Oleeeeeeeeee,
buon sabato/domenica notte xD sto aggiornando tardissimo, lo
so…I’m sorry :(
Sono
appena tornata dal cinema e sono stata a vedere UNA NOTTE AL MUSEO
2…raga, è
stupendo!!! Mi sono fatta tante di quelle risate!!! xDDDDD
Se siete
curiose andatelo a vedere, per me merita molto!! :)
Non mi
dilungherò troppo anche perché sto dormendo in
piedi, quindi per questa volta i
ringraziamenti saranno molto fast…
Thank’s a
lot to:
- chi ha
messo la storia tra i preferiti
- chi ha
messo la storia tra le fanfic seguite
- chi ha
solo letto
- chi ha
commentato (ragazze, sto comprando davvero il das per farvi i
monumenti!!)
- chi mi
ha messo tra gli autori preferiti
La vostra Giulls
<
Forza, sorridi al giorno! > esclamò una seconda voce
e non appena ritirai
fuori la testa alzai lo sguardo a malavoglia che riconobbi Jared.
< Papi
cosa ci fai qui? > domandai sbadigliando.
< Ero
venuto a riportare un film al signorino e quando mi ha detto che stavi
ancora
dormendo ho pensato di venire svegliarti… > rispose
sorridendomi.
<
Quindi è te che devo odiare… > domandai
stropicciandomi gli occhi.
< Ma
tesoro caro sono quasi le due! Era ora che tu ti svegliassi >
< Mi
state prendendo in giro per caso?> domandai scattando a sedere.
< No…
>
<
Perché non mi hai svegliata? > chiesi rivolta a
Robert.
< Dormivi
così bene… > rispose tentando di
giustificarsi.
< Ma…
> tentai di controbattere.
< Hai
fame? > domandò Robert interrompendomi.
< Sì…
>
< Ok,
allora vestiti che di sotto è tutto pronto…
> rispose baciandomi la fronte.
< Papi
mangi con noi? >
<
Ehm…bimba io ho già mangiato…e anche
Robert… >
< Ah…
> dissi prima di sbadigliare nuovamente.
<
Ragazzi torno subito > ci disse Robert uscendo.
< Ok
> risposi sorridendo e non appena Robert se ne fu andato Jared
chiuse la
porta della camera e si voltò verso di me.
< Io e
te dobbiamo fare un bel discorsetto e questa volta non mi scappi!
>
< Certo…
>
< Mi
concedi un paio d’ore domani? >
<
Andiamo a fare colazione? > domandai sorridendo.
<
Certo bimba, quello che vuoi. Ora è meglio che vada. Ciao
bimba > rispose baciandomi
una guancia.
< Ciao
papi! > esclamai e non appena fui nuovamente sola mi alzai dal
letto e mi
tolsi la maglia rimanendo in biancheria, poi iniziai a frugare
nell’armadio di
Robert in cerca dei miei vestiti, ma riuscii a trovare solamente i
pantaloni.
“E che
cavolo, la maglia dov’è finita?”
pensavo mentre continuavo a frugare
nell’armadio ed ero talmente intenta a cercare la maglia che
non sentii nemmeno
Robert entrare in camera; mi accorsi della sua presenza solo quando mi
afferrò
i fianchi e mi prese in braccio.
<
Robert lasciami! > esclamai.
< Agli
ordini > rispose e mi lanciò sul letto.
< Che
bruto che sei… > dissi ridendo.
< Mmm…
> mugugnò baciandomi sensualmente il collo e come
sempre mi vennero le
farfalle allo stomaco.
Improvvisamente
però si bloccò e si staccò da me
mettendosi in piedi.
<
Perché ti sei bloccato? > domandai dispiaciuta.
<
Perché devi mangiare >
< Non
ho fame >
< Da
uno a dieci sai quanto m’importa che tu non abbia fame?
Forza, vieni di sotto
>
< Ci
vengo senza maglietta? > domandai indicandomi.
< Beh
che problema c’è? Tanto ci sono solo io in casa e
comunque ti ho già vista
nuda, quindi non mi scandalizzo se ti vedo girare per casa in
reggiseno… >
rispose guardandomi maliziosamente.
<
Uomini… > dissi alzando gli occhi al cielo e Robert
scoppiò a ridere
offendimi la mano per alzarmi e mi aiutò a cercare la maglia.
< Ti
va bene questa? > chiese porgendomi una maglia a mezze maniche
rossa e nera
di Emily the Strange.
<
Certo, va benissimo! Grazie amore! > risposi sorridendo e non
appena la
indossai scendemmo in cucina, dove presi il piatto che Robert mi aveva
preparato e lo misi a scaldare al microonde.
< A
che pensi? > domandò notando il mio sguardo vuoto
mentre stavo mangiando.
< Vorrei
proporre a Teo di mostrarmi qualche altro posto di Londra…
> risposi
addentando una fetta di pane.
< Vuoi
che lo faccia io? >
<
Senza offesa, ma preferirei che mi accompagnasse lui perché
è da tanto che non
facciamo qualcosa insieme… > risposi versandomi da
bere.
< Ok
> disse prendendo un bicchiere dalla credenza e versandosi
l’acqua < vorrà
dire che io rapirò i miei nipotini… >
disse poco prima di portarsi il
bicchiere alla bocca.
<
Rapirai? > domandai divertita alzando un sopracciglio.
< Sì!
Li rapirò e li porterò al Luna Park…
>
< No,
anche io! >
< Vuoi
veramente andare al Luna Park? > domandò stranito.
< Sì!
> esclamai.
< E
vorresti anche lo zucchero filato? > continuò
prendendomi in giro.
< E le
caramelle… > risposi facendo uno sguardo da bambino.
< Vieni
piccola che te le do io le caramelle adesso… >
rispose allargando le
braccia.
< Sì,
certo…non verrei neanche sotto tortura! > esclamai
ridendo e scappando dalla
cucina.
Immediatamente
sentii i suoi passi dietro di me e corremmo per tutta la casa,
finché non
arrivammo in camera dei suoi nipoti, dove lui mi prese in braccio e mi
fece
stendere sul letto di Brian, che aveva una coperta con delle macchinine
rosse,
e si stese sopra di me tornando a baciarmi il collo.
<
Robert cosa diavolo stai facendo? > domandai quando
iniziò a sbottonarmi i
pantaloni.
<
Mmm…amore ti voglio… > rispose scendendo a
baciarmi fin dove lo scollo della
mia maglia glielo permetteva.
