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Autore: braver than nana    24/05/2009    3 recensioni
Seconda fiction scaturita dalla mia testolina.
Dei Sasuke e Naruto diversi dal solito vivono nel mio mondo.
Interamente raccontata da un Naruto innamorato e stranamente impulsivo, questa storia è completamente autobiografica. SasuxNaru
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa è stata la mia seconda fic su Naruto. Per prima cosa volevo chiarire che mi è particolarmente cara visto che sono una protagonista indiretta di questi avvenimenti (purtroppo accaduti veramente) ma dai quali sono finalemente fuori. Comunque è testimone di momenti non proprio carini (scoperta dalla mia bissesualità, innamoramento non corrisposto, varie prese in giro da questa persona, bla bla bla)  e quindi la adoro visto che lo scrivere è sempre stata una mia valvola si sfogo. Con tutte queste chiacchiere però non voglio la vostra compassione, anzi leggete e siate crudeli nei commenti. ^^

Purtroppo questa fic sarà un po' OOC visto che propriamente non sono i caratteri di Naruto e Sasuke quelli a cui mi sono ispirata.

Buona lettura.

NOIA.

-io mi sono innamorato di te, Sasuke.
-scherzi.
-mi sono innamorato di te.
 
 
 
 
La vita, nel mio paese, è noiosa.
 
Come ogni giorno, come ogni altro ragazzo annoiato, la mia noiosa sveglia suona e mi dice che inizia una nuova noiosa giornata di scuola.
 
Bevo il mio noioso caffèlatte e mi incammino verso quel noioso edificio.
 
Sbadiglio.
 
Alzo lo sguardo e la osservo.
 
Non sembra neanche una scuola.
 
Costruita su cinque piani assomiglia per lo più ad un normale palazzo. Se non fosse per la targa con sopra scritto "Istituto tecnico industriale Ettore Majorana" forse sembrerebbe un semplice condominio arancione e grigio. Con un grande giardino. E le barre alle finestre.
 
Un ragazzo con una vespa verde mi passa davanti a velocità superiore alla norma.
 
Sgomma e va a parcheggiare nel piccolo spazio che qualche preside intelligente ha fatto creare per le moto.
 
Continuo a contemplare quella scritta e come ogni volta mi chiedo perchè ancora non la cambiano quella maledetta targa. Come se l'indirizzo scientifico tecnologico, il mio indirizzo, non esistesse neanche.
 
Decido di non pensarci e mi avvicino al gruppo dei miei amici vicino al nostro solito palo. Per una volta non sono arrivato in ritardo e sono ancora tutti là, nascosti dal cancello grigio sbiadito.
 
Per fortuna la testona di Shikamaru si nota anche lontano un chilometro.
 
Mi avvicino piano.
 
-ciao ragazzi.
 
-ehi Naruto! Come mai così presto?
 
-non avevo voglia di essere rimproverato di nuovo da Tsunade. Quella mi avrebbe buttato fuori anche oggi.
 
-almeno ti saresti saltato la prima ora.
 
Noiosi discorsi di prima mattina di annoiati ragazzi delle superiori.
 
Suona assordante l'allarme. Annuncia che sono arrivate le otto meno cinque e che abbiamo ancora poco tempo per decidere se scappare via o rimanere.
 
-ehi ma Kiba entra oggi...
 
Ma succede a volte, che le giornate noiose come queste, vengano stravolte da qualcosa di inaspettato.
 
Un buono per un ramen gratis.
 
Una professoressa per la quale non hai studiato con l'influenza.
 
O incrociare per qualche istante lo sguardo dell'essere più perfetto che tu abbia mai incontrato. Questo può succedere spesso se l'essere viene nella tua stessa scuola o è tuo amico, non ci si abitua mai a tutto questo.
 
-ohi Naruto?
 
Una mano sventola davanti ai miei occhi.
 
-ti eri addormentato? Forza che se entriamo tardi quella non perdona...
 
-arrivo. Shika se non c'è la vecchia in classe mi fai copiare l'esercizio 4?
 
La perfezione esce dal tuo raggio di veduta e a quel punto puoi solo sperare di riuscire a rivederla durante quelle lunghe sei ore.
 
