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Autore: Ella_Sella_Lella    23/05/2009    1 recensioni
Le storie(Che possono essere a dupilici capitoli)sono per ogni peccato.(Alla fine sono collegate)
-Superbia(Kai Hiwatari)
-Avarizia(Queen)
-Lussuria(Mystel)
-Invidia(Mariam)
-Gola(Max Mizuharara)
-Ira(Boris)
-Accidia(Takao Kinomiya)
Spero leggiate ...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Mariam, Max Mizuhara, Takao Kinomiya
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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7 Peccati capitali

Kurenai88: Troppo occupata a pensare il contenuto che mi sono dimenticata della grafica, così abbandonandomi al semplice fatto che non sono un asso in grammatica( Penso sia un disturbo genetico). Sono contenta che  Mystel ti sia piaciuto, spero che anche Mariam( My idol) gradirai come lui ...

Ecco il nuovo capitolo.... Avevo intenzione di dedicarlo, alle doppie facce, ovvero quelle parsone, che sprecano il loro tempo a parlare male delle persone, spreco intule, quindi metterci una cadenza maligna ... 
Ma riflettendo ...
I  sette peccati, sono stati ideati dalla chiese e gli ultimi due comandamenti, dicono di non desiderare ciò che non è nostro( L'ultimo mi sembra tanto maschilista).
Quindi ho pensato di fare questo capitolo, più sui desideri incompuiti che sulle invidie maligne.

*  


*
 Invidia 

[Mariam]

Tra le caramelle che Brooklyn aveva  distribuito, c’erano quella oro(Superbia), quella viola(Avarizia) e quella rossa(Lussuria) ma di sicuro fra queste la più interessante era quella verde, l’invidia, in onore a quel esserino verde che si arrampicava sulle spalle delle persone, l’invidia era un vizio al quanto comune, come l’avarizia, si trovava in quasi ogni persona, in casi sufficientemente alti, ma mai estremi, invece a causa di una caramella una ragazza aveva acquisito un vizio.

Era un pomeriggio di tardo settembre, stava tornando a casa, aveva le buste della spesa, era andata prima a villa Hiwatari, per chiedere a Rei qualche consiglio di cucina, per il suo fidanzato, poi era passata al super market ed ora finalmente tornava a casa per preparare la sua succulenta cenetta. Aveva preparato tutto, per prepara qualcosa di ottimo, l’unico problema era che non aveva trovato le spezie … Ironia della sorte, passò davanti una bancarella di spezie,  rimase basita dal caso, ma se qualcosa aveva imparato e che il caso non esisteva, ma per una volta lo ignorò. Guardò la bancarella, poi guardò il mercante, un raccapricciante sorriso, volto solare, capelli rossi, un orecchino, disse, sorridendoli: “Cosa desidera?”  la ragazza annui poi disse: “ Un etto di chiodi di garofano e due etti di pistacchio!” , il ragazzo prese le spezie poi disse alla ragazza, “Il mio nome è Brooklyn e il suo signorina?”, la ragazza, scosse i capelli scuri, poi con i suoi grandi occhi verdi e ferrei disse: “Mariam! Quanto devo?”, lui sorrise, poi disse: “Considerato la sua innata bellezza per questa volta offre la casa, con l’aggiunta di una caramella!”  porgendoli una caramella color pistacchio e li fu il dramma, Mariam prese quella caramella e la mangiò non preoccupandosi di nulla. Andò via, sorridendo e ringraziando, mentre il rosso alle sue spalle rideva divertito.

Tornata a casa, c’era un messaggio in segreteria, Max le diceva che non poteva venire, aveva avuto un contrattempo, Emily e Rick erano venuti a trovarlo, come poteva lascarli? Fino a qualche ora prima, avrebbe compreso, perfettamente, quella situazione, ma ora no, ora non ci riusciva, ora non capiva perché il suo ragazzo preferiva altra compagnia a lei. Fu da allora che cominciò a provare invidia. Era un strano male dentro, capace di scavarti l’anima a primo impatto, le sembrava fosse gelosia, visto che era rivolta a Max, ma considerando che pian piano notò altre caratteristiche, l’avversione verso Ozuma, ottimo blader che la batteva sempre, quella era invidia. Poi c’era l’invidia per la spontaneità di Hilary, invidia per la sua ingenuità, era anche invidiosa della sua appariscenza dovuta al suo fidanzato, invidiosa che il suo non c’era mai, invidiosa del fatto che il bel indo-egiziano di Mystel non la notava, ci provava spudoratamente con tutte eccetto lei.  Poi c’era Queen, certo attaccata ai soldi, ma era bella, aveva un solare fidanzato o per meglio dire un amante che si occupasse di lei sempre, era invidiosa del fatto che non era riuscita a conquistare gli animali sacri. Era con l’invidia che viveva, giorno e notte, era divenuta spocchiosa ed insopportabile, si intende più di quanto fosse già, perfino Zeo, che viveva di rimpianti e invidie, era divenuto starle accanto, non faceva altro che parlare di ciò che avrebbe voluto.

Mariam chiamava, Queen, per puro diletto: “Tirchia!”, l’altra, ironicamente la chiamava: “Invidiosa!”  e Mariam a tali parole era costretta a Tacere, riconosceva il suo peccato, lo sfrenato desiderio di cose altrui, anche se a volte era lo sfrenato desiderio di cose sua, ma che non poteva ave sempre. Come il suo amato Max, convertito a ben altro vizio che la ragazza, non viveva di sospiri come Yuya, non vive d’amore come Mao, che sarebbe stata capace di farsi la manica del golfo a nuoto se Rei gli è lo avesse chiesto. Spesso si chiedeva se quello era amore? Fino a ritrovarsi a invidiare Salima beata con Kain, spesso desiderava essere lei. La situazione precipitava.

Il suo vizio aumentava, come poteva lei, un tempo così pura e senza macchia esser divenuta così invidiosa, non faceva altro che ripetere alla gente le sue inesistenti mancanze e ripetere i suoi futili desideri. Un giorno di inizio primavera, mentre invidiava Julia, che veniva scelta da Mystel , per la sua danza d’amore. Così, quasi per un strano caso, ben congeniato dal fato e dallo stesso interessato. La ragazza super invidiosa  si ritrovò a parlare con il ragazzo che le invidie se le cercava, così parlando di cosa l’uno avesse e di cosa l’altra volesse, scoprirono che i loro estremi vizi, erano venuti fuori dopo l’incontro con lo stesso soggetto, Brooklyn, il ragazzo con i capelli rossi come le fiamme che divampavano.

Così cominciò anche ad invidiare la sua vita, prima del incontro del venditore di spezie, si odiava per com’era ora e si invidiava di quanto fosse fresca(Pura) prima. Di quanto Max, passava tanto tempo con lei a quanto ora cercava di sviarne, semplicemente per concedersi al suo vizio, nato dopo l’incontro con Lui, il ragazzo delle caramelle.

L’invidia cresceva e saliva, e pur troppo sopra la superbia si può passare, sopra l’avarizia si può passare, sopra la lussuria anche, in realtà su ogni peccato si poteva passare eccetto, l’invidia, la gente non tollerava gli invidiosi. Così Mariam aveva paura di rimanere sola, sarebbe stata triste ed avrebbe invidiato chi era felice. Non poteva chiamarsi vita, un ampio spazio, utilizzato solo per desiderare cose che non si avevano, senza vedere le meraviglie che si ha.

[Continua …]



   
 
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