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Autore: fri rapace    26/12/2016    3 recensioni
“È una femmina! L'abbiamo chiamata Teddy, come il padre di Dora!”
Hermione strillò.
“Co...? Tonks ha avuto il bambino?”
“Sì, sì, è nata!” urlò Remus.
Tutti si congratularono con lui e Ron esclamò:
“Cavoli, una femminuccia!” come se non avesse mai sentito niente di simile.
“Sì... sì... una femminuccia,” ripeté Remus, stordito dalla felicità..."

(da Harry Potter e i Doni della Morte)
SPOILER HARRY POTTER E LA MALEDIZIONE DELL'EREDE!
Bellatrix Lestrange e Ninfadora Tonks danno alla luce i figli in una clinica segreta. A causa di un inaspettato attacco i neonati verranno scambiati: Bellatrix tornerà a Villa Malfoy col maschietto dei Lupin, mentre la piccola nata dalla Mangiamorte crescerà credendo che la cugina sia sua madre.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Delphini Riddle, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 1 FF
Capitolo 1


Remus Lupin si Materializzò a Villa Conchiglia per informare gli amici della nascita della figlia.
Euforico com'era non prestava attenzione a dove metteva i piedi e, quando Bill gli permise di entrare, inciampò sulla soglia di casa.
Il viso pallido, coi capelli grigi spettinati, si guardò attorno per capire chi fosse presente nella stanza, poi gridò, allargando le braccia:
“È una femmina! L'abbiamo chiamata Teddy, come il padre di Dora!”
Hermione strillò, portandosi entrambe le mani alla bocca.
“Co...? Tonks ha avuto il bambino?”
“Sì, sì, è nata!” urlò Remus, con un entusiasmo che mai aveva provato in vita sua.
Tutti si congratularono con lui e Ron esclamò:
“Cavoli, una femminuccia!” come se non avesse mai sentito niente di simile.
“Sì... sì... una femminuccia,” ripeté Remus, stordito dalla felicità al punto che aveva completamente cancellato lo scontro che aveva avuto con Harry mesi prima a Grimmauld Place, quando aveva deciso di lasciare Tonks e il bambino. Non notò l'incertezza di Harry né percepì la sua sorpresa quando lo abbracciò e gli domandò d'impeto:
“Vuoi essere il suo padrino?”
Il ragazzo balbettò, sbigottito.
“Io?”
“Tu, sì, certo... Dora è d'accordo, nessuno può essere meglio...” gli assicurò. Tonks gli aveva confidato che aveva pensato lei stessa di proporlo come candidato.
“Io... sì... accidenti...” rispose Harry, massaggiandosi imbarazzato la nuca.
Remus brindò:
“A Teddy Hope Lupin, che sarà una grande strega!” Sorrise calorosamente a tutti, sembrava ringiovanito di anni: a casa lo aspettavano Tonks e la loro bellissima bambina.

***

Remus rientrò che era ormai buio e scivolò sotto le coperte. Nonostante i suoi sforzi per non fare rumore, i vagiti di Teddy si alzarono dalla culla accanto al letto matrimoniale, svegliando Tonks. L'uomo cercò di rimediare: sgattaiolò fino alla piccola e prese a cullarla affettuosamente tra le braccia, ma il volume del pianto crebbe fino a che il viso di Teddy assunse un'allarmante sfumatura magenta.
Tonks lo osservò ammirata mantenere la calma ben oltre quello che sarebbe stato il proprio limite. La pazienza era una delle sue virtù, ma non aveva mai avuto a che fare con un neonato e si disse che il senso di straniamento che la piccola le suscitava dipendeva dall'inesperienza. Le pareva che Teddy non fosse la stessa bambina che percepiva muoversi dentro al ventre, cosa che la faceva sentire terribilmente in colpa.
Scacciò la sgradevole sensazione e soccorse Remus.
Teddy si quietò pochi istanti dopo che Tonks l'ebbe presa tra le braccia e lui incassò la testa nelle spalle, umiliato. Malgrado i sentimenti negativi di Tonks, non era la prima volta che riusciva a calmare la figlia prima del padre e l'uomo si era mostrato ancor più deluso nel constatare che Teddy preferiva anche la suocera a lui.
“Andiamo, Remus, non fare l'offeso,” lo blandì, rimettendo Teddy nella culla. “Dalle tempo, presto si innamorerà di te.”
“Piange ogni volta che la prendo in braccio,” sospirò lui, abbandonando le braccia lungo in fianchi. “Dove sbaglio?” si sedette prudentemente a una certa distanza dalla neonata, in un punto dove la potesse comunque vedere.
“Non sbagli in niente, è solo che le più grandi storie d'amore spesso iniziano proprio così.”
Remus le sorrise, era così felice che avrebbe creduto a qualunque cosa gli avesse detto.
I capelli di Teddy virarono dal rosso al biondo e la culla cominciò a dondolare da sola.
Tonks osservò le mani di Remus, perplessa. Non stava impugnando la bacchetta.
“Sei stato tu...?”
Lui ricambiò il suo sguardo e aggrottò la fronte.
“E neppure tu.”
La culla continuò a oscillare dolcemente e il carillon appeso al letto si caricò e suonò una dolce melodia.
Entrambi concentrarono l'attenzione sulla figlia, era al mondo da poche ore soltanto e tutto quello era...
“Incredibile!” esclamò Remus sbigottito. “Lo sapevo, sarà una grande strega!”
Tonks represse un brivido e lui se ne accorse.
“Che c'è?” le domandò con un sorriso grande e un po' sciocco.
Tonks prese la bacchetta e bloccò con un incantesimo gli oggetti che avevano preso a vorticare per la stanza, un calzino le precipitò sulla testa rimanendo lì, in bilico, come una serpe appiattita.
“Sarà una grande strega,” ribadì Remus, con un tono che a Tonks parve d'accusa nei suoi riguardi: gli stava rovinando la festa e neppure a lei piaceva essere tanto sospettosa, ma non poteva farci niente.
“È terribilmente precoce,” osservò, sforzandosi di mantenere un tono leggero. “Anche io ho iniziato subito a cambiare il colore dei capelli, o almeno, così sostiene mia madre, ma quello che fa Teddy a ventiquattr'ore di vita in genere alle altre streghe non riesce prima dei tre anni!”
Remus la scrutò con la testa leggermente reclinata di lato, si spostò vicino a lei e le passò un braccio attorno alle spalle.
“Non capisco perché sei dispiaciuta, è una bella cosa.”
Tonks sbuffò.
“È pericoloso, Teddy potrebbe farsi male, o farne a noi. Aspetta,” si staccò dal marito e lo guardò in tralice. “Quand'è di preciso che ci siamo scambiati i ruoli?”
Remus sorrise, divertito.
“Sei solo stanca.”
"Mmh..."
Prese in braccio Teddy e accese la luce: aveva ereditato i suoi occhi scuri e i lineamenti regolari di Andromeda.
“A chi pensi che somigli?” chiese al marito.
“A te,” rispose lui senza riflettere.
“Guardala bene,” lo sollecitò lei.
Lui si concentrò.
“Ha i tuoi occhi, Dora. Il viso... Somiglia a Andromeda, credo. Sarà una donna bellissima.”
Tonks annuì, era d'accordo. Quindi non poteva che essere sua figlia, si disse.
La piccola emise dei suoni stranissimi, appena udibili. Entrambi si chinarono su di lei, avvicinando l'orecchio alle minuscole labbra quasi immobili. Da molto, molto lontano qualcosa, nell'ombra, si svegliò.



