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Autore: p_chan    23/05/2009    6 recensioni
'Perchè, si sa, la strada per il cuore di un uomo passa per il suo stomaco... E se il tuo lui si nutre principalmente di ramen, il gioco è fatto, no?' Naru-Hina, c'è da chiederlo? ;-)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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K0n0ha

 

Dedico questa fic a Quistis18, Hana Turner, kry333 e Faby hale, le mie prime commentatrici in assoluto! Se vi va, date un’occhiata anche a questa mia ultima pazzia. Spero che vi piaccia.

 

 

 

PROPOSTA

 

§ Ramen Galeotto§

 

 

 

Konoha.

 

Per il mondo, non era che un piccolo villaggio tra i boschi.

 

Per Naruto, invece, Konoha era il mondo.

 

E non solo perché vi erano concentrati il suo sogno, i suoi affetti e la sua storia.

 

 

Ma perché li’ potevi trovare il migliore ramen del pianeta.

 

 

E cosi’, con rinnovato vigore - e già con l’acquolina in bocca - Naruto affrettò il passo non appena vide stagliarsi, all’orizzonte, le porte del suo paese.

 

Era tornato a casa, finalmente.

 

________________________________________________________________________

 

 

- Ehi, Ichiraku-san! Sono tornato! -   

 

- Oh, Naruto-kun! Già di ritorno dalla missione? -

 

 

CRASH!

 

 

Naruto si voltò verso la cucina, da dove aveva sentito provenire, distinto, il rumore di una ciotola infrangersi. Sperò che il vecchio non avesse ancora quei due goffi camerieri come aiutanti… L’ultima volta ci erano volute ore per avere una ciotola di ramen… E, sinceramente, non aveva affatto voglia di ripetere l’esperienza.

 

 

 

 

 

Hinata raccolse, con le mani tremanti, i cocci della ciotola che gli era caduta non appena aveva sentito la sua voce. Ma cosa ci faceva qui? Non doveva essere ancora in missione?

 

Cosa poteva fare?

 

Lottò contro l’impellente istinto di scappare… Dopotutto, non voleva mettere in difficoltà i gestori del negozio, erano stati cosi’ gentili con lei…

 

D’un tratto, svenire le sembrò un’opzione allettante… o comunque da non scartare a priori, anche se non sarebbe servita poi molto: avrebbe ritardato solo di poco l’inevitabile

 

Forse, poteva provare a nascondersi? 

 

 

- Hinata-chan? - le giunse, allegra, la voce della figlia di Ichiraku - Prepara, per cortesia, quello che tu sai… E che sia una porzione bella abbondante! -  

 

Hinata la guardò, inorridita, mentre se ne usciva dalla cucina canticchiando.

 

 

Aveva appena firmato la sua condanna a morte...

 

 

 

 

 

Naruto non poteva fare a meno di sentirsi a disagio mentre chiacchierava con il padrone del locale.

 

Aveva notato da subito che il comportamento di sua figlia era quanto meno insolito: il lampo malizioso che le aveva letto negli occhi tradiva il saluto cordiale che gli aveva poi rivolto.

 

Aveva già ricevuto altre volte quello sguardo, da Sakura e ba-chaan di solito, e il più delle volte significava che avevano qualcosa in mente.

 

A suo danno, ovviamente.

 

 

- Allora, Naruto, non ti aspettavamo cosi’ presto… Immagino sarai stanco, dopo tutta quella strada fatta… Che ne dici di accomodarti ad uno dei tavoli invece di stare al bancone? Cosi’ potrai rilassarti un mentre arriva la tua ordinazione… -

 

- Come? Oh, certo, grazie… -

 

Molto, molto sospetto.

Quando Naruto era intento a mangiare i suoi amati ramen, neppure l’Apocalisse l’avrebbe distolto da quella occupazione. Figuriamoci se si preoccupava di inezie come quelle!

E questo, naturalmente, lei lo sapeva benissimo.

 

 

- Seeenti… - il tono di voce si era fatto all’improvviso mellifluo; ok, ora Naruto cominciava a preoccuparsi sul serio - Stiamo sperimentando una nuova ricetta, ti andrebbe di provarla? Ci terremmo molto ad avere il tuo parere di ‘esperto’… -

 

 

- Uh? - Com’era prevedibile, tutti i circuiti cerebrali di Naruto si interruppero all’istante per concentrarsi unicamente sulla sensazionale novità. 

 

Una nuova ricetta? Wow, era davvero contento di essere tornato a casa!

 

- Sicuro, dattebayo! Non vedo l’ora di provarla! -

 

- Accomodati, allora. Arriva subito. -

 

 

 

 

Naruto era rimasto con le bacchette a mezz’aria, basito, dopo il primo assaggio.

 

Cos’era, uno scherzo, per caso? Questo ramen non era stato di certo preparato da Ichiraku-san, poco ma sicuro!