< E
proprio sul letto di Brian mi vuoi? > domandai inarcando un
sopracciglio.
<
Preferisci il letto di Samantha? Per me è
indifferente… > disse in risposta
ridendo.
<
Preferirei non in camera dei tuoi nipoti… > risposi
cercando di allontanarmi
da lui.
< Ah
no? Perché? > domandò con un ghigno
bloccandomi i polsi.
<
Amore sei un pervertito! > esclamai ridendo.
< Eh
no, se mi chiami amore col cavolo che mi fermo… >
sussurrò intrecciando una
mano con la mia.
Ci
togliemmo entrambi le scarpe e lo afferrai per la per stringermi di
più a lui e
non mi accorsi di avere il telecomando sotto al gomito
finché non spinsi un
pulsante e accesi la televisione con l’audio al massimo.
<
Oddio! > esclamai spaventata e scoppiando a ridere poco dopo.
<
Cosa? >
< Sono
stata io col gomito ad accendere la televisione >
< Mi
hai fatto prendere un accidente… >
<
Perché, secondo te io non mi sono spaventata? >
domandai spegnendo la
televisione e subito Robert mi strappò il telecomando di
mano buttandolo sul
letto di Samantha e tornò a baciarmi, ma poco dopo ci
iniziò a squillare il mio
telefono.
<
Ecco, ci mancava il rompipalle di turno…ma che
cos’hanno tutti il sesso-radar
attivo per caso? > domandò Robert scocciato.
<
Pronto? > chiesi ignorando il monologo di Robert.
<
Giulia… >
< Kristen
ti adoro! Mi hai appena salvata da Robert! > esclamai ridendo e
Robert mi
fece la linguaccia.
< Sì,
immagino che tortura sia stata per te…senti questa sera ci
troviamo tutte da
Ashley per guardare un film e ci fermiamo a dormire nella sua suite.
Guai a te
se manchi! >
< Ma…
>
<
Niente “ma”! Lascia il tuo
ragazzo a sbollire i bollenti spiriti da
solo, vai a casa e preparati, fai preparare anche Alessia e
raggiungeteci per
le otto. Noi siamo già da lei. Ah, sappi che se non vieni tu
di tua spontanea
volontà, veniamo a prenderti noi! > disse e
buttò giù il telefono.
< Che
cosa aveva di urgente da dirti Kristen per interromperci? >
domandò mentre si
passava una mano tra i capelli.
< Ha
detto che stasera ci sarà un pigiama-party da
Ash… >
< E ci
andrai? >
< Se
non vado di mia spontanea volontà mi verranno a prendere
loro… > risposi
imitando la voce di Kristen < mi accompagni a casa? >
< E se
ora restassi da me? Poi passiamo a prendere Alessia e per le otto siamo
da
Ashley… >
< Ma, amore…volevo
farmi una doccia prima…ho bisogno di rilassarmi…
> dissi giocando con una
ciocca dei miei capelli.
< E
che problema c’è? Ti preparo l’acqua
della vasca e la fai qui…e potrei anche
lavarti la schiena… > ipotizzò guardandomi
maliziosamente.
<
Mmm…proposta allettante, ne terrò presente per la
prossima volta. Scusa, ma il
rito della doccia per rilassarmi per me è sacro e so che se
restassi qui e tu
mi lavassi la schiena non riuscirei
a…ehm…rilassarmi, quindi sono costretta a
declinare la tua offerta per questa volta… > risposi
spavalda sottolineando
le ultime parole e baciandolo velocemente.
< Va
bene amore, ti porto a casa >
Corsi in
bagno per lavarmi i denti e poi Robert mi riaccompagnò a
casa.
<
Grazie del passaggio > dissi sporgendomi per baciargli una
guancia.
<
Figurati e divertiti questa sera. Salutami le altre > rispose
sorridendo e
feci un cenno con la testa prima di chiudere lo sportello della sua
macchina.
Rientrai
in casa e presi un asciugamano pulito dalla mia camera e mi diressi in
bagno
per fare una doccia, continuando a pensare incessantemente alla
proposta di
Robert e immagini poco caste mi si materializzarono nella mente: le sue
mani
che vagavano sulla mia schiena, sul mio corpo, sul…
< Dove
stai andando? > domandò Teo guardandomi con occhi
sbarrati.
< A
farmi una doccia > risposi dopo essermi ripresa dal mio sogno ad
occhi
aperti.
<
E…cosa ci fai già a casa? >
continuò con lo stesso sguardo di prima.
< Avevo
bisogno di farmi una doccia e poi devo prendere
il cambio e il pigiama perché questa sera Ashley, Kristen e
Nikki hanno
invitato me e Alessia ad un pigiama party nella suite di
Ashley…e poi va bene
che passo molto tempo con Robert, ma mica mi sono trasferita a casa
sua! >
< Ah… >
< Sembri infastidito
dal fatto che sia tornata a casa… >
< No, assolutamente
> rispose sorridendomi.
< Hey, dov’è Alessia?
> domandai notando che non si era ancora precipitata da me per
sapere cosa
fosse successo tra me e Robert.
< Ehm… > disse
passandosi una mano tra i capelli che ultimamente gli erano ricresciuti
e quel
gesto mi ricordò moltissimo Robert < è
sotto la doccia… >
< Ah, capito > dissi
e dopo che notai il suo abbigliamento, che consisteva in un misero
asciugamano
legato alla vita, lo guardai supplicante < Teo, ti prego prima
che vada tu a
fare la doccia posso farmela io? Ho bisogno di rilassarmi un attimo e
non ho
voglia di farmi un bagno perché vorrei fare il
più in fretta possibile… >
< Ehm…beh,
ecco…veramente…io e lei...e noi...la
doccia...insieme...e quindi... > disse
un po’ imbarazzato.
< Teo…non ho capito
niente… >
Sospirò
rumorosamente.
< Sto
andando ora a fare la doccia >
< Ma
scusa non hai detto che… > dissi e improvvisamente mi
bloccai < oh…oh…oh
> aggiunsi sgranando gli occhi.
< Hai
intenzione di ripetere ancora una volta “oh”?
> mi chiese ridendo
dopo essersi ripreso dall’imbarazzo.
<
Ma…fai sesso con la mia piccola! > esclamai
guardandolo.
< E tu
fai sesso con il mio migliore amico… > rispose
sostenendo lo sguardo.
<
È…strano > dissi dopo qualche secondo di
silenzio.
<
Cos’è strano? > domandò
guardandomi senza capire.
