TAAAATATTATAAAA
TAAAATATTATAAAA
-Ah....-.
Lucy sospirò, appoggiando il pugno sulla guancia.
Che fosse chiaro, non era noia la sua, e anzi era
davvero felice per Levy e Gajeel, però...
Però, ecco, che il
dio della guerra si sposasse mentre lei, in parecchi secoli di vita, non aveva
ancora trovato un fidanzato non era esattamente piacevole,
soprattutto considerando che era la dea dell'amore.
-Ehi, Love'nd
Lucy!-.
Un paio di mani le afferrarono poderosamente il seno
iniziando a massaggiarlo e una voce alticcia le urlò alle
orecchie:
-Cos'è, gelosia quella che hai in viso?-.
E come faceva a
vederla se la teneva così?
Cana Alberona
Dea dei bar e dei bordelli
-Invidia,
semmai.- La corresse lei.
-Oh, come siamo acide...-.
-Sai che
ci tengo a ciò che riguarda l'amore.-.
-...disse la tenera
verginella...-.
Lucy le mollò uno schiaffo sui dorsi delle mani
per liberarsi.
-Ahi!-.
-Lo sai che io aspetto
l'amore vero!-.
-Ma come fa a essere vero se non lo fai tu?-.
-Quante volte devo spiegartelo? Io non controllo l'amore, l'amore
fluisce attraverso di me quando lui vuole, posso solo dargli qualche
suggerimento ogni tanto!-.
-Bah, persino Sherry si è
sposata...-.
-Sì, tre volte e ha pure due amanti. Bella ninfa
dell'amore che è!-.
Ma a lei non voleva pensarci, l'unica ninfa
che le importava in quel momento era quella dai capelli azzurri
sull'altare.
Eh, era rossa più dei capelli di Erza e anche
Gajeel non riusciva a tenere la sua aria da duro, mio Makarov, era
così impacciato! Poi era davvero strano vederlo in
ghingheri, fuori
dalla sua armatura di metallo o dalla giacchetta da punk.
Si alzò
dal tavolo per andare loro incontro ma una macchia azzurra lancia
cuoricini le schizzò davanti.
Juvia
Loxar
Dea delle acque e dello stalking seriale
-Brava
Levy-sama! Bravo Gajeel-sama! Juvia è così
contenta per voi due! E
spera che un giorno anche lei e il dolce Gray potranno...-.
-No.-
La interruppe il ragazzo (svestito, se non per il papillon) di fianco
a loro.
Gray
Fullbuster
Dio del ghiaccio e degli spogliarelli
Ehi
com'è che tutti quanti convergono sempre lì?
-Gray
sei di nuovo nudo.-.
-Ugh!-.
-Gray-sama sei davvero
bellissimo!!!-.
Beh, alla fine tutto era più o meno come il
solito, se non che non vedeva così tante divinità
riunite da un bel
po': Erza, Mistgun, Ultear, Meldy, Lyon... per non parlare delle
ninfe e dei satiri come Macao e Wakaba, ed era stata invitata persino
la dea dell'invidia, Minerva.
Però doveva ammettere che il suo
carattere era molto migliorato dal suo ultimo scontro con Erza; certo
che era triste da vedere, poverina, era lì che fremeva al
suo posto
un po' per l'imbarazzo e molto, appunto, per l'invidia.
Mancava
ovviamente il dio del tuono, Laxus, ancora in esilio dopo aver quasi
spodestato Makarov, e invece era venuta persino Mirajane, che di
solito non abbandonava l'Ade. Chissà, forse in cuor suo
sperava di
vedere Laxus... ah, l'amore! Cosa c'è di meglio dell'amore
nel
mondo? Niente, proprio niente, perché è ovunque,
nei cuori di tutti
gli esseri e regna su tutti i loro sentimenti, i loro pensieri, i
loro desideri, e anche, anzi, soprattutto sui suoi: lo sognava ogni
notte e lo fantasticava ogni giorno, solo che ancora doveva trovare
colui a cui agganciarlo, perché l'amore è una
corda che tutti hanno
ma che non si sa mai dove lanciare.
Oh, ecco Mira che la stava
raggiungendo coi suoi due fratelli.
-Ehilà, Lucy, come va?-.
Mirajane
“Diavolessa” Strauss
Regina degli Inferi e Dea del
bondage
Eddai più esplicito di così!
-Bene,
grazie, certo è da un po' che non ci si vede!-.
-Non è da
uomini un evento simile???- Tuonò Elfman tutto gasato.
-Ehm...
sì... immagino...-.
Elfman
Strauss
Dio della virilità(?) e del culturismo
-Chissà se prima o poi arriverà anche il nostro momento...-.
Lisanna
Strauss
Dea della natura (infatti è tutta coperta di
fiori) e della verginità
Eh,
in effetti erano le uniche due che probabilmente non aveano mai avuto
un ragazzo, a parte forse Juvia.
Comunque finalmente i due
sposini si diedero il bacio nuziale, scroscio di applausi (Lucy con
più foga di tutti) e guardarono il boquet volare in aria,
chi
semplicemente incantato e chi con le mani tese e i piedi scattanti,
lei compresa purtroppo.
Ma, poco prima di cadere, una specie di
frusta verde l'avvolse e lo trascinò via, portandolo alle
spalle di
tutti i presenti.
“Chi...”.
Lucy sbiancò quando vide un
ragazzo dai lunghi capelli color notte e dal mantello nero sporco annusare i fiori fingendo inebriamento.
-Ah! I miei sentiti
auguri agli sposi, a Mard Geer si riempie il cuore di gioia quando assiste a
queste belle scene.-.
Lucy deglutì a vuoto.
Cuore? Ma quale
cuore? Un essere simile non ne possedeva uno, e si sbagliava prima,
perché lui era la prova che l'amore non era in tutti.
Mard
Geer “Demone Assoluto” Tartaros
Re del Tartaro e Dio
dell'oscurità
E sì, ok, anche dei modelli
Gajeel aveva stretto Levy a sé e il resto dei presenti era indietreggiato intimorito, ma Erza si fece avanti con aria di sfida.
Erza
“Titania” Scarlet
Dea della saggezza, dell'ardore,
della fedeltà e dei vestiti da spogliarello
-Cosa
ci fai qui? Non sei il benvenuto!-.
Di fianco a Lucy, Mira si
grattò la nuca ridacchiando.
-Devo essermi dimenticata di
chiudere la porta a chiave!-.
-Nee-san!- La rimproverarono i
fratelli; solo che in quel momento nessuno li badava.
-Vi prego
di rilassarvi.- Rispose Mard Geer alzando le mani, ma in tono
tutt'altro che sottomesso: -Non sono certo qui per creare scompiglio,
tutt'altro, pur non ricevendo l'invito ho persino portato un dono
agli sposi. Non sono come certi barbari che trafiggono le persone
alle spalle.-.
Un'odiosa frecciatina a Minerva, la quale abbassò
la testa in segno di rimorso: quel verme malvagio non faceva altro
che portare dolore e sofferenza ovunque passasse e ogni sua parola
era più rovente di una lama affilata.
-Grazie del pensiero. Non
ci interessa. Vattene.-.
-Oh, quanta freddezza nei confronti di
Mard Geer.- Allungò la mano verso una sedia e una frusta di
rovi la
circondò; il dio la trasse a sé e ci si sedette incrociando le
gambe.
-A
dire la verità, è un regalo destinato a una
persona tra i presenti,
spero che il signor dio del ferro e la signorina... chiedo venia,
signora topo di biblioteca mi possano perdonare.-.
-Un
regalo, hai detto?- Ripeté Erza guardinga.
-E a chi?-.
-Ma
non è ovvio forse?- Agitò la mano e vi comparve
stavolta un...
un... un qualcosa di cilindrico e dorato.
-“Alla più bella”.-.
Silenzio assoluto, e non era solo la tensione che si era creata o
il mistero dietro quell'oggetto, ma Lucy poteva giurare di aver visto
gli occhi di molte delle presenti luccicare avidi a quella
rivelazione.
Non poteva vedere quelli di Erza che le stava
davanti, ma di certo non era tipo da queste cose; in ogni caso, prima
che potesse parlare, Mard Geer sparì lasciando al suo posto
lo
strano oggetto.
Rimasero tutti immobili per qualche istante
finché Erza non mosse un passo in avanti.
Per qualche
motivo quel gesto la mise in ansia e quasi era tentata di intimarle
di fermarsi, solo il pudore glielo impediva; e presto avrebbe capito
che era così per tutte, ma che prima o poi qualcuna sarebbe
scoppiata, e che
era proprio su questo che Mard Geer puntava.
E infatti, proprio
quando Erza era a un palmo dal cilindro:
-Ohi, ma perché lo
prendi proprio tu?-.
Non era stata nessuna donna a parlare, Lucy lo
capì immediatamente, e infatti era stato quell'ubriacone di
Bacchus
che non si era nemmeno alzato dal tavolo e stava continuando a bere.
Bacchus
“Falco Ubriaco” Groh
...potete arrivarci da soli...
Ma
non era importante che l'avesse detto lui,
quanto che lui l'avesse
detto.
Erza si immobilizzò e fu Cana, anche lei alticcia, a
parlare:
-Già, se deve prenderla la più bella dovrebbe
essere di Lucy!-.
-Cos... eh??? Cana ma che stai-
-Rallenta un po', Lucy!-
Sbottò Jenny facendosi avanti.