Puoi solo tornare alla noiosa vita di sedicenne. Come se niente fosse.
 
Come se lo stomaco non si fosse mai accartocciato.
 
Come se il cuore non avesse martellato furiosamente contro la gabbia toracica.
 
Quando suona la campanella delle otto che segna l'inizio delle lezioni è ormai tutto passato e bisogna incamminarsi verso le proprie classi.
 
La mia è al terzo piano.
 
Infondo al corridoio. Che si affaccia sia sulla palestra, sia sulla strada.
 
Il mio banco è stato scelto strategicamente.
 
Davanti alla porta. In terza fila, nonché penultima. Dalla quale riesco a vedere perfettamente le due rampe di scale e il campo da basket.
 
Il mio compagno di banco, e migliore amico, è Kiba Inuzuka.
 
Sa più cose lui di me di quante ne so io. Forse è la persone che mi conosce di più in assoluto. Non è ancora arrivato e ho paura che oggi non verrà per l'interrogazione che la prof di inglese gli ha promesso.
 
Probabilmente entrerà a seconda ora e lei si arrabbierà ancora di più.
 
Guardo verso la strada.
 
Anche se fosse là non riuscirei lo stesso a riconoscerlo.
 
La porta si apre e la prof entra.
 
-Good morning guys.
 
-Good morning.
 
Tutti si alzano e si risiedono automaticamente.
 
Inizia il solito elencare di cognomi alla quale seguono vari "present".
 
-Inuzuka?
 
-assente, professoressa.
 
Storce il naso scetticamente, come mi aspettavo. Ma continua imperterrita l'appello.
 
-Uzumaki?
 
-present.
 
Alzo la mano guardando ancora fuori. E con me si chiude il solito noioso elenco. Sulle scale non c'è ancora nessuno.
 
La professoressa inizia a fare lezione.
 
Senza Kiba è talmente noiosa inglese. Con lui almeno ci facciamo due risate quando inizia il solito battibecco. Lei che diventa tutta rossa. Lui che non riesce a non ridergli in faccia.
 
In effetti è una scena comica.
 
Nessuno riesce a rimanere serio, eppure lei punisce solo il mio amico.
 
A volte scatta pure qualche nota cretina.
 
Poi lo sbatte fuori.
 
Quando lui non c’è però ci si annoia.
 
Mi vibra il cellulare nella tasca.
 
Inizia a battere più velocemente il cuore per la paura di essere scoperto.
 
Con uno scatto lo infilo nel borsellino e inizio a leggere. Non può essere che Kiba…
 
non saluti neanche più ah?”
 
Come ogni volta che invece il nome sullo schermo è il suo, così tanto raramente, il cuore mi arriva in gola.
 
Ci provo sempre a non immaginare che sia lui quando non aspetto messaggi.
 
Ma mentre apro lo sportellino del mio vecchio alcatel mi rendo conto di avere sempre una piccola speranza. E il suo nome vortica pericolosamente nella mia testa.
 
Mi illudo sempre. E sempre ci rimango deluso.
 
È una specie di circolo vizioso dal quale non riesco a uscire.
 
non pensavo mi avessi visto. Potevi salutare anche tu però.”
 
Scrivo e invio. Senza pensarci due volte.
 
Come al solito, in un paio di minuti, ho sbaragliato due dei miei principali credo. Per colpa sua.
 
1. Mai avere aspettative e non sarai mai deluso.
 
2. Mai fare qualcosa senza averne calcolato le possibili conseguenze.
 
Che credi pessimisti e diffidenti. Ma che basano ogni mio comportamento. Infondo anche io sono pessimista e diffidente.
 
Lo odio per avere questo potere su di me.
 
sisi. Come vuoi. Cosa fai??
 
inglese. Tu?
 
penso.
 
Risposta idiota. Quanto odio quando la gente scrive così. Richiesta implicita a farti da domanda: a cosa pensi? E solitamente ci si aspetta una risposta tipo: a te.
 
Ma io non sono così prevedibile.
 
Io anticipo la tua risposta. Io non mi aspetto che tu stia pensando a me.
 
