cui avrebbe dovuto assistere quotidianamente se Voldemort avesse vinto.


***


Harry camminava senza fretta lungo il corridoio del treno.

Non voleva raggiungere il carrello troppo presto per evitare di dover tornare indietro, per questo se la stava prendendo ampiamente comoda.

Se gettava occhiate dentro gli scompartimenti era certo di trovare facce che gli sorridevano e lo salutavano come se fossero vecchi amici, mentre in realtà spesso era gente con cui non aveva nemmeno parlato.

Era una sensazione strana, perchè dove tutti vedevano una vittoria lui vedeva i sacrifici che era costata, e non passava giorno che non si rimproverasse per non aver fatto di meglio.

Aveva scorto il carrello alla fine del vagone in cui era, ma prima che potesse alzare la voce per attirare l'attenzione della strega lo sguardo gli cadde all'interno dell'ennesimo scompartimento; quello che vide gli fece completamente scordare dolci e succo di zucca, perchè dentro quel preciso scompartimento c'era l'unica persona che non lo avrebbe mai salutato cordialmente nè gli avrebbe mai sorriso nè dato una pacca sulla spalla.

Lì c'era Draco Malfoy.


***


Aveva avuto l'esatta sensazione di essere ossevato. Dopo mesi passati con i mangiamorte in casa Draco aveva sviluppato una specie di sesto senso per certe cose, ma quando si voltò per capire cosa era stato non vide nessuno al di là del vetro.

Sospirò pesantemente. Forse la tensione lo aveva fatto diventare paranoico.


***


Il cuore di Harry batteva all'impazzata mentre si allontavnava più velocemente possibile.

Aveva appena visto Draco.

Non che fosse una novità, considerato che erano compagni di scuola da anni, ma in tanti anni non lo aveva mai visto in un simile atteggiamento.

Il ragazzo biondo era seduto da solo con un'aria talmente desolata ed abbattuta da dare l'impressione che non avrebbe fatto una piega nemmeno se il treno si fosse schiantato in quel momento. Sembrava che la sua anima fossa stata risucchiata da un Dissennatore da quanto era apatico.

Era troppo diverso dal Serpeverde che Harry conosceva.

Lo metteva a disagio averlo visto in quelle condizioni, come se avesse violato un momento strettamente privato, come quando al sesto anno aveva visto Malfoy piangere per la disperazione nel bagno di Mirtilla.

Soprattutto lo faceva stare male il fatto che fosse così solo.

Mentre era perso nei suoi pensieri non si era accorto di essere arrivato al carrello dei dolci.

-Qualcosa dal carrello, caro?-

La strega era sempre gentile, nonostante lui le fosse praticamente sbattuto addosso.

Si trovò a balbettare imbarazzato. Che diavolo poteva prendere?

Ebbe un flash velocissimo di un ragazzo solo come era Malfoy in quel momento. Nessuno capiva come si sentiva, eppure una persona aveva avuto l'idea giusta per aiutarlo. Era stato solo un pensiero gentile, ma era bastato per farlo sentire meglio dopo il primo attacco dei dissennatori sul treno, al terzo anno.

Harry ebbe un groppo alla gola nel ricordare Remus Lupin, suo professore ed amico, e così evitò di parlare e si limitò ad indicare un paio di barrette di Caldocioccolato.


***


Pochi minuti dopo che Draco aveva avuto l'impressione di essere osservato sentì un suono che non si sarebbe aspettato per niente al mondo: qualcuno bussava al vetro del suo scomparto.

Poteva essere qualche seccatore in vena di una vendetta tardiva, per questo Draco si premurò di mettere mano alla bacchetta prima di girarsi a fronteggiare il nuovo arrivato.

Si girò verso il corridoio e allora il suo stato di apatia si schiantò all'improvviso, perchè il seccatore che bussava chiedendogli chiaramente il permesso di entrare era niente meno che Harry Potter.


***


Harry non ricordava di aver mai visto un'espressione così scioccata sulla faccia di un Malfoy.

Draco lo guardava come probabilmente lui aveva guardato Fuffi, il cane a tre teste di Hagrid.

Poichè il Serpeverde sembrava aver perso la parola, Harry indicò con decisione la maniglia.

