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Autore: Ransie88219    24/05/2009    3 recensioni
Piccola one-shot che vi presento su un amore semplice e puro, di come finisce, ma solo ufficalmete, ma di come sotto sotto c'è ancora e si dibatte per continuare a vivere, anche contro il destino avverso. Storia divisa in tre parti: quella inizale di più cap la pubblicherò tra poco, se la storia piace,..ora vi pubblico la transizione (la fase di mezzo) per incuriosirvi XD..poi se piace in un futuro molto vicino anche la terza fase del sequel! apprezzatissima la critica: sia giusta che pesante! p.s. E' la prima fic che scrivo! comprendetemi! buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'La fase degli astri celesti'
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Nota importantissima sui personaggi

Nota importantissima sui personaggi

Premetto subito dicendo che il nome della protagonista (Sharon) e le sue abbreviazioni le ho scelte perché sono il nome della protagonista femminile di una saga di fic di kannuki (una grandissima scrittrice di EPF! È il mio idolo kannuki ), perché prima cosa il nome e le sue 2 abbreviazioni le adoro (anche il mio nome reale ha 2 possibili abbreviazioni carinissime), secondo io e il personaggio inventato da kannuki della sua saga abbiamo gli stessi gusti ( manco mi avesse chiesto a me –per esempio- se fossi una patita delle moto e ke genere di moto, altro esempio,..il modo di vestirci…), terzo il compagno del personaggio e io siamo identici, già (per chi avesse letto la saga = io e Votan siamo uguali –naturalmente non l’età! Ringraziando il cielo!per quella manca ancora tutta una vita…fiuh…- la pensiamo alla stessa maniera e ci comportiamo in egual modo –naturalmente sono la sua copia femminile un po’ più contenuta e molle nelle relazioni con gli altri….ma poi identici!-).

Ecco….detto tutto….potete iniziare

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When the Moon wants to protect his Sun…

(Temporale notturno)

 

 

Ci potrà mai essere un nuovo inizio?

Dimenticare e andare avanti o vivere nel ricordo?

 

POV SHARON

 

Guardo il bicchiere con ghiaccio quasi vuoto, poi sposto il mio sguardo assente perso nei ricordi, alla bottiglia quasi piena di Cointreau.

Mi sento a pezzi…

Guardo l’orologio da polso, leggo l’ora ad intuito, in quanto vedo un po’ sfuocato, ok, un po’ tanto sfuocato. Eppure ne ho bevuto pochissimo di Cointreau, nemmeno mezzo bicchiere, forse ha ragione Bibi, il mio migliore amico, proprio non reggo niente di alcolici.

Sono le 22:40, è tardi e tra un po’ se non rientrerò a casa, mio padre si preoccuperà e lo sarà ancora di più se per le 23:30 non sarò sana e salva sulla soglia di casa, anche perché ho il cellulare spento.

Sul mio viso si forma una specie di sorriso, anzi, peggio, proprio una smorfia al pensiero di papà che mobilita tutte le auto della polizia per cercare la sua bambina, la sua piccola Sharon ( meglio Shazzer lo preferisco o Shaz per gli amici), appena sedicenne, perché non è rientrata a casa per l’ora prestabilita, anche perché pensa che io sia con Russell, il mio ragazzo, no scusate, il mio ex-ragazzo; invece,…non sa che spreco le mie serate a bere in uno stupido pub fuori città da qualche tempo a questa parte.

Meglio che non sappia, gli si spezzerebbe il cuore…

Sospiro.

Torno a pensare a quel tardo pomeriggio invernale di quasi inizio serata .

A quel giorno.

Giorno in cui il mio cuore si è spezzato, rotto in frantumi dalla persona  a cui lo avevo donato.

Era quasi sera – mi scende una piccola lacrima al ricordo, una piccola ma piena di sentimento: amore, dolcezza, rimpianto, tormento, tanto e tanto dolore.

Può una piccola e insignificante lacrima contenere tutto ciò?

Io penso di si.

Mentre penso a ciò, il mio pensiero torna lì, a quei momenti prima della fine di tutto…momenti precedenti alla fine della mia bellissima favola.

La favola del mio primo amore.

 

 

FLASH BACK

120Km/h – aumento il gas e tocco la frizione – 215Km/h…

Sto guidando come una pazza, e se lo sapesse papà mi staccherebbe la testa a morsi, - sorrido sotto il casco – mica glielo dico, certo, non sono una che racconta bugie, anche perché non mi riesce proprio dirle, come mi hanno già fatto notare!

Comunque, mica mi viene a chiedere papà: << Tesoro, a quanto andavi in moto per andare a casa di  Russell? >> - Sorrido e rido un po’ sotto i baffi a questo pensiero.-

Mi ci voleva proprio, è da questa mattina che ho un brutto presentimento che mi ha fatto tenere il muso tutto il giorno, cosa che non è passata inosservata, soprattutto agli occhi di Jazz, o meglio Justin, il maggiore dei miei fratelli.

All’inizio ha provato di tutto per distrarmi senza riuscirci, ha continuato lo stesso, fino a quando Rhu ( uno del nostro gruppo di amici che è venuto oggi con noi al motor show, nonostante fosse pazzo per le macchine sportive e motori su quattro ruote in genere e non per le moto); non se ne è uscito con mio fratello con la frase: << Lasciala stare Jazz, non vedi che è malata d’amore e sta pensando al suo Russell? Ma te le devo spiegare io certe cose?...>>.