Jenny
Realight
Dea minore delle modelle e della sensualità
-J-Jenny,
guarda che io non...-.
-Non fingere, è chiaro a quello che stai
pensando!-.
Lucy si sentì avvampare dalla rabbia: “Io? E quello che pensi tu??? Guarda come sei
vestita, anzi, come non
sei vestita! Non riesci nemmeno a parlare che ti sballonzola tutto la
sotto!!!”.
-Erza, anche tu, tieni le zampe lontane!- Jenny
la puntò con un dito (sotto fece BOING BOING), e Lucy
esasperata le
afferrò il polso.
-Basta con queste sciocchezze! Né io né
tantomeno Erza siamo interessate a quello che quel mostro ha da
offrirci! Vero Er... za?-.
Lucy sgranò gli occhi, e così Jenny,
quando la rossa, voltatasi lentamente, le puntò con due
occhi
assatanati.
-Ha
detto che è per la più bella, mi pare ovvio che
debba essere io a
prenderlo. E poi, io sono la più saggia qui dentro.-.
Lucy e Jenny fecero un salto all'indietro dallo spavento, al
contrario molte altre fecero ne fecero uno in avanti.
-Erza-chan, temo
che tu non abbia i requisiti per un titolo del genere.-.
-Molla
l'osso e dai a me, e non ti farò male...-.
-Juvia lo vuole,
Juvia lo vuole più di tutte!-.
-Hic! Ora che lo guardo bene,
potrebbe essere un oggettino utile...-.
-Servirebbe più a me!-.
-No a me!-.
-A me!-.
-A un uomoooo!!!-.
-ZITTI IDIOTI
SPETTA A ME!!!-.
Quell'urlo le raggelò tutte e calò il
silenzio; ma era ovvio che non sarebbe durato e tutte sarebbero
tornate subito all'attacco se un singhiozzo sommesso non le avesse
fatte tutte voltare verso Levy.
La povera ninfa, infatti, piangeva appoggiata al
petto di Gajeel che la confortava come poteva.
Tutti abbassarono
lo sguardo per la vergogna, Lucy compresa: certo, era stata tirata in
ballo contro la sua volontà, ma ciò non toglieva
che le stava
rovinando il matrimonio, lei che era la sua migliore amica.
-Tsch!
Insomma, guardate come vi siete ridotte!- Li richiamò la
voce di
Makarov.
Makarow
“Master” Dreyar
Re degli dei e Dio, tra le cose, dei
vecchi libidinosi
L'uomo
era seduto sotto un tavolo, dato che era abbastanza piccolo da
starci, e stringeva in una mano una bottiglia e l'altra l'oggetto,
strappato furtivamente da un'incredula Erza, mentre le fissava con
aria più assonnata che altro.
-Vi state comportando peggio delle
adolescenti mortali. Prendete esempio da Minerva, che non si
è
nemmeno alzata dal tavolo!-.
Effettivamente era vero, ma forse
come esempio non era dei migliori: la povera donna col viso in
procinto di esplodere tremava e sudava come una fontana, chiaramente
era la persona che più voleva accaparrarsi il premio e si
tratteneva
a fatica dallo saltargli addosso e sbranarlo; ma era certamente
ammirabile la passione che ci metteva!
Solo giratasi di nuovo
Lucy capì che Makarov le aveva semplicemente distratte per
sgattaiolare via, e fu il caos.
-Il mio premio!!!-.
-Vorrai
dire il mio premio!!!-.
-Il premio di un uomo!!!-.
“Levy,
perdonaci!!!”.
-QUANTO È VICINO HAPPY???-.
-EEK!!! CI È ATTACCATO!!! CORRI NATSUUUUUUUU!!!-.
-BWAWAWAWAWAWAWAWA!!!-.
Alle sue spalle, Natsu poteva sentire
i ruggiti del mostro gigante che lo stava inseguendo, strisciando su
quegli strani tentacoli che forse non sarebbe stato il caso di
prendere a morsi.
Ma sembrava così buono, ed era così grosso!
Stava giusto pensando a un modo per contrattaccare senza venire
investito quando qualcosa entrò nel suo campo visivo.
Era un...
nano?
-EHI VECCHIO SPOSTATI DI LÌ!!!-.
Neanche fece in tempo
a sentirlo che l'aveva raggiunto, quindi fu costretto a prenderlo in
braccio e a portarselo via.
-Ehi-ehi-ehi ragazzo lasciami!-.
Lasciarlo? Ma voleva farsi uccidere?
Il vecchio gli scivolò
da sotto il braccio e Natsu si voltò allarmato.
-Happy presto
pren...- Rimase senza parlare quando il vecchio allungò (letteralmente) un
braccio e
mollò un pugno sul cucuzzolo spinoso del demone, facendolo
affondare
in un cratere da cui si intravedevano a malapena le punte dei
tentacoli.
Natsu e Happy sfondarono il terreno con la mandibola,
guardando il vecchio scaccolarsi come niente fosse.
-Mamamamamamamamatuchisei???-.
-Sei tu Natsu Dragneel, il
mezzo demone figlio di un drago?- Gli chiese lui.
Natsu
Dragneel
Semidemone, figlio adottivo del re dei draghi del
fuoco, dragon slayer e
Aspetta cosa?
-S-S-Sì...-
Rispose lui guardando il vecchio e Ezel, il vecchio e Ezel, la
caccola e Ezel...
-E tu sei Happy, il suo Exceed?-.
Happy
Exceed
Cioè un gatto volante
-A-Aye...-.
-Ah bene, vi ho trovati! Salve, io sono Makarov.-.
“Makarov?”
Ripeté tra sé e sé Natsu grattandosi
la fronte: “Dov'è che l'ho
sentito questo nome?”.
Invece Happy se lo ricordava bene.
-Makarov Dreyar il re degli dei???-.
“Ah, ecco dove, il re
degli
-NO!!!!!!!!- Fece un salto all'indietro, proteggendosi la
faccia con le mani.
-Basta cercare di uccidermi!!!-.
-Ucciderti?
E quando mai... beh, sì, in effetti qualcuno deve averci
provato un
paio di volte.-.
-Un paio di... se non posso neanche andare in
bagno senza che l'acqua del cesso mi affoghi!-.
-Eh, capisci, non
sei esattamente un tipo raccomandabile.- E non si riferiva solo alla
sua semiprovenienza dal Tartaro, ma al vizio di appiccare
più o meno
accidentalmente incendi in tutte le città in cui sostava.
-Ma ho
una proposta che può cavare entrambi dall'impiccio.-.
-Uh? Che
proposta? Che impiccio?- Chiese il ragazzo abbassando le mani.
-Vedi, c'è una specie di concorso sull'Isola Tenrou per
decretare chi sia la dea più bella, e ho deciso di
sceglierti come
giudice imparziale. Tanto ti odiano tutti lì su, non puoi
parteggiare...-.
-E io che ci guadagno scusa?-.
Happy corse a
tappargli la bocca, ricordandogli con chi stava parlando, ma Makarov
non se ne curò.
-La mia protezione.-.
Natsu e Happy
sussultarono all'unisono, si voltarono, confabularono qualcosa e poi
si girarono di nuovo.
-Che... cos'è che dovrei fare?-.
-Niente,
solo guardarle una alla volta e dare questo... ehm... premio a chi
riterrai più opportuna.-.
Natsu guardò il cilindro che gli
porgeva.
-Cos'è questo coso? Un bastone?-.
-Una
specie, è un di... un dono
di
una certa persona... ma tu non curartene.-.
Ezel, all'improvviso, si rialzò ruggendo, cogli occhi
sbiancati
dall'ira.
-Oh, un'ultima cosa...-.
PEW
La
testa del demone volò lontano nel cielo, mentre con la mano
libera
Makarov si puliva il naso.
-...qualcuna
cercherà di corromperti. Ciao!-.
E puf, anche lui scomparso.
Happy e Natsu fissarono dov'era sparito, poi fissarono il coso,
poi si fissarono a vicenda e, facendo spallucce, alzarono i tacchi.
Non prima di aver cotto a puntino il corpo di Ezel.
Stavano
per l'appunto divorandone il ventre quand'ecco che un fascio di luce,
come di un faro, calò ai loro piedi, proiettando l'immagine
di una
ragazza dai capelli azzurri arricciati all'estremità e
imbacuccata
di un giubotto autunnale blu e di un colbacco dello stesso colore.
-Oh acc... sei qui per chiudere i conti?- Ringhiò Natsu
alzandosi e scrocchiando le dita, pronto alla lotta.
-Calma-calma-calma, Natsu-san, Juvia non è qui con
intenzioni
ostili, anzi, Juvia voleva scusarsi per tutte le volte che ha
attentato alla vita di Natsu-san!- Fece la ragazza alzando le mani in segno di pace.
Intanto iniziò a piovere,
come sempre quando c'era lei in giro.
-Per cominciare potresti
far smettere la pioggia, mi inzuppi tutto il cibo.-.
-J-J-Juvia
si scusa!- Balbettò lei: -Ma Juvia non la controlla!-.
E intanto
lui era fradicio.
-Natsu, andiamocene di qui...- Miagolò Happy.
-...Sì, ok.-.
Iniziarono
a incamminarsi, lasciando Juvia inizialmente perplessa ma che poi, resasi
conto di quello che stava succedendo, lo inseguì disperata.
