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Autore: Florestan    01/01/2017    1 recensioni
Rieccomi, come promesso, con una nuova storia con gli eroi “storici” della serie del ’78 insieme a nuovi personaggi che ho già introdotto nei miei due racconti precedenti. Questa lunga storia è infatti il seguito delle due precedenti “L’inverno della Regina” e “Intermezzo Tripartito”. Questa volta il nostro capitano si troverà ad affrontare una nuova (ma proveniente dal passato…) e terribile minaccia in grado di mutare drammaticamente le sorti dell’intero universo! Ma gli eventi legati a quest’oscuro ed incombente pericolo lo coinvolgeranno in prima persona in modo molto stringente, come potrete presto scoprire…e poi si spiegherà finalmente perché Esmeralda abbandonò sua figlia, la piccola Mayu, lasciandola sola con Harlock…
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Mayu, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                        14.  Deserto rosso

 

 

 

 

 

 La gente incuriosita era uscita dalle abitazioni e dai negozi lungo il corso per vedere quell’insolito convoglio che attraversava la piccola e placida cittadina di frontiera.

–Abbiamo rimosso tutte le indicazioni che potessero far risalire a Mazone, ma le autorità locali saranno sicuramente state avvertite e la voce non tarderà a spargersi, commentò Ariel.

-Meglio non fermarsi a chiedere informazioni, tiriamo dritto ed entriamo subito nel deserto, disse Raflesia.

Il deserto della piana di Arxat era una vastissima ed arida distesa il cui colore dominante era il rosso nelle sue più diverse sfumature, nell’aspetto ricordava alcune famose zone desertiche terrestri immortalate in numerosi film western. Lungo l’orizzonte est, sullo sfondo si notavano delle aguzze catene montuose, mentre a nord e ad ovest il deserto sembrava estendersi a perdita d’occhio.

Piantarono un campo base a circa una decina di chilometri dalla cittadina, dopodiché lanciarono dei piccoli droni ricognitori: -Dobbiamo trovare i resti di un’antica oasi, i droni ci aiuteranno a perlustrare tutta la zona dall’alto, disse Galia mentre incominciava a visionare le immagini inviate in diretta da quei mezzi volanti. Su i vari monitor apparivano le riprese all’infrarosso e nel visibile, nonchè la mappatura geomagnetica che poteva aiutare a rilevare delle eventuali discontinuità nel terreno che indicassero resti di insediamenti.

-Non sarà facile, commentò la regina, -La zona è molto vasta. –Non disperare, ti garantisco che quei piccoli gioielli mi hanno aiutato più di una volta! La rassicurò l’amica.

Infatti dopo un paio d’ore l’accademica esclamò trionfante: -Ecco ci siamo, ho trovato qualcosa!

E’ a circa venti chilometri da qui.

Galia, Ariel e la regina, accompagnate da tre assistenti e quattro militari raggiunsero rapidamente la zona segnalata.  –Laggiù, si vede qualcosa! Esclamò la regina. Era una zona del deserto dove la conformazione del terreno differiva lievemente da quella del resto della piana. Vi si trovava una specie di piccola collinetta e tutt’attorno delle piccole formazioni rocciose, sempre di colore rosso. –Fermiamoci e procediamo a piedi! Disse Galia. Arrivate sul posto notarono che la disposizione di quelle rocce era piuttosto regolare. –Questa non è stata opera della natura, Commentò la studiosa. Si chinò per terra in un punto in mezzo a quelle rocce dove il terreno era libero, tirò fuori una piccola zappa e cominciò a scavare. Dopo un po’ riuscì ad estrarre un primo prezioso reperto: -E’ un frammento di vasellame! Questo manufatto è la conferma che questo era un insediamento umano, inoltre la terra scavando si fa umida, segno che qua sotto vi è ancora una falda idrica…-E’ sicuramente l’antica oasi! Disse eccitata la regina. In poco tempo si misero tutti ad effettuare una serie di scavi mirati al ritrovamento di materiale che desse loro qualche indicazione sul santuario, speravano in qualche tavoletta incisa o qualcosa del genere. L’accademica utilizzò i suoi sofisticati strumenti per scandagliare il terreno sottostante: -Non sono riuscita ad evidenziare nulla di particolare nel sottosuolo, nessuna cavità o caverna e nemmeno resti di edifici o di templi, solo la conferma che ad una decina di metri di profondità si trova una bella falda di acqua…

-Piantiamo due tende e fermiamoci qui, disse Raflesia, ci vorrà più tempo del previsto e sta facendo buio.  In effetti il tempo era volato e i due soli del pianeta stavano rapidamente tramontando mostrando all’orizzonte singolari e suggestivi effetti luminosi.

