Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: addict_with_a_pen    19/12/2016    3 recensioni
Frank è profondamente innamorato di Gerard, così come Gerard è incondizionatamente innamorato del suo Frank, non potrebbe essere altrimenti. Come dice sempre Mikey “siete peggio della colla voi due” e ha ragione, ha assolutamente ragione. Frank non riesce proprio ad immaginarsi una vita senza Gerard, sai che rottura sarebbe?
No, Frank non riesce proprio ad immaginarsi una vita senza quel rimbambito...
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*Piccola nota inutile*
Ero impegnata a concludere (in merda) il mio ultimo trimestre della mia carriera scolastica e, tra lacrime e 5, me ne sono uscita solo con molto probabilmente il solito debito in matematica del trimestre!
Dio qualcuno accenda già un cero adesso per la mia maturità perché qua rischio di farmi il sesto anno chiusa in quella pena della mia scuola…
Okay, detto questo, il capitolo mi piace (?), lo trovo carino, quindi spero piaccia anche a voi…
Buone feste, buon Natale e buon riposo dallo studio.
Vi voglio bene, baci :*
 


 
 
“Avete litigato?”
“N-No…”
“Lo hai forzato a fare qualcosa che non voleva?”
“Non credo… non lo so.”
“Come sarebbe a dire scusa?”
“Non lo so Mikey porca miseria!”
Dopo aver chiamato in lacrime il fratello ha dovuto aspettare a dir tanto dieci minuti per ritrovarselo in casa. Gerard si aspettava pure l’arrivo di Ray, ma quel “non voglio farlo preoccupare” dettogli da Mikey gli aveva fatto capire che forse aveva sbagliato pure lui a mettere in allarme il fratello. Frank fa parte della loro famiglia ormai, è ovvio che sono tutti così preoccupati, è come il fratellino.
“Gee sto solo cercando di capire…”
Prova a farlo ragionare Mikey, utilizzando un tono calmo e pacato.
“Eh va bene…” sospira e si asciuga un po’ di lacrime dal volto “Ieri stavamo parlando, eravamo sdraiati a letto e abbiamo parlato per ore e ore, poi…”
“Poi?”
“Poi mi ha fatto una domanda strana, mi ha chiesto se avessi mai avuto voglia di scappare via e abbandonare ogni cosa e alla fine io, vedendolo così triste, ho pensato che forse baciandolo avrei risolto qualcosa…”
“Quindi l’hai baciato?”
Annuisce tristemente.
“Gli ho detto che non doveva aver paura di niente, m-ma lui continuava a dire che era spaventato, terrorizzato a morte, e alla fine ci siamo addormentati e, ancora una volta, ho pensato che abbracciarlo nel sonno potesse essere una bella idea… Lui ama gli abbracci.”
“E stamattina cosa ti ha fatto capire che era scappato e non- oh…”
Gli porge il bigliettino e aspetta che lo legga e che quindi capisca pure lui che purtroppo Frank non c’è più.
“‘Non voglio più rovinarti la vita’…?”
“S-Sì, sai, Frankie ha perso il lavoro, circa due settimane fa l’hanno cacciato e a lui questa cosa non è mai andata giù… Continuava a ripetere di non voler essere un peso, di non voler fare pressioni su di me, ma me ne sono fregato.”
“In che senso?”
“In quanti sensi Mikey? Ho provato a dargli una mano, a cercargli un posto da qualche parte e mi sono preso cura di lui, cosa avrei dovuto fare?” ride istericamente “Cos’altro avrei dovuto fare se lo amo…?”
“Lo ami?”
Annuisce tristemente un’altra volta.
“Ne sei sicuro stavolta?”
“Io… Io penso di esserne sicuro, penso che se adesso fosse qui proverei a baciarlo ancora e a dirglielo, ma non è qui…”
Si nasconde il volto nelle mani e si lascia scappare qualche lacrima colma di risentimenti e sensi di colpa, poiché è colpa sua, di chi altri sennò?
“Non è che magari è tornato ancora dove ci siamo sposati?” Chiede Gerard con un filo di voce e alzando lo sguardo.
“Potrei andare a controllare, ma non credo…”
“Perché non credi?”
“Perché… beh, se è scappato dopo che avete parlato allora i-”
“Oh, quindi mi stai dando la colpa?”
Gerard è già abbastanza nervoso e triste di suo, se ci si mette pure Mikey allora potrebbe non rispondere delle sue azioni.
“Non ho detto questo Gee… Intendo che magari è andato in un luogo che non gli ricordi te, un luogo dove possa mettersi a posto le idee, no?”