-Asp-Aspetta, aspetta un solo momento! Juvia vuole- SPLASH,
scivolò su una pozzanghera e finì faccia sul
fango. Natsu,
incurante, si allontanava assieme a Happy.
-Ah! T-Ti prego,
fermati! Juvia farà qualsiasi cosa per farsi perdonare!-.
A
quelle parole Natsu si fermò sul serio.
-Qualsiasi, hai detto?-.
I due
si voltarono sogghignando maleficamente, e Juvia si rese conto solo
allora dell'errore commesso.
-Ehm... sì...-.
-Ghihihihih!- I
loro occhi scintillavano di malvagità.
-Co-Cosa volete?- Domandò
intimorita.
-Pesce-
La risposta arrivò glaciale: -Tanto
tanto pesce!!!-.
-Pesce? Ma Juvia non può! Juvia è la dea dei
mari! Juvia non
può fare una cosa così crudele!-.
-Oh???-
Fece lui, mostrando il premio come fosse un coltello e lei una
ragazza sotto la doccia: -Quindi
non vuoi questo???-.
La dea trasalì, ansimò, tremò, si
morse il labbro ma alla
fine scosse energicamente la testa.
-No Juvia non lo farà mai!
Juvia può farcela anche senza quello!-.
-Eh???
A fare cosa???-.
Al che i suoi occhi presero la forma di due cuoricini.
-A
conquistare Gray-sama!-.
Natsu e Happy persero la loro aria
demoniaca e ne assunsero una interrogativa.
-Come scusa?-.
Dopo
essersi messi al riparo in una cascina lì vicino ripresero
il
discorso.
-Ecco- Juvia sedeva rigida su una sedia visibilmente
imbarazzata e a disagio, tanto da non riuscire ad alzare gli occhi:
-Juvia ha pensato che se mostra a Gray-sama di aver vinto la
competizione allora forse lui finalmente la noterà!-.
-Gray? Già
il nome mi è antipatico...- Borbottò Natsu.
-Kukuku!- Ridacchiò
invece Happy.
-Non puoi sperare certo di fare colpo in questo
modo!-.
-Ah no?- Chiesero gli altri due all'unisono.
-Ma è
ovvio! Se non piaci a un ragazzo l'unica scelta è...-.
Pausa
suspense.
-È?-.
-...è cambiare in modo da piacergli, cì!-.
-Cambiare?- Ripeté Juvia.
Uhm, aveva la sua logica.
-Aye!
Capelli, vestiti, tutto!-.
-Tu... dici?-.
Juvia si mise a pensare,
non ci aveva mai provato, e in effetti conosceva qualcuno al caso
suo...
-Segno Zodiacale d'Acqua: ti evoco Cancer!-.
-Ebi!- Il
granchio-barbiere più celebre dei sette mari apparve
agitando le
forbici.
Cancer
Spirito Stellare dell'Acquario, esperto parrucchiere
Happy
e Natsu spalancarono la bocca, leccandosi le labbra mentre
immaginavano quanto dovesse essere buono uno spiedino così
grosso.
-Cosa posso fare per te oggi? Il solito taglio-ebi?-.
-N-No,
ecco, in realtà Juvia voleva cambiare...-.
Sì, ma come? Si
rivolse a Happy, il quale biascicò tipo: “ero ai
ferri corti col
cibo!!!” di cui captò solo la parola
“corti”, e così disse
quello; ZAK ZAK ZAK, ciocche intere caddero a terra, poi Cancer
svanì.
La trance in cui erano caduti i due finì e sussultarono
nel vedere l'improvviso cambiamento della ragazza.
-A-Allora,
sto bene?-.
Francamente a Natsu una cosa valeva l'altra, però
non vedeva l'ora di levarsela di torno e perciò tanto valeva
dirle
di sì. Ma a quel punto Juvia si domandò come
potesse cambiare
vestiti.
-Qualcuno ha detto vestiti alla moda?-.
Sussultarono tutti a quella voce femminile, e d'un tratto erano
quattro nella stanza.
Brandish
μ
Dea minore della moda del fashion glamour look e altre
parole strane, nonché di ogni (OGNI) capo di abbigliamento
Ha
il vizio di apparire quando qualcuno inizia a parlare di
“moda”
Natsu
e Happy si ripresero subito, conoscevano un poco Brandish, nel senso
che non aveva mai cercato di ucciderli. Non seriamente, almeno.
Juvia invece non ci aveva parlato molte volte, perciò la
squadro
confusa; Brandish, al contrario, sembrava schifata.
-No-no-no,
quei capelli e quei vestiti non stanno bene, non stanno bene per
niente, tra l'altro la stagione è passata da un pezzo! Ah,
ho
capito, lasciate fare a me, risolvo io!-.
Con uno strattone
spinse fuori Natsu e l'amico, impedendo loro di entrare e
costringendoli alla pioggia; così in un istante erano di
nuovo
bagnati.
Natsu guardò, per come gli era possibile coi capelli
incollati agli occhi, quel cono giallo che stringeva in mano,
chiedendosi se non faceva prima a darlo a Juvia e farla finita;
però,
prima di poterci anche solo pensare seriamente, la porta si
riaprì e
si affacciò una ragazza sorridente vestita di un completo
succinto e
con uno strano berretto in testa.
-Allora, che vi sembra?-.
Quella voce... Juvia?
-Sento che riuscirò a farcela così!
Sì, Gray-sama sarà mio!-.
“Chi se ne frega! Facci entrare!”
Voleva dirle lui, ma ecco che successe una cosa incredibile: la pioggia,
d'un tratto, cessò e, cosa ancora più
incredibile, Juvia gli saltò
addosso abbracciandolo.
-Eh? Uh?-.
-Ah, Natsu-san, Juvia è
così felice che l'hai aiutata! Juvia promette che non
cercherà più
di ammazzare Natsu-san, anzi, Natsu-san ha tutta la sua
gratitudine!-.
-D-Davvero? Bene, ok, sì, e questo?-.
-Quello?
A Juvia non serve più! Juvia ora torna su Tenrou e si
prenderà il
suo Gray!!!- E sparì com'era arrivata.
Ancora intontiti, i due
rientrarono trovando Brandish intenta a limarsi le unghie; non
sapendo che fare le chiesero se il cono lo volesse lei.
-Io?
Figurarsi, l'oro andava di moda l'anno scorso.-.
-E poi,
Brandish-chan, tu hai già tutto quello che vuoi giusto?-.
Neanche
si sorpresero troppo, ormai la gente spuntava come funghi, e quindi
l'apparizione della bionda in armatura che prese Brandish alle spalle
afferrandole i seni li lasciò impassibili.
Anche perché era
quel maschiaccio di Dimaria.
Dimaria
Chronos Yesta
Dea minore del tempo e delle cinture di
castità
-Mari...-.
-Oh Randi...-.
Girando gli occhi, Happy e Natsu se ne
andarono lasciandole sole.
Ci doveva essere qualche altro mostro
commestibile da quelle parti...
-Juvia ci ha già
rinunciato! Hai visto Lucy?-.
-Lo sapevo, lo sapevo Lisanna,
l'amore trionfa su tutto, anche sull'avidità!-
Esclamò lei
raggiante.
-Chissà chi andrà dopo...-.
-Tu non sei
interessata?-.
-Io? Oh mio Makarov, no, no!- Fece scuotendo le
mani quasi a respingere fisicamente la domanda.
-Non sono
interessata a una cosa che non so cos'è, e poi non sono
certo la più
bella!-.
-Ti sottovaluti, Lisa-chan, sprizzi amore da tutti i
pori!-.
-Mi-mi lusinghi...-.
A Lucy piaceva confidarsi con
lei, forse era per il celebre binomio amore-natura, ma quando non
c'era Levy era la sua confidente preferita.
A proposito di Levy, per lo meno
lei e Gajeel erano andati in luna di miele; solo chissà se
sarebbe
tutto finito per quando sarebbero tornati!
Poi, ripensando a ciò
a cui aveva appena assistito con Brandish, le venne in mente una cosa
che la fece sogghignare.
-Dì la verità, non lo vuoi perché
anche tu sei appagata da altro, eh?-.
Ahahah, dal colorito che
assunse capì che aveva fatto centro!
-Tu e quella sacerdotessa,
Flare, ho sentito che...- Lasciò volutamente la frase a
metà, e "sentito" era per dire, perché era a conoscenza di tutto ciò che riguardava l'amore;
Lisanna gonfiò le guance e distolse lo sguardo,
assicurandole di non
sapere di cosa stesse parlando.
Eheheh, Lisanna-chan, quando
aveva detto che non aveva mai avuto un ragazzo non aveva certo
parlato di ragazze.
-E a te, piuttosto, non interessa
neanche un po?-.
Lucy storse la bocca, in un certo senso era
offesa da quella domanda.
-Tsch! Sicuramente non dopo quello che
è successo con Levy, poi non so neanch'io cosa sia!-.
-Sì ma le
altre lo vogliono.-.
-E allora?-.
-E allora potresti... che
so... rivenderlo a loro.-.
A quelle parole Lucy scattò con un
DING agli occhi.
Lucy
Heartphilia
Dea dell'amore e dello sfratto
imminente
Rimase
muta per un po', così Lisanna le si avvicinò per
scuoterla.
Non
l'avesse mai fatto: quello che vide nei suoi occhi era un buco
più
profondo del Tartaro.