<
Sapere che hai una ragazza e una vita sessuale… >
risposi appoggiandomi al
muro.
< Sei
gelosa? > domandò sogghignando.
< Un
po’… > risposi con un mezzo sorriso
< ma sono contenta che tu sia felice,
che Alessia ti faccia felice… > aggiunsi onestamente.
<
Grazie piccola, sono contento di sapere che tu mi appoggi…
>
< L’ho
sempre fatto fratellone > risposi abbracciandolo < ti
voglio bene >
aggiunsi baciandogli la guancia.
<
Anche io piccola > rispose stringendomi maggiormente tra le sue
braccia <
ed ora dopo questo tenero confronto mi lasceresti entrare in bagno?
>
domandò ridendo.
< Sì,
certo. Non vorrei mai che Alessia se la prenda con me per averti
trattenuto…ah,
dille che dobbiamo essere da Ashley per le otto questa sera >
< Ok.
Ciao piccola…e grazie >
<
Divertiti! > esclamai allontanandomi e scoppiando a ridere.
Tornai in
camera mia per prendere l’iPod e le casse e poi andai nel
bagno al piano di
sotto e, sia per non sentire i giochi di mio fratello e della mia
amica, sia
per lasciare loro un po’ d’intimità,
accesi la musica e m’infilai nella vasca,
riemergendovi alle sette.
Mi
avvolsi nell’accappatoio e uscii dal bagno dirigendomi in
camera e incrociando
Alessia sulle scale.
< Ciao
piccola > dissi sorridendole.
< Ciao
mamy! > rispose e quando posò gli occhi sulla mia
mano sorrise raggiante
< hey, vedo che alla fine Robert te l’ha preso
l’anello! >
<
Già…grazie >
< Io
non ho fatto niente, ho solamente detto a Rob che a te piaceva un
anello, tutto
qui >
< Hey
amichette volete prepararvi? Se continuate a ciarlare
sull’anello non ce la
farete mai ad essere pronte per le otto! > esclamò
Teo interrompendoci.
< Sei
geloso perché io ho un anello e tu no > risposi
facendogli la linguaccia.
< Hai
ragione, sono geloso perché in realtà sono
innamorato pazzo di Rob > disse
scompigliandomi i capelli.
< Hey!
> esclamammo in coro Alessia ed io.
<
Avanti, andate a prepararvi > disse Teo roteando gli occhi e
sparendo in
camera sua.
< A
dopo > disse Alessia ridendo e baciandomi una guancia.
< A
dopo piccola > risposi chiudendomi in camera mia e ci ritrovammo
tutti e tre
di sotto alle sette e quaranta, arrivando puntuali all’hotel
dove alloggiava
Ashley.
< Hey
mamy vai su intanto che saluto Teo? > domandò Alessia
voltandosi verso di
me.
< Ok,
ma vi ricordo che siete in un luogo pubblico > risposi aprendo
lo sportello
della macchina < ciao fratellone > dissi sporgendomi
verso mio fratello e
baciandogli una guancia.
< Ciao
piccola, divertiti questa sera >
< Ok
> risposi sorridendogli < e tu non tardare >
aggiunsi rivolta ad
Alessia prima di scendere dalla macchina e di chiudere lo sportello.
<
Buona sera signorina > disse il portiere aprendomi la porta.
<
Buonasera, grazie mille > risposi sorridendogli e entrando
dentro l’hotel.
<
Buonasera e benvenuta all’hotel Plaza. In cosa posso esserle
utile? >
domandò gentilmente il receptionist sorridendomi.
<
Salve, dovrei andare nella stanza di Ashley Greene > risposi
sorridendo.
< Le
dispiace se faccio un controllo? Sa
com’è… >
<
Assolutamente no > risposi sorridendo < le dica che sono
Giulia >
<
Certamente, grazie > disse prendendo in mano il telefono
< signorina
Greene? Salve e mi scusi se la disturbo, ma c’è
una ragazza che chiede di lei,
dice di chiamarsi Giulia…oh, ok
certamente…sì, certo. La ringrazio > disse
terminando la chiamata < la stanza è la numero 209.
C’è un’altra ragazza con
lei, vero? >
< Sì,
sta arrivando. Beh, grazie mille e buona serata > dissi
allontanandomi.
<
Anche a lei > rispose il receptionist.
Presi
l’ascensore e arrivai fino al terzo piano,
dopodiché cercai la stanza di Ashley
e non appena la trovai bussai alla porta.
< Ciao
Giu! > esclamò Nikki abbracciandomi.
< Ciao!
> risposi ricambiando l’abbraccio.
< Ciao
Giu…Alessia? > domando Ashley correndo ad
abbracciarmi.
< È di
sotto a sbaciucchiarsi con mio fratello > risposi ridendo.
< Eh
no, questo non va bene! Dopo deve pagare penitenza > intervenne
Kristen.
Appoggiai
la mia borsa su un letto e poi andai ad abbracciare Kristen e Alessia
ci
raggiunse dopo cinque minuti.
< Ciao
ragazze > salutò Alessia sorridendo.
< Ciao
fidanzatina! > disse Ashley ridendo e Alessia rispose facendole
la
linguaccia.
<
Forza, scegli un letto e appoggia la tua roba > aggiunse Nikki.
<
Grazie dell’invito > rispose Alessia sorridendo
timidamente.
< E di
che tesoro! Ormai fai parte del gruppo! >
<
Finalmente non sarò io la più piccola! >
esclamai ridendo, seguita a ruota
dalle altre e Alessia finse di offendersi e mi lanciò un
cuscino addosso, dando
inizio alla classica battaglia coi cuscini, dove ad uscirne vincitori
fummo
Kristen ed io.
<
Evvai Kris siamo le migliori! > esclamai tirandole il cinque.
<
Siamo imbattibili! > aggiunse Kristen ridendo.
<
Ragazze vantatevi poco > ci rimbeccò Ashley.
< Hai
visto Giu? Sono tutte gelose… > sussurrò
Kristen.
Continuammo
a battibeccarci fino a che non arrivarono le pizze.
<
Ragazze, finito qui facciamo il nostro solito rito, ok? >
propose Ashley
mangiando uno spicchio di pizza margherita.
< Ovvero?
> domandai.
<
Accendiamo il computer e ci vediamo qualche video divertente su You
Tube… >
rispose Nikki al posto di Ashley < Ash, Kris ed io lo facciamo
sempre… >
aggiunse sorridendo.