***

Bellatrix fremeva mentre il suo Signore esaminava l'Erede. Marchiò con lo sguardo rovente ogni centimetro della pelle esposta del figlio e lei immaginò i suoi occhi percorrere il proprio corpo com'era accaduto nell'intimità. Il neonato, gli occhi chiusi, lo ignorava e Bellatrix si trattenne a stento dallo scuoterlo.
“Un maschio,” esalò il Signore Oscuro, scostando il camicino bianco dell'Erede col lungo dito pallido.
“Sì, mio signore,” assentì lei, emozionata. Stava per aggiungere che aveva ereditato i capelli neri del suo Signore, quando il nido rado e scomposto sul capo del piccolo virò sul rosso, strappandole un singhiozzo.
Il viso serpentesco del Signore Oscuro si riempì di ombre.
“Cosa significa?” sibilò.
“Mio Signore...”
I capelli del neonato si arricciarono e sfumarono nel color paglia.
Bellatrix sapeva chi altro, nella sua famiglia, possedeva quel potere ed era qualcuno che avrebbe dovuto uccidere da tempo, ma aveva fallito. Una persona che macchiava la genealogia della nobile Casata dei Black.
“Un Metamorfomagus,” scandì il Signore Oscuro, scatenando in lei una serie di brividi. “Un potere rarissimo,” aggiunse compiaciuto.
La tensione si allentò e Bellatrix sospirò, sollevata.
“Il piccolo è pieno di magia,” disse, guardando timidamente il viso perlaceo del mago.
“Nutrivi forse dei dubbi, Bellatrix?” alluse lui, mellifluo.
Bellatrix avvampò, assumendo uno sgradevole colorito a chiazze.
“Non ho mai dubitato di lei,” gli assicurò ed era sincera. Lei stessa sapeva di essere all'altezza del compito, se qualcosa era andato storto uno solo sarebbe stato il colpevole: il neonato.
Lo osservò: all'apparenza un bambino comune, non dissimile dalle sue sorelle e dai suoi cugini da piccoli, ma non somigliava a nessuno di loro.
Il Signore Oscuro lo prese tra lunghe mani affusolate e lo levò fino ad avere gli occhi all'altezza dei suoi. L'Erede ricambiò senza timore lo sguardo rosso del padre.
“Il tuo nome sarà Delphini!” annunciò in tono solenne il mago.
Il viso del neonato si accartocciò e iniziò a strillare a pieni polmoni, quasi non avesse gradito il nome scelto per lui.
Il Signore Oscuro s'innervosì e lo consegnò frettolosamente a Bellatrix.
“Riportamelo quando inizierà a fare qualcosa di interessante,” le ordinò.





La parte iniziale del capitolo ricalca più o meno il brano di Harry Potter e i Doni della Morte. I primi capitoli sono introduttivi, la storia sarà ambientata diversi anni dopo, quando Teddy e Delphi inizieranno a frequentare Hogwarts. PS: Buone Feste :-)
   
 
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