Così, con un’occhiata omicida mandata al fautore di queste affermazioni  da parte di mio fratello maggiore e agli altri che hanno appoggiato il commento di Rhu e la sua frase, dandoli man forte e con un braccio di mio fratello attorno alle mie spalle per guidarmi alla manifestazione, me la sono cavata così, con poco!

Freno bruscamente la mia RSV 1000 R (Aprilia) davanti alla mia destinazione.

Brividi, ancora brividi lungo la schiena. Ho di nuovo questo brutto presentimento, e proviene proprio da quelle villette condominiali a schiera.

Oddio, proprio dalla casa di Russell!

Ho paura, davvero paura di cosa possa accadere quando varcherò la soglia di casa sua.

Adesso che ci penso, quando mi ha chiamata al cellulare aveva una voce strana, era dura e bassa, tono che usa solo quando vuole convincere qualcuno di una cosa, oppure quando è irritato e/o arrabbiato con qualcuno.

Sono preoccupata, non ha mai usato con me quel tono.

Forse ho combinato qualcosa e lui si è arrabbiato con me.

Ma cosa?

Io ne combino di così tanti di pasticci che dopo già mezza mattinata ne ho già perso il conto!

Sono davanti al portone, do un veloce sguardo alla mia moto nera parcheggiata di fronte al vialetto, che si confonde nell’oscurità di inizio serata – deglutisco – ok, al 3 suono, 1…,2…, e bizzs…

Si appunto, bizzs, no un  momento, bizzs?

Alzo lo sguardo in direzione della sua porta-finestra del suo soggiorno, e vedo che la porta-finestra è aperta, a quanto pare mi stava aspettando, noto sinceramente stupita da questa constatazione.

Sposto lo sguardo in direzione del portone di entrata ma prima che possa farlo noto un piccolo fumo, porto lo sguardo lì e vedo…una sigaretta accesa posata su un posacenere? Impossibile! Russell aveva smesso, è da un anno che non fumava più, lo aveva fatto poco dopo che c’eravamo conosciuti. Lo aveva fatto per me. Perché vedeva che mi preoccupato tanto della sua salute da fumatore incallito e non voleva vedermi sempre triste e preoccupata per lui ogni volta che ne accendeva una. E pensare che una volta aveva anche preso la sigaretta di un suo amico e buttata  nel laghetto delle papere del parco in cui stavamo passeggiando tutti assieme! Cose da matti! Ma ora perché ha ripreso a fumare?

Brutto segno, bruttissimo segno!

Ok, calma e sangue freddo!

L’ho combinata grossa, lo sento!

Sarà perché sono arrivata con 4 di minuti di ritardo l’ultima volta che siamo usciti insieme?

Ma no,…non può essere quello. Di solito sono sempre puntuale, ma le sole volte che è accaduto non si è mai comportato così , o in modo strano anzi, era sempre carino e buono con me, e sempre affettuoso.

No, non deve essere per questo, e allora…ah! Basta!

Avanti Shaz, varca questo stupidissimo portone e sali da lui, solo 2 rampe di scale, forza!

1…,2…,3…

18…

Ok, ci siamo.

Appena salgo l’ultimo gradino della rampa alzo lo sguardo sulla porta di ingresso dell’appartamento del mio ragazzo e lo vedo.

E’ qui, sull’ingresso.

La sua bocca è chiusa,  e disegna una linea in tirare, e si mordicchia di continuo il labbro inferiore dall’interno della bocca, lo posso vedere dalla pelle sotto il labbro che è un continuo tirare.

- Strano, sembra agitato – Ciò lo noto quando incrocio il suo sguardo per un secondo, è…è…torbido, agitato, non so come spiegarlo, è difficile da spiegarsi, insomma, lo sguardo è fisso ma allo stesso tempo è in continuo tumulto.

<< Ciao Sharon,entri? >> mi invita lui con voce neutra e si fa da parte per farmi entrare nell’appartamento.

<< Si, ciao…grazie >> mormoro in risposta un  po’ intimidita dal suo anomalo comportamento.

Di solito mi saluta con uno dei suoi bellissimi sorrisi e mi viene sempre in contro abbracciandomi stretta a se. Invece stavolta…

Ma che succede? Dove è andato a finire il mio dolce e scapestrato Russell?

Cavolo, adesso siamo nel salotto/ingresso, l’uno di fronte all’altro in silenzio…caspita che tensione…penso che da un momento all’altro l’ipertensione mi ucciderà!

Ok, devo fare qualcosa, devo dire qualcosa di giusto, si ok, adesso parto…

<< Scusa se ti ho chiamata così all’improvviso e ti ho chiesto di venire qui, ma volevo parlarti… >> intervenne lui precedendomi.

<< Nessun problema tranquillo, per te questo ed altro, dimmi pure >> gli rispondo accennando l’ombra di un sorriso.

Fiuh…, è andata bene, non sono morta.

Da quando in qua la fortuna bendata inizia a girare dalla mia parte? Mhn…secondo me questa è solo la mia  sfortuna che si è travestita da fortuna e all’ultimo si mostrerà , lo sento è così,…come a      vedersi…

Lo guardo e gli sorrido incoraggiante, aspettando che prosegua e mi parli di ciò che lo turba.

Lui continua a scrutarmi.

Da quando sono entrata in casa, non ha mai distolto il suo sguardo da me e dalla mia figura.

I nostri sguardi si incrociano e come sempre, tutto in torno a me scompare, ed esistiamo solo io e lui.

Pardon, ci siamo solo io, lui e il mio sconfinato amore per lui.

Ancora come ogni volta da quasi un anno è sempre la stessa cosa. Come la prima volta che i nostri sguardi si sono posati l’uno in quello dell’altro.

E come sempre vengo investita da una scarica di emozioni tutte diverse  ma allo stesso tempo simili tutte assieme; e come al solito mi tolgono il fiato per la loro intensità…

Me lo avessero chiesto un anno prima che cosa ne pensassi dell’amore  e dei suoi fantomatici effetti, così decantati da tanti, avrei riso in faccia al mio interlocutore! Mai e poi mai avrei pensato che l’amore potesse essere così travolgente, forte, bellissimo, passionale…e molto  altro…

E’ impossibile descrivere cosa sia perché cambia da individuo e individuo, ma una cosa è certa.

L’amore è un qualcosa di imprevedibile, irrazionale e che tu lo voglia o no bussa sempre alla tua porta almeno una volta nella vita e non puoi scacciarla via una volta che le hai aperto la porta, perché una volta provato non puoi più farne a meno…

Senza distogliere il suo sguardo da me , mi chiede se desidero sedermi; solo la sua voce mi riporta al presente e con se ritorna anche la consapevolezza della circostanza ambigua in cui ci troviamo.

<< No, tranquillo, sto bene in piedi, grazie >>.

Brividi…Oh no! Sono di nuovo nervosa!

Ma cosa mi succede oggi?! Sono proprio nel pallone!

<< D’accordo,..ecco io.. >> inizia lui insistendo ancora a guardarmi in viso.

Sospira e distoglie i suoi occhi dai miei.

Un colpo al cuore. Perché fa così? Cosa lo affligge?

Non riesco a vederlo così in questo stato così strano e mi faccio avanti per incoraggiarlo.

<< Che succede Russell? >> chiedo apprensiva.

Vi ho già detto che l’essere apprensivi all’ennesima potenza per un comportamento strano del proprio ragazzo in amore è normale?

Apre la bocca più volte, ma non ne esce più alcun suono, poi alla fine ce la fa, ma solo quando fissa il suo tenebroso sguardo, in uno punto fisso dietro di me, alle mie spalle, che guarda con decisione, e una risolutezza terrificante e dura, come lo è anche la sua espressione del volto: dura e ferma.

<< Ho passato gli ultimi giorni a pensare a te, me , ma anche a noi…- ancora un sospiro da parte sua e fissa il suo terrificante sguardo su di me e riprende a parlare – non ti amo, e non ti ho mai amata…, mi dispiace di non essermene accorto prima, e mi dispiace di non poterti ricambiare, ma non provo i tuoi stessi sentimenti nei tuoi confronti, scusa… >> sbotta lui tutto d’un fiato lui.

 

CRACK…

 

Il mio cuore si è spezzato, quello era il rumore del mio cuore in frantumi.

Mi sento mancare, fatico a respirare, ma…non…

Sono  a pezzi.

Lui sposta lo sguardo a terra e continua.

<< Io lo so che ti sembrerò egoista, ma vorrei che rimanessimo amici. Vorrei mantenere un buon rapporto con te. E’ vero anche che molti non ci riescono ma alcuni ex si e io vorrei che noi due rientrassimo in quest’ultima categoria…>> fa una pausa poi riprende con un tono di voce alieno alle mie orecchie << Tu sei una persona fantastica, meravigliosa, non ho mai incontrato nessuno come te, che mi capisce, sei speciale. Purtroppo l’ho capito solo ora ciò che provo per te, ed ho mischiato un forte legame di amicizia con “AMORE”.  Ti chiedo perdono per ciò e per quello che stai soffrendo…>> conclude lui con tono di voce poco più alto di un mormorio ma sempre duro e freddo, anzi no, glaciale.

Mi guarda, con occhi un po’ più dolci ma preoccupati e tristi, forse perché ancora non ho detto niente.

“Respira Shaz”, mi ripeto in tanto di continuo nella testa.

Lo sapevi fin dall’inizio che sarebbe finita così. Era troppo bello per essere vero. Era tutto troppo perfetto. Non ti sembrava strano che dopo anni ed anni di sofferenze, potesse arrivare la felicità?

Mhn…? Ammettilo, lo hai sempre saputo! – Mi rimbecca una vocina profonda del mio io – .

Già…, è vero. – ammetto io – Mi sono illusa che sarebbe stato sempre così, tutto rose e fiori e tanta e tanta felicità e invece,…ripiombo nuovamente nel dolore di sempre,…no,…questa volta è molto di più…è peggio…più doloroso…mai e poi mai avrei pensato che esistesse dolore più grande…

Sono stanca di lottare per un po’ di felicità contro il mio destino crudele.

D’ora in poi tornerò ad accettare passivamente ciò che mi riserverà il mio futuro. Che la sfortuna e il mio destino avverso si uniscano pure assieme per divertirsi nei miei confronti.

<< Io, … - sospiro e gli accenno un mezzo sorriso assolutamente falso al mio preoccupato interlocutore – ti ringrazio di essere stato sincero con me nell’espormi i tuoi veri sentimenti – Russell sobbalza notevolmente alle parole “veri sentimenti” ma io continuo imperterrita – sai quanto io detesti le persone bugiarde e false, comunque, bhè ho afferrato il concetto e sei perdonato, anche se ci hai messo così tanto per fare chiarezza dei tuoi sentimenti, ma non posso fartene una colpa quando so e conosco tutta la confusione che hai da sempre in testa. Inoltre ti prometto due cose: la prima è che rimarremo buoni amici – risobbalza , questa volta alla parola “amici” – come vuoi tu, la seconda è che mi metterò il cuore in pace e ricomincerò da capo – sbianca, o è il riflesso della luna? –  ma ti chiedo un po’ di tempo, sai com’è, devo elaborare la notizia… >>.

<< D-D’accordo non c’è problema >> mormora lui con un fil di voce che riconosco essere più umana e sua.

<< Ora ti lascio, devo tornare a casa, sai come è papà, e ancor meglio come è il mio fratellone, quindi corro a casa, si è già fatto tardi e devo preparare la cena per quei due affamati!  >> dico tutto d’un fiato, poi gli sorrido nuovamente falsamente per non mostrargli quanto sto male dentro, ma non sembra rassicuralo, anzi sembra essere sempre più preoccupato, infatti…

<< Sei sicura di stare bene? Vuoi che ti accompagni? >> mi chiede lui tormentato.

Io bene? Mi hai appena lasciata, tu che sei tutta la mia vita e che gli dai significato ad essa e mi chiedi se sto bene zucca vuota? Vuoi accompagnarmi a casa? Sei pazzo? Vuoi che Justin t’ammazzi? Vuoi  che sia davvero la buona volta che ci riesce? Lo sai meglio di me quanto non ti abbia mai preso in simpatia…stupido…il mio stupido…

Mi si appanna la vista,…sto per piangere! Non posso davanti a lui! Devo andarmene!

<< No, no, tranquillo, tutto bene – mento io – ciao! >> detto ciò corro via per le scale senza aspettare il suo saluto.

Corro senza guardare, o meglio non guardo perché sto piangendo e non vedo bene con le lacrime che mi scendono copiosamente dai miei occhi.

Sbatto contro qualcuno all’uscita, cado a sedere a terra, ma mi alzo velocemente senza guardare contro chi mi sono scontrata, grido uno scusa frettoloso mentre continuo a correre verso la mia moto.

Accendo, sgasso e mi immetto  nella via principale, correndo come una pazza cercando di sfogarmi, correndo con la mia RS 1000 R truccata, permettendomi di poter toccare i 345 Km/h ora sulla superstrada.

Sorpasso  le auto che  mi trovo di fronte, che in confronto a me sono come delle lumache.

Così, correndo come una pazza con la moto mi allontano dalla città, sfogando così il mio dolore prima di tornare a casa, dove dovrò riprendere a vivere e fare i conti con la realtà schietta e dura come è., e fingere che non sia successo nulla.

FINE FLASH BACK

 

Quella sera piansi molto, come mai avevo fatto in sedici anni di vita, e già tante ne avevo passate ma mai avevo sofferto a quel modo…

Quella notte buia e fredda rischiarata da un tenue spicchio di luna, fu investita da una pioggia di lacrime…

 

Sospiro nuovamente.

Chissà se mai mi stancherò di sospirare?

<< Posso sedermi qui? >> mi domanda una voce sconosciuta che mi distrae da quei tristi ricordi.

Wow, che bella voce…bassa e roca, ma limpida.

Una voce di uomo.

Alzo lo sguardo per vedere il mio interlocutore.

E’ un ragazzo più grande di me, questo è certo e in tutti i sensi!

Alto almeno 1, 95-97 sono quasi sicura della sua altezza, in quanto mio padre è alto quanto lui.

Avrà almeno 23-24 anni o poco più, meglio non sbilanciarmi troppo, c’è chi dimostra più anni e non li ha! E io sono bravissima a vedere cose che non esistono!

E quindi non sarebbe la prima volta che prendo una cantonata.

Porta i capelli molto corti, ma non troppo, di un colore biondo cenere, che tende un po’ al castano chiaro e due occhi verdi, a mio parere bellissimi, allegri e ridenti, con zigomi alti e mascella ben definita.

Passo avanti continuando col cack up su di lui.

Bel fisico: non solo è molto alto ma ha anche delle spalle spaventosamente larghe. Braccia, gambe, busto molto muscolosi. Se mettessimo a confronto Hugh Jackman (l’attore che fa Wolverine) con lui, bhè  Hugh Jackman si vergognerebbe per aver fatto davvero poca palestra in confronto allo sconosciuto che mi sta davanti! Mi sa che il biondino deve essere o un grande appassionato di sport o è un maniaco frequentatore di palestra e si diverte a giocare ad alzare persone per allenamento, invece che pesi…no, aspetta, ho fatto dell’ironia e poi del sarcasmo?

Cavolo è proprio vero, le novità sanno sempre distrarti anche se mai tanto come vorresti!

<< Allora? Posso? >> mi richiama lui in modo giocoso e un po’ canzonatorio, distraendomi dal filo dei miei pensieri.

Sorrido, che? << Si prego, scusami, ma ero soprappensiero >> rispondo un po’ imbarazzata.

<< Allora doveva essere un bel pensiero, perché avevi sul tuo bel musino una faccia sognante ed hai anche fato un leggero risolino >> ribatte lui, sorridendo largamente e sghignazzando sotto i baffi mentre mi si siede di fronte. Ci divide solo un piccolo tavolino rotondo rustico.

Non gli levo gli occhi di dosso e continuo a scrutarlo riprendendo il filo dei miei pensieri.

L’avevo detto io, una persona davvero solare!

Ci avevo preso! No, aspetta un momento, io sguardo sognante?Che ridacchio?Ma scherza?

Mhn…lo osservo di sottecchi nuovamente ma con più decisione, facendo finta di sorseggiare il mio Cointreau per non farmi notare.

Alza un sopracciglio vedendo la bottiglia posata sul tavolino e poi guarda me con sguardo canzonatorio e con un sorriso che potrebbe illuminare una notte senza luna.

<< Non pensavo che le brave ragazze la sera si divertissero ad ubriacarsi sole solette, in uno squallido pub circondata da una marmaglia di gentaccia…>> sbotta lui con irriverenza.

Lo guardo colta sul vivo e un po’ stizzita.

Che ne sa lui di quanto soffro?

Non gli do certo torto però…sentirsi dire la verità da uno sconosciuto che  te la schiaffeggia in faccia non è tanto bello!

Sbuffo un po’ spazientita.

<< Che c’è? Il gatto t’ha mangiato la lingua? >> ridacchia ancora, poi gli si illumina il volto.

Che altra stupidata sta per sparare?

<< Non ci posso credere! Ho trovato  la donna perfetta!Quella che ogni uomo sogna: la DONNA che “SA” stare zitta! >>.

E ride! Ora basta, esplodo!

<< Mi dispiace deluderti, ma parlo eccome carino, e se noi donne ti stufiamo tanto perché siamo chiacchierone bhè, non hai incontrato ancora quella giusta, quindi  puoi anche toglierti dalla mia vista! Grazie! >> ribatto io e gli faccio la linguaccia.

Se può ride ancora di più, poi smette pian piano.

<< Sono  felice di vedere che se ti si provoca ribatti e non rimani un arredo del pub! >> ribatte in risposta al mio sfogo.

Sto per rispondergli per le rime quando mi precede.

<< Mi chiamo Vilen piacere, e tu bimba? >> sorride sornione, sempre più allegro.

<< Il piacere è anche mio Bambolo >> gli rispondo un po’ indispettita alla parola “bimba”.

Non lo sono mai stata, figurati se lo sono adesso!

<< Mhn…Bambolo… >> si ripete tra se e sghignazza, facendo poi una seducente smorfia, quando mormora per l’ennesima volta il nomignolo che gli ho affibbiato.

<< Ok ok ho capito. Scusa per le mie mancanze di galanteria, ma il corso di principe azzurro con cavallo bianco l’ho dovuto mancare, sai come sono le mamme di oggi, preferiscono avere teppistelli da crescere per avere qualcosa da fare, invece di avere dei tranquilli e bravi bambini che non giocano con terra e paletta per paura di sporcarsi! >> .

Appena finisce lo guardo e …scoppio a ridere fragorosamente. Era da tanto tempo che non ridevo così tanto.

<< Ahahahah….ok, scuse accettate ma ad una sola condizione! >> rispondo ridacchiando ancora un po’. Quest’uomo è una vera e propria forza della natura, il re della sarcasmo!

<< uale Quale? >> chiede lui cauto.

<< Devi rispondere a qualche mia domanda, sai, sono una persona curiosa! >> sghignazzo.

<< Mhn…ma sentiamo volpina! >> ribatte sempre sorridente.

<< Quanti anni hai? >> domando sorseggiando l’acqua che precedentemente aveva portato un cameriere.

<< 33…tu? >>afferma tranquillo lui, come se nulla fosse…

Spuff!!!!!Sputo nel bicchiere l’acqua che stavo sorseggiando, a sentire quel numero.

Lo guardo scettica, assolutamente scettica!

Mi sta guardando felice come un uovo di pasqua al pensiero di avermi sorpreso, lo noto dagli sguardi compiaciuti che mi manda al notare che lo sto guardando con due palline da tennis al posto degli occhi.

Lo scruto nuovamente dalla testa hai piedi per quanto mi è consentito con il tavolino a dividerci, ma stavolta senza indiscrezione. Sono troppo traumatizzata dal numero! 33…caspita….se li porta davvero bene!

Continuo ancora a guardarlo stralunata dalla sua rivelazione.

<< Che è avvelenata l’acqua? >> mi domanda con fare sghignazzante e irriverente lo spaccone!

<< No…- gli rispondo ancora sconvolta – 33…scherzi?>>.

<< No affatto! Dovresti vedere la tua faccia, da immortalare! >> continua lui, prendendomi in giro.

Fortuna che sono abituata alle scherzose prese di giro di papà e dei raga, sennò il signorino qui presente sarebbe già sotto la mia moto! E da un pezzo direi!

Un momento,…ma che vado a pensare?

Oddio, non ho mai fatto un pensiero tanto terribile in vita mia!

Quest’uomo tira fuori il peggio di me!

<< Comunque – riprendo io – le domande le faccio io! >> ribatto neutra cercando di ridarmi un contegno.

<< Ok, ok Zuccherino! Non surriscaldarti, non vorrai diventare caramello per me? >> tempo di ribattere e riprende a sghignazzare! Ma che ha bevuto? Mhn…no, mi sa tanto che è fumato di suo! Altro, che!

<< Ah, dimenticavo, piccola clausura dell’interrogatorio che mi ero dimenticata di dirti – inizio tutta allegra. Mi sa che sta facendo effetto ora l’alcolico bevuto prima,…lui intanto alza il sopracciglio sinistro e diventa serio, no pardon, cerca di fare il serio! Intanto io continuo – l’unica che può fare le domande sono io! >> affermo risoluta, recitando a contempo la parte della ragazzina capricciosa e viziata.

<< Ma sentila, non siamo ancora sposati e già mi comanda a bacchetta! Ma sei terribile! >> esclama lui con finta ilarità tenendomi il gioco.

Scoppio a ridere.

Quest’uomo è troppo divertente!

Che lo trovi divertente perché da credito ad ogni sbocco della mia mente bacata? Chissà!

<< Non divaghiamo – torno in me e faccio la finta seriosa – che lavoro fai? >>.

Tace un attimo,…saggia il nuovo quesito e poi mi risponde frettolosamente << Non ci crederesti neanche se te lo dicessi, quindi…passo! >> finisce accennando un sorriso.

Io intanto metto il broncio.

<< E io che pensavo desiderassi il mio perdono! Che illusa che sono! Meglio spettegolare con quello dietro di te! Ciao! >> sbotto facendo la finta offesa e faccio per alzarmi ma mi blocca e mi rimette a sedere e mi riprende serio in volto anche se con ancora un po’ di tono irriverente.

Ma quando mai!

<< Penso proprio che quello dietro interessi fare altro con te invece di spettegolare! Fossi in te me ne starei qui buona buona! >>.

<< Perché no? Che altro dovremmo fare scusa? >> domando sinceramente curiosa.

Lui mi guarda stralunato.

<< Scherzi? >> domanda alzando un sopracciglio.

<< No…>> è la mia cauta risposta.

Per la prima volta mi guarda serio e parecchio incuriosito, forse anche un po’ sconvolto.

Come mai? Cosa ho detto di così strano o particolare da solleticare la sua curiosità?

<< Sul serio, ma quanti anni hai? >> riprova.

Prima che possa rispondere, sposto casualmente lo sguardo sull’orologio del pub, posto in alto, dietro al balcone, dietro a Vilen.

Sbianco.

Lui lo nota << Tutto bene? >> chiede preoccupato.

Scatto in piedi come una molla.

<< No, non va per niente bene, sono le 1:45 di mattina, sono nei guai fino al collo!

A mio padre gli si sarà preso un colpo non essendo ancora a casa e avrà sguinzagliato tutte le volanti della polizia per cercarmi, e mio fratello maggiore starà dando di matto! >> rispondo terrorizzata a morte.

<< Da come ne parli sembra la fine del mondo! >> rieccolo che riprende a ridere.

Ma cos’è? Va  a pile?

Ma poi dico io, gli faccio presente che sono nei guai e lui che fa? Ci ride sopra!

<< Non è la fine del mondo, ma la fine della MIA LIBERTA’ >> gli dico acida calcando bene sulle parole “mia” e “libertà”.

<< Me lo sento, mio fratello maggiore mi rinchiuderà in un convento di clausura a vita! E l’altro mio fratello sempre maggiore in confronto a me , lo appoggerà come al solito per queste cose quando lo chiamerà e lo metterà al corrente di ciò! Stavolta non sopravvivo! E’ la volta buona! Me lo sento! >>.

Detto ciò mi alzo e prendo la giacca in pelle da motociclista che stava dietro la mia poltroncina e la indosso.

Poso i soldi sul tavolo per le consumazioni più una lauda mancia e mi allontano di corsa dal tavolo verso l’uscita con lui alle calcagna, dove mi attende la mia moto per correre a casa, e di corsa anche!

Che? Lui?

<< Che fai mi pedini? >> domando incuriosita (e quando mai non lo sono!).

Non risponde, mhn strano, forse non usa le duracell!

Mi volto nella sua direzione per constatare la mia ipotesi e vedo che si è imbambolato davanti alla mia moto.

Ridacchio sotto i baffi.

Tutti lo fanno! Ormai mi ci sono abituata. Tutti si stupiscano che uno scricciolo come me guidi una belva del genere. Soprattutto impressiona che la guidi illegalmente anche se in territorio americano!

Quando si accorge che ridacchiavo inizia a spostare il suo sguardo da me alla RSV 1000 nera, poi di nuovo da me alla moto. Lo fa circa 5 volte.

Poverino, c’è rimasto proprio di stucco.

Monto sulla moto e levo il cavalletto. Sto per accendere quando lui rinsavisce.

<< Chi l’avrebbe mai detto che una pulce come te guidasse un bestione come questo >> mi sorride derisorio.

L’avevo detto che tut-no, che? Pulce?

<< Ridammi della pulce e non vedrai l’alba di oggi >> gli ringhio contro minacciandolo.

Ride << Oh, non preoccuparti, tanto avevo intenzione che per quell’ora di essere già a dormire da un pezzo! >> risponde così, ma utilizzando un tono decisamente irriverente!

Quest’uomo è proprio impossibile!

 << Bhè allora buona notte, ciao! >> dico accendendo la moto.

<< Non metti il casco? >>.

<< No, poi ti ricordo che non sono affatto una brava ragazza, come hai già fatto presente tu! >> ribatto facendo evaporare anche l’ultima goccia di buon senso che mi  spingeva ad affrettarmi verso casa.

Sorrido.

Tanto la punizione e un bel cazziatone non me lo toglie nessuno, tanto vale prolungarsi per altre due chiacchiere con sto tipo!

Mi dà un buffetto sul naso .

<< L’ho notato >> sorride sornione.

Avrà mica una paralisi facciale a vita?

All’improvviso si da una manata sul viso.

<< Che stupido, quasi me ne stavo dimenticando…>> detto ciò si mette a cercare qualcosa nella tasca destra della sua giacca di jeans.

Quando trova l’oggetto della sua ricerca me lo porge.

Il mio fazzoletto di seta, quello che uso come foulard da mettere al collo. Non me ne separo mai.

Neanche quando vado a dormire!

Mi tocco automaticamente il collo. Non c’è!

Sto veramente da cani per la storia con Russell se non me ne sono accorta fino a adesso!

<< Lo avevi perso quando ci siamo scontrati qualche giorno fa…>>.

Lo guardo negli occhi.

Ma che dice? Non mi sono mai scontrata con ness-oh!

<< Scusami…>> mormoro arrossendo, imbarazzata all’ennesima potenza, ripensando a quando sono scappata da Russell quella sera.

<< Quella volta andavo di fretta e non ti avevo proprio visto, scusa,…>> porto le mani alla bocca.

<< Allora siamo pari, entrambi perdonati>> mi sorride gentile.

Io ricambio e arrossisco ancora di più, lo sento dalle guance che sembrano due tizzoni ardenti da come le sento calde!

Per smorzare la situazione ribatto ( adoro avere l’ultima parola! ); << Da quando ho visto Orgoglio e pregiudizio, il film, o sempre sognato che un esercitale mi rendesse un mio fazzoletto caduto a terra. Mio eroe! >> dico canzonatoria.

Sorride e si mette in posa militare e mi fa il baciamano.

Sto andando a fuoco! Che qualcuno chiami i pompieri il mio volto sta andando a fuoco! Aiuto! P.S. chiamatemi anche un becchino, deve scavarmi una fossa, voglio sotterrarmi per queste figure!

Tolgo alla svelta la mia mano dalla sua e mi riprendo il foulard e mi preparo a sgassare per partire quando mi richiama.

Mi volto e mi da un bacio a fior di labbra.

<< Buona notte e sogni d’oro Zuccherino…>> mi sussurra sulle labbra.

Lì per lì rimango pietrificata col cervello con la spina staccata., per via del gesto e soprattutto per la sorpresa.

Poi alla fine  mi riprendo, sgasso fragorosamente e parto a tutto gas.

Dietro lo sento gridarmi un – Ci si vede! –.

1 a 0 per lui, e pure l’ultima parola l’ha avuta lui! Mannaggia.

 

 

Mentre corro in moto verso casa penso a quello che mi è successo negli ultimi tempi fino ad ora.

 

***

 

Quell’uomo mi ha fatto riflettere molto, penso mentre mi accomodo a letto.

Che tutto questo sia un segno del destino?

Un chiaro messaggio che debba ricominciare a vivere, ad andare avanti?

Che sia un nuovo inizio?

Ma voglio veramente andare avanti?

Dimenticare?

No, non voglio dimenticare, non lui, non Russell…

Io lo amo,…lo amo troppo…

Non voglio andare avanti ma  devo.

Andrò avanti, ma non per me, ma per papà, per Justin e Jay i miei fratelli maggiori, per i miei amici,…

Si, lo farò per loro che mi vogliono bene, e vogliono che io sia felice, e così sarà…

Inoltre, pensandoci bene, lui mi ha lasciata e ciò vuol dire che non prova i miei stessi sentimenti, e a logica, perché dovrei sprecare il mio amore per lui, una persona che non mi ama?

Ho deciso, d’ora in poi se qualcuno si innamorerà di me, gli darò la possibilità di amarmi, anche se non lo ricambierò.

Dopotutto meglio una sola persona che soffre per amore che 2 , no?

Quindi, gli donerò tutto il mio amore che ho per Russell a lui.

Come dico sempre io, meglio a me ciò che c’è di peggio che agli altri!

E poi, potrebbe sempre succedere che alla fine mi innamori anche io, cosa che trovo assai inverosimile…

Chissà perché a quest’ultimo pensiero mi viene in mente quel matto di Vilen…

 

 

Così quella notte mi addormentai più serena e con un sorriso sulle labbra, ma anche con le idee più chiare anche se non proprio giuste.

Ma dopo tutto chi è che fa sempre la cosa giusta?

Così decisi per una volta di essere egoista e di infischiarmene delle conseguenze e provare ad essere un po’ felice, anche se non al fianco di Russell.

 

 

 

 

POV RUSSELL

 

Mi rigiro per la centesima volta in questo stupido letto.

Sono le 4:30 del mattino, dovrei dormire ma non riesco a prendere sonno.

Al solito…

Già al solito, non riesco a dormire da quel maledetto giorno, il giorno in cui io e l’amore della mia vita abbiamo deciso di dividere le nostre strade.

No, scusate, dove IO HO DECISO di dividerle.

L’ho distrutta, e ho distrutto anche me stesso perché senza la mia vita non sono nulla…

“Lei è forte, ti dimenticherà. E’ una ragazzina, e si sa, quando si ha 16 anni il cuore è volubile” – mi sussurra maligna una vocetta maligna del mio io – .

MI DIMENTICHERA’.

No, non voglio che mi dimentichi!

- Stringo con forza disumana le lenzuola, quasi volessi strapparle – in risposta ai miei pensieri contrastanti.

Non voglio,ma devo…per ora.

Sono 10 stramaledettissimi giorni che mi ripeto la stessa cosa, come un mantra:  Russell resisti, 2 anni e tornerai da lei, 2 stupidissimi anni, resisti. Poi ti ripresenterai alla sua porta e se vorrà ti accoglierà a braccia aperte nella sua vita! Resisti!

Sospiro al pensiero che quel se è tutto un programma.

Già, avete capito benissimo, non sto vaneggiando, io, la mia piccola Sharon la amo e me la voglio sposare!

E ora penserete cari lettori : Ma questo è svitato? La ama e la lascia? Pazzo!

Bhè, a queste accuse legittime posso solo rispondere sinceramente…

Pazzo lo sono, ma di lei!

Per quanto riguarda la scelta di averla lasciata l’ho fatto solo per lei, per il suo bene…

Vedete, io ho 25 anni e come tale ho certi bisogni, da bravo venticinquenne. Ora, pensando che prima di incontrare lei un anno fa, conducevo una vita molto dissipata e molto altro.

Bhè vi sembrerà strano sapere che io e Shaz oltre ad i semplici baci non siamo mai andati oltre! Si, stupitevi pure, ma non l’ho ancora toccata e non lo farò fino a che non saremo sposati.

Sempre che lei dopo mi voglia sposare…

Il motivo è semplice: mi sento il cattivo della storia a pensare di rubarle la virtù!

Io ci tengo veramente a lei e voglio fare tutto, passo per passo!

Ridete pure, ma è così!

Inoltre, è così ingenua e pura che non sa nemmeno cosa sia fare l’amore, nè cosa sia il sesso.

Vedo che state zitti ora e non sfottete più!

Ci credo! Anche io ci sono rimasto lì per lì a questa constatazione.

Il fatto è che i suoi due fratelli maggiori, ma in particolar modo da Justin, che l’ha voluta crescere proteggendola da tutti i rappresentanti del suo stesso sesso, solo che ha esagerato, decisamente.

L’ha fatta crescere in una campana di vetro…no scusate, in una campana di vetro non si sente ma si vede,…è cresciuta in una adiabatica di polistirolo, dove non si sente ne si può vedere…

Devo ammettere che per questa sua ingenuità la adoro ancora di più!

Vedeste quanto è carina e dolce, quando cerca di capire un’affermazione a doppio senso. Vedeste! Allarga quei suoi grandi occhioni azzurro cielo alla Bamby…è così tenera.

Già ti viene voglia di normalmente di proteggerla da qualsiasi cosa, ma quando fa quegli occhioni, non vi dico, ti viene voglia di donarle l’universo.

Ah…quanto mi manca.

E’ tutta la mia vita.

Da quando l’ho conosciuta mi chiedo spesso come potevo definire vita, quella che conducevo prima. Quello era solo un tirare avanti bello e buono, non un vivere.

Ma non divaghiamo.

Comunque, la scelta mi ha portato a ciò è stato quando tre settimane fa eravamo qua  a casa mia, di là a vedere un film.

Immaginatevi la scena: noi due sul mio divano di pelle nera, buio, con solo la luce dello schermo del plasma, lei appoggiata con la testa sul mio petto e io con il mio braccio attorno alle sue spalle.

Tutto perfetto.

Qualche bacio a fior di labbra e …Boom!

Ho perso il controllo della situazione  =  nella foga di baciarla l’ho sdraiata sul divano e l’ho sovrastata con il mio corpo sempre continuando a baciarla con foga, e manco 10 secondi dopo le avevo già appoggiato la mano libera sulla sua caviglia destra per accarezzargliela.

E lei cosa ha fatto? Nulla!

Avete capito? Nulla ha fatto per fermarmi e sapete perché?

Perché lei si fida troppo del prossimo, anche di me non si dovrebbe fidare, ma è anche vero che mi amava e allora magari non ci ha fatto caso per la foga del momento.

Comunque ho ripreso il controllo di me stesso quasi subito, ( mi sono fermato al ginocchio ) fortunatamente, e ci siamo ricomposti come eravamo seduti tranquillamente all’inizio del film, solo che io ero diventato una statua di marmo….

Così da lì sono sempre stato a rimuginare sull’accaduto, fino a quando ho preso la dura decisione di lasciarci.

Sia ben chiaro, le ho chiesto di rimanere amici per non perderla di vista e per poter tornare alla carica più avanti, per poi raggiungere la mia unica meta finale: chiederle di sposarmi poco prima dei suoi 18 anni e farla diventare mia moglie per il suo diciottesimo compleanno e…

Mi blocco all’improvviso ad un pensiero dolorosamente possibile, che in questi giorni non mi era mai passato per l’anticamera del cervello fino ad adesso.

E se si facesse avanti uno dei tanti spasimanti che gli vanno dietro?

Inghiottisco saliva a vuoto a tale pensiero.

E io che faccio?

Dopotutto ci siamo lasciati e…o cazzo…e se lei si mette con uno di loro io che faccio?

Mi si gela il sangue nelle vene a tale pensiero.

Ma scherziamo? Io gli spacco il muso al solo primo fetente che ci prova, parola mia!

Dopo questo pensiero risoluto torna a scorrermi il sangue nelle vene anche se un po’ troppo velocemente e un po’ troppo caldo!

Mi rigiro per l’ennesima volta in questo letto.

Cerco di provare a controllare i respiri e provo a calmarmi, e mentre faccio ciò mi ripeto sempre a mantra : Resisti! Lo fai per lei! Resisti!

 

Ed è così che pensando a ciò che mi sembra più giusto per lei, e ritornando con la mente ai giorni felici e completi con lei, mi addormentai col sorriso sulle labbra, cosa che non facevo da un po’ di tempo…

 

 

  
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