“Forse…” mugugna fissandosi le punte dei piedi “E allora dove potrebbe essere?”
“Non ti ha dato qualche indizio, che so, qualche nome di posto che gli piace?”
“Ha solo detto che voleva scappare e lasciarsi tutto alle spalle…” gli si stringe il cuore a pronunciare quelle parole “ma… ma nulla di più.”
“Okay Gee, tranquillo, lo troveremo.”
Vorrebbe davvero tanto credere alle sue parole, ma il sapore delicato e leggere del bacio di Frank di ieri sera e il freddo trovato stamattina nel letto lo fanno sprofondare in una pozza di sconforto.
“Dove vai ora?” Chiede vedendo Mikey infilarsi il giubbotto e dirigersi verso la porta.
“Vado a controllare quel posto, non si sa mai.”
“Vengo con te!” Si precipita a dire Gerard, già con una mano infilata nella manica del giubbotto.
“No, fermo” dice Mikey posandogli una mano sul braccio “È meglio se stai a casa… Siamo solo in due a sapere che è sparito e se mai dovesse ritornare è meglio che ci sia qualcuno ad accoglierlo, non credi?”
Perché deve sempre avere ragione?
“Va bene… aspetto qui allora.”
“Hey Gee” sposta la mano sulla sua spalla a lo porta vicino al suo corpo in uno pseudo abbraccio che, ad essere sinceri, Gerard stava aspettando da tutto il tempo.
“Lo troveremo, te lo prometto, anzi! Te lo giuro, fidati di me.”
“Okay, mi fido…”
Ma non si fida affatto. Quando Frank non vuole essere trovato, allora non lo trovi proprio…
Non appena rimane solo, prova a richiamare per l’ennesima volta Frank sul cellulare per avere un’ulteriore prova del fatto che non l’ha portato con lui, che l’ha lasciato a casa sul tavolo della cucina.
Non voglio più rovinarti la vita, mai più’… Quelle parole saranno la morte di Gerard, saranno la sua dannazione. Come può Frank pensare di avergli rovinato la vita? Cosa ha fatto lui per dargli questa impressione…? Comincia a percorrere velocemente quei mesi di convivenza, non riuscendo a capire dove e cosa abbia sbagliato.
Gee ho paura… ho una paura terribile…’ Paura di cosa? Che cosa lo terrorizzava così tanto? Gerard le ha provate tutte, ha provato a far di tutto per Frank per farlo star bene e, se ce ne fosse occasione, venderebbe la sua anima pur di farlo tornare a casa da lui, a casa loro
Darebbe la sua stessa vita pur di sentirlo ridere ancora e di non vederlo più piangere da solo nel cuore della notte.
‘Non scapperei mai via da te…’
‘Dovresti…’
Ed è davvero strano, tragicamente ironico anzi, vedere come alla fine sia stato lui quello ad andarsene, quello a sgattaiolare via dalle sue braccia e lasciarlo solo.
Gerard non capisce davvero come non si sia accorto, come abbia fatto a continuare a dormire tranquillo e indisturbato mentre Frank, il suo Frank, se ne stava scappando via come un fuggitivo nel cuore della notte. Se solo fosse possibile, allora tornerebbe più che volentieri indietro nel tempo e stringerebbe un po’ di più il corpo di Frank al suo, gli direbbe ‘ti amo’, lo coccolerebbe e, soprattutto, non dormirebbe così profondamente come purtroppo ha fatto.
‘Sono solo un po’ triste…’ Avrebbe decisamente dovuto stringerlo più forte, non ci sono dubbi.
qui non c’è….. tu hai novità?”
Dire che si aspettava un messaggio del genere è scontato, dato che sapeva già che non lo avrebbe trovato lì, lo sentiva dentro.
“nulla”
Si limita a dargli quella breve risposta fredda, per poi mettere il cellulare da parte e accucciarsi sul divano nell’angolo che in genere era Frank ad utilizzare.
‘Stai con me?’ Ma se scappa, allora come fa a stare con lui…?
Oltretutto oggi fa un freddo terribile, oggi le temperature sono scese sotto lo zero e l’immagine di un Frank congelato e tremante non gli da pace, lo fa soffrire oltre l’immaginabile.
Non era nemmeno guarito bene dalla febbre… dove si è andato a cacciare? Dove si è andato a cacciare proprio ora che il freddo di novembre ha deciso di fare la sua comparsa e… si blocca.
Novembre? Oggi non è novembre…
Si catapulta giù dal divano e va a guardare la data sul calendario appeso in cucina, quella sul suo cellulare, quella del PC, quella del televisore e tutte dicono la stessa cosa, ciò che temeva, ciò a cui ha pensato solo ora, solo dopo che Frank se n’è andato.
