DEATH...POISON...LOVE
Hinata
camminava.
Attraversava il corridoio
scuro con passo misurato, ma fiero.
Le fiaccole brillavano ai lati delle pareti.
Quella cripta, così fredda, così
vuota...avrebbe desiderato non entrarci mai, non da viva almeno.
E invece, ora era lì.
E perchè?
Perchè, in fondo, presto quella sarebbe stata la sua
nuova casa.
Cosa significava vivere
quando le era stato tolto tutto? Niente.
La guerra.
Quella maledetta disgrazia le aveva portato via ogni
cosa.
Un padre.
Un cugino che era stato quasi un
fratello.
L'amore.
Le aveva tolto la famiglia e il suo
cuore.
In silenzio, si era presa
tutto e se lo era portato via, per sempre.
E ora Hinata non riusciva a trovare una ragione, un
perchè valido per continuare a vivere una vita che si era presa gioco di
lei da sempre, togliendole tutto quel poco che aveva, quasi si divertisse a
distruggere un piccolo cuore fragile come il cristallo.
La cripta sembrava chiamarla.
In un certo senso era accogliente.
Le sagome dei suoi parenti, morti da così poco che
quasi poteva sentirne il calore, erano lì, coricate su quelle gelide lastre di
marmo freddo, bianco e puro come lei era ancora, nonostante tutto e
tutti.
E poi lui, seppellito lì per
suo volere, perchè in fondo lo aveva amato.
Un Uchiha. Sasuke Uchiha.
Quello che avrebbe dovuto essere il suo nemico, la
persona da odiare più di tutte.
E
invece lei si era ritrovata ad amare quel nemico.
Perchè non era importante chi
fossero.
Quando si incontravano non
importava quali fossero i loro cognomi o i loro schieramenti.
Erano solo Hinata e Sasuke.
Due anime. Due cuori. Diversi e complementari.
Lei bianca. Lui nero.
Due faccie della stessa medaglia.
Non potevano odiarsi perchè il loro destino non era
quello. E così Hinata e Sasuke si erano
ritrovati ad essere parte di un intero, due pedine di un destino troppo più
grande di loro.
Da una parte Hinata,
tanto buona da rendere migliore lui.
Dall'altra Sasuke tanto forte da rendere più
coraggiosa lei.
E allora, come si
poteva non pensare che fossero anime gemelle? Semplicemente non si poteva.
Forse avrebbero avuto un destino lieto
insieme.
Si sarebbero amati e
avrebbero avuto il loro lieto fine.
Ma, e Hinata lo sapeva, la vita non era fatta di “se”
e di “ma”.
E quindi, a cosa serviva
pensare a come sarebbe stato il mondo se le loro famiglie non si fossero odiate?
Se non fossero state nemiche?
Non
serviva pensarci perchè niente sarebbe cambiato.
Si avvicinò alla sagoma cerea di Sasuke.
Steso pallido con le mani sul petto,
intrecciate.
Hinata fissò quel corpo
senza vita con gli occhi di chi realmente non vede. Finalmente lo avrebbe rincontrato.
Non aveva paura.
In fondo, sarebbe stato solo un sollievo andarsene da
un mondo fatto solo di odio e di guerre.
Un mondo che aveva il sapore del dolore e delle
lacrime.
Un mondo che le sembrava
totalmente sbagliato. Sfilò una fiala,
lunga e verde smeraldo, dalla manica del vestito e la alzò per vederla meglio e
per ammirare il liquido grigio perla all'interno.
“Cantarella, bella bella cantarella, liberami
tu...”
Veleno. L'unica cosa che
avrebbe potuto provarle la morte.
Non
avrebbe avuto il coraggio di pugnalarsi.
Perchè rimaneva, anche negli ultimi istanti di vita,
una vigliacca. Se ne rendeva
conto.
Ma non riusciva a cambiare
questa sua essenza.
E, forse, non le
importava nemmeno.
Chiuse gli occhi,
ripensando, rivivendo con la mente i ricordi di un tempo che oramai se ne era
andato, senza che potesse più ritornare.
E poi successe.
In un attimo tolse il coperchio della fiala e ne
bevve il contenuto tutto d'un sorso, appoggiando appena il bordo alle labbra.
Forse l'effetto sarebbe stato più lento
se non fosse stato mischiato con un altra sostanza a lei ignota.
Pochi minuti passarono e Hinata si accasciò sul petto
dell'amato, tra le mani un unica rossa rossa e sulle labbra solo una lacrime,
piccola e irridescente.
Quella
lacrima morì, cadendo nel vuoto, proprio quando gli occhi di perla della giovane
Hyunga si chiusero alla vita per l'ultima volta.
Forse, questa volta, il mondo si sarebbe fermato ad
ascoltare quella lacrima cadere.
Perchè lo faceva per amore.
FINE
This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder