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Autore: __Azzurra__    24/12/2016    4 recensioni
Era il primo Natale che Regulus Black trascorreva fuori dalle mura di Grimmauld Place. Tutto appariva alquanto bizzarro ai suoi occhi: i bimbi babbani che correvano per le strade, le luci che davano un tocco di colore all’albero e persino l’atteggiamento festoso di suo fratello Sirius.
Era un Natale diverso. Un Natale che difficilmente avrebbe dimenticato.
Questa storia partecipa al contest “Cosa c’è sotto l’albero?” indetto da Nirvana_04 sul forum di Efp.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nome del contest: Cosa c'è sotto l'albero?
Titolo: The unbroken bond
Pacco: Luci di Natale
Genere: Sentimentale
Raiting: Verde 






«I babbani le chiamano luci di Natale».
Regulus distolse la sua attenzione dall’albero addobbato, che fino a qualche secondo prima scrutava con finto interesse, e volse il capo verso il ragazzo, che stava in piedi sulla soglia del salone.
«Non mi pare che tu abbia seguito lezioni di Babbanologia» costatò il più giovane dei Black, portando con compostezza le mani dietro la schiena.
«No», Sirius scosse appena il capo. «Ma ho frequentato ragazze Babbane» affermò, soffiando dalle narici e curvando gli angoli delle bocche in un sorrisetto beffardo.
«Ed è stata una di loro a donartele?». Il tono di voce di Regulus era piatto e privo di qualsiasi emozione. Non si sposava per nulla con lo spirito natalizio che avvolgeva l’intera cittadina.
Il fratello maggiore si limitò ad annuire, facendo due passi avanti. «Le ragazze Babbane…», s’interruppe, lasciando andare un sospiro. «Sono più speciali di quanto sembrino», dichiarò, avanzando verso la finestra, da cui era possibile intravedere le luci natalizie che illuminavano l’intero quartiere.
«Lo hai sempre pensato» giudicò il giovane. «Ricordo ancora le foto di quelle Babbane in bikini esposte sulla parete sopra la tua scrivania». Stava riportando alla luce eventi accaduti un paio di anni fa, quando entrambi abitavano sotto un tetto diverso da quello attuale.
«C’era dell’altro affisso su quella parete» gli rammentò Sirius, aggrottando la fronte e allargando maggiormente il ghigno.
«E’ vero», rispose il fratello senza scomporsi e continuando a mantenere lo sguardo perso nel vuoto. «C’era anche lo stendardo di Grifondoro».
«E le foto di motociclette Babbane» aggiunse alla lista l’altro Black.
«E quella scritta» sussurrò Regulus, arricciando le labbra e battendo le palpebre. «Una rivolta…»
«Una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato» citò Sirius, anticipandolo e girandosi verso il consanguineo per poterlo guardare dritto negli occhi. «Sì», annuì, strofinando gli incisivi contro il labbro inferiore. Si concesse una pausa ma non interruppe il contatto visivo con il fratello. «Io non ti ho mai ascoltato» ammise senza remore, mentre i suoi lineamenti facciali si contraevano leggermente. «Né ho mai avuto una grande considerazione di te» non batté ciglio nel confessarglielo. Mantenne un’espressione che non lasciava trapelare alcun segno di mortificazione o dispiacere.
Regulus, d’altro canto, rimaneva impassibile, come se le parole del maggiore non lo avessero scalfito minimamente.
«Però…». Sirius formulò un lieve sorriso, camminando verso il fratello, di cui lo sguardo fu inaspettatamente colto da un velo di sorpresa. «Avrei dato vita a una vera e propria rivolta, se ciò fosse servito a portarti via da quegli squilibrati».
Il giovane inghiottì della saliva, cercando di celare lo stupore, che voleva ardentemente impossessarsi del suo volto. Non disse nulla. Rimase immobile, attendendo che il fratello riprendesse la parola o lasciasse la stanza.
«Non devi per forza reprimere le tue emozioni». Sirius, pur non essendo un Legilimens, sembrò intercettare i suoi pensieri. «Non qui» specificò. «Non con me». Spostò le azzurre iridi sulla parente alla sua destra, adornata con un piccolo arazzo su cui figuravano due volti. Sotto vi erano impressi i nomi e le date di nascita dei fratelli Black.
Era il regalo di Natale di Sirius per Regulus.
Simboleggiava un inizio.
L’inizio di una vera e propria famiglia.
Regulus avrebbe voluto sorridere e ringraziare il fratello per le sue parole, ma non lo fece. Non una sillaba fuoriuscì dalla sua bocca ma Sirius capì ugualmente.
Perché lui era suo fratello.                                                                                
E lo sarebbe stato per sempre.
   
 
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