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Autore: Giulls    24/05/2009    14 recensioni
“Oh mio Dio! Ho Robert Pattinson davanti a me! QUEL Robert Pattinson! L’Edward Cullen di Twilight! Sto sognando, non è possibile! Non posso credere che Teo, mio fratello Teo, sia suo amico…eppure me l’ha appena presentato…" pensai rimanendo estasiata davanti a lui... *La storia di Giulia, una sedicenne italiana che andrà a trascorrere le vacanze estive a Londra, incurante che proprio lì imparerà davvero cosa vuol dire la parola AMORE...* °°°°°°°°°°°°°° Salve ragazze, sono tornata con la mia ultima storia, alla quale tengo moltissimo...spero di piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oleeeeeeeeee, buon sabato/domenica notte xD sto aggiornando tardissimo, lo so…I’m sorry :(
Sono appena tornata dal cinema e sono stata a vedere UNA NOTTE AL MUSEO 2…raga, è stupendo!!! Mi sono fatta tante di quelle risate!!! xDDDDD
Se siete curiose andatelo a vedere, per me merita molto!! :)
Non mi dilungherò troppo anche perché sto dormendo in piedi, quindi per questa volta i ringraziamenti saranno molto fast…
Thank’s a lot to:
- chi ha messo la storia tra i preferiti
- chi ha messo la storia tra le fanfic seguite
- chi ha solo letto
- chi ha commentato (ragazze, sto comprando davvero il das per farvi i monumenti!!)
- chi mi ha messo tra gli autori preferiti

*-* buona lettura!!! Un bacione a sabato!
La vostra Giulls

38. I’LL BE YOUR LOVER TOO

< Amore avanti, è ora di svegliarsi… > sentii dirmi in un orecchio da Robert, ma non lo considerai e infilai la testa sotto il cuscino tentando di riaddormentarmi.
< Forza, sorridi al giorno! > esclamò una seconda voce e non appena ritirai fuori la testa alzai lo sguardo a malavoglia che riconobbi Jared.
< Papi cosa ci fai qui? > domandai sbadigliando.
< Ero venuto a riportare un film al signorino e quando mi ha detto che stavi ancora dormendo ho pensato di venire svegliarti… > rispose sorridendomi.
< Quindi è te che devo odiare… > domandai stropicciandomi gli occhi.
< Ma tesoro caro sono quasi le due! Era ora che tu ti svegliassi >
< Mi state prendendo in giro per caso?> domandai scattando a sedere.
< No… >
< Perché non mi hai svegliata? > chiesi rivolta a Robert.
< Dormivi così bene… > rispose tentando di giustificarsi.
< Ma… > tentai di controbattere.
< Hai fame? > domandò Robert interrompendomi.
< Sì… >
< Ok, allora vestiti che di sotto è tutto pronto… > rispose baciandomi la fronte.
< Papi mangi con noi? >
< Ehm…bimba io ho già mangiato…e anche Robert… >
< Ah… > dissi prima di sbadigliare nuovamente.
< Ragazzi torno subito > ci disse Robert uscendo.
< Ok > risposi sorridendo e non appena Robert se ne fu andato Jared chiuse la porta della camera e si voltò verso di me.
< Io e te dobbiamo fare un bel discorsetto e questa volta non mi scappi! >
< Certo… >
< Mi concedi un paio d’ore domani? >
< Andiamo a fare colazione? > domandai sorridendo.
< Certo bimba, quello che vuoi. Ora è meglio che vada. Ciao bimba > rispose baciandomi una guancia.
< Ciao papi! > esclamai e non appena fui nuovamente sola mi alzai dal letto e mi tolsi la maglia rimanendo in biancheria, poi iniziai a frugare nell’armadio di Robert in cerca dei miei vestiti, ma riuscii a trovare solamente i pantaloni.
E che cavolo, la maglia dov’è finita?” pensavo mentre continuavo a frugare nell’armadio ed ero talmente intenta a cercare la maglia che non sentii nemmeno Robert entrare in camera; mi accorsi della sua presenza solo quando mi afferrò i fianchi e mi prese in braccio.
< Robert lasciami! > esclamai.
< Agli ordini > rispose e mi lanciò sul letto.
< Che bruto che sei… > dissi ridendo.
< Mmm… > mugugnò baciandomi sensualmente il collo e come sempre mi vennero le farfalle allo stomaco.
Improvvisamente però si bloccò e si staccò da me mettendosi in piedi.
< Perché ti sei bloccato? > domandai dispiaciuta.
< Perché devi mangiare >
< Non ho fame >
< Da uno a dieci sai quanto m’importa che tu non abbia fame? Forza, vieni di sotto >
< Ci vengo senza maglietta? > domandai indicandomi.
< Beh che problema c’è? Tanto ci sono solo io in casa e comunque ti ho già vista nuda, quindi non mi scandalizzo se ti vedo girare per casa in reggiseno… > rispose guardandomi maliziosamente.
< Uomini… > dissi alzando gli occhi al cielo e Robert scoppiò a ridere offendimi la mano per alzarmi e mi aiutò a cercare la maglia.
< Ti va bene questa? > chiese porgendomi una maglia a mezze maniche rossa e nera di Emily the Strange.
< Certo, va benissimo! Grazie amore! > risposi sorridendo e non appena la indossai scendemmo in cucina, dove presi il piatto che Robert mi aveva preparato e lo misi a scaldare al microonde.
< A che pensi? > domandò notando il mio sguardo vuoto mentre stavo mangiando.
< Vorrei proporre a Teo di mostrarmi qualche altro posto di Londra… > risposi addentando una fetta di pane.
< Vuoi che lo faccia io? >
< Senza offesa, ma preferirei che mi accompagnasse lui perché è da tanto che non facciamo qualcosa insieme… > risposi versandomi da bere.

