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Autore: Starlow632    31/12/2016    2 recensioni
IMPORTANTISSIMO: Questa storia NON è una mia creazione originale ma la traduzione di una fanfiction americana ad opera dell'artista Dordtchild su DA.
Profilo DA dell'artista: http://dordtchild.deviantart.com/
Link del primo capitolo sul profilo di "MissBlueBee"(DA): http://missbluebee.deviantart.com/art/FWTBT-Ch-1-138230015
SINTESI DELLA TRAMA: Si pensava tutto fosse tornato alla normalità: Blumière e Farfalà erano insieme in un paradiso dove sarebbero vissuti per sempre felici, gli ex-scagnozzi del Conte vivevano in pace a Svoltadilà, Dimensio era ormai morto e nessuna minaccia era in agguato...
Sarà proprio così?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conte Cenere/Blumière, Dimensio, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 5: "Lo specchio dell'agonia"

(Volix in tutta la sua bonag- ehm...bellezza, prima di quel giorno...link: http://www.deviantart.com/art/Furious-Firebender-328760827 )
 

La battaglia fu più difficile di quanto si potesse pensare. Trovare il punto debole di un serpente, disegnato male tra l’altro, non era un gioco da ragazzi. Ad ogni attacco da parte di entrambi gli schieramenti, la folla esultava. Luigi aveva problemi a sentire Mario.

“Mario,” Luigi gridò superando le urla della folla, “Ci stiamo a mettere troppo tempo! Dobbiamo dire a Darla e tutti gli altri il fat-WHAA!”

Luigi fece un salto all’indietro per sfuggire al morso di Suleck. Stava per catturare di nuovo Luigi ma non ci riuscì perché Mario lo prese per la coda. Suleck si guardò indietro, in direzione di Mario, e cominciò ad agitare violentemente la coda. Mario riuscì a reggersi nonostante volasse a tipo novanta miglia all’ora schiantandosi con una delle scatole del palco. Luigi corse subito da suo fratello, ormai mezzo incosciente.

“Alzati, Mario! Dai, forza su, alzati!”

Suleck strisciò verso i due fratelli e sollevò la testa rivelando le zanne siblilando in modo un po’ inquietante. Suleck provò ad acciuffare Luigi alzando di più la testa. L’idraulico verde cacciò un urlo che si sentì per tutto lo stadio e si coprì la testa con le mani aspettando la sua inesorabile fine, masticato dal serpente.

Stranamente, non fu destino.

La voce di un gentiluomo MOLTO familiare colse la sua attenzione. Luigi alzò la testa e quasi non ci credette. Davanti a lui vi era un uomo con un mantello bianco con un uno scettro incagliato nella bocca di Suleck. La bava del mostro cadeva su di lui.

“Blumière,” Luigi gridò per la gioia, “Sei proprio tu?”

“Beh, diciamo…che non sono…uno…di questi…attori umanoidi,” Provò con non poca difficoltà a tenere lontano Suleck usando il suo scettro. Blumière sparò una fiamma violacea verso la bocca della creatura.

Con molto sforzo, Luigi aiutò Mario a camminare. Riuscì a stare in piedi per due secondi per poi cadere di nuovo di faccia a terra sul palco. Il fratello si sedette e cominciò a prenderlo a schiaffi.

“Mario, svegliati, testa di cazzo!”

Dopo tanti schiaffi, Mario afferrò il polso di Luigi e lo contorse. Luigi cacciò un urlo allontanandosi da Mario.

“Ti sembra modo di trattare un fratello? Perché l’hai fatto?”

“Per farti smettere di prendermi a schiaffi, forse!” Mario si rimise in piedi e si aggiustò il cappello.

“Alla buon’ora, Signor. Mario.” Blumière intanto toglieva la bava del mostro appiccicata sullo scettro e sulle mani.

“Blumiere, sei proprio tu?” Mario era sorpreso di vederlo con delle sembianze umane.

“Lascia stare i dettagli-ATTENTO!” Blumière indietreggiò e riuscì a spostare i fratelli Mario prima che Suleck li acciuffasse con le sue zanne. Blumière volò con I due fratelli più lontano che poteva dal mostro. Le mani del conte tremavano, “Se per favore potete non muovervi, grazie?

“Che vuoi dire?” Mario si aggrottì.

“ODDIO!” Luigi si accovacciò quando Suleck scattò in alto per dare un morso a Luigi; per fortuna non riuscì a prenderlo, “BLUMIERE, PIU’ IN ALTO!”