Era ben deciso a non rinunciare, a meno che non avesse ricevuto un secco rifiuto da parte di Draco.

Dopo qualche altro secondo di disorientamento lo vide annuire e allora fu svelto ad entrare prima che cambiasse idea.

-Ciao-

Come era strano dire una cosa così banale dopo tutto quello che avevano passato.

-Posso sedermi?-

-Potrei impedirtelo?-

-Se la mia compagnia ti secca così tanto non hai che da dirlo-

Malfoy sembrò soppesare la possibilità, e per un attimo Harry credette che lo avrebbe cacciato, poi però la testa bionda annuì.

Harry chiuse le tende prima di sedersi di fronte a lui.

-Perchè hai chiuso? Non vuoi farti vedere con la vergogna del mondo magico?-

-Voglio evitare che questo scompartimento diventi un'attrazione turistica da qui fino a Londra-

Malfoy annuì di nuovo.

Sembrava scrutarlo per capire che intenzioni avesse, e francamente Harry non poteva dargli torto: anche lui avrebbe sospettato chissà cosa se Malfoy avesse fatto lo stesso, cioè chiedergli il permesso di sedersi insieme.

Il silenzio stava diventando imbarazzante, perciò Harry decise di rompere il ghiaccio in qualche modo.

-Prego, prendine una-

Disse tendendo al serpeverde il mucchio di barrette.

Stavolta ebbe la netta impressione che avrebbe dovuto raccattare dal pavimento i bulbi oculari di un Malfoy più sconvolto che mai.

-Dai, non ci credo che non ti piace il cioccolato- insistette tentando di sembrare normale.

-Insomma, Potter, a che gioco stai giocando? Mi hai davvero comprato del cioccolato?-

-Non l'ho comprato tutto per te ovviamente. Ne avevo preso un pò da portare al mio scomparitmento ma poi ho visto te qui e... bè... si chiama buona educazione offrire, sai?-

-Conosco le buone maniere, Potter. Quello che non mi spiego è che ci fai tu qui. Con me. Dove sono i tuoi amichetti?-

-Loro possono sopravvivere un paio di ore senza di me, adesso è con te che voglio parlare. E se vuoi del coccolato farai meglio a sbrigarti prima che si sciolga-

Lentamente, guardando alternativamente lui e le barrette incartate come domandandosi se una fosse stata avvelenata apposta per lui, Malfoy ne sfilò una dal mazzetto.

Per Harry era un buon inizio.

-Non mi hai risposto, Potter. Cosa vuoi da me?-

-Volevo ringraziarti-

-E cosa ho fatto per meritarmi tanto onore da parte del salvatore del mondo magico?-

-Smettila, Draco. Tu mi hai salvato la vita. Ed anche tua madre. L'ho detto a... sì, insomma, al processo, ma non ti avevo ancora ringraziato di persona-

-Avresti potuto farlo a scuola-

-Lo so. Ci ho pensato spesso ma non ho mai trovato il coraggio di avvicinarti perchè eri diventato troppo chiuso e scorbutico. Avevo paura che piantassi una scenata che ti avrebbe messo nei guai-

Ancora una volta Malfoy lo guardò sorpreso.

Harry voleva lasciargli il tempo di elaborare quello che gli aveva detto, così tanto per fare qualcosa scartò la barretta e ne staccò un morso.

Malfoy continuava a guardarlo metà sospettoso e metà sorpreso.

-Bene, mi hai ringraziato. Perchè sei ancora qui?-

Ecco la domanda difficile.

Harry sospirò e si concesse il tempo di inghiottire il boccone in modo che la consistenza calda e cremosa come quella di una vera cioccolata in tazza gli desse la forza per affrontare quell'argomento.

-Scusa, so che non sono affari miei, ma devo chiedertelo. È stata dura per tutti noi. Questi ultimi due anni intendo. Vorrei chiederti come stai-

Draco ebbe un moto strano, come se fosse stato punto da qualcosa.