-Nulla! Solo questi due vasi e di scarsa fattura per giunta… niente che somigli ad uno scritto o ad una qualche raffigurazione grafica! Commentò delusa l’archeologa. La giornata si era conclusa senza grossi risultati, avevano scavato ovunque tutto attorno senza sosta ed erano esauste. Galia era rimasta a studiare quei pochi reperti all’interno della loro tenda seduta ad un tavolino illuminato da una piccola lampada al plasma. Ariel e la regina dormivano già da parecchio sulle brandine che avevano sistemato all’interno. –Ho bisogno di schiarirmi le idee, pensò la studiosa –Andrò a prendere una boccata d’aria…Bisogna assolutamente risolvere quell’indovinello, se no non riusciremo mai nell’impresa, ma cosa potrà mai significare…continuando a meditare passeggiò allontanandosi di qualche decina di metri dalla tenda, era facile muoversi poiché la notte era ben illuminata dalle molte stelle visibili in cielo.

Galia si era da poco allontanata, quando una figura emerse dall’oscurità e velocemente sgattaiolò all’interno della tenda.

-Ma allora è proprio vero, non posso crederci!

Una voce maschile fece svegliare di soprassalto Ariel e Raflesia.

 –E’ proprio la grande regina di Mazone che dopo tanti anni torna su questo pianeta…mi era giunta la voce ma pensavo fosse una balla…

Un uomo armato si parava dinnanzi loro con aria minacciosa. Di bell’aspetto, non giovanissimo, alto, capelli neri corti, sguardo acuto e penetrante, il fisico notevole, mostrava parecchi segni di cicatrici sulle braccia ed una sul volto. Ma aveva sfoderato un ghigno sinistro mentre si era rivolto alla regina.

-Zarek! Sei proprio tu!? Esclamò sorpresa la regina.

-Già sono proprio io, dopo tanti anni…riprese lui mantenendo un tono tutt’altro che amichevole.

-Zarek? -E chi sarebbe? Chiese Ariel. –Ti presento Zarek Aldenar, meglio noto come lo Scorpione... è il terrorista di cui ti parlavo ieri…ma pensavo stessi marcendo in galera… Gli rispose Raflesia con aria di sfida.  –Patriota, prego, rispose lui, -Dopo l’indipendenza tutti gli attivisti e i partigiani che erano stati rinchiusi in carcere da voi mazoniane sono stati liberati… così anch’io dopo tanti anni mi sono ritrovato a spasso…

-Che vuoi da noi? Gli chiese la regina con voce dura. –Mah, non saprei…effettivamente potrebbe essere un’occasione imperdibile per pareggiare i conti dopo aver apprezzato per anni le comodità delle vostre carceri …il tono era sempre più inquietante. -Mi ricordo ancora lo scherzetto che mi faceste tu e la tua compare Cleo. Quella donna mi aveva proprio stregato, era di una bellezza e sensualità incomparabili, e qui il tono gli si addolcì lievemente, -Ma ho saputo che è morta, morta per difenderti Raflesia! Che spreco! E per quale causa!

Sollevò ancor più minacciosamente la pistola laser che impugnava, -E ora potrei farti un bel buco in pancia, quante volte l’ho sognato in questi anni…

E tu chi sei… mostrami il tuo volto! Disse rivolto ad Ariel che era rimasta immobile nella penombra. La giovane ufficiale si spostò finché la luce della lampada sul tavolo non le illuminò il viso.

–Non è possibile, ma tu…tu…Zarek era impallidito e continuò a balbettare: -Che mi venga un acciden…

Crash!!

Uno di quei due vasi di millenaria fattura si era appena sfasciato sulla testa dell’aggressore stendendolo a terra ko.

-Eccoti accontentato! Pazienza per il vaso, in fondo non era un gran che…disse Galia soddisfatta pulendosi le mani dai resti di terracotta.

-Galia! Esclamarono in coro Ariel e Raflesia, -Ci hai salvato dal terrorista! Disse l’ufficiale complimentandosi con la presenza di spirito della ricercatrice.

