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Autore: dadless    23/12/2016    0 recensioni
Esiste una cosa peggiore di una cotta per il proprio migliore amico, fidanzato con la capo cheerleader della scuola? Sì, purtroppo: il Progetto Anonymous di quell'idiota di Clifford.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Possibile che tu debba venirmi a prendere a scuola pure quest'anno?» sbuffa Austin, dopo aver salutato il suo gruppetto di amici. «Ho tredici anni, tredici!» alza le braccia al cielo e gesticola irritato, come se l'intero mondo fosse contro di lui.
Gli do un colpetto sulla nuca. «Fidati, la cosa infastidisce più me che te, nanetto,» rispondo, prima di incamminarmi verso casa senza nemmeno aspettarlo. Ho fatto il mio dovere, ovvero prenderlo da scuola. Poi se non arriva a casa non è un mio problema.
In questo momento potrei essere sul mio letto, circondata dalle pareti verdi della mia stanza, a riposare per la stancante giornata affrontata oggi. Okay, non ho fatto niente tutto il tempo e stavo anche per addormentarmi durante il discorso di Lottie, ma tornare a scuola dopo le vacanze è stressante. Devo ricominciare a studiare, a fare le prove con la banda per le partite di football e, soprattutto, devo sorbirmi l'entusiasmo di tutta la scuola per il Progetto Anonymous di Clifford, anche se ancora non ho capito a cosa sia dovuto. Voglio dire, saranno ancora così contenti quando diventeranno l'oggetto delle offese di qualcuno che verrano trasmesse a tutto l'istituto attraverso gli altoparlanti? Sarà umiliante, terribilmente umiliante.
«Sono alto quasi quanto te, Tayla.» Sorride in modo fastidioso, pronunciando il soprannome che tanto odio e interrompendo il flusso dei miei pensieri.
Alzo gli occhi al cielo. «Mi chiamo Taylor, possibile che tu e Abigail non lo capiate?» borbotto, esasperata, mentre uno sguardo malizioso si fa spazio sul viso di mio fratello. Oh, disgustoso.
Austin ha una cotta per la mia amica da quando ho iniziato il liceo e ho preso parte alla banda, conoscendola, ovvero da quando aveva nove anni. Prima era anche carina come cosa, insomma, la osservava come se non avesse mai visto una ragazza prima ma... era un bambino, dai. Ma, da quando è entrato in quella fase terribile della vita chiamata adolescenza, il suo modo di guardarla è cambiato e nei suoi occhi riesco a leggere che vorrebbe sbatterla al muro da un momento all'altro, il che mi provoca parecchio ribrezzo.
«Io e Abigail abbiamo molte cose in comune,» dice, sorridendo nuovamente. «Falle presente questa cosa e dille che la giostra di Austin è aperta tutti i giorni, senza limiti di orario,» termina maliziosamente, appoggiando le mani sui fianchi e ruotando il bacino.
Potrei vomitare.
Allungo un piede davanti ai suoi, facendolo inciampare. «Torna ai videogiochi, bimbetto,» concludo, quando ormai siamo arrivati davanti alla nostra villetta.
Infilo la mano nella tasca dei jeans per cercare le chiavi, mentre con l'altra mi sistemo gli occhiali sul viso. Austin si rialza in fretta, per poi pulirsi la tuta, e una macchina sportiva sfreccia sulla strada accanto a noi.
Sento una fastidiosa risata femminile e non mi serve voltarmi per verificare che il nostro vicino di casa, Luke Hemmings, nonché mio migliore amico per cui ho una cotta da tempo immemore, abbia ricevuto un passaggio dalla sua ragazza, il capitano delle cheerleader.
Faccio scattare la serratura senza rivolgere loro un solo sguardo, ma sono costretta a voltarmi quando mi rendo conto che mio fratello non è più dietro di me. Sta praticamente sbavando sulla macchina di Nina e io sbuffo, per poi trascinarlo dentro casa dall'orecchio.
Entro subito in cucina per preparare a me e mio fratello il pranzo, visto che mamma e papà rimangono al nostro negozio di piante fino a tardi.
«Da quando Luke è fidanzato con quella moretta?» chiede Austin, entrando affamato nella stanza.
Alzo lievemente le spalle, non sapendo cosa dire. Anzi, non volendo parlarne. So tutto della loro storia, infatti, essendo la sua migliore amica da quando ancora mio fratello non era nato, ma fa male e non l'ho ancora accettata, per quanto non lo dia a vedere.
Fingo di pensarci un attimo. «Un anno, più o meno. Sono carini insieme, eh?» una risata isterica, segno del mio nervosismo, lascia le mie labbra. Nina non lo merita. L'ho vista fare la gatta morta con un sacco di ragazzi in questo lungo periodo, ma non ho potuto dire niente al mio migliore amico. Passerei per l'amica gelosa e non è ciò che voglio. Lo sono, certo, ma non voglio perdere la sua amicizia.
«Oh, bel colpo. Dovrò congratularmi con lui uno di questi giorni per la fantastica scelta,» commenta il ragazzino, facendomi chiedere per quale motivo sia mio fratello. Si comporta in modo così... da tredicenne.
Mi rendo conto che è la sua età e che i miei pensieri stanno prendendo una piega davvero assurda.
«Potrebbe sposarla, ucciderla ed ereditare la macchina,» sorride, compiaciuto dal suo piano diabolico, per poi mordere una mela presa dal frigorifero.
Roteo per la centesima volta gli occhi, ma non posso trattenere un sorriso.
«Poi a quel punto io scapperei da Abigail e me la-»
Mi tappo immediatamente le orecchie. «Non ti sento, non ti sento, non ti sento!» grido, perché so che riuscirei comunque a sentirlo. Sono cose normali per un adolescente ma, diamine, è pur sempre mio fratello e fino a tempo fa dormiva ancora con Mrs Jane, la sua paperella di peluche.
No, okay, era la scorsa notte.
  
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