Il serpente intanto provava raggiungerli con balzi continui. Ad ogni scatto Suleck si avvicinava sempre di più. Al terzo salto Mario gli diede un calcio sul naso.

“Blumiere, fammi scendere!”

“Mario, ma è un suicidio!”

“Fidati; Credo di aver individuato il suo punto debole!”

Temendo il peggio, Blumière lo lasciò andare. Mario cadde per dieci piedi prima di essere azzannato da Suleck. Il serpente a quel punto spalancò le sue fauci divorando l’eroe e facendo urlare la folla e Luigi.  

“MARIO!”

“Ma che imbecille,” Blumiere era terrorizzato, “Ma ora cosa ha concluso facendosi divorare?”

Suleck, soddisfatto si leccò le zanne. Poi volse lo sguardo verso Blumière e Luigi e cominciò ad agitare la coda. Il serpente abbassò la testa, preparandosi per un nuovo scatto. Dopo qualche secondo balzò di nuovo, facendo urlare di nuovo Luigi, ma all’improvviso si fermò.   

Si sentì un gorgoglio proveniente dalla pancia del mostro. Suleck si curvò verso la sua pancia per capire cosa stesse succedendo. Le sue pupille si allargarono, cominciò a lacrimare e tossire del fumo nero. Il serpente stava asfissiando, era in agonia. Suleck portò la testa all’indietro per permettere a del fuoco di fuoriuscire dalla sua bocca. Nel frattempo il suo corpo cominciava a prendere fuoco.

La creatura portò di nuovo la testa all’indietro per far uscire una grande palla infuocata con un ombra, versosimilmente di un essere umano. La testa di Suleck colpì il pavimento del palco mentre la palla di fuoco atterrò su una piattaforma. Aiutandosi con le mani, Mario fece uscire il fuoco che l’aveva riempito. La folla era in delirio. Ogni fan di Mario gridava a pieni polmoni.

“VAI, VAI, SUPER MARIO!”

“VAI, VAI, SUPER MARIO!”

Mario si girò verso i suoi fan e divenne tutto rosso. Luigi e Blumière atterrarono su una piattaforma vicina. Il conte colpì Mario sulla schiena con lo scettro.

“Deficiente, pensavamo fossi morto.”

“Nah, non avrei permesso di essere divorato da un insulso serpentino di carta,” Mario si grattò il capo e sorrise, “Ma non importa, del resto l’ho battuto.”

“Ustionandolo dall’interno,” Luigi si mise a braccia conserte, “Mi hai quasi fatto venire un infarto! Non farlo mai più, ok?”

 “Veramente pensate che mi sia piaciuto entrare nell’intestino di un serpente obeso? Non ripeterei mai e poi mai questa mossa,”

“RIPETI LA MOSSA! RIPETI LA MOSSA!” Gridava la folla.

I tre osservarono la folla. Blumière fece un piccolo sospirò per poi guardare Mario. Il suo sguardo era del tipo ‘Ma non poteva venirti un’idea migliore?’ Mario e Luigi pensarono per qualche secondo per poi alzare la testa e sfoggiare un sorrisetto malizioso. Luigi poi si rivolse alla folla.

“Hey, voi tutti fan dell’eroe, volete vedere un bel trucchetto di magia?”

“Luigi, che cavolo-”

“SI, FACCI VEDERE IL TRUCCO!” Risposero loro.

Luigi guardò Blumiere e sorrise. Il povero conte stava sudando manco avesse corso la maratona. Blumière salì in alto prendendo Mario e Luigi per i velcri delle loro tute da idraulici. Salì così tanto da superare le piattaforme del palco.

“Beh ragazzi,” Luigi chiamò la folla dall’alto, “E’ tempo che i grandi eroi escano di scena, statevi bene! Portaci fuori di qui, Blumière!”

Con un movimento istantaneò, Blumière flippò. La loro sparizione fece esultare la folla. Le persone in quello stadio gridarono come pazzi per diversi minuti. Blumière, al contrario delle aspettative di Luigi, atterrò solo a dieci piedi di distanza dall’arena della Convention. Mario atterrò sui suoi piedi mentre Luigi cadde di faccia a terra e fu costretto a togliersi di dosso dell’immondizia che si era attaccata sulle spalle.

“Blumière, tutto a posto?” Chiese Mario all’uomo-fantasma.