<
Forte! > esclamò Alessia addentando uno spicchio di
margherita e wurstel.
Finimmo
di mangiare, pulimmo la tavola e poi vi appoggiammo i computer
portatili di
Ashley e Kristen.
<
Oddio Kris! Hai la nostra foto come sfondo! > esclamai indicando
la foto che
Kristen, Ashley ed io ci eravamo fatte scattare alla premiere sul suo
desktop.
< Sì!
L’adoro! > rispose sorridendo.
Guardammo
tantissimi video, specialmente i video-parodie, e morimmo tutte dalle
risate,
poi accidentalmente incappammo in un video dove Robert cantava le sue
canzoni.
< E
questo? > domandai sorridendo.
< Non
sapevi che Robert ha una band? > domandò Alessia
scandalizzata.
< Ohoh,
ora scopriremo che Alessia ne sa più di Giulia su
Robert… > ipotizzò Nikki
ridendo.
<
Ovvio che so della band, ma non sapevo che su You Tube circolassero le
sue
canzoni > risposi facendo la linguaccia a Nikki.
Finimmo
di guardare il video e guardammo anche gli altri, poi aprii la mia
pagina di
posta e mandai una mail a Robert.
Un
bacio, a domani. Ti amo”
< Oh, com’è
tenera la nostra Giulia! > esclamò Alessia
prendendomi in giro.
< Ale,
la finisci? > domandai tirandole un cuscino e la battaglia
ricominciò e come
prima Kristen ed io ne vincemmo.
< Ok
ragazze vi va un film? > domandò Ashley.
< Che
film? > chiedemmo Alessia, Nikki, Kristen ed io in coro.
< Boh,
vediamo cosa danno in TV…Giulia, mi dai una mano con i
popcorn? >
<
Certo Ash! > risposi alzandomi dal divano e andando con lei
nella zona
cucina.
< Fate
anche quelli dolci? > domandò Nikki.
< Sì
Nik! > rispose Ashley.
<
Cavolo, la tua suite è favolosa…ha la cucina, il
salotto, il bagno e la camera
da letto! > esclamai guardando la sua cucina.
<
Grazie tesoro > disse Ashley sorridendomi.
< Ash?
> la chiamai poco dopo mentre tiravo fuori da una piccola
credenza quattro
bustine di popcorn.
<
Dimmi >
<
Posso farti una domanda? >
< Certo
>
<
Perché nelle nostre ultime uscite Emma non è
più venuta con noi? > domandai
guardandola e notai il suo viso rabbuiarsi.
< Vedi…devi
sapere che Emma ha tentato di portarsi a letto Michael >
< COS’HA
TENTATO DI FARE EMMA? > urlai sgranando gli occhi.
<
Abbassa la voce! > mi rimproverò < comunque
no, è tutto vero… >
< E
quando è successo? >
< Agli
inizi del mese… >
< Perché
non mi avete detto niente? >
<
Perché Kristen non voleva che lo si sapesse in giro. Solo
Nikki ed io lo
sappiamo…ed ora anche tu…ma tu prego, non dirle
che lo sai… >
<
Certo…cavolo… > dissi incredula.
< Già.
Kristen ci è rimasta veramente male… >
< Posso
immaginarlo… > sussurrai < non mi sarei mai
aspettata una cosa del genere
da Emma > ammisi mentre continuavo a guardare i popcorn girare
dentro il
forno a microonde.
< Già,
ma…non parliamone più > disse Ashley
aprendo il forno e mettendo i popcorn
dentro una bacinella.
Non
appena finimmo con i popcorn Ashley fece per andare dalle altre, ma io
la
bloccai per un polso.
<
Ashley, che cosa mi nascondi? > chiesi guardandola attentamente.
<
Niente > rispose sorridendomi.
< Sai.
in questi mesi ho imparato a conoscerti. Mi dispiace, ma non ti credo
>
< Non
offenderti, ma non ho molta voglia di parlarne >
<
Certo, tranquilla. Solo…sappi che se hai bisogno di parlare
io ci sono > le
dissi sorridendole.
<
Grazie Giulia > rispose baciandomi la guancia e poi ritornammo
in sala.
<
Finalmente! Temevamo che foste scappate con i popcorn…
>
< È
colpa mia, non sono capace a fare i popcorn dolci > risposi
mentendo.
<
Vergognati! > esclamò Kristen fingendosi
scandalizzata e le lanciai
un’occhiataccia, ma come sempre scoppiammo a ridere.
< Shh!
Ragazze silenzio, sta iniziando il film > ci
rimproverò Nikki.
< Che
film è? > domandai sedendomi per terra accanto a
Kristen.
<
Casablanca > rispose Alessia.
Il film
terminò all’una del mattino e dopo aver messo via
andammo tutte a dormire, ma
alle tre mi svegliai perché sentii il mio cellulare
squillare dalla cucina,
così mi alzai dal letto molto lentamente per non svegliare
le mie amiche e
ancora insonnolita raggiunsi la cucina.
<
Ashley, che cos’hai? > chiesi preoccupata.
< Oh,
Giulia sei tu > rispose asciugandosi una lacrima < non
è niente, sto bene
>
< No
Ash, tu non stai bene. Ti prego, dimmi cosa hai fatto > dissi
implorante.
< Non
hai freddo a stare qui fuori? > domandò indicando i
miei calzoncini.
< Un
po’ ma non è questo l’importante. Che
cos’hai? >
< Ho
un ritardo di una settimana > ammise singhiozzando.
<
Intendi per caso dire che… >
<
Forse sono incinta > rispose respirando rumorosamente e
scoppiando di nuovo
a piangere e subito mi avvicinai a lei e l’abbracciai forte.
< Hai
fatto il test? >
< No,
non ho la forza di uscire e andare a prenderlo…ho paura che
ci siano fotografi
>
< E se
tu chiamassi un fattorino dell’albergo che te
l’andasse a prendere? >
ipotizzai.
< No
> rispose con voce rotta da un singhiozzo.
< Kristen
e Nikki che cosa ti hanno detto? >
< Non
lo sanno > rispose continuando a piangere.
<
Dov’è la farmacia più vicina? >
< Lì,
è quella notturna > rispose indicandomi una farmacia
dall’altra parte della
strada.
Presi per
mano Ashley e la portai dentro la camera.
< Dove
vai con i jeans di Kristen? > chiese mentre me li infilavo.
< Vado
a comprarti un test di gravidanza >
< Sei
matta? >
< No.
Vado e torno > risposi prendendo il portafoglio e le chiavi
della camera.