< Ok > disse prendendo un bicchiere dalla credenza e versandosi l’acqua < vorrà dire che io rapirò i miei nipotini… > disse poco prima di portarsi il bicchiere alla bocca.
< Rapirai? > domandai divertita alzando un sopracciglio.
< Sì! Li rapirò e li porterò al Luna Park… >
< No, anche io! >
< Vuoi veramente andare al Luna Park? > domandò stranito.
< Sì! > esclamai.
< E vorresti anche lo zucchero filato? > continuò prendendomi in giro.
< E le caramelle… > risposi facendo uno sguardo da bambino.
< Vieni piccola che te le do io le caramelle adesso… > rispose allargando le braccia.
< Sì, certo…non verrei neanche sotto tortura! > esclamai ridendo e scappando dalla cucina.
Immediatamente sentii i suoi passi dietro di me e corremmo per tutta la casa, finché non arrivammo in camera dei suoi nipoti, dove lui mi prese in braccio e mi fece stendere sul letto di Brian, che aveva una coperta con delle macchinine rosse, e si stese sopra di me tornando a baciarmi il collo.
< Robert cosa diavolo stai facendo? > domandai quando iniziò a sbottonarmi i pantaloni.
< Mmm…amore ti voglio… > rispose scendendo a baciarmi fin dove lo scollo della mia maglia glielo permetteva.
< E proprio sul letto di Brian mi vuoi? > domandai inarcando un sopracciglio.
< Preferisci il letto di Samantha? Per me è indifferente… > disse in risposta ridendo.
< Preferirei non in camera dei tuoi nipoti… > risposi cercando di allontanarmi da lui.
< Ah no? Perché? > domandò con un ghigno bloccandomi i polsi.
< Amore sei un pervertito! > esclamai ridendo.
< Eh no, se mi chiami amore col cavolo che mi fermo… > sussurrò intrecciando una mano con la mia.
Ci togliemmo entrambi le scarpe e lo afferrai per la per stringermi di più a lui e non mi accorsi di avere il telecomando sotto al gomito finché non spinsi un pulsante e accesi la televisione con l’audio al massimo.
< Oddio! > esclamai spaventata e scoppiando a ridere poco dopo.
< Cosa? >
< Sono stata io col gomito ad accendere la televisione >
< Mi hai fatto prendere un accidente… >
< Perché, secondo te io non mi sono spaventata? > domandai spegnendo la televisione e subito Robert mi strappò il telecomando di mano buttandolo sul letto di Samantha e tornò a baciarmi, ma poco dopo ci iniziò a squillare il mio telefono.
< Ecco, ci mancava il rompipalle di turno…ma che cos’hanno tutti il sesso-radar attivo per caso? > domandò Robert scocciato.
< Pronto? > chiesi ignorando il monologo di Robert.
< Giulia… >
< Kristen ti adoro! Mi hai appena salvata da Robert! > esclamai ridendo e Robert mi fece la linguaccia.
< Sì, immagino che tortura sia stata per te…senti questa sera ci troviamo tutte da Ashley per guardare un film e ci fermiamo a dormire nella sua suite. Guai a te se manchi! >
< Ma… >
< Niente “ma”! Lascia il tuo ragazzo a sbollire i bollenti spiriti da solo, vai a casa e preparati, fai preparare anche Alessia e raggiungeteci per le otto. Noi siamo già da lei. Ah, sappi che se non vieni tu di tua spontanea volontà, veniamo a prenderti noi! > disse e buttò giù il telefono.
< Che cosa aveva di urgente da dirti Kristen per interromperci? > domandò mentre si passava una mano tra i capelli.
< Ha detto che stasera ci sarà un pigiama-party da Ash… >
< E ci andrai? >
< Se non vado di mia spontanea volontà mi verranno a prendere loro… > risposi imitando la voce di Kristen < mi accompagni a casa? >
< E se ora restassi da me? Poi passiamo a prendere Alessia e per le otto siamo da Ashley… >
< Ma, amore…volevo farmi una doccia prima…ho bisogno di rilassarmi… > dissi giocando con una ciocca dei miei capelli.
< E che problema c’è? Ti preparo l’acqua della vasca e la fai qui…e potrei anche lavarti la schiena… > ipotizzò guardandomi maliziosamente.
< Mmm…proposta allettante, ne terrò presente per la prossima volta. Scusa, ma il rito della doccia per rilassarmi per me è sacro e so che se restassi qui e tu mi lavassi la schiena non riuscirei a…ehm…rilassarmi, quindi sono costretta a declinare la tua offerta per questa volta… > risposi spavalda sottolineando le ultime parole e baciandolo velocemente.
< Va bene amore, ti porto a casa >
Corsi in bagno per lavarmi i denti e poi Robert mi riaccompagnò a casa.
< Grazie del passaggio > dissi sporgendomi per baciargli una guancia.
< Figurati e divertiti questa sera. Salutami le altre > rispose sorridendo e feci un cenno con la testa prima di chiudere lo sportello della sua macchina.
Rientrai in casa e presi un asciugamano pulito dalla mia camera e mi diressi in bagno per fare una doccia, continuando a pensare incessantemente alla proposta di Robert e immagini poco caste mi si materializzarono nella mente: le sue mani che vagavano sulla mia schiena, sul mio corpo, sul…
< Dove stai andando? > domandò Teo guardandomi con occhi sbarrati.
< A farmi una doccia > risposi dopo essermi ripresa dal mio sogno ad occhi aperti.
< E…cosa ci fai già a casa? > continuò con lo stesso sguardo di prima.
<
Avevo bisogno di farmi una doccia e poi devo prendere il cambio e il pigiama perché questa sera Ashley, Kristen e Nikki hanno invitato me e Alessia ad un pigiama party nella suite di Ashley…e poi va bene che passo molto tempo con Robert, ma mica mi sono trasferita a casa sua! >
< Ah… >
< Sembri infastidito dal fatto che sia tornata a casa… >
< No, assolutamente > rispose sorridendomi.
< Hey, dov’è Alessia? > domandai notando che non si era ancora precipitata da me per sapere cosa fosse successo tra me e Robert.
< Ehm… > disse passandosi una mano tra i capelli che ultimamente gli erano ricresciuti e quel gesto mi ricordò moltissimo Robert < è sotto la doccia… >
< Ah, capito > dissi e dopo che notai il suo abbigliamento, che consisteva in un misero asciugamano legato alla vita, lo guardai supplicante < Teo, ti prego prima che vada tu a fare la doccia posso farmela io? Ho bisogno di rilassarmi un attimo e non ho voglia di farmi un bagno perché vorrei fare il più in fretta possibile… >
< Ehm…beh, ecco…veramente…io e lei...e noi...la doccia...insieme...e quindi... > disse un po’ imbarazzato.
< Teo…non ho capito niente… >

