“hey tu, scendi dal mio albero!”, il caschetto biondo del bambino si girò e per un attimo i suoi occhi blu mi fissarono oltre la lunga frangia prima di tornare a dare da mangiare ai pesci. “ti ho detto scendi! Quello è il mio posto”, solo un’ostinata nuca chiara ascoltò il mio urlo semi isterico che è cambiato poco con gli anni. Attimi di silenzio e poi il rumore che ho sempre odiato più di tutti, “shhhhh”, con un dito sulle labbra, senza neanche guardarmi quel piccolo sbruffone alto meno di me mi imponeva il silenzio