<
Giulia? > mi chiamò Ashley < grazie, sei una
vera amica >
< Non
ringraziarmi, tu pensa a stare calma > dissi sorridendole.
Scesi di
corsa le scale e nel giro di cinque minuti ritornai in camera di Ashley
con il
test di gravidanza.
< Non
ne ho il coraggio > ammise Ashley mentre fissava il test.
< Posso
immaginarlo, ma devi farlo. Vai in bagno >
< Resti
fuori dalla porta? Ti prego >
<
Certo > risposi sorridendole.
Attesi
dietro la porta del bagno per cinque minuti, poi Ashley mi chiese di
entrare.
<
Allora? > domandai impaziente mentre chiudevo la porta.
< Sono
incinta > rispose guardandomi con le lacrime agli occhi.
<
Vieni qui > dissi chinandomi per abbracciarla.
<
Come…come lo dico a Jackson? Qualche settimana fa ne avevamo
parlato e mi aveva
detto che per lui era presto avere dei bambini. Come cavolo faccio ora?
>
domandò piangendo disperata.
< Ashley,
tesoro calmati…vedrai che tutto si
sistemerà… >
< No
invece…mi lascerà >
<
Andiamo, lo sai benissimo che non lo farà > risposi
accarezzandole i
capelli.
< Ho
paura a dirglielo… >
< Se
vuoi posso fare una piccola indagine per te > dissi per
tranquillizzarla.
<
Ovvero? >
< Boh
non lo so…posso fargli delle domande riguardanti i bambini
>
< Lo
faresti davvero? > domandò con gli occhi lucidi.
< Se
può farti
stare meglio sì > risposi
sistemandole una ciocca dietro all’orecchio.
< Sei
un angelo > disse Ashley commossa.
< Che
ne dici di asciugare queste lacrime e di andare a dormire ora? >
< Sì,
ci sto > rispose Ashley ridendo e dopo essermi rimessa i
pantaloni del
pigiama tornammo a dormire; risvegliandomi poche ore dopo per andare a
fare
colazione con Jared.
< Ciao
papi! > esclamai entrando nella sua macchina e baciandolo sulla
guancia.
< Ciao
bimba! Divertita ieri? > domandò sorridendomi.
< Sì,
da morire! >
< Hai
fame? >
< Sì,
molto! >
<
Bene, anche io. Ti va di cambiare bar? >
<
Certo, vai dove preferisci >
< C’è
un bar sul molo che mi hanno detto che fa delle torte buonissime.
Andiamo lì?
>
< Sì,
va benissimo > risposi sorridendogli.
Arrivammo
al molo ed nel bar che avevano consigliato a Jared: era uno di quei
classici
bar in stile marines, dove sulle pareti azzurre erano appesi dei
salvagente e
le finestre erano enormi oblò.
< Wow,
che bello questo posto! > esclamai.
< Cosa
prendi bimba? > domandò porgendomi un menu.
<
Mmm…direi un cappuccino e una fette di torta alla mele. Tu?
>
<
Caffè e torta ai frutti di bosco. Che dici di dividerle le
torte? > domandò
e annuì sorridendo.
Ci
facemmo servire a tavola e cominciammo a mangiare.
< Sono
veramente buone! > esclamai assaggiando entrambe le torte.
<
Mmm…la mia non è che mi piaccia
molto…non è che faresti a cambio? >
domandò
Jared sporgendosi per prendere il mio piatto.
< Hey
Leto non provarci nemmeno, chiaro? > dissi fingendomi
minacciosa, ma poi
vedendo la sua finta faccia da cane bastonato mi convinsi a fare a
cambio.
<
Bell’anello… > disse poco dopo.
Abbassai
lo sguardo e lo ringraziai.
<
Avanti Jared, cosa volevi dirmi? > domandai sospirando.
<
Veramente speravo che me ne volessi parlare tu… >
rispose guardandomi negli
occhi.
Respirai
rumorosamente e gli raccontai della notte che avevo trascorso con
Robert e
della lite che avevamo fatto poche ore prima.
Restammo
a chiacchierare per molto e poi mi accompagnò a casa.
< Ciao
Teo! > dissi andando in cucina.
< Ciao
piccola! > rispose sorridendomi e baciandomi una guancia
< vuoi un po’?
> domandò porgendomi il suo croissant.
< No
grazie >
< Come
è andata con Jared? > domandò con la bocca
piena.
< Teo
che schifo! > esclamai ridendo < è andata
bene, molto bene. Abbiamo fatto
una bella chiacchierata… >
Mi
sorrise e mi baciò la guancia.
< Sai
a che ora torna Alessia? >
< Non
ne ho la minima idea, mi dispiace >
<
Tranquilla non preoccuparti… > disse sorridendo
nuovamente < hey, a
proposito: grazie per aver messo la musica ieri… >
aggiunse sorridendo e scoppiai
a ridere.
< Di
niente fratellone > risposi scompigliandogli i capelli <
Teo… > lo
chiamai poco dopo.
<
Dimmi >
< Ti
va domani di andare a fare un giro? Mi porti a vedere qualche altro
posto a
Londra…solo io e te…sai, è da tanto
che non facciamo qualcosa da soli e…mi
manca tutto ciò > ammisi abbassando lo sguardo.
< Ci
sto > rispose immediatamente.
<
Davvero? > domandai tornando a fissarlo.
< Sì,
davvero. Anche a me è mancato e mi sei mancata tu
specialmente… > rispose e
lo abbracciai forte.
< Ti
voglio bene >
<
Anche io piccola…questa sera sei a dormire da Robert?
>
< Non
lo so. Forse…perché? >
<
Perché domani mattina io accompagno Alessia a scuola e se
restassi lì potrei
venire a prenderti e poi andiamo a farci un giro… >
< Sì,
magari! > esclamai entusiasta.
< Ok!
Senti, mi accompagneresti a prendere un giornale in edicola? >
<
Certamente > risposi sorridendogli.
Lasciammo
un messaggio ad Alessia nel caso tornasse a casa prima di noi, poi Teo
andò a
prepararsi e infine passeggiammo fino all’edicola, dove mio
fratello si comprò
un giornale di moto e macchine e tornammo a casa nell’esatto
momento in cui
tornò Alessia.
< Ciao
piccola! > la salutai correndole incontro.
< Ciao
mamy! > rispose baciandomi una guancia.
< Ciao
amore > disse Teo baciandola dolcemente sulle labbra.