E non sono tanto masochista da chiedertelo per poi farmi sentire che pensi al tuo bello.
 
No. Via il dente, via il dolore.
 
Forse lo sono, un po’ masochista.
 
a Shisui immagino. xD
 
 no stranamente non lo penso, e la cosa mi preoccupa.”
 
Vuole farmi male?
 
Perché vuole farmi sperare?
 
Perché deve abbassare ogni mia difensiva?
 
e allora a chi pensi? Una nuova fiamma?” e perché io sto al suo gioco?
 
uhm.. Penso di si xD
 
ma povero ragazzo. Vi vedete stasera?
 
Si. Sono terribilmente masochista.
 
Dovrei buttare il cellulare dalla finestra.

Dovrei smetterla di rispondere ai suoi messaggi e chiedergli come va con il suo adorato ragazzo.
 
Dovrei smetterla.
 
Ma arriva un altro messaggio.
 
oggi viene in città. Che palle.”
 
ma no! Povero ragazzo.”
 
ma anche no. Sto uscendo con lui solo per fargli piacere
 
Tu sei innamorato di lui, brutto stronzo. Tu devi essere innamorato di lui.
 
Perché lui è un bravo ragazzo.
 
Perché con lui io ti ho accettato.
 
Perché non puoi farmi questo.
 
Tu devi amarlo.
 
E io non posso stare qui ad sperare che vi lasciate quando poi non potrò averti lo stesso.
 
Non voglio che tu soffra. Perché quando non lo darai a vedere, tu soffrirai quando sarai stanco di lui.
 
Perché non puoi essere semplicemente felice di quello che hai?
 
Perché vieni a dire tutto questo a me?
 
non ti capisco. Se la pensi così allora perché stai ancora con lui?
 
Le mani mi tremano.
 
Mani. State ferme.
 
Perché se lo lascio poi farei il filo ad uno che mi piace.. E non so se gli piaccio.
 
Ti odio. Ti odio. Ti odio.
 
Una parte del mio cervello lo sta urlando con tutte le sue forze.
 
Fa che sia io. Fa che sia io. Fa che sia io.
 
Implora un’altra vocina.
 
Guardo distratto la prof e annuisco a qualche spiegazione che non riesco a seguire.
 
Tentar non nuoce. Lo dici sempre anche tu no?
 
Il prossimo messaggio sarà la mia fine.
 
In ogni caso.
 
Si illumina il cellulare nel borsellino.
 
Lo guardo e ingoio la saliva che mi si raccoglie in bocca.
 
Allungo la mano.
 
Apro lo sportellino e si apre il messaggio.
 
… Mi piaci.
 
E ora? Ora che faccio?

Panico. Panico. Panico.
 
Le speranze non fanno per me.

Le aspettative, anche quando si avverano, fanno male.
 
anche tu mi piaci.
 
-professoressa? Posso andare in bagno?
 
Mi gira la testa.
 
Devo essere pallido.
 
Annuisce comprensiva.
 
Non è possibile che sia successo. Essere innamorati è una grande merda per una persona come me.
 
Cammino lento passando davanti alle altre classi vuote.
 
Saluto con un cenno una ragazza e una bidella che intanto mi passano davanti.
 
Arrivo al termosifone.
 
La testa fra le mani.
 
E ora? Ora che succede?
 
Panico. Panico. Panico.
 
Vieni in bagno al mio piano.
 
Si ferma ancora una volta il cuore nel petto. Gli occhi fissi su una scritta in questo momento illeggibile.
 
I miei piedi cominciano a camminare verso di lui senza che io li comandi.
 
Arrivo al quinto piano.
 
Lui sarà già nel bagno?
 
Cosa gli dirò? Cosa mi dirà?
 
Ed eccolo.
 
Sasuke Uchiha è la perfezione fatta persona.
 
Se il mio cuore già non stesse battendo al massimo, al vederlo appoggiato al muro mentre mi aspetta avrebbe sicuramente accelerato.
 
Alza gli occhi e mi sorride.
 
Sorrido anche io. Credo.
 
Si gira e torna verso il bagno.
 
Mi guarda negli occhi e parla.
 
-allora ti piaccio ah?
 