-Non devi dirmelo per forza, anzi ti capisco se non vuoi farlo, ma...-

-Come sto? Hai il coraggio di chiedermi come sto? Sto meravigliosamente bene, Potter, non si vede forse?-

-Draco...-

-Cosa vuoi che ti dica? E soprattutto perchè diavolo pensi che vorrei raccontare qualcosa proprio a te?-

-Magari perchè non faccio così schifo come pensi tu, che ne dici? Lo so che stai male, non sono stupido come credi, il fatto è che non so come aiutarti. E quanto pare tu non vuoi lasciarmi provare-

Draco fece un verso che somigliava ad un singhiozzo o ad una risata amara.

-Oh, certo! San Potter! L'eroe che non avendo più un mago oscuro da cui difendere i suoi amici, impiega tutta la sua luminosa bontà nel redimere i nemici-

-Piantala, Draco! Credi davvero che quelle cavolate che facevamo da ragazzi possano essere una seria inimicizia? C'è di peggio al mondo, e lo abbiamo visto entrambi-

L'accenno di risata che c'era sul viso del Serpeverde svanì all'istante, sostituito da un'espressione angosciata.

-Non... io non... non voglio parlarne-

-Non devi parlarne per forza subito. Voglio solo che tu sappia che se avrai bisogno di aiuto potrai contare su di me. Mi prometti almeno che ci penserai?-

Ancora una volta Harry ebbe un flash: stavolta rivide l'occhio di Malocchio Moody che sporgeva dall'orbita, solo che nella realtà gli occhi che sporgevano dalle orbite erano due, grigio chiaro e fortunatamente non roteavano tanto.

-Sei serio, Potter?-

-Serissimo. Considerati libero di invitarmi dove vuoi e quando vuoi-

E detto questo si alzò per andarsene perchè non voleva irritare inutilmente un Malfoy già irritato ed irritabile di suo.

Draco non lo trattenne, ma quando era già uscito dallo scompartimento di Malfoy e si era incamminato per tornare al suo, Harry sentì la sua voce alle spalle.

-Potter! Guarda che lo faccio!-

Sembrava che lo stesse minacciando in qualche modo, ed Harry non potè fare a meno di sorridere.


***


Quella giornata era stata la più strana della sua vita: dall'apatia totale era passato a troppe emozioni da gestire tutte insieme.

Un'offerta di amicizia da parte di Harry Potter!

Avrebbe creduto di averlo sognato se non ci fosse stata una barretta di Caldocioccolato come testimonianza.

Ancora sovrappensiero, la scartò con cura in modo da non distruggere l'involuro come invece aveva fatto quel buzzurro di Potter.

Evidentemente la frequentazione con la famiglia di Lenticchia aveva dato i suoi risultati.

Eppure quell'incontro gli aveva lasciato addosso una strana sensazione.

Il primo morso di Caldocioccolato lo lasciò senza fiato: come mai non gli era mai sembrato così buono?

E dire che da piccolo ne aveva mangiato tantissimo, forse più di quanto Potter e Weasley ne avessero visto messi assieme, eppure quello gli sembrava speciale.

Gli sembrava più caldo, cremoso, avvolgente del solito. Era un calore immensamente piacevole, una sensazione di benessere che dallo stomaco passava in tutto il corpo.

Aveva l'assurda sensazione che qualcuno lo tenesse al sicuro da qualsiasi cosa lo avesse angosciato fino a quel momento.

Draco assaporò fino all'ultimo morso, godendosi quella sensazione così nuova eppure come dimenticata da troppo tempo.

Quando ebbe finito si sentiva stranamente appagato. Non capiva esattamente cosa fosse, ma stava così bene che non aveva troppa voglia di indagare.

Improvvisamente sì sentì stanco, come se tutta la tensione accumulata troppo a lungo fosse finalmente sparita; poco dopo si addormentò con una mano sotto la guancia, accoccolato in una posizione che aveva qualcosa di infantile.


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Dentro il cerchio della Strega


Benvenuti nel cerchio.

Spero che questa mia prima storia seria nel fandom di Harry Potter possa piacere.

Non è esattamente una slash, ma nel mio headcanon potrebbe evolversi in questo senso perchè la coppia Draco/Harry mi piace tantissimo.

Grazie a chi ha letto e a chi vorrà commentare.


Shamain




  
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