< Ciao
a te, amore > rispose lei sorridendogli.
< Mi
sei mancata questa notte, lo sai? > disse Teo abbracciandola.
< Ok
ragazzi, per favore smettetela! Avete la casa a vostra disposizione per
tutto
il pomeriggio, quindi per favore dateci un taglio! >
< Oh
mamy, non dirmi che ti scandalizzi… > mi
stuzzicò Alessia.
Entrai in
casa alzando gli occhi al cielo e Teo e Alessia mi seguirono ridendo.
Mi offrii
di cucinare il pranzo e preparai gli spaghetti al tonno e pomodoro.
< Mmm
piccola che profumino… > disse Teo entrando in cucina.
< Sto
facendo gli spaghetti al tonno e pomodoro. Vanno bene? >
<
Benissimo, solo che mi mancano i tuoi peperoni… >
disse abbracciandomi da
dietro.
< Te
li preparerò al più presto, promesso >
<
Grazie piccola, sei la migliore > rispose baciandomi la spalla.
< Hey
ragazzi, che combinate? > domandò Alessia tutta
sorridente entrando in
cucina.
< Mi
sto spupazzando un po’ mia sorella, amore > rispose
Teo sorridendo.
Improvvisamente
suonarono alla porta e Alessia andò ad aprire.
< Hey
ciao Robert! > le sentii dire.
< Ciao
Ale! Disturbo? >
< No,
assolutamente! Vieni, sono tutti in cucina… >
<
Ciao! > disse Robert entrando in cucina.
< Ciao
Robert! > lo salutammo in coro io e Teo.
< Che
fate? > ci chiese sedendosi su uno sgabello vicino a me
baciandomi la punta
del naso.
<
Cucino mentre mi faccio spupazzare da mio fratello > risposi
sorridendogli.
<
Comodo? >
<
Molto! > risposi ridendo.
< Hey
Robert, a me il bacino non lo dai? > domandò Teo
fingendosi offeso.
Robert
scoppiò a ridere e poi si alzò dallo sgabello, si
avvicinò a Teo e baciò anche
lui sulla punta del naso. Mi scrollai da mio fratello e guardai
entrambi
scandalizzata, seguita a ruota da Alessia.
<
Perché ci guardate così? >
domandò Robert trattenendo a stento le risate.
<
Perché voi due non siete normali, ecco perché!
> rispose Alessia al posto
mio.
Apparecchiammo
anche per Robert, perché tanto sapevo che era arrivato a
quell’ora solo per
scroccare il pranzo e misi a cuocere altri spaghetti e otto minuti dopo
eravamo
tutti a mangiare. Dopo pranzo e dopo aver ricevuto i miei soliti
complimenti
per la cucina mi preparai, salutai Teo e Alessia e andai a casa di
Robert.
Entrammo
in casa e Robert ascoltò un messaggio lasciatogli sulla sua
segreteria
telefonica.
“Hey
Rob sono Vic! Domani sarò a Londra e verrò con
te, Lizzy, mamma e papà a pranzo.
Mi sono già messa d’accordo con Lizzy e non
vogliamo dire niente a mamma e papà
perché vogliamo fare loro una sorpresa…non
è che verresti a prendermi
all’aeroporto? Dovrei atterrare per le undici e mezza. Ciao
fratellino e mi
raccomando dai un bacio a Giulia!”
< Ah
ecco mi sembrava strano che non scroccasse un passaggio da
me… > disse
Robert roteando gli occhi.
<
Robert, è tua sorella! Dovresti essere contento di vederla!
> esclamai
mentre mi avvicinavo a lui.
< E
infatti lo sono piccola! > rispose sorridendomi.
< Solo
che ti scoccia andare a prenderla… >
< No,
ormai sono abituato…abbiamo sempre fatto
così…sai, lei odia andare in macchina
con Lizzy perché dice che va troppo lenta…
>
<
Un’altra che ama la velocità, eh? >
domandai divertita.
<
Esatto…sei dei nostri domani vero? >
domandò lui guardandomi.
<
Spiacente, ma domani sono con Teo in giro per Londra…
>
< Ah,
già il vostro famoso giro > disse.
<
Geloso? > lo stuzzicai.
< No,
dovrei? > rispose ghignando e scoppiammo a ridere < ed
ora? Cosa facciamo?
>
<
Beh…se non ricordo male tu mi hai promesso una
canzone… >
< Di
già? >
< Cosa
proponi altrimenti? > domandai in risposta.
< Beh,
io un’idea ce l’avrei… > rispose
sogghignando e prendendomi in braccio, per
poi portarmi in sala e farmi stendere sul divano.
Iniziò a
baciarmi il lobo dell’orecchio e io lentamente gli sbottonai
la camicia e dopo
che gliela tolsi la lanciai per terra, dove finì
immediatamente la mia.
Subito
dopo prese a baciarmi il collo e iniziò a scendere sul mio
petto con le labbra,
soffermandosi sui miei seni e slacciandomi il reggiseno, ma il suono
del
campanello lo obbligò a fermarsi.
< Ma
chi diavolo è? > domandò Robert scocciato
mentre si infilava nuovamente la
camicia e andando ad aprire.
<
Ragazzi, che cavolo ci fate qui? > sentii domandare da Robert e
quando mi
sporsi senza farmi vedere vidi che erano Cam, Kellan, Jackson e Taylor;
così
riallacciai il reggiseno, recuperai la camicetta e dopo averla
allacciata andai
a salutarli.
< Ciao
Rob! Abbiamo deciso di auto-invitarci a casa tua per usufruire della
tua
piscina > disse Cam sorridendo.
< Ciao
ragazzi > li salutai sorridendo.
< Ops!
Qua mi sa che abbiamo interrotto i due piccioncini > disse
Kellan ridendo e
indicando la mia camicetta allacciata male.
< Sì,
infatti > rispose Robert guardandoli male e mentre li faceva
entrare.
<
Tranquilli ragazzi, siete i benvenuti > dissi sorridendo e
abbracciando
tutti.
< Ciao
pulce! > esclamò Cam abbracciandomi e sollevandomi da
terra.
<
Ancora con questa storia della pulce, Cam? > domandai ridendo.
<
Sempre mia cara! > rispose e roteai gli occhi ridendo.
< Beh
ragazzi, sapete dov’è la piscina > disse
Robert sconsolato e Kellan, Cam,
Taylor e Jackson vi corsero immediatamente.
< Io
ora andrei a cercare un costume di sopra… > dissi
rivolta a Robert.