Sospirò rumorosamente.
< Sto andando ora a fare la doccia >
< Ma scusa non hai detto che… > dissi e improvvisamente mi bloccai < oh…oh…oh > aggiunsi sgranando gli occhi.
< Hai intenzione di ripetere ancora una volta “oh”? > mi chiese ridendo dopo essersi ripreso dall’imbarazzo.
< Ma…fai sesso con la mia piccola! > esclamai guardandolo.
< E tu fai sesso con il mio migliore amico… > rispose sostenendo lo sguardo.
< È…strano > dissi dopo qualche secondo di silenzio.
< Cos’è strano? > domandò guardandomi senza capire.
< Sapere che hai una ragazza e una vita sessuale… > risposi appoggiandomi al muro.
< Sei gelosa? > domandò sogghignando.
< Un po’… > risposi con un mezzo sorriso < ma sono contenta che tu sia felice, che Alessia ti faccia felice… > aggiunsi onestamente.
< Grazie piccola, sono contento di sapere che tu mi appoggi… >
< L’ho sempre fatto fratellone > risposi abbracciandolo < ti voglio bene > aggiunsi baciandogli la guancia.
< Anche io piccola > rispose stringendomi maggiormente tra le sue braccia < ed ora dopo questo tenero confronto mi lasceresti entrare in bagno? > domandò ridendo.
< Sì, certo. Non vorrei mai che Alessia se la prenda con me per averti trattenuto…ah, dille che dobbiamo essere da Ashley per le otto questa sera >
< Ok. Ciao piccola…e grazie >
< Divertiti! > esclamai allontanandomi e scoppiando a ridere.
Tornai in camera mia per prendere l’iPod e le casse e poi andai nel bagno al piano di sotto e, sia per non sentire i giochi di mio fratello e della mia amica, sia per lasciare loro un po’ d’intimità, accesi la musica e m’infilai nella vasca, riemergendovi alle sette.
Mi avvolsi nell’accappatoio e uscii dal bagno dirigendomi in camera e incrociando Alessia sulle scale.
< Ciao piccola > dissi sorridendole.
< Ciao mamy! > rispose e quando posò gli occhi sulla mia mano sorrise raggiante < hey, vedo che alla fine Robert te l’ha preso l’anello! >
< Già…grazie >
< Io non ho fatto niente, ho solamente detto a Rob che a te piaceva un anello, tutto qui >
< Hey amichette volete prepararvi? Se continuate a ciarlare sull’anello non ce la farete mai ad essere pronte per le otto! > esclamò Teo interrompendoci.
< Sei geloso perché io ho un anello e tu no > risposi facendogli la linguaccia.
< Hai ragione, sono geloso perché in realtà sono innamorato pazzo di Rob > disse scompigliandomi i capelli.
< Hey! > esclamammo in coro Alessia ed io.
< Avanti, andate a prepararvi > disse Teo roteando gli occhi e sparendo in camera sua.
< A dopo > disse Alessia ridendo e baciandomi una guancia.
< A dopo piccola > risposi chiudendomi in camera mia e ci ritrovammo tutti e tre di sotto alle sette e quaranta, arrivando puntuali all’hotel dove alloggiava Ashley.
< Hey mamy vai su intanto che saluto Teo? > domandò Alessia voltandosi verso di me.
< Ok, ma vi ricordo che siete in un luogo pubblico > risposi aprendo lo sportello della macchina < ciao fratellone > dissi sporgendomi verso mio fratello e baciandogli una guancia.
< Ciao piccola, divertiti questa sera >
< Ok > risposi sorridendogli < e tu non tardare > aggiunsi rivolta ad Alessia prima di scendere dalla macchina e di chiudere lo sportello.
< Buona sera signorina > disse il portiere aprendomi la porta.
< Buonasera, grazie mille > risposi sorridendogli e entrando dentro l’hotel.
< Buonasera e benvenuta all’hotel Plaza. In cosa posso esserle utile? > domandò gentilmente il receptionist sorridendomi.
< Salve, dovrei andare nella stanza di Ashley Greene > risposi sorridendo.
< Le dispiace se faccio un controllo? Sa com’è… >
< Assolutamente no > risposi sorridendo < le dica che sono Giulia >
< Certamente, grazie > disse prendendo in mano il telefono < signorina Greene? Salve e mi scusi se la disturbo, ma c’è una ragazza che chiede di lei, dice di chiamarsi Giulia…oh, ok certamente…sì, certo. La ringrazio > disse terminando la chiamata < la stanza è la numero 209. C’è un’altra ragazza con lei, vero? >
< Sì, sta arrivando. Beh, grazie mille e buona serata > dissi allontanandomi.
< Anche a lei > rispose il receptionist.
Presi l’ascensore e arrivai fino al terzo piano, dopodiché cercai la stanza di Ashley e non appena la trovai bussai alla porta.
< Ciao Giu! > esclamò Nikki abbracciandomi.
< Ciao! > risposi ricambiando l’abbraccio.
< Ciao Giu…Alessia? > domando Ashley correndo ad abbracciarmi.
< È di sotto a sbaciucchiarsi con mio fratello > risposi ridendo.
< Eh no, questo non va bene! Dopo deve pagare penitenza > intervenne Kristen.
Appoggiai la mia borsa su un letto e poi andai ad abbracciare Kristen e Alessia ci raggiunse dopo cinque minuti.
< Ciao ragazze > salutò Alessia sorridendo.
< Ciao fidanzatina! > disse Ashley ridendo e Alessia rispose facendole la linguaccia.
< Forza, scegli un letto e appoggia la tua roba > aggiunse Nikki.
< Grazie dell’invito > rispose Alessia sorridendo timidamente.
< E di che tesoro! Ormai fai parte del gruppo! >
< Finalmente non sarò io la più piccola! > esclamai ridendo, seguita a ruota dalle altre e Alessia finse di offendersi e mi lanciò un cuscino addosso, dando inizio alla classica battaglia coi cuscini, dove ad uscirne vincitori fummo Kristen ed io.
< Evvai Kris siamo le migliori! > esclamai tirandole il cinque.
< Siamo imbattibili! > aggiunse Kristen ridendo.
< Ragazze vantatevi poco > ci rimbeccò Ashley.
< Hai visto Giu? Sono tutte gelose… > sussurrò Kristen.
Continuammo a battibeccarci fino a che non arrivarono le pizze.
< Ragazze, finito qui facciamo il nostro solito rito, ok? > propose Ashley mangiando uno spicchio di pizza margherita.
< Ovvero? > domandai.
< Accendiamo il computer e ci vediamo qualche video divertente su You Tube… > rispose Nikki al posto di Ashley < Ash, Kris ed io lo facciamo sempre… > aggiunse sorridendo.
< Forte! > esclamò Alessia addentando uno spicchio di margherita e wurstel.
Finimmo di mangiare, pulimmo la tavola e poi vi appoggiammo i computer portatili di Ashley e Kristen.
< Oddio Kris! Hai la nostra foto come sfondo! > esclamai indicando la foto che Kristen, Ashley ed io ci eravamo fatte scattare alla premiere sul suo desktop.
< Sì! L’adoro! > rispose sorridendo.
Guardammo tantissimi video, specialmente i video-parodie, e morimmo tutte dalle risate, poi accidentalmente incappammo in un video dove Robert cantava le sue canzoni.
< E questo? > domandai sorridendo.
< Non sapevi che Robert ha una band? > domandò Alessia scandalizzata.
< Ohoh, ora scopriremo che Alessia ne sa più di Giulia su Robert… > ipotizzò Nikki ridendo.
< Ovvio che so della band, ma non sapevo che su You Tube circolassero le sue canzoni > risposi facendo la linguaccia a Nikki.
Finimmo di guardare il video e guardammo anche gli altri, poi aprii la mia pagina di posta e mandai una mail a Robert.