La sua voce è vellutata. Arriva soffice alle mie orecchie e delizia la mente facendomi perdere il senso dei miei pensieri.
 
-io mi sono innamorato di te, Sasuke.
 
Esce quasi spontaneo.
 
Ci sei riuscito di nuovo. L’ho fatto senza pensarci. Come ho potuto fare uno sbaglio del genere?
 
Abbasso lo sguardo.
 
-cosa? Io… ecco. Non me lo aspettavo. Stai parlando sul serio?
 
E ora?

PANICO. PANICO. PANICO.
 
Non posso più tirarmi indietro.
 
-mi sono innamorato di te.
 
La più grande cazzata della mia vita.
 
In una giornata noiosa. Durante una noiosa lezione. In questo cazzo di noiosa scuola.
 
Scusami Sasuke.
 
Non avrei dovuto dirtelo.
 
Scusami se ti ho creato pensieri. Non avrei voluto. E se non hai pensato più a me, beh sono contento. È quello che voglio tu faccia.
 
Non pensarci.
 
Non so se per te sarà facile.
 
Io ho accettato l’idea non poterti avere tanto tempo fa. Quando ho ammesso a me stesso che mi piacevi.
Quando non sapevo che anche tu fossi gay. Potrò continuare a vivere anche senza questo peso dentro.
 
Sono stato impulsivamente egoista.
 
Ho pensato a togliermi quella croce che mi portavo da troppo.
 
Ti chiedo solo di permettermi di starti accanto, come ho sempre fatto. Come un semplice amico.
 
Non ti allontanare da me. Mi ucciderebbe.
 
Anche vederti con altri farebbe meno male che non poter essere tuo amico.
 
Col tempo passerà tutto.
 
Riuscirò a dimenticarti e a innamorarmi di altri.
 
E tu ti libererai del mio amore. Ma fino ad allora non allontanarti da me.
 
Ti prego. Tienimi vicino a te.
 
 
Your face arrives again, all hope I had becomes surreal.
 
But under your covers more torture than pleasure
  
And just past your lips there's more anger than laughter
  
Not now or forever will I ever change you
  
I know that to go on, I'll break you, my habit!


OWARI.

Allora..
La canzone finale, se qualcuno non la conosce, è My Heroine dei Silverstein (che io adoro).

Visto che non ci saranno continui di Apparenze, commento qui chi l'ha letta.
Prima però volevo dire una cosa a riguardo: leggere commenti sulle proprie storie, che io solitamente scrivo ma tengo per me o comunque pochi prescelti, così ben strutturati, intelligenti e accurati mi ha fatta scoppiare di gioia. Sorridevo come una cretina appuna visti i commenti, cioè..qualcuno l'ha addirittura messa tra i preferiti?! Wow. Mi sono sentita al settimo cielo.
xD
Comunque.. se non si era capito ringrazio:
1 - AkiChan83
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2 - Ali93
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3 - ramoso
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Poi, per una volta sono io a rispondere ai commenti (mi diverto sempre a leggere quelle che le altre ragazze scrivono alla fine solo che io non sono molto spiritosa, mi risparmierò a ringraziarvi sempre tanto tanto), che sono solo due (non so se aumenteranno ma io avevo voglia di pubblicare presto questa ^^) ma mi hanno fatto stare benissimo.
ryanforever:
Allora. Tecnicamente non è la mia prima fic, visto che ho scritto per più di un anno Twincest a manetta sui Tokio Hotel, ma ho avuto sempre tanta paura a buttarmi a qualche altro genere fino a quando non mi è uscita sola sola questa fic. Sono contenta che i personaggi non siano molto OOC, che è sempre stato il mio problema, che in "Noia" si è fatto risentire. Grazie mille per aver commentato. Il tuo commento, il primo **, mi ha reso felicissima.. Grazie ancora (piccolo inchino giapponese che ancora non ho imparato a fare come emoticon u.u)
Ali93: Beh eccoti accontentata. Io neanche non vedevo l'ora di postare altro perchè mi piace sentire i complimenti (narcisa che non sono altra) e finalmente esporre un po' delle mie fic ^^grazie grazie per il commento.

Un bacio a tutti.
NANA.

   
 
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