 

 

Naruto fissò la ciotola per qualche istante ancora, scuro in volto; poi la scostò di poco e, alzandosi,  si diresse con passo deciso verso la cucina.

 

- Cos… C’è qualche problema, Naruto? - La figlia del gestore lo guardò, in apprensione. Non era cosi’ che doveva andare, dannazione!

 

 

- Devo dire due paroline al cuoco… -

 

 

Fu la sola frase che gli senti’ pronunciare prima che chiudesse la porta della cucina dietro di sé.

 

 

_______________________________________________________________________________

 

 

 

Hinata era quasi sicura di averla passata liscia. Bastava aspettare che Naruto finisse il suo ramen, mettere in ordine, sgattaiolare fuori, e non mettere mai più piede li’ dentro.

 

Un piano semplice, ma di sicuro effetto, ne era certa.

 

 

Peccato che, ancora una volta, il ninja più imprevedibile di tutta Konoha avesse deciso, come sua abitudine, di stravolgere l’ordine naturale delle cose.

 

Aveva fatto la sua comparsa all’improvviso li’, in cucina, impetuoso come suo solito.

 

 

E lei, trovandoselo li’ davanti - povero cuore innamorato - con tutti quei capelli biondi, e con quegli occhi cosi’ azzurri, che non vedeva da ben due settimane… fu travolta ancora una volta da quell’uragano targato Uzumaki che come sempre le sconvolgeva l’esistenza. Tachicardia, tremore,  capogiro… I sintomi aveva imparato a distinguerli molto bene, ormai. Erano sempre gli stessi, e sempre e solo con lui. E fu un miracolo se persino se ne riusci’ ad uscire con un flebile

 

- B-Bentornato, Naruto-kun…-

 

 

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Naruto non poteva di certo sapere chi si sarebbe trovato di fronte una volta varcata quella soglia, ma tutto avrebbe pensato fuorché lei.

 

Hinata Hyuga.

 

Era come aver attraversato una di quelle porte spazio-tempo che ti conducevano ad un universo parallelo.

 

Dovette resistere alla tentazione di darsi un pizzicotto per controllare se, per caso, non fosse vittima di una qualche assurda allucinazione.

 

Perché non era possibile che l’erede di uno dei clan più prestigiosi di tutta Konoha fosse li’, nel retro di una bottega, a cucinare ramen.

 

 

Lei non poteva davvero essere li’, con il viso chino, arrossato ma deliziosamente velato di farina; e i lunghi capelli raccolti, che mettevano in bella mostra il collo pallido; e la divisa tradizionale del locale, che le dava un’aria cosi’ tenera

 

E lui non l’aveva davvero fissata per l’ultima mezz’ora come se fosse stata l’ultima ciotola di ramen sulla faccia del pianeta, vero?

 

 

Hiashi-sama l’avrebbe ucciso seduta stante, come minimo.

 

 

 

 

 

 

La figlia di Ichiraku si era sentita in dovere di seguirlo, più che altro per salvare la piccola Hinata dal cattivo esito di uno dei suoi tanti strampalati piani.

 

Inutile dire come invece gongolò, non appena vide l’espressione sul volto di Naruto, che lui si affrettava, ormai inutilmente, a dissimulare.

 

 

- Allora? Piaciuta la sorpresa? - Non potè evitare di chiedergli, un sorriso sornione stampato in volto.

 

 

Naruto decise che odiava quel sorriso.

- Sorpresa? Credo che nulla possa più sorprendermi, ormai! Ma… Ehm… Cosa ci fa lei qui? -

 

 

Hinata cominciò a iperventilare, in preda al panico.

 

 

- Uhm… Diciamo che Hinata-chan sta facendo un allenamento speciale… -  

 

- Nani? Un allenamento? -

 

 

Hinata la osservò, terrorizzata, mentre la sua carnefice le dava il colpo di grazia.

 

 

- Sicuro, per diventare una brava mo…-

 

 

- MOU! SENPAI! -

 

 

Entrambi si voltarono, stupiti, verso Hinata.

Aveva per caso appena urlato?

Lei?

 

 

La prima a riprendersi fu la figlia di Ichiraku, che incalzò, senza pietà. - Sai, è due settimane che Hinata-chan mi dà una mano al locale. Ma ormai è diventata più brava di me, non ho più nulla da insegnarle! -

 

Hinata, modesta come al solito, si affrettò a minimizzare - È-È che con Kurenai-sama all’ultimo mese, la nostra squadra è stata momentaneamente esonerata dalle missioni, e qui avevano tanto bisogno… E cucinare mi è sempre piaciuto, e cosi’…-

 

 

Lentamente, il cervello di Naruto stava mettendo insieme tutti i pezzi.

 

- Vuoi dire… Che anche il ramen che ho assaggiato prima è opera tua? -

 

- Eh? S-Si’… Non… Non ti è piaciuto? -

 

 

 

Se gli era piaciuto?

 

Era delizioso, squisito… Non c’erano parole adatte per descriverlo.

 

Era proprio come piaceva a lui.