Guarda cosa ho trovato su You Tube? Mi devi qualche spiegazione?!?Sto scherzando amore. Sono molto belli, complimenti! Non sapevo sapessi cantare così bene xD
Un bacio, a domani. Ti amo

Allegai i link e poi inviai la mail.
< Oh, com’è tenera la nostra Giulia! > esclamò Alessia prendendomi in giro.
< Ale, la finisci? > domandai tirandole un cuscino e la battaglia ricominciò e come prima Kristen ed io ne vincemmo.
< Ok ragazze vi va un film? > domandò Ashley.
< Che film? > chiedemmo Alessia, Nikki, Kristen ed io in coro.
< Boh, vediamo cosa danno in TV…Giulia, mi dai una mano con i popcorn? >
< Certo Ash! > risposi alzandomi dal divano e andando con lei nella zona cucina.
< Fate anche quelli dolci? > domandò Nikki.
< Sì Nik! > rispose Ashley.
< Cavolo, la tua suite è favolosa…ha la cucina, il salotto, il bagno e la camera da letto! > esclamai guardando la sua cucina.
< Grazie tesoro > disse Ashley sorridendomi.
< Ash? > la chiamai poco dopo mentre tiravo fuori da una piccola credenza quattro bustine di popcorn.
< Dimmi >
< Posso farti una domanda? >
< Certo >
< Perché nelle nostre ultime uscite Emma non è più venuta con noi? > domandai guardandola e notai il suo viso rabbuiarsi.
< Vedi…devi sapere che Emma ha tentato di portarsi a letto Michael >
< COS’HA TENTATO DI FARE EMMA? > urlai sgranando gli occhi.
< Abbassa la voce! > mi rimproverò < comunque no, è tutto vero… >
< E quando è successo? >
< Agli inizi del mese… >
< Perché non mi avete detto niente? >
< Perché Kristen non voleva che lo si sapesse in giro. Solo Nikki ed io lo sappiamo…ed ora anche tu…ma tu prego, non dirle che lo sai… >
< Certo…cavolo… > dissi incredula.
< Già. Kristen ci è rimasta veramente male… >
< Posso immaginarlo… > sussurrai < non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da Emma > ammisi mentre continuavo a guardare i popcorn girare dentro il forno a microonde.
< Già, ma…non parliamone più > disse Ashley aprendo il forno e mettendo i popcorn dentro una bacinella.
Non appena finimmo con i popcorn Ashley fece per andare dalle altre, ma io la bloccai per un polso.
< Ashley, che cosa mi nascondi? > chiesi guardandola attentamente.
< Niente > rispose sorridendomi.
< Sai. in questi mesi ho imparato a conoscerti. Mi dispiace, ma non ti credo >
< Non offenderti, ma non ho molta voglia di parlarne >
< Certo, tranquilla. Solo…sappi che se hai bisogno di parlare io ci sono > le dissi sorridendole.
< Grazie Giulia > rispose baciandomi la guancia e poi ritornammo in sala.
< Finalmente! Temevamo che foste scappate con i popcorn… >
< È colpa mia, non sono capace a fare i popcorn dolci > risposi mentendo.
< Vergognati! > esclamò Kristen fingendosi scandalizzata e le lanciai un’occhiataccia, ma come sempre scoppiammo a ridere.
< Shh! Ragazze silenzio, sta iniziando il film > ci rimproverò Nikki.
< Che film è? > domandai sedendomi per terra accanto a Kristen.
< Casablanca > rispose Alessia.
Il film terminò all’una del mattino e dopo aver messo via andammo tutte a dormire, ma alle tre mi svegliai perché sentii il mio cellulare squillare dalla cucina, così mi alzai dal letto molto lentamente per non svegliare le mie amiche e ancora insonnolita raggiunsi la cucina.

Se ti piacciono così tanto quelle canzoni domani le canterò per te…sogni d’oro piccola e spero che tu abbia passato una bella serata