< Nel
cassetto dove ci sono tutte le tue cose piccola > rispose
sorridendomi.
<
Grazie… > sussurrai sporgendomi verso di lui e
baciandolo dolcemente, ma non
appena sentii un rumore alle spalle di Robert aprii gli occhi e vidi
che Kellan
e gli altri si stavano avvicinando e che mi stavano facendo segno di
stare
zitta; così feci come mi era stato chiesto e presero Robert
di sorpresa,
portandolo fuori e sentii che lo buttarono in acqua.
Risi e
andai di sopra a cambiarmi.
< Io
quelli li ammazzo! > esclamò Robert entrando in
camera fradicio.
Scoppiai
a ridere e mi appoggiai al muro iniziando anche a piangere.
<
Robert mi aiuti ad allacciare il costume? > domandai ridendo
ancora.
<
Certo…traditrice > rispose calcando
l’ultima parola.
< Hey,
non è colpa mia! Loro hanno chiesto di distrarti ed io ho
continuato a
baciarti! Avresti preferito che mi fossi staccata per caso? >
domandai
conoscendo già la risposta.
<
Touche > disse ridendo.
< Dai
forza, cambiati che poi scendiamo dagli altri > dissi prendendo
due asciugamani
e sedendomi sul letto.
<
Rimani qui mentre mi cambio? > domandò sorpreso.
< Non
dirmi che ti vergogni di me! > esclamai con un ghigno.
< No,
semplicemente non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da
te… >
rispose prendendomi in giro.
Aspettai
che si cambiasse e poi raggiungemmo gli altri ed io, povera ragazza,
venni
presa di mira da tutti, che iniziarono a farmi il solletico. Chiamai
varie
volte Robert pregandolo di aiutarmi ma niente, lui rimase sempre sul
bordo
piscina a ridere divertito; ma alla fine venni salvata da Taylor.
<
Taylor sei il mio eroe! > esclamai schioccandogli un sonoro
bacio sulla
guancia.
< Per
così poco? > domandò lui sorridendomi.
Mi voltai
verso Robert e lo vidi ancora seduto sul bordo della piscina ed era
quasi
asciutto.
< Tu
cosa fai il figo e non vieni in acqua? > domandai nuotando verso
di lui.
<
Mmm…ma mi sto prendendo il sole amore… >
rispose sorridendomi.
Sorrisi
anche io e poi appoggiai le braccia sulle sue gambe e tentai di alzarmi
un po’
per baciarlo e lui, che aveva intuito la mia mossa, mi prese per le
braccia e
con tutta la forza che aveva mi alzò e poggiò le
sue labbra sulle mie,
baciandoci sotto i fischi e gli applausi di tutti e quando mi staccai
si tuffò
anche lui e tornammo a dagli altri.
Alle
sette e mezza rientrammo in casa perché aveva cominciato a
piovere e Robert
invitò i ragazzi a restare a cena.
<
Ragazzi, che ne dite di andare a fare la spesa? Fate in fretta e vi
cucino
qualcosa > proposi quando li raggiunsi dopo aver fatto la doccia
e indossato
un paio di pantaloni della tuta di Robert e una mia maglia a manica
lunga.
< Wow
Giulia come sei sexy! Per fortuna che Robert non può leggere
nella mente,
altrimenti mi ucciderebbe per i pensieri poco casti che mi sto facendo
in
questo momento… > disse Cam ridendo e venendo ad
abbracciarmi.
<
Cam…se vuoi morire avanti, fatti sotto >
esclamò Robert fingendosi
minaccioso.
<
Smettetela di fare i bambini > li rimproverai divertita.
< Gli
altri vanno a fare la spesa e io e te rimaniamo a casa a preparare il
resto…
> disse Robert affiancandosi a me.
< Sì,
come no! Perché secondo voi ci crediamo che se rimanete a
casa preparate la
cena! Dai ragazzi ceniamo e poi andiamo via, così siete
liberi di fare i vostri
giochetti erotici > disse Kellan prendendo Robert per un braccio.
<
Kellan! > urlai diventando rossa e tutti scoppiarono a ridere.
< Voi
andare, io resto con Giulia > propose Jackson e senza lasciare
il tempo a
Robert di controbattere uscirono tutti per fare la spesa.
< Cosa
dobbiamo preparare? > domandò Jackson dirigendosi in
cucina.
< Non
lo so…qualche idea? >
<
Spinaci! > esclamò lui sorridendomi.
< E
spinaci siano! > risposi sorridendo.
< Come
è andata da Ashley? Prima ho provato a chiamarla, ma non mi
ha risposto… >
disse Jackson spezzando il silenzio che si era creato.
< È
andata bene, mi sono divertita molto > risposi sorridendo.
<
Posso chiederti una cosa? > domandò mentre apriva la
confezione surgelata di
spinaci.
< Sì
>
<
Ashley ti ha detto qualcosa? Perché mi sembra un
po’ strana in questo
periodo…si arrabbia facilmente con me e spesso è
persa nel suo mondo… >
< No,
non è niente di che…mi ha confidato che una sua
vecchia amica è rimasta incinta
e il suo ragazzo l’ha lasciata…e lei
l’ha preso a cuore questo fatto, perché
era molto legata a lei > dissi inventandomi tutto sul momento.
< Oh,
come mi dispiace…certo che se fosse Ashley al suo posto col
cavolo che io farei
una cosa del genere! Anzi, le starei ancora più
vicino… >
<
Credevo tu non volessi dei bambini… > dissi sorpresa.
< E tu
come lo sai? > domandò sospettoso.
“Oh
no, ed ora che cosa m’invento?” pensai
terrorizzata.
<
Me…me l’ha detto Ashley ieri mente stavamo
parlando della sua amica >
<
Ah…comunque…beh ecco io…non
è che non voglia dei bambini…cioè, non
li vorrei
ora perché credo di essere un po’ troppo giovane,
ma se Ashley per caso
rimanesse incinta di certo non le direi di abortire…mi
prenderei cura di
entrambi. La amo troppo per dirle di fare una scelleratezza del genere
e
soprattutto non potrei mai dirle di uccidere una cosa
nostra… > rispose con
lo sguardo fisso nel vuoto e lo vidi sorridere.
<
Magari se vai da lei potresti salutarmela? >
<
Certamente > rispose guardandomi.
< Hey
ragazzi siamo tornati! > esclamò Taylor entrando in
cucina.
< Hey
ciao! > risposi salutandoli.
