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Autore: Chiaroscura69    30/12/2016    1 recensioni
Sebastian è orfano dall'età di tre anni, ricorda poche cose dei genitori e soffre irrimediabilmente per averli persi.
Questo lo ha fatto diventare un ragazzo difficile, pieno d'ira e incapace di trattenersi di fronte alle provocazioni. Solo una cosa crede di essere in grado di fare, un tratto che sa di aver ereditato dai genitori e che pare essere l'unico legame che lo unisca a loro: il basket.
Tuttavia dopo l'ennesimo rischio di essere espulso da una squadra per aver picchiato un avversario, una scoperta cambierà completamente la sua vita.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal Diario di Giacomo. 9.07.97

Caro Diario, abbiamo vinto!! Anche se inizialmente abbiamo sofferto dopo abbiamo rimontato, perciò la vittoria è stata anche più emozionante. Il coach era contento di noi e si è accorto dell'affiatamento fra me, Andrea e Pier. Eppure a volte se ripenso a com'eravamo a dodici anni mi vergogno di noi...
per questo non biasimerei Claudia se dovesse provare del risentimento nei miei confronti. Oh già, le ho parlato alla fine!
Se ne stava fra tutti gli altri negli spalti, eppure la consapevolezza della sua presenza canalizzava quasi del tutto la mia concentrazione. Non so perchè mi prenda così...
Da lontano era difficile capire se anche lei stesse guardando me, dato che io la fissavo ogni qual volta mi fosse possibile, ma credo di aver captato il suo sguardo qualche volta. Non mi stupisce e non mi emoziona, probabilmente guardava tutti noi. Eppure ogni volta che mi sentivo osservato era quasi istintivo fare del mio meglio.
Comunque le ho sorriso salutandola da lontano con la mano, perchè non potevo non farlo. E lei, spiazzata, ha ricambiato.
Era sola, e questo mi ha dato il coraggio necessario ad avvicinarmi durante l'intervallo. Ho scavalcato gli spalti e l'ho raggiunta.
''Claudia Solerin, si ricorda di me o no?'' le ho detto scherzosamente facendole l'occhiolino.
Lei è arrossita e credo di aver visto un lampo di indecisione nei suoi occhi.
''Ma certo Giacomo, sai bene che non potrei mai dimenticarti'' mi ha risposto ironicamente, alzando gli occhi al cielo.
Mi sono sentito un vero idiota, che credevo di poter fare? Come minimo mi odiava.
''Come va? Ora sei una celebrità, chi l'avrebbe mai detto?'' ho detto, nel disperato tentativo di attaccare bottone.
Sì lo so, non è stata una grande uscita, considerati i precedenti...Ma me ne sono accorta troppo tardi, solo dopo aver visto una smorfia di nervoso sul suo viso.
''V-volevo dire che..'' ho tentato di rimediare impacciatamente. Ma lei mi ha interrotto.
''Non ce n'è bisogno. Hai proprio ragione! Chi avrebbe mai detto che la sfigatella della squadra avrebbe sfondato? Wow, incredibile!Ora, se vuoi scusarmi devo andare a prendere il mio fidanzato''mi ha risposto, irritata.
Alzandosi mi è passata accanto e il suo profumo ha risvegliato in me una serie di ricordi. La sua sciarpa di tutti i colori che noi avevamo soprannominato 'Arlecchino'; il suo sorriso mentre mi guardava,tramutato in pianto dai nostri scherzi. Lei che mi difende contro un avversario violento, io che la escludo dal gioco in un esercizio a coppie. Lei che mi confessa ciò che prova, io che la ignoro e la sfotto ancora di più.
Sono passati quasi quindici anni, ma il ricordo di lei è rinato in me come un fiore. Potrei lasciarla andare e fingere di non averla mai vista, continuare la mia vita perfetta e andare oltre il passato.
Ma, caro Diario, nella vita c'è un solo istante in cui siamo consapevoli di poter cambiare il nostro destino, sta a noi coglierlo oppure no. E io in quell'istante ho capito che voglio Claudia e che per lei lotterò. Sempre e comunque.
L'ho afferrata per un braccio e l'ho tirata verso di me. Lei non se lo aspettava e non ha opposto resistenza, così ha sbattuto contro il mio peto.
''Aspetta Claudia-ho mormorato- ti chiedo scusa...per queste parole e per tutte le altre.''
Le ho preso la mano scoprendo che tremava. Non mi ha guadato negli occhi, non ha detto nulla. Le ho preso il mento fra le dita e l'ho sollevato verso di me.
In quel momento avrei potuto baciarla, sai? Ma il suo telefono ha squillato. Era il suo ragazzo.
Così è andata via senza dire nulla, ma io lo so... in fondo al cuore mi ha perdonato.

Toc-toc. Sebastian alzò gli occhi di occhi di scatto dal diario, come di suo solito infilò tutto nella scatola e la nascose sotto il letto.
''Chi è?'' chiese bruscamente senza aprire.
''Sono Sofia. Posso parlarti un istante?''
   
 
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