-Beh,
d'altra parte, io dispenso amore, e quello che provano per
quell'oggetto non è forse amore? E poi
se anche
loro in cambio mi
portano amore non c'è nulla di male no?-.
L'altra dea
diventò bianca come i suoi capelli e tutti i fiori che aveva
addosso
appassirono.
-Dunque penso sia il
mio turno ora.-.
-Ehm... ecco, non penso sia una buona
idea...-.
-Ah sì? E
dimmi, per
quale motivo, mia cara?-.
-Perché c'è già Erza.-.
-...oh. Ok, aspetterò.-.
Questa, diciamolo, non
se l'aspettava.
In più non è che avesse molta voglia di farlo, ma le
spade che affettavano minuziosamente il demone Torafuzar che lui non era
nemmeno riuscito a scalfire erano un ottimo incentivo.
Però
come richiesta era davvero strana la sua.
-Sì, così, un po' più
in basso per favore...-.
Per lo meno non c'era Happy a vederlo,
perché era svenuto dall'impressione poco prima.
Iniziò a
grattare i fianchi della donna, spalmando per bene la schiuma di cui
era pieno sulle mani.
-Dunque... potresti...-.
-Sì,
tranquillo, tra poco facciamo a cambio Natsu.-.
Non era quello che
voleva dire, ma quella prese subito a parlare.
-Ti ho osservato
un paio di volte, come ben sai sono una divinità guerriera e
tu sei
sicuramente un guerriero potente.-.
-Ah, grazie ma
-Tuttavia ti
manca una cosa:- Continuò lei indisturbata: -la saggezza.
Hai un
grande istinto però poca lucidità, ma io posso
fornirtene quanta ne
vuoi.-.
-E a che mi s
-In più mi avresti dalla tua parte in
ogni lotta, e sai, sono temuta anche tra gli dei. Perciò non
mi pare
uno sforzo così grande darmi un oggetto di cui tra l'altro
non ti
faresti niente; senza considerare che sicuramente
mi merito il
trofeo per la più bella dell'Olimpo.-.
Iniziava a essere stufo
di quella storia e così, distrattosi per un istante, le sue
dita
scivolarono sulla pelle insaponata della donna finendo per sfiorare
qualcosa di morbido, ma di una morbidezza strana, tipo un bud
SLAM
D'improvviso si trovò la schiena schiacciata contro il bordo
del
catino e il piede della donna premuto sul collo che gli impediva di
respirare.
-CHE COSA SPERAVI DI FARE EH???-.
Raggelò nel
trovarsi una spada puntata alla testa e soprattutto nel vedere l'aura
demoniaca che le circondava gli occhi saettanti in un alone nero
tempestoso che lo fece quasi pisciare addosso.
“Altro che io o
il tipo qui dietro! Questa qui è il vero
demone!!!”.
-Pensi
che solo perché ti abbia offerto qualcosa allora puoi
permetterti di
fare certe cose??? Avanti, rispondi!!!-.
-N-N-No! Io non volevo!-
Che poi doveva ancora capire cosa avesse fatto.
-Bada che se mi
avessi come nemica non dureresti un giorno, hai capito??? Hai capito
o no???-.
-Eek! Sì! Sì!!!-.
Dietro di lui il rumore di una
crepa, poi Natsu cadde sdraiato all'indietro inondandosi dell'acqua
della catinella.
Batté la testa e gemette stordito, accorgendosi
poi che Erza si era immobilizzata.
“Uh? Cosa...”.
“Oh
no.”.
Cadendo aveva alzato la gamba che si era infilata tra
quelle della ragazza per fermarsi appena sotto la loro giunzione, e
il suo sesto senso lo avvertiva che non era stata una bella mossa.
“Oh no!”.
Erza strinse l'elsa della lama tanto da
frantumarla e al suo posto apparve un ascia che brandì sopra
di sé,
con una spirale di malvagità sugli occhi e il fumo che le
usciva
dalla bocca.
“Oh no!!!”.
-MUORI!!!-.
Chiuse gli
occhi, in attesa di trovarseli spiaccicati a terra.
E invece
niente; riaprì le palpebre e vide che la ragazza si era
bloccata nuovamente, con l'ascia a un centimetro dal suo viso e le sclere
stavolta bianche, tipo dalla paura.
Solo dopo si accorse della
presenza di tre ragazzi, due dai capelli azzurri e uno incappucciato,
apparsi da chissà dove, che li avevano accerchiati e ora
fissavano
Erza straniti.
-Un mostro!- Esclamarono.
A quel punto Natsu sentì
qualcosa andare in pezzi dentro il corpo della rossa, che si
accasciò
a terra mugugnando qualcosa di simile al risucchio del water.
-Ehi,
tutto bene?- Si azzardò a chiedere.
Ancora il gorgo e qualcosa
tipo: -Lasciami morire...-.
Così, senza riuscire a capirci una
fava, Natsu si voltò per rimettersi i vestiti ma si
trovò davanti
due cose grosse con le strisce che gli rimbalzarono in faccia.
BOING
BOING
-Ehilà bel maschione, sei uno che arriva dritto al sodo
tu!-.
Massaggiandosi il naso vide che davanti a lei ora c'era una
donna bionda in un bikini tigrato con il seno che sussultava
ripetutamente.
“Un'altra svitata...” Intuì subito.
-Hai fatto bene a
rifiutare delle cose inutili come la saggezza e il pesce, infatti
tutti sanno che la cosa più importante per un uomo sono...
beh...- E
indicò le bocce rimbalzanti; poi senza alcun preavviso gli
si
appiccicò addosso accarezzandogli il petto nudo con le dita,
facendogli un po' di solletico.
-E poi sono
sicura che un guerriero possente come te avrà bisogno di
rilassarsi
qualche volta...-.
-...sì è per questo che
mangio.-.
La ragazza si corrucciò, ma riprese la sua espressione
sbrilluccicante.
-Forse le mie quattro
sirene potranno farti cambiare idea...-.
Ed ecco
che altre quattro paia di braccia gli si avvinghiarono addosso,
premendo su di lui altri quattro seni.
C'erano una gatta, una
campagnola, una bruna e una col costume da spider-man, tutte in
bikini; che poi era lui l'unico a essere bagnato, cosa se ne
facessero loro non lo capiva proprio.
-Mi potreste lasciare per
cortesia? Inizio ad avere freddo.-.
-Allora lascia che ci
pensiamo noi a scaldarti...-.
-No grazie preferisco i miei
vestiti.- E le scostò bruscamente, avviandosi verso i
pantaloncini a
terra.
La bionda schioccò le dita esclamando: -Ah, ora ho capito
cosa piace a te!-.
E PUF PUF PUF PUF quattro tipi in giacca e
cravatta lo circondarono e si strinsero a lui.
-Lascia che ti
porti a fare un giro.-.
-Non è che mi piacciono i ragazzi,
però...-.
-Che ne dici di chiamarmi “fratellino”?-.
-Vedrai,
sarà un esperienza indimenticabile!-.
Ma che cavolo volevano
quei tizi?
-Mi lasciate andare???- Sbraitò scrollandoseli di
dosso.
Al ché la bionda abbassò le spalle singhiozzando.
-Si
può sapere cosa ti piace allora?-.
-Cosa mi piace?- Ripeté lui: -Uhm, direi...
ci sono, i draghi!-.
-I... draghi?-.
-Sì, i draghi.-.
-Non
le ragazze?-.
-No.-.
-Non i ragazzi?-.
-No.-.
-Non le
moe?-.
-No.-.
-Non le geishe?-.
-No.-.
-Non le
teppiste del Kanto?-.
-No!-.
-Proprio proprio i draghi?-.
-Ti ho detto di sì!-.
Gli altri otto tizi si radunarono
attorno a lei cominciando a confabulare.
-Come siamo messi coi
draghi?-.
-Nessuno Jenny.-.
-Cosa? Ma se si trovano
dovunque!-.
-Sì ma sono poco estetici!-.
-Uff! E va bene,
allora qual è il più vicino?-.
-...-.
-Loki? Ti ho chiesto
qual è il più vicino!-.
-...Acnologia.-.
-...ok, andiamo da
lui.-.
-Cos-COSA???-.
-Ma sì, che sarà mai!- Fece
dietrofront e si mise in marcia, trascinando il ragazzo per il
colletto senza ascoltare le deboli proteste degli altri sette. E, voltatasi verso di lui: -E
tu, stammi bene a sentire, non fare nulla finché non
torno!-.
Natsu, che non ci stava capendo proprio niente, annuì e li
seguì
sparire dalla sua visuale; così iniziò ad
aspettare, e aspettò,
aspettò, aspettò, aspettò, si
rivestì, aspettò, svegliò Happy,
aspettò, mangiò Torafuzar, aspettò,
poi si scocciò e alzò i
tacchi.
Jenny invece sarebbe tornata nell'isola Tenrou una
settimana più tardi e per molto tempo non avrebbe
più potuto
concorrere per il posto di “donna più
bella”. Anzi, a dirla
tutta a fatica si sarebbe tenuto l'appellativo di
“donna”.
Lucy aspettò pazientemente il suo turno, gustandosi
i fallimenti delle altre in tempo reale; prima Bisca, dea della
caccia e delle milf, che lo aveva inizialmente stuzzicato con le sue
armi e in seguito minacciato con le stesse, ma ottenendo il solo
risultato di perdere i proiettili nello stomaco del ragazzo (che tra
l'altro la ringraziò del pasto); poi venne la volta di Cana,
che si
vide rifiutare gli alcolici con la risposta: -Sono minorenne e non mi
piacciono nemmeno.-, e la vide tornare imbufalita maledicendo lo
stomaco fiacco delle nuove generazioni.
Si preoccupò seriamente
quando fu il turno di Mirajane: la dea era apparsa, trasformata in Satan, nel
suo trono di teschi, allettandolo con numerose offerte e continuando
a fare quel suo sorriso sinistro che però andava
innervosendosi a
ogni rifiuto.
-Lo sconto dell'11% in tutti i bar dell'Ade!-.
-Uffa io non bevo!-.
-Allora che ne dici di tutti i demoni
più succulenti su un piatto d'argento?-.
-Ma io mi diverto
troppo a batterli!-.
-Una settimana nel Tartaro!-.
-Ohi, non
mi diverto così tanto!-.
-E allora che ne dici di un
trono al mio fianco negli Inferi? Insieme potremmo spodestare Mard
Geer e prenderci anche il suo regno!-.
-Mard Geer non mi ha mai
fatto niente! Al contrario tuo, che ora che ci penso hai tentato di-
-E ALLORA MI PRENDERÒ IL PREMIO DAL TUO CADAVERE!!!-.
Diventò
Sitri e gli si scagliò contro, costringendolo suo malgrado a
una
dura lotta in cui tra l'altro era in svantaggio; dovette intervenire
il Master per fermare quella che poteva essere la distruzione di
Ishgar, e lo fece dando un pugno all'albina, che tornò
normale e si
scusò mestamente ma ancora col sorriso.
Finalmente il suo turno:
lo trovò seduto e intento a bendarsi e incerottarsi mentre
le dava
le spalle, ed ebbe un ripensamento.
Davvero aveva qualche
speranza di riuscirci dopo che tutte le altre, di cui alcune
più
meritevoli di lei, avevano fallito? E poi, accidenti, quel tipo aveva
il potere per uccidere un dio, e fin'ora non l'aveva fatto
perché si
era trovato davanti divinità davvero potenti (e Jenny, che
comunque
ci avrebbe pensato il Re Drago); ma lei? Se si fosse arrabbiato, e
non le era sembrato di umore tanto stabile, sarebbe riuscita a
fuggire in tempo?
Soprattutto cos'era quel coso? Davvero valeva
la pena rischiare tanto? E poi... cavolo era un ragazzo! Non aveva
mai parlato con un ragazzo che non fosse Gray o Gajeel, e non erano
certo questi spunti di conversazione! Insomma, magari sarebbe stato
meglio andarsene e dimenticarsi di-
-Aye! Natsu ce n'è
un'altra!-.
Lucy trasalì, dannato gattaccio che si era messo
alle sue spalle!
Il ragazzo si voltò, squadrandola con due occhi
pesti ma chiaramente diffidenti; lei lo salutò con la mano,
imbarazzata come Juvia davanti a Gray.
Natsu si alzò, annusò
l'aria come un cane e le chiese: -E tu chi saresti?-.
-Come?-.
-Sei una dea no?-.
-Ah, sì, e scusami per ehm... per tutte
le altre, comunque io sono Lucy la dea dell'amore!-.
-Amore? E
cos'è? Si mangia?-.
Come “si mangia”? Per forza non la
conosceva, non sapeva neanche cos'era l'amore! Che barbaro era?
-L'amore è una cosa che... uhm... ecco è quando
stai con una
persona che ti piace...-.
-Perché ha un buon sapore?-.
-No!
Perché lei è... speciale... e tu vuoi stare con
lei no?-.
Natsu
la guardò con due occhi da pesce lesso; e come biasimarlo,
nonostante lo portasse ovunque anche lei non aveva la minima idea di cosa fosse
l'amore, o meglio, di cosa si provasse a riceverlo!
-Che ne pensi
Happy?-.
-Non saprei.- Squittì il micio: -Non mi sembra un
granché bella.-.
-Cos... gattaccio!!!- Poi, ricordandosi che il
gattaccio era la sua speranza di ricevere il premio,
balbettò: -Ehm,
no, intendevo dire...-.
-Dì un po', se lo do a te poi te ne
vai?-.
-C-Come?-.
-Te ne vai e mi lasci in pace o no?-.
-D...Dunque... se è quello che vuoi...-.
Il rosato tirò un
sospiro di stanco sollievo, e le porse il coso.
-Davvero? Ne se
sicuro? Me lo dai così, senza niente in cambio?-.
E intanto
pensava: “Ahahah! Vuoi vedere che la più bella
sono io?”.
-Sì,
è che sono così stufo!- La stroncò
lui: -Poi almeno non hai
tentato di uccidermi o di fare chissà cosa, mi stai
simpatica.
Avanti, prendilo tu e sparisci.-
-Beh... se insisti...- Lo
afferrò rapace e se lo rigirò tra le mani,
ghignando per
l'inaspettato trionfo.
“Evvai! Quasi quasi me lo tengo io e lo
farò vedere a tutte! Ahahah! Capiranno chi è la
vera dea lassù!”.
“Però...”.
Lucy guardò Natsu e Happy che si stavano
incamminando curvi sulla schiena.
“...mi dispiace che dopo
tutto quello che ha passato finisca così per lui. Oh,
cavoli, vorrei
poterlo aiutare in qualche modo!”.
Così lo chiamò; lui si
girò di scatto guardandola confuso e scocciato e facendola
trasalire.
-Che c'è?-.
-Ah! Niente, solo che... sicuro che
non posso aiutarti in nessun modo? Insomma, sono la dea dell'amore
non per niente!-.
-Mmm...- Si mise a rimuginare: -In effetti
potresti aiutarmi a fare una cosa.-.
-Natsu!- Lo rimproverò
Happy: -Sei sicuro di voler chiedere aiuto a una svitata come questa
qui?-.
“Dannato gatto, possa un serpente innamorarsi di
te!!!”.
-Avanti, su, non essere timido, chiedimi qualsiasi cosa!- Lo
incalzò lei.
-Allora...- Il ragazzo si mise a frugare tra i suoi
vestiti, estraendone una pergamena con l'immagine di un libro sopra:
-ti spiace aiutarmi per questo lavoro?-.
-Lavoro?- Era il suo
turno di rimanere confusa: -Che cosa significa
“lavoro”?-.
-Eh?
Mi vuoi dire che non sai cosa sia un lavoro?-.
Lucy scosse la
testa, facendolo sbigottire ancora di più.
-Visto, che ti avevo
detto Natsu?- Riprese il micio: -Questa qui non ci sta con la testa!-.
-Non è
vero!!! E spiegami cos'è un lavoro!!!-.
-Un lavoro è quando fai
un favore a un altro e quello ti paga.- Rispose Natsu.
Normalmente
Lucy si sarebbe scusata per il tono che aveva avuto, ma l'ultima
parola la distolse da ogni pensiero coerente.
-Paga, hai detto?
Nel senso che ti fa un'offerta libera?-.
-Un'offerta libera? Che
significa? Scusa ma tu i soldi come li prendi di solito?-.
-Che
domande! Gli uomini mi offrono vari doni soddisfatti dell'amore che
do loro!-.
-E quanto ti danno?-.
-Eh... non molto in
effetti... sai, tra la gestione dei Plue-cupido e l'affitto da pagare
sono sempre in rosso...-.
-Ma non potresti dirgli di darti i
soldi che ti servono?-.
-Intendi dire che dovrei vendere
il mio amore, come un oggetto? Non mi pare una cosa carina, l'amore
dovrebbe essere libero e spontaneo!-.
-Però è così che
funziona un lavoro, cosa credi? Il committente ti dà dei soldi e tu
in cambio fai quello che vuole! Guarda, ti mostro la ricompensa per
questo compito...- E le porse il foglio, indicandole il numero a
caratteri cubitali sotto il libro.
“Vediamo, sono... uno zero,
due zeri, tre zeri... quattro, cinque, se-
-COSA??? MA QUANTO È
ALTO???-.
Se avesse iniziato a farlo anche lei forse i suoi
problemi si sarebbero risolti! Avrebbe potuto godersi un letto
sapendo di potercisi svegliare sopra il giorno dopo!
-No, no, ma
cosa vado a pensare! Non esiste che trasformi l'amore in denaro!
L'amore non ha prezzo!-.
Anche se... nnnno, no e poi no! Non
poteva funzionare come cosa! Eppure doveva ammettere che sarebbe
stata una splendida soluzione...
-E se invece facessi
dell'altro?- Miagolò Happy, ricatturando la sua attenzione.
-Ehi
questa sì che è un'idea!- Gli fece eco l'amico:
-Se quel cibo
esotico non vuoi venderlo fai qualcos'altro! Anzi, potresti fare un
lavoro tipo il mio!-.
...ohi, mica stupida come proposta: in
fondo aveva altri assi nella manica che di solito non usava, quelli
magari poteva usarli! Ma non sarebbe stato un po' come sconfinare nel
campo di un altro dio? E certo però che se degli umani
chiedevano
aiuto ad altri umani forse c'era bisogno che qualcuno sconfinasse...
-Non... non saprei, non ci ho mai pensato... però potrei
provare
per questa volta, se me lo permetti.-.