<
Dov’è la mia ragazza? > domandò
Robert entrando in cucina e avvicinandosi a
me abbracciandomi e facendomi alzare da terra.
< Ma
che fai? > domandai ridendo.
<
Niente, avevo solo voglia di vederti > mi sussurrò in
un orecchio.
<
Abbiamo preso delle bistecche, vanno bene? > domandò
Cam tirando fuori dalla
sportina delle vaschette con dentro la carne.
<
Certo! Apparecchiate mentre io cucino la carne e taglio il pane?
>
< Ma
c’è la partita di baseball… > si
lamentarono Kellan e Cam.
<
Tranquilla Giulia, ti aiuto io > si offrì Taylor.
<
Lascia stare Taylor, vai a vedere la partita. Resto io con Giulia
> disse
Robert prendendomi per i fianchi.
< Oh,
va bene… > rispose Taylor accennando un sorriso.
< Sei
talmente geloso che non sopporti che io stia con lui? > domandai
stuzzicandolo.
< Veramente
no, perché è un mio amico e perché mi
fido di te…e poi volevo veramente stare
un po’ con te, anche se per pochi minuti… >
rispose mentre mi baciava una
spalla.
< Sei
strano questa sera… > dissi allontanandomi da lui e
guardandolo.
<
Davvero? >
< Sì.
È tutto ok? >
<
Diciamo di sì… >
<
Perché diciamo? > domandai < Robert mi stai
spaventando. Che cos’hai?
>
< Sei
incinta? > domandò a bruciapelo.
<
Cosa? > domandai sgranando gli occhi.
< Ieri
sera George era di turno come servizio civile nella farmacia vicino
all’hotel
dove sta Ashley e mi ha detto di averti visto entrare preoccupata e di
comprare
un test di gravidanza… >
< NO!
> urlai sgranando gli occhi < il test non era per me
> aggiunsi
abbassando la voce.
< E
per chi? >
<
Io…Rob scusami, ma non posso dirti niente…
> dissi mortificata.
<
Perché no? >
<
Perché l’ho promesso… >
<
Davvero non è tuo? >
< Sì,
davvero. Te lo giuro Rob non sono incinta…e poi mi pare che
avessimo usato un
preservativo, no? >
< Lo
so, però…quando George me l’ha detto mi
sono spaventato a morte >
<
Diventare padre a ventidue anni…bello > dissi
prendendolo in giro.
< Non
sei affatto spiritosa > rispose facendomi la linguaccia.
In quel
momento tolsi la carne dai fornelli e dicemmo ai ragazzi di
raggiungerci nella
sala da pranzo.
Subito
dopo aver cenato i ragazzi mantennero la parola e alle otto e mezza
precise se
ne andarono dopo avermi aiutata a pulire i piatti.
<
Siamo rimasti soli finalmente > dissi sospirando.
< Mi
sembri sollevata… > rispose ridendo.
< Un
po’…li adoro, su questo non ci piove, è
solo che…vanno presi singolarmente
ecco! Tutti insieme sono tremendi, Kellan e Cam specialmente >
dissi
ridendo.
<
Vieni piccola… > disse prendendomi per mano e
portandomi in sala.
Mi fece
sedere sul divano dicendo di non muovermi e tornò poco dopo
con la chitarra.
< La
chitarra! > esclamai con un sorriso a trentadue denti <
cosa mi canti?
> domandai.
<
Beh…sembrerà banale, ma tra tutti i link delle
mie canzoni che mi hai mandato
ho scelto questa… > rispose sorridendomi mentre dalla
chitarra iniziarono a
partire le prime note della sua canzone.
I'll understand
And do my best
To take good care of you
Yes I will
You'll be my queen
I'll be your king
And I'll be your lover too
Yes I will
Derry down green
Color of my dream
A dream that's daily coming true
I'll tell you
When day is through
I will come to you
And tell you of your many charms
And you'll look at me
With eyes that see
And melt into each other's arms
And so I come to be the one
Who's always standing next to you
Reach out for me
So I can be the one
Who's always reaching out for you
Yes I will, yes I will
You'll be my queen
I'll be your king
And I'll be your lover too
< Wow,
non…non so cosa dire, non ci sono parole. Sei…sei
stato bravissimo > dissi
guardandolo commossa.
<
Grazie piccola > rispose sorridendomi e alzandosi dalla poltrona
per
raggiungermi.
Mi
appoggiai allo schienale e lui si sporse per baciarmi.
< Non
hai idea di quanto tu sia sexy con i miei pantaloni…
> sussurrò mentre mi
accarezzava una gamba.
Con tutta
la lucidità possibile lo feci allontanare da me.
< Rob
è meglio andare a dormire, sono stanchissima >
< Oh,
ok… > rispose Robert fingendosi tranquillo, ma si
vedeva benissimo che c’era
rimasto male.
Corsi di
sopra e cercai tra i cassetti la camicia da notte che mi aveva regalato
Martina
e non appena la trovai scappai in bagno a cambiarmi, sentendo poco dopo
Robert
salire in camera.
< Ma
quanto ci metti in bagno? > domandò Robert dopo
cinque minuti.
< Tu
non preoccuparti! Due secondi e arrivo > risposi guardandomi
allo specchio e
sorrisi entusiasta dell’effetto ottenuto: la camicia da notte
mi slanciava più
del normale e mi valorizzava nei punti giusti.
“Marti,
ti devo un favore enorme…” pensai
sorridendo.
Mi feci
coraggio ed uscii dal bagno.
< Oh
finalmente, quasi non ci speravo più di… >
disse e vedendomi sgranò gli
occhi e spalancò la bocca.
< Beh?
Sto così male? > domandai maliziosamente toccando la
gonna della camicia.
<
Male? Non essere ridicola, sei stupenda… > rispose
osservandomi con lo
stesso sguardo di prima.
Camminai
fino al letto continuando a guardarlo negli occhi, poi vi salii a
gattoni e
quando mi avvicinai a lui lo baciai con tutta la dolcezza possibile.
Rispose
immediatamente al bacio e mi strinse a sé.
< Sai,
mi piace veramente tanto la canzone che mi hai cantato > gli
dissi tra un
bacio e l’altro.
<
Davvero? > domandò sorridendo mentre mi accarezzava
una gamba.
< Sì,
specialmente la strofa che fa: you'll
be my queen, I'll be your king and I'll be your lover too > risposi mentre gli
sbottonavo la camicia.
Quella
sera fui
sua per la seconda volta e come per la prima mi sentii felice e
completa come
non mai.