 

 

Sembrava fatto apposta per lui.

 

 

- Starai scherzando, spero! Ma è fantastico! Chi immaginava che fossi cosi’ brava? Se lo sa il vecchio Ichiraku, gli prende un accidente!-

 

- Ehi, un po’ di rispetto per papà! -

 

- Ma ti rendi conto che l’ha superato in sole due settimane? Potrebbe tranquillamente mettersi in proprio, se lo volesse! Sai, Hinata - disse, guardandola dritto in quegli occhioni sgranati dallo stupore - forse hai la vocazione dei ramen! Sei davvero portata! Non che tu non sia una brava ninja, eh? - si affrettò ad aggiungere - Ma se decidessi di cambiare mestiere, io sarei sempre un tuo affezionato cliente, te lo prometto! -

 

- Aah, smettila di dire assurdità! Hinata si trova qui solo per darci una mano. Figurati se mette su un negozio di ramen! -

 

- Bhè, che ci sarebbe di male? -

 

- Ti sto dicendo che non lo farà, punto e basta! -

 

 

Hinata li osservava, esterrefatta. Stavano bisticciando su di lei… E non aveva la più pallida idea di cosa fare per farli smettere. - Anoo… Non è cosi’ importante, davvero… - provò.

 

 

- Non puoi decidere tu per gli altri! Si tratta del suo sogno, non dovresti denigrarla! -

 

- Ma non è affatto il suo sogno, vuoi capirlo o no? -

 

 

Tentativo inutile.

 

 

- Ah, davvero? E allora perché avrebbe deciso, tutt’a un tratto, di imparare a cucinare ramen? -

 

- Perché piacciono a TE, testone che non sei altro! - 

 

 

Hinata divenne in quell’istante una colonna di sale…

 

 

- …Nani? E questo che c’entra, ora? -

 

 

…Per tornare a respirare normalmente un attimo dopo.

 

 

- Aah, basta, ci rinuncio! Hinata, meglio che me ne vada, se no va a finire che faccio una strage. Grazie per l’aiuto che ci hai dato, anche papà ha molto apprezzato. Sappi che, se vuoi ripetere l’esperienza, sei sempre la benvenuta! -

 

- Arigatou, senpai. Anzi, sono io che devo ringraziarti per gli insegnamenti e la pazienza che mi hai mostrato in questi giorni… È stata anche per me una bella esperienza, davvero. -

 

- Porta i miei saluti a Kurenai! - e se ne tornò di là, ignorando Naruto, ben sapendo che questo l’avrebbe mandato su tutte le furie.

 

 

E mentre Hinata riassettava, non potè fare a meno di sorridere per il borbottare energico di Naruto, e semplicemente contenta della sua vicinanza. E cosi’ che, per quando fini’ di sistemare, Naruto aveva avuto tutto il tempo di sbollire la rabbia, ed era rimasta solo la curiosità.

 

 

- Allora, davvero non ti piacerebbe gestire un negozio di ramen? -

 

- Ehm… Penso proprio di no, Naruto-kun. - 

 

- Sigh... - se ne era uscito con un sospiro sconsolato - E io che speravo di poter mangiare ancora i tuoi squisiti ramen! - A questo, Hinata non seppe proprio come rispondere, e fini’ semplicemente per arrossire, come suo solito. Ma nulla poteva prepararla a ciò che sarebbe seguito.

 

 

- Ne, Hinata… Ti andrebbe… Cioè, se te lo chiedessi… - lo guardò sorpresa. Da quando Naruto era cosi’ titubante? - Cucineresti ancora per me? -

 

 

TU-TUM

 

- C-Cos…? -

 

 

- Sai, io… Vorrei poter mangiare sempre il ramen preparato da te. (*) -

 

 

 

A questo, Hinata reagi’ nel solo modo che poteva.

 

SVENNE.

 

 

Come biasimarla, del resto?

 

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E quando (l’innominata ; P) figlia di Ichiraku accorse per controllare cosa fosse successo, vide la  povera Hinata svenuta tra le braccia di Naruto, che si faceva in quattro per rianimarla, chiedendosi cosa stavolta avesse potuto sconvolgerla.

 

Non potè fare a meno di sorridere, compiaciuta: forse non era il risultato che si aspettava, ma alla fine, una ricompensa l’aveva ottenuta. Tornò dal padre, per aiutarlo a chiudere il negozio, e alzò lo sguardo verso le prime stelle della sera.

 

Un’altra tranquilla giornata si era conclusa a Konoha.

 

 

Fin

 

 

Lode a voi, che siete giunte fin qui! Deluse? Vi aspettavate di più dal titolo? Eppure, è cosi’(*) che alcuni jappo chiedono alla propria ragazza di sposarli… Se non sono contorti loro… Peccato che il nostro biondino avesse altro in mente… O forse no? Commenti & Consigli sono sempre ben accetti. Alla prossima fic. E si’, è proprio una minaccia. =D

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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