Al ragazzo scintillarono
gli occhi che gli accesero un largo sorriso in volto; lei
arrossì,
perché le ricordava quello che un'innamorato dava alla sua
amata,
tuttavia aveva qualcosa di diverso, era più energico,
più allegro e
disimpegnato, più... come dire... solare.
Le piaceva quel
sorriso.
-Perfetto allora! Forza, vieni con me!-.
La prese
per mano e la trascinò via, e se chiunque altro al suo posto
avrebbe
pensato quanto fosse ridicola quella situazione perché lei
era una
divinità, lui un mortale mezzo mostro e stavano per fare una
cosa
come dei semplici uomini, lei no, e invece si sentì pervadere
il cuore
da un'immensa felicità, come se avesse trovato qualcuno con
cui
poteva stare assieme senza annoiarsi mai e come se quello strano
sentimento fosse da lui ricambiato e suggellato da quella stretta,
non timorosa del fatto che fosse una dea né era una morsa
nemica, ma un
tocco sincero e piacevole.
-Vedrai, sarà pure divertente!-.
Divertente?
No, era tante cose ma non divertente.
Era imbarazzante, soprattutto imbarazzante, soprattutto per una
dea.
Perché non si era mai vista una dea col costume da
coniglietta che si esibiva su un palco agitando le mani un po' di qua
e un po di là seguendo l'improbabile ritmo di una chitarra,
il tutto
davanti a un vecchio sporcaccione che le sbavava addosso.
Se una
qualunque delle sue amiche l'avesse vista in quello stato... non
poteva nemmeno pensarci!
-Ahahah! Brava brava arrossisci
coniglietta! Potrei stare qui a vederti tutto il giorno!-.
Quello
che doveva essere un complimento fu per lei una minaccia terribile.
“Natsu ti scongiuro fai qualcosa!”.
E Natsu qualcosa
fece, ma non esattamente quello che sperava; cioè, lo fece
smettere,
ma stendendolo con un pugno in testa.
-Whaaa! Che hai fatto?-.
Lui le mostrò trionfante il libro: -Fatto Lucy! Missione
compiuta!-.
-E ne vai anche fiero? Glielo stiamo rubando!-.
Natsu fece spallucce: -E allora?-.
E allora? Allora era un
furto! Una cosa sbagliata! E ne rideva? Ma che razza di persona era?
-Toh, è questo cos'è?- Natsu estrasse un foglio
di carta che
evidentemente il conte usava come segnalibro.
-Non vedi? È una
lettera?- Lucy lo raggiunse e gliela prese; subito sobbalzò.
-Ehi,
che hai Lu? Ma stai piangendo?-.
Lucy si coprì la bocca con la
mano libera, soffocando i singhiozzi.
-Così tanto amore... e
così tanto dolore... non avevo mai percepito nulla del
genere...-.
-Eh? Cos'è un tuo superpotere?-.
Gliela porse chiedendogli
di leggerla, lei non ci sarebbe mai riuscita. L'empatia sviluppata di
solito era un vantaggio, ma non era raro che si imbattesse in oggetti
simili, in cui passione e sofferenza andavano quasi a braccetto.
-Mmm...
vediamo... Happy tu ci capisci niente?-.
Happy gli svolazzò di
fianco iniziando a leggere. Diventò immediatamente serio.
-Il
barone ha imprigionato un uomo separandolo da suo figlio, questa
è
la sua lettera per lui prima che morisse. A quanto pare il barone
voleva fargli scrivere un libro su di lui, e gestisce un sacco di
traffici illeciti.-.
Lucy non poteva credere alle proprie
orecchie.
-Ma è mostruoso! Come possono esistere uomini simili?-
Guardò quell'uomo e percepì un gran quantitativo
di amore uscire
dal barone, ma era egoistico, nauseante, rivoltante, il cancro in
seno dell'amore.
Un essere viscido simile... disgustoso!
Possibile che non ci fosse giustizia per quelli come lui?
-Eccomi
qui!-.
-Ah!- Per lo spavento Lucy saltò addosso a Natsu, salvo
lasciarlo dopo qualche secondo arrossendo fino a fumare.
Mavis
“Primo” Vermilion
Dea della giustizia e della fortuna
Stranamente ha una benda che le copre gli occhi e
perciò
arriva solo se evocata, ma non vede mai niente
Mavis
agitò le mani in aria fino a toccare e palpare il seno della
bionda.
-Oh, sei tu Lucy!-.
La ragazza si sentiva sprofondare
dall'imbarazzo.
-E questa bambina chi è?- Miagolò Happy.
-Lei
è Mavis e... non è molto furba.- Concluse a
sottovoce; infatti
Mavis si era messa a girare intorno a un centro immaginario
inciampando periodicamente in un punto e finendo gambe all'aria, per
poi rialzarsi e ricominciare.
-Ehi, Primo, quest'uomo infido ha
infranto molte leggi, fai in modo che riceva l'adeguata punizione!-.
-Cosa? C'è un uomo qui? Stai tranquilla Lucy, ci penso io
adesso!- Tastò a terra fino a trovare la capoccia del
barone, quindi
lo prese per le orecchie e iniziò a trascinarlo, solo che
uno
puntava al muro, due lo smuoveva appena e tre a ogni passo guadagnato
ansimava esausta.
-Anf, anf, anf... urgh! Anf, anf, anf...- E
avanti così.
-Dovremmo darle una mano?- Suggerì Natsu.
-No,
poverina, ci rimarrebbe male!-.
Troppo tardi, perché Mavis si
era fermata e grondava lacrime da sotto la benda.
-Non sto
piangendo perché non ce la faccio! Non sto piangendo
affatto!-.
Improvvisamente la parete dietro di lei esplose sollevando un
gran polverone.
-Cof! Cof! Mavis!- Lucy la cercò con lo sguardo,
era ancora in piedi che si “guardava” attorno senza
accorgersi
delle due sagome nere alle sue spalle.
Percepì un grande
pericolo e quando una alzò il braccio fu istintivo, si
lanciò su di
lei abbracciandola per coprirla col proprio corpo e stringendo gli
occhi.
Non la colpì niente, guardò e vide Natsu al suo
fianco
che, calcio in alto, bloccava il pugno di un uomo vestito di bianco
che altrimenti l'avrebbe colpita.
-Lucy, qui!- Lucy seguì il
richiamo di Happy e trascinò via Mavis, la quale ancora
doveva
capire cosa stava succedendo.
-Happy, chi sono questi tipi?-.
-Noi siamo i Vanish Brothers!- Rispose l'uomo alto alle spalle
del primo.
-Bastardi, non vi ha insegnato nessuno che i
bambini non si toccano???- Ruggì Natsu, abbassando la gamba
e
allontanandosi.
Era furente, sembrava davvero un drago, e sì che
Mavis era una dea e quindi non solo una sconosciuta, ma quasi una
nemica.
-Happy, che cosa facciamo?- Chiese lei preoccupata.
L'Exceed, inaspettatamente, si sedette.
-Nulla.-.
-Come,
nulla?-.
-Non preoccuparti, ci penserà Natsu!-.
Incredula
per tale sicurezza si volse al ragazzo, accorgendosi che lo scontro
era iniziato.
Quei due fratelli erano molto forti e abili, non
erano certo bravi come Erza o Gajeel ma erano al livello di un dio
minore; però il vero spettacolo era il rosato, sembrava
muoversi tra
le sue fiamme leggero come una foglia ma potente come un toro in
carica, e ogni suo attacco era un'esplosione di rosso e scie luminose
che lo portavano su, giù, di lato...
Non c'era un dio del fuoco su Tenrou
e forse era proprio perché si sarebbe meritato lui
quell'appellativo, il fuoco era come l'amore, ardente e
inarrestabile, e lui lo incarnava con una forza e una tenacia
sovrumane che anche quando veniva ferito si rialzava e
riprendeva ad attaccare.
Lucy si stringeva a Mavis, sapeva che
non poteva succederle nulla di serio ma non osava pensare che potesse
farsi del male. In parte avrebbe voluto lottare anche lei, ma sapeva che
sarebbe stata d'intralcio, e poi, onestamente, era un po' spaventata da
quella bellezza scarlatta.
Ci fu un momento quando Natsu sembrò
in svantaggio, facendola quasi morire, e fu quando il suo soffio
infuocato sparì dentro una padella gigante e gli venne
risparato
contro, ma non fece nemmeno in tempo a mettersi in piedi per fare
qualcosa che Natsu aveva a sua volta rispedito il getto, più
potente, proiettando il primo fratello oltre il soffitto, in cielo,
mentre l'altro lo stese con un calcio infuocato in testa.
Ora le
dava le spalle, la sua sciarpa bianca sventolava avvolta dal fumo
come il resto del suo corpo, la sua pelle era accesa come le fiamme
che lo circondavano; poi si voltò.
Un terremoto, un dardo, una
folgore la colpì in pieno petto spiazzandola completamente e
lasciandola in balia di quegli occhi per un istante quasi crudeli e
quello dopo allegri come il suo sorriso.
-Visto? Ce l'ho fatta!
Voi state tutti bene?-.
Lei annuì, ancora mezza incantata, e
Natsu si sedette a terra, come accusando un attacco.
-Ehi! Natsu, ti fa male?-.
-No, tranquilla, sono solo un po' stanco.-.
Stanco?
Era il minimo, era stato splendido, altro che dio minore, era forte
quanto Gray! Stava per dirglielo, ma vide l'uomo alle sue spalle
rialzarsi di scatto e alzare la mano per colpirlo.
-Uh?-.
Natsu
girò la testa ma non si sarebbe difeso in tempo,
così Lucy sentì
le sue gambe muoversi da sole e una alzarsi.
-Lucy kick!!!-.
CRACK
Affondò il piede in mezzo alle gambe dell'uomo, il
quale sgranò gli occhi e spalancò la bocca,
emettendo un alito
roco; si piegò in avanti, si coprì con le mani e
cadde riverso al
suolo.
Lucy non riusciva nemmeno a credere di averlo fatto, la
riscosse solo la voce di Natsu.
-Wow, Lucy, bel colpo.-.
Lucy
guardò l'uomo, ora in preda ai soprassalti, poi Happy, che
si teneva
lì in mezzo come risentendo lui stesso del colpo, e poi
Mavis che,
ignara di tutto, aveva ripreso il barone, stavolta da sotto le
braccia, e cercava di nuovo di portalo via.
Sbuffò, poi non
riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere.
-Kukuku! Sai, hai
ragione Natsu, è stato proprio divertente!-.
Mard
Geer si alzò un ciuffo di capelli che gli era finito sugli
occhi,
girando la sfera di cristallo sulla punta del dito. Gli
scappò uno
dei suoi sogghigni beffardi, come gli succedeva sempre quando assisteva a
qualcosa di interessante.
Non si sarebbe mai aspettato
un'evoluzione simile, a volte quegli pseudo-dei lo sorprendevano.
Kyouka, sotto il suo trono, alzò lo sguardo dall'avvenente
succube cornuta che stava “torturando”,
chiedendogli perché si
stesse ancora annoiando con loro mentre poteva godersi la sua
compagnia.
-Annoiando? Trovo invece tutto questo molto
stimolante. È quantomeno diverso dalla solita routine di qui
sotto,
e inoltre ricordati, Kyouka: “conosci il tuo
nemico”.-.
-In
ogni caso, è ora di dare una svolta alle cose!-
Esclamò dando un
colpetto alla palla e facendola ruotare più velocemente.
-Eheheh!
Con questi saremmo a posto per un mese, Happy!-.
Natsu Happy e
Lucy, era ormai il tramonto, stavano camminando nei pressi di un
bosco dopo essere passati nella casa del cliente. Fortunatamente Lucy
si era levata il costume prima di entrare, ma ciò non le
aveva
impedito di vergognarsi quando l'uomo, che si era scoperto essere il
figlio dello scrittore, aveva chiesto a Natsu se era la sua ragazza.
“Chissà cosa avrebbe detto se gli avessi svelato
chi sono. Non
penso mi avrebbe creduto, non ci posso credere nemmeno io!
Guardatemi, sono persino vestita come una ragazza qualunque,
è
ridicolo! Però sono felice che l'ultimo desiderio dello
scrittore
sia stato realizzato. Questi lavori non sono cattivi come sembrano,
anche loro nascondono un po' d'amo...”.
-Tieni.-.
Natsu le
aveva porto un sacchetto.
-Uh? Cos'è questo?- Lo prese in mano,
dentro c'erano... soldi?!
-È la tua parte no Lu?-.
-La
mia... la mia cosa? Ma è tantissimo! Non posso accettare!-.
-Ah,
stai tranquilla!- Le sorrise lui, mostrandole il gruzzolo rimanente:
-Ti avrò dato sì e no il 10%!-.
Lucy ci rimase di sasso, d'un
tratto non le sembrava un gesto così tanto nobile.
-Ahahah! Che
faccia ridicola che fai Lucy!-.
-No no, senti, ti ringrazio ma io
non ho fatto niente!-.
-Se l'hai distratto tu il barone! E poi mi
hai anche dato una mano contro quei tizi!-.
-Questo è vero...
però...-.
Però non ci poteva credere, da quanto tempo non
stringeva così tanti soldi in mano?
-Grrrrrrrrandioso!!!- Fece
un salto dalla gioia scatenando le risa degli altri due.
Ma,
senza alcun preavviso, Natsu trasalì e iniziò a
sudare.
-Co-cosa?-
Si strinse una mano al cuore: -Adesso???-.
Lucy guardò
interrogativa Happy, iniziando a spaventarsi; la sua faccia non
prometteva niente di buono, era perplesso e spaventato, però
non
come lei, lei era confusa perché non sapeva cosa stesse
accadendo,
lui sembrava saperlo e non riuscire a crederci.
-Com'è
possibile? È troppo presto!-.
-Non-non lo so.- Balbettò il
ragazzo con un filo di voce, sembrava si stesse affievolendo come una
fiammella sotto un bicchiere.
Lucy allungò la mano per
scuoterlo, ma lui la allontanò bruscamente e corse via in
mezzo agli
alberi.
-Natsu! Fermo!-.
Fece per rincorrerlo, ma Happy le si
piazzò davanti. Non era più incredulo, solo
triste.
-Happy, che
stai facendo??? Perché Natsu fa così???-.
-Lucy, sai già che
lui è in parte demone vero?-.
La dea trasalì, se n'era
praticamente scordata, e dopotutto Natsu non assomigliava per niente
a uno di quei mostri. Certo, era... un po' rozzo, abbastanza idiota,
ma era buono!
-Circa una volta ogni due mesi Natsu perde il
controllo e deve sfogare la sua rabbia, perciò si allontana
in un
luogo isolato e... non so neanch'io cosa faccia di preciso, ma brucia
tutto. Tuttavia è strano, avrebbe dovuto avere un paio di
settimane
ancora!-.
Strano? No, lei sapeva perché, lo sentiva che era a
causa di quell'uomo: e chi se non lui.
Mard Geer.
-Un
momento, adesso non è in un luogo isolato! Qui vicino
c'è una città
no?-.
Il gatto raggelò, se n'era ricordato solo ora, allora Lucy
lo scartò e si lanciò all'inseguimento del
ragazzo.
-Lucy! È
pericoloso!-.
-Non m'importa! Devo fermarlo!-.
Il suo
percorso era sbarrato da rovi e cespugli che le graffiavano pelle e
vestiti e rami bassi che la accecavano, non c'era un sentiero da
seguire, solo una sensazione che la portava da una zolla bruciata
all'altra.
Non sapeva come l'avrebbe raggiunto, e forse non ci
sarebbe mai riuscita se non si fosse fermato lui in mezzo a uno spiazzo:
lo trovò accucciato, le dava la schiena, un
po' come quando
l'aveva visto la prima volta, solo che ora gridava e annaspava in
preda a un forte dolore.
-Natsu! Natsu stai bene? Ah!- Non poteva
avvicinarsi di più, sentiva l'aria ribollire e scottarle le
mani.
Poi udì dei crepiti e all'altezza delle scapole del ragazzo
si
alzarono due protuberanze che gli trapassarono la giacca per poi
diramarsi in tre ramificazioni, una membrana nera con venature
vermiglie le unì e si spiegarono in cielo diventando due ali
di
pipistrello; uno spettacolo quasi meraviglioso, ma a quel punto lui
gridò più forte.
-Natsu!-.
-Lucy!- Urlò, se di urlo si
poteva parlare e non di ruggito: -Vattene di qui!!!-.
-No!
Io voglio aiut-
-TI HO DETTO DI ANDARTENE!!!-.
A quelle
parole, a quella voce non più voce, a quello sguardo
infuocato Lucy
ammutolì spaventata.
N-Natsu... Cosa gli stava succedendo? Cosa
stava diventando? Come poteva aiutarlo???
-Perché non mi
ascolti??? Merda, voi dei non ascoltate mai!!! Così pieni di
ego e
di autocompiacimento!!! Pensate sempre a voi stessi!!!-.
-Ma...
ma che stai dicendo? Natsu, devi calmarti! Sai che non è
vero!-.
-Non vi frega niente di niente di noialtri!!!- Continuò
rabbioso, scaldando l'aria con ogni fiato: -Ve ne state
lassù e
avete tutto quanto, ma se qualcuno qui sta male cosa fate, eh??? Non
vi frega niente!!! Aiutate una persona ogni tanto per mettervi il
cuore in pace, ma in realtà non vi frega niente!!!-.
Ogni sua
parola era più simile al verso di una bestia e il suo
sguardo era
poco meno che mostruoso, le gambe di Lucy la imploravano di fuggire
ma lei resistette, doveva farlo, per lei e per Natsu.
-Natsu, sai
che non è così!-.
-Ah no??? E allora quand'è che vi è
importato qualcosa di me??? Quando mai mi avete aiutato??? Avete
sempre cercato di uccidermi perché non vi piacevo e non
avete mai
pensato a come mi sentissi vero??? Tanto Natsu è un mostro,
Natsu
non merita di vivere, Natsu non si sbatte per risolvere i problemi
che dovreste risolvere voi!!! E poi all'improvviso tutti da me, tutti
che mi chiedete qualcosa, ma prima dove eravate eh??? Dove eravate
quando pregavo per un aiuto??? Dove eravate ognuna di queste notti??? Cosa facevate a parte affilare le
spade??? Dimmi,
dea dell'amore, ti sarebbe mai importato di me se non avessi avuto quello
che volevi???-.
La ragazza boccheggiò, cercando una risposta che
non c'era.