Sorrisi nel leggere il messaggio e dopo che spensi il telefono decisi di tornare a dormire, ma poco prima di varcare la soglia della camera sentii qualcuno piangere in balcone e riconobbi essere Ashley; così senza perdere un attimo m’infilai una giacca e uscii in balcone.
< Ashley, che cos’hai? > chiesi preoccupata.
< Oh, Giulia sei tu > rispose asciugandosi una lacrima < non è niente, sto bene >
< No Ash, tu non stai bene. Ti prego, dimmi cosa hai fatto > dissi implorante.
< Non hai freddo a stare qui fuori? > domandò indicando i miei calzoncini.
< Un po’ ma non è questo l’importante. Che cos’hai? >
< Ho un ritardo di una settimana > ammise singhiozzando.
< Intendi per caso dire che… >
< Forse sono incinta > rispose respirando rumorosamente e scoppiando di nuovo a piangere e subito mi avvicinai a lei e l’abbracciai forte.
< Hai fatto il test? >
< No, non ho la forza di uscire e andare a prenderlo…ho paura che ci siano fotografi >
< E se tu chiamassi un fattorino dell’albergo che te l’andasse a prendere? > ipotizzai.
< No > rispose con voce rotta da un singhiozzo.
< Kristen e Nikki che cosa ti hanno detto? >
< Non lo sanno > rispose continuando a piangere.
< Dov’è la farmacia più vicina? >
< Lì, è quella notturna > rispose indicandomi una farmacia dall’altra parte della strada.
Presi per mano Ashley e la portai dentro la camera.
< Dove vai con i jeans di Kristen? > chiese mentre me li infilavo.
< Vado a comprarti un test di gravidanza >
< Sei matta? >
< No. Vado e torno > risposi prendendo il portafoglio e le chiavi della camera.
< Giulia? > mi chiamò Ashley < grazie, sei una vera amica >
< Non ringraziarmi, tu pensa a stare calma > dissi sorridendole.
Scesi di corsa le scale e nel giro di cinque minuti ritornai in camera di Ashley con il test di gravidanza.
< Non ne ho il coraggio > ammise Ashley mentre fissava il test.
< Posso immaginarlo, ma devi farlo. Vai in bagno >
< Resti fuori dalla porta? Ti prego >
< Certo > risposi sorridendole.
Attesi dietro la porta del bagno per cinque minuti, poi Ashley mi chiese di entrare.
< Allora? > domandai impaziente mentre chiudevo la porta.
< Sono incinta > rispose guardandomi con le lacrime agli occhi.
< Vieni qui > dissi chinandomi per abbracciarla.
< Come…come lo dico a Jackson? Qualche settimana fa ne avevamo parlato e mi aveva detto che per lui era presto avere dei bambini. Come cavolo faccio ora? > domandò piangendo disperata.
< Ashley, tesoro calmati…vedrai che tutto si sistemerà… >
< No invece…mi lascerà >
< Andiamo, lo sai benissimo che non lo farà > risposi accarezzandole i capelli.
< Ho paura a dirglielo… >
< Se vuoi posso fare una piccola indagine per te > dissi per tranquillizzarla.
< Ovvero? >
< Boh non lo so…posso fargli delle domande riguardanti i bambini >
< Lo faresti davvero? > domandò con gli occhi lucidi.
< Se può  farti stare meglio sì > risposi sistemandole una ciocca dietro all’orecchio.
< Sei un angelo > disse Ashley commossa.
< Che ne dici di asciugare queste lacrime e di andare a dormire ora? >
< Sì, ci sto > rispose Ashley ridendo e dopo essermi rimessa i pantaloni del pigiama tornammo a dormire; risvegliandomi poche ore dopo per andare a fare colazione con Jared.
< Ciao papi! > esclamai entrando nella sua macchina e baciandolo sulla guancia.
< Ciao bimba! Divertita ieri? > domandò sorridendomi.
< Sì, da morire! >
< Hai fame? >
< Sì, molto! >
< Bene, anche io. Ti va di cambiare bar? >
< Certo, vai dove preferisci >
< C’è un bar sul molo che mi hanno detto che fa delle torte buonissime. Andiamo lì? >
< Sì, va benissimo > risposi sorridendogli.
Arrivammo al molo ed nel bar che avevano consigliato a Jared: era uno di quei classici bar in stile marines, dove sulle pareti azzurre erano appesi dei salvagente e le finestre erano enormi oblò.
< Wow, che bello questo posto! > esclamai.
< Cosa prendi bimba? > domandò porgendomi un menu.
< Mmm…direi un cappuccino e una fette di torta alla mele. Tu? >
< Caffè e torta ai frutti di bosco. Che dici di dividerle le torte? > domandò e annuì sorridendo.
Ci facemmo servire a tavola e cominciammo a mangiare.
< Sono veramente buone! > esclamai assaggiando entrambe le torte.
< Mmm…la mia non è che mi piaccia molto…non è che faresti a cambio? > domandò Jared sporgendosi per prendere il mio piatto.
< Hey Leto non provarci nemmeno, chiaro? > dissi fingendomi minacciosa, ma poi vedendo la sua finta faccia da cane bastonato mi convinsi a fare a cambio.
< Bell’anello… > disse poco dopo.
Abbassai lo sguardo e lo ringraziai.
< Avanti Jared, cosa volevi dirmi? > domandai sospirando.
< Veramente speravo che me ne volessi parlare tu… > rispose guardandomi negli occhi.
Respirai rumorosamente e gli raccontai della notte che avevo trascorso con Robert e della lite che avevamo fatto poche ore prima.
Restammo a chiacchierare per molto e poi mi accompagnò a casa.
< Ciao Teo! > dissi andando in cucina.
< Ciao piccola! > rispose sorridendomi e baciandomi una guancia < vuoi un po’? > domandò porgendomi il suo croissant.
< No grazie >
< Come è andata con Jared? > domandò con la bocca piena.
< Teo che schifo! > esclamai ridendo < è andata bene, molto bene. Abbiamo fatto una bella chiacchierata… >
Mi sorrise e mi baciò la guancia.
< Sai a che ora torna Alessia? >
< Non ne ho la minima idea, mi dispiace >
< Tranquilla non preoccuparti… > disse sorridendo nuovamente < hey, a proposito: grazie per aver messo la musica ieri… > aggiunse sorridendo e scoppiai a ridere.
< Di niente fratellone > risposi scompigliandogli i capelli < Teo… > lo chiamai poco dopo.
< Dimmi >
< Ti va domani di andare a fare un giro? Mi porti a vedere qualche altro posto a Londra…solo io e te…sai, è da tanto che non facciamo qualcosa da soli e…mi manca tutto ciò > ammisi abbassando lo sguardo.
< Ci sto > rispose immediatamente.
< Davvero? > domandai tornando a fissarlo.
< Sì, davvero. Anche a me è mancato e mi sei mancata tu specialmente… > rispose e lo abbracciai forte.
< Ti voglio bene >
< Anche io piccola…questa sera sei a dormire da Robert? >
< Non lo so. Forse…perché? >
< Perché domani mattina io accompagno Alessia a scuola e se restassi lì potrei venire a prenderti e poi andiamo a farci un giro… >
< Sì, magari! > esclamai entusiasta.
< Ok! Senti, mi accompagneresti a prendere un giornale in edicola? >
< Certamente > risposi sorridendogli.
Lasciammo un messaggio ad Alessia nel caso tornasse a casa prima di noi, poi Teo andò a prepararsi e infine passeggiammo fino all’edicola, dove mio fratello si comprò un giornale di moto e macchine e tornammo a casa nell’esatto momento in cui tornò Alessia.
< Ciao piccola! > la salutai correndole incontro.
< Ciao mamy! > rispose baciandomi una guancia.
< Ciao amore > disse Teo baciandola dolcemente sulle labbra.