“N-no,” Il Conte era steso di schiena ansimava e sbruffava, “Questo corpo…umano mi toglie energia. Non ho mai flippato con due passeggeri a bordo.”

“Perdonaci per sto fatto” Luigi si alzò e aiutò Blumière a rialzarsi, “Non avrei mai immaginato che sto mondo avesse questi strani effetti sulle persone provenienti da altri mondi,”

“Non ti preoccupare. Almeno adesso vi ho trovati. Stavo viaggiando in questo posto da un mese a questa parte per trovare qualcosa che mi riconducesse a Farfalà.”

“Un mese…” Mario era abbastanza scioccato, “Ma se Consilia è venuta da noi appena oggi…ci ha detto che ha volato senza sosta per dirci quello che vi era successo.”

“Wow, forse un giorno a Svoltadilà equivale a un mese qui, o cose così.” Luigi si aggrottì.

Blumière afferrò la mano di Luigi e si alzò in piedi. I due fratelli notarono subito che il conte non sapeva usare le gambe. Traballavano anche solo stando fermo. Mario si guardò intorno fino a scorgere il ristorante ‘Sua Altezza’.   

“Di là è il ristorante. Ti stanno aspettando gli altri lì.”

 “Altri, quindi non siete soli?”

“No, ci sono anche Pugnazzo, Mimì e Nastasia” Gli sorrise Luigi.

“Oh, Dio…sono proprio degli sgherri devoti,” Blumière sorrise a Luigi.

Faceva morire dalle risate il modo buffo in cui Blumière utilizzava le sue gambe nuove. Era la camminata più stramba che i due fratelli avessero mai visto. Il conte non notò il godimento segreto di Luigi fino a quando quest’ultimo scoppiò a ridere.

“Ci godi nel vedermi in difficoltà?”

“Non posso dirti di no. Perché non voli? Così ci risparmierai quella ehm…camminata ridicola.”

“Beh, non voglio che gli umani si scandalizzino alla vista dei miei poteri magici. La prima volta che provai a volare in questo posto, un gruppo di soldati mi misero in una gabbia e mi portarono ai sotterranei del castello.”

Luigi non capiva cosa stesse blaterando. Non succede tutti giorni di ascoltare le esperienze di persone che avevano incontrato l’FBI. Blumière cambiò argomento.  

“Come avete fatto ad arrivare qui? Pensavo che Dimensio mi avesse spedito qui per marcire.”

“Nah, l’America non è poi così male” Disse Mario, camminando con le mani dietro la testa, “Beh, sicuramente c’avrà i suoi brutti quartieri e i suoi ghetti, ma è meglio di ogni altro paese in questa dimensione…eccetto l’Italia”

“Sì ma, come avete fatto ad arrivare qui? Come torniamo a casa adesso?”

“Ci dev’essere un modo. Da queste parti esiste un tubo che conduce al Regno dei Funghi, con quello lasciammo questa dimensione. Invece, per quanto riguarda come abbiamo fatto ad arrivare qui…beh…”

“Luigi ha usato ‘Il Libro del Destino’ per fare una copia del portale dimensionale di Dimensio ed…eccoci qua.”

Blumière all’improvviso smise di camminare.

“Scusate,” Blumière si mise la mano in un orecchio, “Non ho sentito bene…hai detto ‘Libro del Destino’?”

“No, di nuovo co’sta storia...” Luigi si strinse il cappello sulla testa.

Mentre Luigi camminava, Mario spiegò a Blumière come stavano le cose. Raccontò di come arrivò Consilia e come fece Luigi ad usare il libro per la prima volta. Poi cominciò a raccontare della reazione di Darla e il suo gruppo alla vista del libro, per poi spiegare come mai Dimensio avesse ora il libro e di come lo Scrittore della Profezia sia una sua fangirl accanita. Blumière fece un sospiro poi intervenne.

“Capisco...come al solito la fortuna non è dalla nostra parte. Peggio ancora, Dimensio adesso ha sia il libro che lo Scrittore della Profezia. Stiamo lottando contro il tempo. Temo che se non ci mettiamo in azione subito, questo mondo sarà distrutto.”

“Sei comunque più positivo di Nastasia.”

“All’inizio non pensavo che quel libro fosse così pericoloso. Mi preoccupa il fatto che Luigi possa usarlo, ma ora non abbiamo tempo queste cose. Ora, raggruppiamo i miei sgherri e andiamo tutti insieme da Dimensio e questa…Ren-Ren.”