Oggi è il primo dicembre.
Dicembre! Dicembre è il mese più amato e allo stesso tempo più odiato da Frank. Dicembre è il mese del loro matrimonio, il loro mese. Vorrà pur dir qualcosa, o almeno, lo spera con tutto se stesso.
Certo, non ha comunque capito dove possa essersi cacciato, ma finalmente ha compreso il motivo del suo cambiamento d’umore e della sua tristezza, paura, voglia di scappare. Avrebbe dovuto pensarci prima…
“Mikey!”
Per l’ennesima volta, chiede aiuto a suo fratello.
“È tornato!?”
“N-No… non è questo…”
“Oh…”
“Sai che giorno è oggi!?”
Sente il fratello sospirare dall’altro capo del telefono.
“No Gee, non lo so…perché?”
“È il primo dicembre!”
“E allora? Cosa me ne importa se- Oh mio Dio il primo dicembre! Gee! Sei un genio!”
Okay, questa non era la reazione che si aspettava…
“Umh… perché?”
“Non ho tempo di spiegarti, ti passo a prendere. So dov’è Frank!”
Cosa!?
“Cosa!?”
“Tra cinque minuti sono lì. Sei un genio Gee!”
“No Mikey io intendevo che- Mikey?”
Gerard non sa davvero perché sia un genio, ma non può che sentirsi euforico al pensiero che Mikey sappia dove si sia cacciato Frank e che stanno andando a prenderlo.
Ancora confuso, felice e agitato si infila in fretta il giubbotto e aspetta fuori casa che l’auto del fratello arrivi a prenderlo.
La prima cosa che farà non appena lo rivedrà? Baciarlo
Spera solo che Mikey abbia ragione.
*****
“Quindi io gli ho chiesto di sposarmi l’uno dicembre di sei anni fa su una pista di pattinaggio…?”
“Esatto! Non capisci? Sarà tornato lì per forza, non ha smesso di parlare di quel giorno un singolo istante!”
Gerard sapeva di aver chiesto la mano di Frank mentre stavano pattinando, glielo aveva detto lui stesso la sera in cui erano andati fuori a cena, ma non sapeva di questo ‘dettaglio’ dell’uno dicembre…
Prova a fantasticare su come devono essere andate le cose quel lontano giorno, sulle parole da lui usate, sulle guance rosse per la gioia di Frank dopo aver sentito la proposta, sulla loro felicità, su come diavolo gli fosse saltato in mente di fargli la proposta sui pattini e, soprattutto, se alla fine si erano baciati e abbracciati, invidiati da tutti gli altri pattinatori che mai avrebbero conosciuto un amore così bello come il loro.
“Vuoi sposarmi?” No, troppo banale…
“Vuoi diventare mio marito?” Mmmmh…
“Vuoi spendere il resto dei tuoi giorni con me, per sempre, perché ti amo?” Sì, questa gli piace.
Se lo immagina proprio ora, si immagina tutto come se lo avesse già vissuto, cosa che in effetti ha fatto, ma che purtroppo non ricorda.
Forse il cervello non è l’unico posto in cui viene conservata la memoria, forse dei pezzetti di ricordi si staccano e vanno a finire nel cuore. Forse ciò che sta fantasticando, non è affatto fantasia, ma realtà.
“Okay Gee” dice Mikey fermando l’auto e rompendo il silenzio “la pista è grande, parecchio grande, ma posso scommettere tutto quello che ho sul fatto che è lì, che è in mezzo a quel casino, fidati di me.”
“E se non lo trovo?”
“Lo troverai, vi troverete.”
“E se non mi ricordo più come si fa a pattinare e cado?”
“Ti tirerai su, tutti sono caduti almeno una volta nella vita sui pattini.”
“E se-”
“Gee!” lo interrompe con un sorriso “Stai tranquillo. Lo troverai, e questa volta sono sicuro che non avrà paura, che tornerà a casa e che non scapperà più.”
“Sei sicuro…?”
Mikey non è affatto sicuro, ormai gli sembra di non conoscere più il suo amico, ma si sforza di annuire, posare un bacio veloce sulla guancia del fratello e vederlo scendere dall’auto.
Bene. Ora è solo.
Gerard non può evitare di sentire un moto d’angoscia impossessarsi del suo corpo non appena posa lo sguardo sull’enorme pista di pattinaggio che ha davanti a sé, poiché trovare Frank lì dentro sarà un po’ come cercare un sassolino nell’oceano, come scorgere un granello di sabbia dal colore diverso in mezzo a una spiaggia bianca, ma non può tirarsi indietro e, soprattutto, non vuole più scappare.