< Ciao a te, amore > rispose lei sorridendogli.
< Mi sei mancata questa notte, lo sai? > disse Teo abbracciandola.
< Ok ragazzi, per favore smettetela! Avete la casa a vostra disposizione per tutto il pomeriggio, quindi per favore dateci un taglio! >
< Oh mamy, non dirmi che ti scandalizzi… > mi stuzzicò Alessia.
Entrai in casa alzando gli occhi al cielo e Teo e Alessia mi seguirono ridendo.
Mi offrii di cucinare il pranzo e preparai gli spaghetti al tonno e pomodoro.
< Mmm piccola che profumino… > disse Teo entrando in cucina.
< Sto facendo gli spaghetti al tonno e pomodoro. Vanno bene? >
< Benissimo, solo che mi mancano i tuoi peperoni… > disse abbracciandomi da dietro.
< Te li preparerò al più presto, promesso >
< Grazie piccola, sei la migliore > rispose baciandomi la spalla.
< Hey ragazzi, che combinate? > domandò Alessia tutta sorridente entrando in cucina.
< Mi sto spupazzando un po’ mia sorella, amore > rispose Teo sorridendo.
Improvvisamente suonarono alla porta e Alessia andò ad aprire.
< Hey ciao Robert! > le sentii dire.
< Ciao Ale! Disturbo? >
< No, assolutamente! Vieni, sono tutti in cucina… >
< Ciao! > disse Robert entrando in cucina.
< Ciao Robert! > lo salutammo in coro io e Teo.
< Che fate? > ci chiese sedendosi su uno sgabello vicino a me baciandomi la punta del naso.
< Cucino mentre mi faccio spupazzare da mio fratello > risposi sorridendogli.
< Comodo? >
< Molto! > risposi ridendo.
< Hey Robert, a me il bacino non lo dai? > domandò Teo fingendosi offeso.
Robert scoppiò a ridere e poi si alzò dallo sgabello, si avvicinò a Teo e baciò anche lui sulla punta del naso. Mi scrollai da mio fratello e guardai entrambi scandalizzata, seguita a ruota da Alessia.
< Perché ci guardate così? > domandò Robert trattenendo a stento le risate.
< Perché voi due non siete normali, ecco perché! > rispose Alessia al posto mio.
Apparecchiammo anche per Robert, perché tanto sapevo che era arrivato a quell’ora solo per scroccare il pranzo e misi a cuocere altri spaghetti e otto minuti dopo eravamo tutti a mangiare. Dopo pranzo e dopo aver ricevuto i miei soliti complimenti per la cucina mi preparai, salutai Teo e Alessia e andai a casa di Robert.
Entrammo in casa e Robert ascoltò un messaggio lasciatogli sulla sua segreteria telefonica.
Hey Rob sono Vic! Domani sarò a Londra e verrò con te, Lizzy, mamma e papà a pranzo. Mi sono già messa d’accordo con Lizzy e non vogliamo dire niente a mamma e papà perché vogliamo fare loro una sorpresa…non è che verresti a prendermi all’aeroporto? Dovrei atterrare per le undici e mezza. Ciao fratellino e mi raccomando dai un bacio a Giulia!
< Ah ecco mi sembrava strano che non scroccasse un passaggio da me… > disse Robert roteando gli occhi.
< Robert, è tua sorella! Dovresti essere contento di vederla! > esclamai mentre mi avvicinavo a lui.
< E infatti lo sono piccola! > rispose sorridendomi.
< Solo che ti scoccia andare a prenderla… >
< No, ormai sono abituato…abbiamo sempre fatto così…sai, lei odia andare in macchina con Lizzy perché dice che va troppo lenta… >
< Un’altra che ama la velocità, eh? > domandai divertita.
< Esatto…sei dei nostri domani vero? > domandò lui guardandomi.
< Spiacente, ma domani sono con Teo in giro per Londra… >
< Ah, già il vostro famoso giro > disse.
< Geloso? > lo stuzzicai.
< No, dovrei? > rispose ghignando e scoppiammo a ridere < ed ora? Cosa facciamo? >
< Beh…se non ricordo male tu mi hai promesso una canzone… >
< Di già? >
< Cosa proponi altrimenti? > domandai in risposta.
< Beh, io un’idea ce l’avrei… > rispose sogghignando e prendendomi in braccio, per poi portarmi in sala e farmi stendere sul divano.
Iniziò a baciarmi il lobo dell’orecchio e io lentamente gli sbottonai la camicia e dopo che gliela tolsi la lanciai per terra, dove finì immediatamente la mia.
Subito dopo prese a baciarmi il collo e iniziò a scendere sul mio petto con le labbra, soffermandosi sui miei seni e slacciandomi il reggiseno, ma il suono del campanello lo obbligò a fermarsi.
< Ma chi diavolo è? > domandò Robert scocciato mentre si infilava nuovamente la camicia e andando ad aprire.
< Ragazzi, che cavolo ci fate qui? > sentii domandare da Robert e quando mi sporsi senza farmi vedere vidi che erano Cam, Kellan, Jackson e Taylor; così riallacciai il reggiseno, recuperai la camicetta e dopo averla allacciata andai a salutarli.
< Ciao Rob! Abbiamo deciso di auto-invitarci a casa tua per usufruire della tua piscina > disse Cam sorridendo.
< Ciao ragazzi > li salutai sorridendo.
< Ops! Qua mi sa che abbiamo interrotto i due piccioncini > disse Kellan ridendo e indicando la mia camicetta allacciata male.
< Sì, infatti > rispose Robert guardandoli male e mentre li faceva entrare.
< Tranquilli ragazzi, siete i benvenuti > dissi sorridendo e abbracciando tutti.
< Ciao pulce! > esclamò Cam abbracciandomi e sollevandomi da terra.
< Ancora con questa storia della pulce, Cam? > domandai ridendo.
< Sempre mia cara! > rispose e roteai gli occhi ridendo.
< Beh ragazzi, sapete dov’è la piscina > disse Robert sconsolato e Kellan, Cam, Taylor e Jackson vi corsero immediatamente.
< Io ora andrei a cercare un costume di sopra… > dissi rivolta a Robert.
< Nel cassetto dove ci sono tutte le tue cose piccola > rispose sorridendomi.
< Grazie… > sussurrai sporgendomi verso di lui e baciandolo dolcemente, ma non appena sentii un rumore alle spalle di Robert aprii gli occhi e vidi che Kellan e gli altri si stavano avvicinando e che mi stavano facendo segno di stare zitta; così feci come mi era stato chiesto e presero Robert di sorpresa, portandolo fuori e sentii che lo buttarono in acqua.
Risi e andai di sopra a cambiarmi.
< Io quelli li ammazzo! > esclamò Robert entrando in camera fradicio.
Scoppiai a ridere e mi appoggiai al muro iniziando anche a piangere.
< Robert mi aiuti ad allacciare il costume? > domandai ridendo ancora.
< Certo…traditrice > rispose calcando l’ultima parola.
< Hey, non è colpa mia! Loro hanno chiesto di distrarti ed io ho continuato a baciarti! Avresti preferito che mi fossi staccata per caso? > domandai conoscendo già la risposta.
< Touche > disse ridendo.
< Dai forza, cambiati che poi scendiamo dagli altri > dissi prendendo due asciugamani e sedendomi sul letto.
< Rimani qui mentre mi cambio? > domandò sorpreso.
< Non dirmi che ti vergogni di me! > esclamai con un ghigno.
< No, semplicemente non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da te… > rispose prendendomi in giro.
Aspettai che si cambiasse e poi raggiungemmo gli altri ed io, povera ragazza, venni presa di mira da tutti, che iniziarono a farmi il solletico. Chiamai varie volte Robert pregandolo di aiutarmi ma niente, lui rimase sempre sul bordo piscina a ridere divertito; ma alla fine venni salvata da Taylor.