Il suo nome, solo a quello riusciva a pensare, al
fatto che non l'avesse chiamata per nome ma in quel modo, dea
dell'amore, dea, come fosse un insulto, mentre a lei piaceva
sentirgli dire il suo nome, Lucy, il suo nome, la sua voce dire il
suo nome, oh Makarov era così bello sentirlo...
-Come pensavo!-.
Ancora scricchiolii e crepiti, la pelle intorno agli occhi gli si
seccò e si sbriciolò rivelando il nero.
Era come se ci fosse
qualcosa dentro di lui, come se fosse un guscio che si stava
rompendo, rompendo, Natsu si stava rompendo e lei a
cosa
pensava, a un nome?
-Hai ragione.- Sussurrò, rendendosene
pienamente conto.
-Hai ragione, siamo egoisti, siamo ipocriti,
siamo dei pessimi padri e delle pessime madri. Già, pensa,
io
neanche sapevo che tu esistessi fino ad oggi. Lo so che non
è una
scusa, e se anche ti avessi visto forse avrei pensato solo che tu
fossi un mostro. Già, io non sono meglio degli altri. Ma mi
dispiace. Non conta niente ma mi dispiace, mi dispiace davvero non
averti aiutato prima, perché tu sei buono, sei gentile, sei
coraggioso, e non meriti un peso simile!-.
Aveva finito con
l'urlare, voleva che lui la sentisse, che sapesse che era sincera e
che non l'avrebbe lasciato solo, che poteva farle quanta paura
volesse ma lei non se ne sarebbe andata.
-No, è vero!- Replicò
lui, infrangendo ogni sua speranza di averlo convinto: -Ve lo
meritereste voi! Voi che avete tutto e che pensate di non avere
niente! Io vi detesto, vi detesto tutti!-.
Una ventata d'aria
calda la investì bruciandole il viso, ma anche allora non si
tirò
indietro.
-Questo non è vero!- Gridò controvento, la sua
voce
era debole e tremante ma doveva farsi sentire a tutti i costi: -Anche
se ne avresti tutto il diritto non è così! Tu non
sei un mostro che
odia!!!-.
-E come fai a dirlo??? Tu non sai niente di me!!!-.
-Però mi hai salvata no???-.
Il vento si placò, lei ansimò
e lui con lei, a quella temperatura un umano sarebbe svenuto in pochi
minuti, e già le punte dei fili d'erba stavano fumando.
Eppure
non era per quello che si era bloccata, ma perché se avesse
continuato la sua bocca avrebbe parlato da sola, e non sapeva cosa
avrebbe detto; o meglio, lo sapeva, ed era la paura ad averla
fermata, non quella di dire quelle parole che non riusciva
più a
trattenere, ma quella di accettare quel sentimento ancora sconosciuto
che l'aveva rapidamente invasa.
-Tu mi... tu hai salvato me e
Mavis prima. Anche se non ci saremmo fatte niente di serio ci hai
salvate lo stesso. Avresti avuto tutto il diritto di lasciarci
soffrire, però... però non ce l'hai fatta vero?-.
Mosse un
passo avvertendo come una patina umida ustionarla ancora una volta,
costringendola per un istante a chiudere gli occhi ma poi li
riaprì
subito, spaventata dal pensiero di perderlo di vista anche solo per
un istante; lui non si era mosso ma era sulla difensiva e la
trucidava con lo sguardo di un lupo rabbioso.
-Vattene
di qui!-.
Spaventoso, non c'era che dire, degno di un vero
demone del tartaro.
-No, non me ne andrò.- Si sforzò di
sorridere nonostante bruciasse anche solo schiudere le labbra, ma
ormai non esisteva supplica, parola o ringhio che potesse farla
demordere; così allargò le braccia, pronta ad
accogliere chiunque
l'avrebbe raggiunta.
-Io non ti conosco, Natsu, ma voglio
farlo.-.
-Fin'ora non ci sono stata per te, ma permettimi di
esserci d'ora in poi.-.
A quelle parole Natsu fu scosso da un
fremito e liberò qualsiasi impulso stesse trattenendo, si
avventò
su di lei e la schiacciò a terra, e tutto il calore provato
fino ad
allora cedette il posto a uno nuovo, che veniva da dentro, ed era
più
forte ma non faceva male, anzi, era un bellissimo torpore.
Occhi
al cielo guardava le stelle mentre lui le mordeva un punto tra collo
e spalla ma senza ferirla e senza spaventarla, lei non lo era, anzi
le piaceva quel morso e ne voleva ancora, così tese la testa
di lato
e gli offrì più nettare, e lui ne
mangiò avidamente.
La luna
si coprì di un velo rosso, quello delle sue ali spiegate,
mentre con
gli artigli le afferrò i seni dando ufficialmente inizio al
rito.
L'aveva visto talmente tante volte che sapeva praticamente a
memoria cosa sarebbe successo dopo, eppure essere lì, in
quel
momento esoterico, spiazzava ogni sua pretesa di competenza e la
lasciava in balia del suo istinto e di quello del ragazzo.
Vide
ancora le stelle, giallo nel rosso, e non le vide mai così
vicine
nemmeno dalla cima di Tenrou; il suo ultimo pensiero... beh, buffo,
ma dovette ringraziare Mard Geer, era la prova che l'amore
può
passare per ogni mezzo, anche per uno viscido e crudele come lui,
perché ora era lì solo grazie ai problemi che
aveva causato, e
grazie a quello strano oggetto d'oro che ora non sapeva più
nemmeno
dove fosse.
Come ci fosse finita seduta a quel tavolino
doveva ancora capirlo.
Non è che non volesse prendere un caffè,
anzi, ringraziava ancora gli umani per averlo inventato, ma la
compagnia non era proprio delle migliori.
-Uccidetemiiiiiiiiiiiiiii...-.
-Sakè! Datemi più sakè! E
portatene ai giovani sulla Terra SUBITO!!!-.
KLENG KLANG KLENG
KLANG (era il rumore della tazzina che tremava
nervosa tra
le mani di Minerva, che però doveva ancora berne uno).
-Buongiorno!-.
-Lucy!- Esclamò l'albina alzando la testa: -A te come
è
andata?-.
Lucy, con aria stranamente trasognante, la guardò
vagamente confusa.
-Come, non avete visto niente?-.
-E chi
poteva farlo? Qui erano tutte troppo depresse, a parte Juvia che-
-GRAY-SAMAAAAAA!!!-.
Un lampo rosa carne e uno azzurro le
saettarono davanti: era da un pezzo che non li vedeva correre
così,
Juvia sembrava quasi rinata.
-Accidenti a quel Natsu e alle sue
idee!!!- Sbraitò Gray: -Già lo odio!!!-.
-...comunque- Lisanna riportò
l'attenzione di Lucy su di sé: -anch'io sono stata impegnata
con mia
sorella: si è messa in testa l'idea di “andare a
visitare” Mard
Geer!- e, come tutti sapevano, le sue “visite”
erano molto attese
dalle succubi del Re Assoluto.
-E dunque nessuno ha visto
niente...-.
-Visto? Cosa dovevamo vedere? Cos'è successo
scusa?-.
Lucy la fissò ancora incantata, poi sgranò gli
occhi e
arrossì come colta dal pudore, neanche le avesse rivelato
chissà
quale segreto, e infine uno strano sorriso sollevato le si
stampò in
volto.
Lisanna ci capiva meno di zero, e ancor di meno quando
Lucy tirò fuori il coso d'oro.
-Eh???- Esclamarono le quattro
insieme, persino Erza rialzò per un istante il viso dal
tavolo.
-Tienilo, è tuo.-.
Minerva spalancò la bocca, come tutte
d'altronde, e già le sue mani si agitavano pregustando il
trofeo.
-I-I-Io? Ma perché?-.
Lucy si fece pensierosa.
-Ecco...
tu come avresti voluto prenderlo?-.
Minerva arrossì e distolse
lo sguardo, tutta quella cordialità la metteva sempre in
soggezione.
-Sarei andata da lui e... se lui avesse voluto... ma comunque non
penso che l'avrebbe dato proprio a me, insomma non sono
così...-.
-Beh a me basta questo.-.
Allungò di più la mano, Minerva
non resistette più e lo prese come un aquila un topolino,
rigirandoselo tra le mani e gustandolo con gli occhi.
A ben
pensarci avrebbe voluto fare quello che nessuna aveva nemmeno
provato: giocare pulito. Tutto sommato era giusto che l'avesse lei,
poi non era mica brutta eh!
Certo era ironico che la modestia
aveva fatto vincere la dea dell'invidia... mah, da perderci la testa!
Lucy intanto se ne stava andando e Lisanna notò aveva uno
strano
modo di tenere le gambe, sembrava fossero... non so, più
sciolte,
più svincolate.
-Ehi, un momento Lu! Almeno hai capito di che si
tratta?-.
Lucy si fermò, si voltò di profilo e sorrise, un
sorriso strano, enigmatico e allo stesso tempo compiaciuto.
-Sì,
e penso che non mi servirebbe proprio a nulla!-.
Angolo
dell'autore
Che lungaaaaaaaa
Dopo due settimane di
assenza me ne esco con una storia del genere, voleva essere comica e
invece mi è finita NaLu. Bah.
Comunque buon Natale e... buone
feste e... buona notte, non pubblico mai a un'ora decente ahahah!
Ciao!!! XP