Si affretta a raggiungere lo spazio all’ingresso che noleggia i pattini e aspetta il suo turno, già intento ad allungare il collo in direzione della pista per vedere se riesce a notare un omino basso e dagli occhi dolci in mezzo a quel marasma, ma non vedendo nulla se non coppie allegre e spensierate che pattinano mano nella mano.
Anche lui vuole pattinare mano nella mano con Frank, anche lui vuole farlo ridere e anche lui vuole essere la ragione del suo buon umore… Vorrebbe solo essere abbastanza, si accontenterebbe anche solo di questo ad essere onesti.
“Grazie…” Mugugna dopo essersi fatto dare i pattini, per poi correre verso le panchine e togliersi le scarpe più in fretta che può. I pattini sono così freddi dentro e la sua incapacità di allacciarli è così imbarazzante che diventa tutto rosso per la concentrazione.
Ogni risata che sente attorno a sé, ogni sguardo che incontra, ogni sorriso che scorge gli ricordano Frank e lo fanno sobbalzare, ed è per questo che si allaccia in fretta e alla cavolo i pattini e si catapulta sulla pista.
“Oh merda…!”
Come da lui temuto, non sa pattinare, o almeno, non ha il minimo ricordo di come si faccia, così che si attacca al bordo, terrorizzato e già nel panico, e fa i primi cinque metri così, strisciando letteralmente contro la barricata e pregando di non cadere.
“Hey, hai i pattini slacciati!”
Gli fa notare una ragazza avvinghiata a quello che suppone sia il suo ragazzo.
“Oh! Grazie per avermelo detto…”
Imbarazzato e sotto lo sguardo divertito dei due ragazzi, cerca di inginocchiarsi, o almeno abbassarsi, per chiudere quegli aggeggi infernali e poter dunque continuare con la ricerca del suo Frank.
“Attento!”
La gente gli sta urlando contro e si sente se possibile ancora più umiliato e stupido di quanto già non sia, si sente uno schifo, un grande e grosso perdente, poiché oramai è caduto a terra come una pera cotta.
“L’avevo detto che dovevi stare attento!” Ride la ragazza, fortunatamente mentre se ne sta andando via abbracciata al suo ragazzo divertito a sua volta.
“Senti, perché non te ne vai a fan-”
“Hey, bisogno di una mano ragazzo in difficoltà?”
Non ha nemmeno bisogno di alzare lo sguardo per capire di chi si tratta.
“Frankie!”
“Ciao Gee…”
Gli rivolge un sorrisino timido e imbarazzatissimo e subito si inginocchia per allacciargli i pattini.
“Io… insomma! Che cavolo ti è saltato in mente, me lo vuoi dire?”
Gerard ha talmente tante domande e cose da dirgli che gli girano per la testa che si è bloccato, immobile a fissarlo mentre gli allaccia quegli aggeggi infernali e l’unica cosa venutagli in mente è quella patetica e disperata domanda a cui Frank non risponde nemmeno.
“Pattina con me Gee, ti prego…”
Una volta finito coi pattini, gli tende una mano per farlo alzare e lo guarda con occhi supplichevoli, così che Gerard non può tirarsi indietro.
“Poi ne parleremo però, vero?” Prova a chiedere ancora, ma non riceve nuovamente risposta se non una manina di Frank che afferra la sua e lo aiuta a muoversi piano senza fortunatamente cadere ancora e fare altre figuracce.
“Frank parlami…”
“Sssssht”
È la sua risposta, seguita da un dito che si posa sulle sue labbra e lo fa perciò tacere.
“Pattina con me…”
Gerard non capisce cosa diamine stia succedendo, non capisce se Frank si sia reso conto di quanto lo abbia fatto soffrire con la sua fuga o di quanto si sia sentito in colpa, un mostro per avergli permesso di sgattaiolare fuori casa nel cuore della notte. Non capisce se si sia reso conto di quanto lo ami, di quanto voglia abbracciarlo ma anche urlargli contro e fare uscire la sua frustrazione, di quanto voglia piangere, non sa se per gioia o disperazione ma, soprattutto, di quanto voglia baciarlo.
No, pare non averlo proprio capito.
“Okay fermo!” Dice con tono deciso, fermandosi bruscamente e inchiodando perciò nel bel mezzo della pista.
“Adesso tu mi parli e la fai finita, la smetti di scappare via, okay!?”
“G-Gee stai piangendo…”
“Sì, sì cazzo, sto piangendo perché… perché, porca miseria Frank! Eri scappato, n-non ti è chiaro questo? Non ti è chiaro quanto abbia sofferto?”