< Taylor sei il mio eroe! > esclamai schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia.
< Per così poco? > domandò lui sorridendomi.
Mi voltai verso Robert e lo vidi ancora seduto sul bordo della piscina ed era quasi asciutto.
< Tu cosa fai il figo e non vieni in acqua? > domandai nuotando verso di lui.
< Mmm…ma mi sto prendendo il sole amore… > rispose sorridendomi.
Sorrisi anche io e poi appoggiai le braccia sulle sue gambe e tentai di alzarmi un po’ per baciarlo e lui, che aveva intuito la mia mossa, mi prese per le braccia e con tutta la forza che aveva mi alzò e poggiò le sue labbra sulle mie, baciandoci sotto i fischi e gli applausi di tutti e quando mi staccai si tuffò anche lui e tornammo a dagli altri.
Alle sette e mezza rientrammo in casa perché aveva cominciato a piovere e Robert invitò i ragazzi a restare a cena.
< Ragazzi, che ne dite di andare a fare la spesa? Fate in fretta e vi cucino qualcosa > proposi quando li raggiunsi dopo aver fatto la doccia e indossato un paio di pantaloni della tuta di Robert e una mia maglia a manica lunga.
< Wow Giulia come sei sexy! Per fortuna che Robert non può leggere nella mente, altrimenti mi ucciderebbe per i pensieri poco casti che mi sto facendo in questo momento… > disse Cam ridendo e venendo ad abbracciarmi.
< Cam…se vuoi morire avanti, fatti sotto > esclamò Robert fingendosi minaccioso.
< Smettetela di fare i bambini > li rimproverai divertita.
< Gli altri vanno a fare la spesa e io e te rimaniamo a casa a preparare il resto… > disse Robert affiancandosi a me.
< Sì, come no! Perché secondo voi ci crediamo che se rimanete a casa preparate la cena! Dai ragazzi ceniamo e poi andiamo via, così siete liberi di fare i vostri giochetti erotici > disse Kellan prendendo Robert per un braccio.
< Kellan! > urlai diventando rossa e tutti scoppiarono a ridere.
< Voi andare, io resto con Giulia > propose Jackson e senza lasciare il tempo a Robert di controbattere uscirono tutti per fare la spesa.
< Cosa dobbiamo preparare? > domandò Jackson dirigendosi in cucina.
< Non lo so…qualche idea? >
< Spinaci! > esclamò lui sorridendomi.
< E spinaci siano! > risposi sorridendo.
< Come è andata da Ashley? Prima ho provato a chiamarla, ma non mi ha risposto… > disse Jackson spezzando il silenzio che si era creato.
< È andata bene, mi sono divertita molto > risposi sorridendo.
< Posso chiederti una cosa? > domandò mentre apriva la confezione surgelata di spinaci.
< Sì >
< Ashley ti ha detto qualcosa? Perché mi sembra un po’ strana in questo periodo…si arrabbia facilmente con me e spesso è persa nel suo mondo… >
< No, non è niente di che…mi ha confidato che una sua vecchia amica è rimasta incinta e il suo ragazzo l’ha lasciata…e lei l’ha preso a cuore questo fatto, perché era molto legata a lei > dissi inventandomi tutto sul momento.
< Oh, come mi dispiace…certo che se fosse Ashley al suo posto col cavolo che io farei una cosa del genere! Anzi, le starei ancora più vicino… >
< Credevo tu non volessi dei bambini… > dissi sorpresa.
< E tu come lo sai? > domandò sospettoso.
Oh no, ed ora che cosa m’invento?” pensai terrorizzata.
< Me…me l’ha detto Ashley ieri mente stavamo parlando della sua amica >
< Ah…comunque…beh ecco io…non è che non voglia dei bambini…cioè, non li vorrei ora perché credo di essere un po’ troppo giovane, ma se Ashley per caso rimanesse incinta di certo non le direi di abortire…mi prenderei cura di entrambi. La amo troppo per dirle di fare una scelleratezza del genere e soprattutto non potrei mai dirle di uccidere una cosa nostra… > rispose con lo sguardo fisso nel vuoto e lo vidi sorridere.
< Magari se vai da lei potresti salutarmela? >
< Certamente > rispose guardandomi.
< Hey ragazzi siamo tornati! > esclamò Taylor entrando in cucina.
< Hey ciao! > risposi salutandoli.
< Dov’è la mia ragazza? > domandò Robert entrando in cucina e avvicinandosi a me abbracciandomi e facendomi alzare da terra.
< Ma che fai? > domandai ridendo.
< Niente, avevo solo voglia di vederti > mi sussurrò in un orecchio.
< Abbiamo preso delle bistecche, vanno bene? > domandò Cam tirando fuori dalla sportina delle vaschette con dentro la carne.
< Certo! Apparecchiate mentre io cucino la carne e taglio il pane? >
< Ma c’è la partita di baseball… > si lamentarono Kellan e Cam.
< Tranquilla Giulia, ti aiuto io > si offrì Taylor.
< Lascia stare Taylor, vai a vedere la partita. Resto io con Giulia > disse Robert prendendomi per i fianchi.
< Oh, va bene… > rispose Taylor accennando un sorriso.
< Sei talmente geloso che non sopporti che io stia con lui? > domandai stuzzicandolo.
< Veramente no, perché è un mio amico e perché mi fido di te…e poi volevo veramente stare un po’ con te, anche se per pochi minuti… > rispose mentre mi baciava una spalla.
< Sei strano questa sera… > dissi allontanandomi da lui e guardandolo.
< Davvero? >
< Sì. È tutto ok? >
< Diciamo di sì… >
< Perché diciamo? > domandai < Robert mi stai spaventando. Che cos’hai? >
< Sei incinta? > domandò a bruciapelo.
< Cosa? > domandai sgranando gli occhi.
< Ieri sera George era di turno come servizio civile nella farmacia vicino all’hotel dove sta Ashley e mi ha detto di averti visto entrare preoccupata e di comprare un test di gravidanza… >
< NO! > urlai sgranando gli occhi < il test non era per me > aggiunsi abbassando la voce.
< E per chi? >
< Io…Rob scusami, ma non posso dirti niente… > dissi mortificata.
< Perché no? >
< Perché l’ho promesso… >
< Davvero non è tuo? >
< Sì, davvero. Te lo giuro Rob non sono incinta…e poi mi pare che avessimo usato un preservativo, no? >
< Lo so, però…quando George me l’ha detto mi sono spaventato a morte >
< Diventare padre a ventidue anni…bello > dissi prendendolo in giro.
< Non sei affatto spiritosa > rispose facendomi la linguaccia.
In quel momento tolsi la carne dai fornelli e dicemmo ai ragazzi di raggiungerci nella sala da pranzo.
Subito dopo aver cenato i ragazzi mantennero la parola e alle otto e mezza precise se ne andarono dopo avermi aiutata a pulire i piatti.
< Siamo rimasti soli finalmente > dissi sospirando.
< Mi sembri sollevata… > rispose ridendo.
< Un po’…li adoro, su questo non ci piove, è solo che…vanno presi singolarmente ecco! Tutti insieme sono tremendi, Kellan e Cam specialmente > dissi ridendo.
< Vieni piccola… > disse prendendomi per mano e portandomi in sala.
Mi fece sedere sul divano dicendo di non muovermi e tornò poco dopo con la chitarra.
< La chitarra! > esclamai con un sorriso a trentadue denti < cosa mi canti? > domandai.
< Beh…sembrerà banale, ma tra tutti i link delle mie canzoni che mi hai mandato ho scelto questa… > rispose sorridendomi mentre dalla chitarra iniziarono a partire le prime note della sua canzone.