Quando finalmente Mario e Blumière giunsero al ristorante, Luigi era già davanti alla porta del locale ad aspettare. Sembrava parecchio scocciato. Entrò nel ristorante seguito da Mario e Blumière.

“Qui sempre a piangere si sta. Nastasia è sprofondata nell’armatura di Pugnazzo e non riesce a smettere di piangere.”

 “Cosa cavolo sta succedendo?”A Blumière venne spontaneo chiedere.

“CONTEE!” Mimì si precipitò dalla parete adiacente alla cucina del ristorante verso Blumière, “STAI BENE VEROO?!”

“Credo, Mimì.” Le sorrise guardando nella sua direzione, “Accidenti, anche tu sei diversa in questo mondo.”

“Temevo che non avrei più visto il tuo faccione sorridente!” Si strofinò la faccia con il mantello di Blumière.

“E’ bello rivederti Mimì. Dove sono gli altri?”

“Stanno dentro, ma Nastasia non ci vuole dire perchè sta piangendo.”

Blumière entrò nel locale insieme a Mario. La prima cosa che vide fu Nastasia che si stava asciugando le lacrime sull’armatura di Pugnazzo mentre Darla cercava di confortarla. Gli altri tre Senza Faccia non volevano intromettersi nella faccenda. Il loro odio per la Tribù dell’Oscurità aveva prosciugato la loro pietà. Darla fu la prima a distogliere lo sguardo e vedere Blumière di fronte a lei.

“…Signor Blumière! Sei davvero tu?”

“Signorina Lockhart, è delizioso reincontrarla dopo tutti questi anni.” Si tolse il cappello in segno di rispetto, “Quindi, questa è la dimensione dove ti ha spedito mio padre.”

“Purtroppo sì, la vita è stata dura da quando siamo atterrati qui, ma tiriamo avanti.”

“L-lord Blumiere,” Nastasia sollevò la testa per guardarlo negli occhi; “S-stai bene?”

“Sì sì sto bene, ma cosa è successo? Perché piangi?”

La ragazza non lo rispose. Semplicemente affondò la testa nell’armatura di Pugnazzo per poi ricominciare a piangere e tremare. Blumière, molto confuso, si girò verso Luigi nella speranza di saperne di più.

“Non guardarmi. Non so cosa è successo da quando ci siamo separati.”

Darla fece un leggero colpo di tosse per attirare l’attenzione di tutti. Poi fece cenno a Mario, Luigi e Blumière di seguirla. Invece a Mimì è stato detto di restare vicino a Nastasia per assisterla in caso di necessità. Darla portò i tre nel retro del locale dove vi erano i dormitori. Molte porte erano spalancate così i tre potevano vedere tutti gli oggetti personali degli chef. Dopo un po’, Darla si fermò ad una porta pesante. Con non poca fatica l’aprì spingendola.  

La porta conduceva ad una stanza bianca e spoglia come quelle dei manicomi. Non c’era niente né sulle pareti né sul pavimento. L’unica cosa presente nella stanza era un letto spoglio con sopra un uomo con indosso una vestaglia nera e un mantello rosso. Era a testa bassa con le mani appoggiate sui fianchi. A malapena respirava. Aveva dei capelli neri e rossi che sembrava non se li fosse pettinati per anni.

“…Lui è il motivo per cui la tua amica sta piangendo.” Darla mise piede nella stanza. “Volix, abbiamo ospiti che vorrebbero parlarti.”

Lui non rispose nè tantomeno guardò nella direzione di Darla. Semplicemente teneva la testa abbassata. Con il permesso di Darla, Mario e Luigi entrarono nella stanza. Siccome il pavimento era imbottito, non si poteva sentire il rumore dei passi. I due si avvicinarono per vedere la faccia di Volix. Come gli altri Senza Faccia, aveva un viso per metà nero e per l’altra bianco con un occhio nero e l’altro giallo, ma aveva uno sguardo diverso dagli altri. Aveva gli occhi mezzi chiusi simboleggiando il suo essere senz’anima.

 

ANGOLO DELLA TRADUTTRICE (ANSIOSA PER L'ANNO NUOVO)

WOOW, non mi sarei mai aspettata di fare uscire un altro capitolo oggi. In ogni caso…AUGURO A TUTTI VOI UN FELICE ANNO NUOVO.

Altra cosa...
 

Non so se si può ancora votare per quel sondaggio di Dordt di cui vi parlai nello scorso capitolo, se sì siete pregati di farlo.

Alla prossima…
​Starlow632

  
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