Abbassa lo sguardo e aspetta che Frank dica qualcosa, qualunque cosa, basta che rompa quel silenzio agghiacciante che pare averli inghiottiti vivi.
“P-Perché…?”
“Perché cosa?”
“Perché mai avresti dovuto soffrire? Perché Gerard, perché?” finalmente i loro occhi si incontrano “Insomma, ti ho abbandonato, perché ti sei preoccupato tanto o-o perché mi hai cercato? Non hai letto il biglietto? Non voglio più rovinarti la vita, non voglio più far-”
“Se non vuoi più rovinarmi la vita, allora sai che devi fare?”
Scuote timidamente la testa, con uno sguardo terrorizzato e tanta paura negli occhi, paura che Gerard cerca subito di cacciare via portandogli le mani sul viso e facendo unire le loro fronti.
“Hai le mani ghiacciate…” Sussurra Frank, non osando incontrare più i suoi occhi e portando timidamente a sua volta le mani sul petto di Gerard.
“Stai zitto…”
E lo bacia.
Lo bacia perché non aspettava altro che questo, lo bacia perché così magari Frank capirà che è lui, che è lui ciò che non gli rovina la vita ma che anzi gliela migliora talmente tanto che non può nemmeno esprimerlo a parole.
“Gee n-non…”
“Sei tu Frank.”
“Cosa sono io…?”
“Ciò che non mi rovina affatto la vita ma che anzi, me la fa amare alla follia…”
E finalmente Frank sorride, sorride talmente tanto che il cuore di Gerard si scioglie dalla gioia, dall’amore.
“Ti amo Gerard…”
E lo bacia, stavolta è lui a baciarlo per la prima volta in assoluto, è lui a catturare le sue labbra ed è lui a posargli le mani sul viso e stringerlo forte a sé. Inclina piano la testa da un lato e intensifica il bacio, rendendo quel semplice contatto qualcosa di più profondo e romantico, qualcosa che entrambi morivano dalla voglia di finalmente riprovare e riassaporare.
“Non osare mai più abbandonarmi, mai più. Hai capito?” Sussurra Gerard sulle sue labbra.
“Ho capito Gee, ho capito… Non ti abbandonerò mai più.” Risponde Frank non perdendo il sorriso e riprendendo all’istante a baciare quelle labbra che tanto gli sono mancate.
È così delizioso il sapore del suo Gerard, ne sentiva terribilmente la mancanza…
Gli pare di trovarsi in una di quelle bocce di vetro, una di quelle di Natale, quelle che tieni sulla mensola sopra il camino e che quando scuoti fai volare neve ovunque, quei piccoli universi paralleli che tanto lo hanno sempre affascinato e che ora, il caso vuole, ne sia parte pure lui e stia vivendo assieme al suo Gee la gioia che è racchiusa in quella piccola boccia di vetro.
“Toglimi una curiosità…” Chiede in un sussurro sulle labbra rosse e umide di un Frank finalmente felice e in pace col mondo.
“Tutto quello che vuoi.”
“Come cavolo mi è venuto in mente di chiederti di sposarmi sui pattini?”
Scoppiano a ridere entrambi, travolti da una gioia inspiegabile che in quei quattro mesi mai avevano avuto l’onore di provare.
“Sei sempre stata una persona, come dire, particolare” ridacchia “ma onestamente ho amato il modo in cui me lo hai chiesto, con tutto me stesso…”
Gerard gli fa una carezza, per poi riunire in un bacio veloce a stampo le loro labbra e fissarlo con occhi colmi di amore.
“E come te l’ho chiesto?”
“Mi hai portato in mezzo alla pista, proprio nel centro, in mezzo a tutti, e poi hai tirato fuori dal tuo giubbotto l’anello e hai cominciato con un discorso dolcissimo che potrei scriverti per intero, poiché non riuscirò mai a dimenticarlo…” gli posa un bacio sulla guancia e riprende “Poi alla fine mi hai fatto la proposta più ‘da Gerard’ che potessi fare…”
Sorride beatamente al pensiero.
“Ovvero?”
“Ovvero… Vuoi spendere il resto dei tuoi giorni con me, per sempre, perché ti amo?”
Gerard non può che rimanere a bocca aperta sentite quelle parole.
“Buon primo dicembre Frankie…”
Lo diceva che i ricordi non sono contenuti solo nel cervello…
“Buon primo dicembre Amore mio.”
…poiché quelle parole sono impresse nel suo cuore e mai lo potranno lasciare.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: addict_with_a_pen