I'll be your man
I'll understand
And do my best
To take good care of you
Yes I will

You'll be my queen
I'll be your king
And I'll be your lover too
Yes I will

Derry down green
Color of my dream
A dream that's daily coming true
I'll tell you
When day is through
I will come to you
And tell you of your many charms
And you'll look at me
With eyes that see
And melt into each other's arms

And so I come to be the one
Who's always standing next to you

Reach out for me
So I can be the one
Who's always reaching out for you
Yes I will, yes I will

You'll be my queen
I'll be your king
And I'll be your lover too

Non appena finii iniziai ad applaudire.
< Wow, non…non so cosa dire, non ci sono parole. Sei…sei stato bravissimo > dissi guardandolo commossa.
< Grazie piccola > rispose sorridendomi e alzandosi dalla poltrona per raggiungermi.
Mi appoggiai allo schienale e lui si sporse per baciarmi.
< Non hai idea di quanto tu sia sexy con i miei pantaloni… > sussurrò mentre mi accarezzava una gamba.
Con tutta la lucidità possibile lo feci allontanare da me.
< Rob è meglio andare a dormire, sono stanchissima >
< Oh, ok… > rispose Robert fingendosi tranquillo, ma si vedeva benissimo che c’era rimasto male.
Corsi di sopra e cercai tra i cassetti la camicia da notte che mi aveva regalato Martina e non appena la trovai scappai in bagno a cambiarmi, sentendo poco dopo Robert salire in camera.
< Ma quanto ci metti in bagno? > domandò Robert dopo cinque minuti.
< Tu non preoccuparti! Due secondi e arrivo > risposi guardandomi allo specchio e sorrisi entusiasta dell’effetto ottenuto: la camicia da notte mi slanciava più del normale e mi valorizzava nei punti giusti.
Marti, ti devo un favore enorme…” pensai sorridendo.
Mi feci coraggio ed uscii dal bagno.
< Oh finalmente, quasi non ci speravo più di… > disse e vedendomi sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
< Beh? Sto così male? > domandai maliziosamente toccando la gonna della camicia.
< Male? Non essere ridicola, sei stupenda… > rispose osservandomi con lo stesso sguardo di prima.
Camminai fino al letto continuando a guardarlo negli occhi, poi vi salii a gattoni e quando mi avvicinai a lui lo baciai con tutta la dolcezza possibile.
Rispose immediatamente al bacio e mi strinse a sé.
< Sai, mi piace veramente tanto la canzone che mi hai cantato > gli dissi tra un bacio e l’altro.
< Davvero? > domandò sorridendo mentre mi accarezzava una gamba.
< Sì, specialmente la strofa che fa:
you'll be my queen, I'll be your king and I'll be your lover too > risposi mentre gli sbottonavo la camicia.
Quella sera fui sua per la seconda volta e come per la prima mi sentii felice e completa come non mai.

   
 
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