Più tardi, quando rinvenne, Zarek si ritrovò legato come un salame. –Ohi, ohi, che mal di testa…cosa mi è successo? Domandò piuttosto intontito. Nella tenda erano sopraggiunte due soldatesse che lo tenevano sotto mira. –Ora ricordo! Avevo visto una cosa stupefacente, quando qualcuno deve avermi colpito alle spalle!  Continuò lui. –E’ stata Galia, rientrando nella tenda si è accorta di quanto stava accadendo e ha agito di conseguenza…gli disse la regina. –Pure il vostro primo ministro! Ma cos’è, una riunione di tutto il governo di Mazone? Si lamentò Zarek, –Prego, ex primo ministro, ora faccio di nuovo l’archeobiologa! Precisò lei.

-Ma la cosa stupefacente eri tu! Esclamò ricomponendosi rivolto ad Ariel, -Sei Cleo! I capelli diversi, ma sei proprio lei, non potrei mai dimenticarmi il suo viso ed il suo corpo! Sei viva allora!

-No Cleo è morta, io sono sua sorella…spiegò la giovane. L’uomo all’inizio sembrò non essere molto convinto da quell’affermazione, ma poi convenne che effettivamente non poteva che essere così.

-Bene, dopo questa piacevole rimpatriata, sarà un altrettanto piacere riconsegnarti alle autorità perché ti arrestino! Disse Raflesia rivolta al suo vecchio nemico.

-Arrestino? E per cosa? Chiese l’uomo. –Che faccia tosta! Per la tua aggressione e tentato assassinio! Gli rispose la regina.

-Tentato assassinio? –Ma io non volevo uccidere nessuno… rispose lui risfoderando quel ghigno di prima. –Era solo uno scherzo che vi volevo fare, oltretutto la mia pistola è scarica, potete verificare, e poi è la mia parola contro la vostra… La parola di un patriota eroe nazionale contro quella di ex nemici invasori…a chi pensate che crederanno?

A quella considerazione Raflesia si trovò un po’ spiazzata. –Effettivamente, se la mettiamo così…

 

-Non vorrai mica lasciarlo andare? Disse Ariel sorpresa. –Mi sa che saremo costretti a farlo…meglio non andarci ad infilare in beghe del genere, soprattutto durante la nostra missione…riprese la regina.

-Missione? Domandò lui, -Che state facendo sul nostro pianeta? –Non siamo più un vostro possedimento!

–Stai tranquillo, bambolo… lo quietò Raflesia, -La nostra spedizione è ufficiale e abbiamo il pieno appoggio del vostro governo, ci sono in gioco ben più importanti questioni! Detto ciò gli spiegarono brevemente lo scopo della loro missione.

-I Metanoidi, Le Sentinelle spaziali? Ma sono tutte leggende! Storielle che mi raccontava il mio vecchio nonno quand’ero piccolo! Rispose lui stupito.

-Senti, testone, puoi non crederci ma è la verità e i Metanoidi vogliono impadronirsi di tutto il nostro mondo, compreso il tuo! Gli rispose la regina. –Comunque ci hai fatto perdere già un mucchio di tempo col tuo scherzetto, adesso dobbiamo riprendere la nostra ricerca…

-Già, per prima cosa dobbiamo trovare i Giganti, disse Galia.

-I Giganti? Fece lui sorpreso. –Sì, dobbiamo trovare questi benedetti giganti da qualche parte, riprese Ariel.

-Ha, ha, ha… Zarek scoppiò in una fragorosa risata. –Che c’è di tanto divertente? Chiese seccata la regina.

-Ha, ha…ma qui lo sanno anche i sassi cosa sono i giganti! Rispose lui continuando a sghignazzare.

-Come, cosa sono? Chiese Galia.

-I Giganti sono i tre aguzzi picchi della catena montuosa che s’innalza ad est del deserto, sono ben visibili da ogni parte della piana! Fece lui indicando con la mano nella corrispondente direzione.

 


       Colgo l'occasione per fare a tutti gli auguri per un felice Anno Nuovo lasciandovi con l'ennesimo suggerimento musicale ovvero la cantata  "Gott, wie dein Name so ist auch dein Ruhm" di J. S. Bach, composta appunto per il primo giorno del nuovo anno!

   https://www.youtube.com/watch?v=xvGIqU84mBE

   
 
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