Serie TV > Everwood
Segui la storia  |       
Autore: reggina    26/12/2016    2 recensioni
Il difficile periodo post-operatorio, in un reparto neurochirurgico, sviscera i sentimenti più reconditi di due genitori, una giovane fidanzata, un amico, una sorella e un piccolo eroe che ce l'ha fatta di nuovo. Un caleidoscopio di emozioni in cui vorticano speranze, paure, passato e futuro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Abbott, Bright Abbott
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il reparto neurochirurgico dell'ospedale di Denver è stato ristrutturato di recente. Pulito, ben tenuto.

È una sorta di bunker isolato e semideserto dove, fuori orario di visita, si incrociano sempre poche persone.

Amy e Bright avanzano in quella tristezza di fondo, tra camici verdi che si aprono a schiera, constatando come il rollercoaster emotivo degli ultimi giorni abbia invertito i ruoli: è la ragazzina che, combattendo le sue crociate, ha maturato un autocontrollo spartano a prendere per mano suo fratello. Bright avanza in silenzio, a testa bassa e con gli occhi puntati sul pavimento; non c'è soltanto tristezza o vergogna nel suo atteggiamento remissivo, nella sua ingiustificabile soggezione. Amy vi legge dell'altro.

Legge, sotto i ricci biondi che coprono le ciglia, l'incertezza nel non saper cosa dire, l'impotenza difronte ai loro limiti manifestati e, soprattutto, l'imbarazzo nell'avvicinare Colin nella sua veste di ammalato.

Esita quando sta per premere il pulsante dell'ascensore che li porterà al terzo piano e Bright approfitta di quel labile tentennamento per sfuggirle.

"Vai avanti da sola. Ti raggiungo tra poco!"


Lei, disposta a concedergli i suoi tempi, non insiste e non indaga e soltanto lo strizzare l'occhio del fratello la rassicura che Bright è quello di sempre e rafforza la loro complicità, consolidata da quando Colin è stato dichiarato fuori pericolo.

Procede rilassata e sicura tra i corridoi asettici, sollevata dopo il pericolo scampato. Eppure nei giorni scorsi il suo ottimismo ha vacillato tanto da tenerla sveglia per notti intere, nel suo mondo sottovoce tra poster e peluche. Tanto che si è ritrovata, nel momento più freddo e più nero, tra le braccia di suo padre a farsi consolare come quando, da bambina, faceva un brutto sogno.

"Promettimi che questa volta sarà diverso. Promettimi che Colin starà bene!"

È stata l'unica rassicurazione che ha cercato di ottenere da Harold, sebbene insidiosa ed inconsistente come sabbie mobili.


E, adesso, che si affaccia a quella camera di degenza con gli arredi fissi, sembra un filo di seta sospeso in un gioco di rasoi.

Colin è appoggiato sulla schiena e, con sforzo quasi titanico, affonda il cucchiaino nella gelatina di frutta dopo che ha, praticamente, ricattato i suoi genitori costringendoli ad andare a bere un vero caffè.

Quando i loro occhi si incrociano, sono due funamboli in equilibrio precario su una corda tesa finché l'unica parola pronunciata da Colin ha un effetto magico che scioglie il blocco di tensione e apre più di uno spiraglio.

"Grover!"

Emozionata, Amy si avvicina al lettino a passo veloce. Puntellandosi sui gomiti, Colin cerca di mettersi a sedere ben dritto e, quando la ragazza si siede sul bordo del lenzuolo, osserva ogni sottile sfumatura di quel bellissimo viso adolescente. Alla fine allunga la mano sui capelli che ricadono dritti sulla fronte di lei.

"Hai fatto la frangia! Adesso il tuo naso a patata risalta di più!"

È un modo per depurarsi dalle brutture con cui sta facendo i conti e, nonostante gli strascichi di orrore indelebili e tangibili, nei suoi occhi brilla una luce nuova alla risata di Amy.

"Come corteggiatore sei un disastro totale!"

Lascia che il braccio di lui le scivoli lungo la vita sottile e restano così, come due innamorati che si dondolano sull'altalena, finché Amy non afferra il piattino con il budino dal vassoio pieghevole senza che Colin protesti.


Questa è la scena strana e surreale che accoglie Bright: sua sorella, chinata sul letto a pantografo, che con dedizione ed amore imbocca il suo migliore amico. Lui è ancora soggiogato da quella sensazione di stomaco sottosopra e senso di vuoto, come se fosse appena sceso per davvero dalle montagne russe.

Per un secondo Colin crede che quella nuvola arcobaleno che accompagna Bright sia un effetto collaterale dei farmaci o dei suoi sogni stranissimi.

Il vulcanico Abbott, nascondendo tutta l'inquietudine dietro il colorato insieme di palloncini che svolazzano tra le sue dita, ritorna padrone della situazione. Annoda il suo originale regalo all'asta porta-flebo e, quando finalmente si decide ad affrontare Colin, il nodo gordiano che gli serrava la gola si è sciolto nella disinvoltura di sempre.

"Sono andato a comprarti tutti i portafortuna che sono riuscito a scovare...Dopo lo spavento che ci hai fatto prendere! Ovviamente ho tralasciato quelli di felicitazioni per le nascite!"

L'ultima battuta è proprio da Bright e calamita le risate sia di Amy che di Colin. Il piccolo eroe è, però, costretto ad ingoiare a vuoto un paio di volte, per lenire il bruciore di gola e ritrovare un filo di voce per formulare una frase di senso compiuto.

"Grazie uomo dei palloncini!"

Questa volta è Bright ad anticipare Amy e ad adoperarsi per riempire un bicchiere d'acqua e farlo sorbire all'amico a piccoli sorsi.

Quando si sente un po' meglio, Colin si appoggia stancamente ai cuscini e allunga le mani verso i fratelli Abbott.

"I miei cavalieri serventi!"

Sorride e, prima che i suoi occhi si chiudano, si ritrovano tutti e tre avvolti in un abbraccio in cui entrano adulti e si ritrovano bambini.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Everwood / Vai alla pagina dell'autore: reggina