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Autore: Sacapuntas    02/01/2017    1 recensioni
Sin dal giorno in cui il suo sangue si è mescolato agli scoppiettanti carboni ardenti, Eric Coulter ha la reputazione di essere il ragazzo più spietato, rude, indifferente e gelido della suo nuova Fazione. La sua fama lo precede, ma la cosa non sembra disturbarlo minimamente, e si gode i suoi vantaggi da Capofazione in completa solitudine. Ma a volte basta solo una parola di troppo, un profumo particolare e due grandi occhi ambrati per stravolgere e riprogrammare la mente di qualcuno.
Sentitevi liberi di aprire, leggere e, se la storia vi appassiona, lasciare una recensione, mi renderebbe davvero felice!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Prima a saltare




"Abbiamo appena saltato, volete farci saltare di nuovo?"

Una voce maschile si solleva dalla piccola folla di iniziati alle mie spalle. Qui, sul cornicione che sovrasta l'entrata della Fazione degli Intrepidi, il tempo sembra fermarsi. Ogni singolo rumore che mi circonda svanisce, sovrastato dal fresco vento primaverile che fende l'aria e fa schioccare le parti più larghe del mio vestiario. Mi ritrovo a fissare il baratro ai miei piedi. Poveri imbecilli, posso sentire la paura crescere in loro, mentre si chiedono cosa ci possa essere alla fine di questo pozzo apparentemente senza fondo. Non posso fare a meno di ricordare che io, un anno prima, non avevo paura. Certo, mi aveva spiazzato l'idea di saltare nel vuoto, un salto di almeno trenta metri, ma almeno non ho fatto la figura del pisciasotto come Quattro, che era così irrigidito dal terrore che ha saltato per ultimo. Lui sì che aveva paura, ma io no. Eric Coulter non ha paura di nulla. Abbozzo un sorriso, provocato da quel ricordo che adesso sembra così lontano.

Mi volto, facendo attenzione a non perdere l'equilibrio. Una risata mi gorgoglia in gola nel vedere le facce pallide dei ragazzi di fronte a me. La maggior parte di loro, oltre agli iniziati interni -quelli nati fra gli Intrepidi-, sono sempre Eruditi, o Candidi. Immagino che la vita in quelle Fazioni continui ad essere davvero noiosa, tutte quelle regole, tutte quelle restrizioni... E so di cosa parlo. Ricordo che nella mia ex-fazione mi sentivo un pesce fuor d'acqua, come se fossi intrappolato in quei vestiti azzurri e non avessi la possibilità di uscirne. Il giorno della Cerimonia della Scelta, rammento, mi sentivo un Eric nuovo, più libero, finalmente padrone di se stesso. Il ragazzo che ha parlato ora si nasconde dietro una ragazza bassa e magra, che a stento riesce a coprire la sua figura tozza e imponente. Mi soffermo pochi istanti sul volto dell'iniziata e aggrotto la fronte. È l'unica, fra la trentina di iniziati, ad avere uno sguardo fermo, preparato. Subito mi concentro sui suoi vestiti e riconosco subito, dai pantaloni neri e dalla camicia bianca, che appartiene alla Fazione dei Candidi. I capelli mossi le ricadono lunghi sulle spalle, e sembra che il vento sia così intimorito dal suo sguardo da non azzardarsi a smuoverli. Ha la faccia piccola, e i lineamenti del viso troppo morbidi, per uno sguardo così tagliente.

"Io sono Eric, uno dei vostri Capifazione" mi presento, spostando controvoglia lo sguardo da lei "Se volete essere dei veri Intrepidi, questa è l'entrata. E se non avete il coraggio di saltare... Be', allora non appartenete a questa Fazione"
"Cosa c'è alla fine?" chiede un ragazzo alto dalla pelle scura, un Erudito, "Tipo... Qualcuno è pronto a prenderci o ci schianteremo?"
"Forse. O forse no" sfioro l'iniziata Candida con lo sguardo, è rimasta impassibile "In ogni caso, qualcuno deve saltare per primo. Chi sarà il coraggioso?"

Un silenzio di tomba cala fra gli iniziati, perfino quelli interni ammutoliscono. Tutto il chiacchericcio incessante di pochi secondi fa si è annullato, ora c'è chi guarda a terra imbarazzato, e chi studia le facce degli altri aspettandosi una reazione. Non c'è da sorprendersi, nessuno è così stupido da offrirsi volontario e saltellare allegramente fino al cornicione; anzi, forse è la tensione a precedere il salto che rende il mio lavoro da Capofazione così interessante e appagante. Quando io ero fra gli iniziati, e un altro Capofazione era al mio posto sul cornicione, io ero uno dei pochi a guardare dritto davanti a me. Non mi interessavano le facce degli altri, io studiavo la situazione e forse mi sarei proposto, se quel pagliaccio di Zeke non si fosse staccato dalla folla per mettersi in mostra e saltare per primo -poi, com'era giusto che fosse, la sua entrata trionfale è stata rovinata da una patetica caduta dovuta a una mancanza di equilibrio-. Il ragazzo di colore Erudito è uno di quelli che guarda a terra, mentre il primo a parlare è ancora nascosto dietro la piccola Candida. Sposto lo sguardo sugli iniziati interni. Hanno quasi tutti piercing, i capelli dei colori più strambi, i vestiti neri e quasi minacciosi, ma ora il loro comportamento spavaldo e i loro sorrisi sfacciati sono spariti, lavati via dalla paura. Mi giro a sinistra, e guardo dall'alto gli altri Capifazione che mi fissano divertiti, so a cosa stanno pensando. Sono patetici. Ma non mi sento di dare loro ragione. Sarebbe patetico se qualcuno, come Ezekiel, facesse di tutto per mettersi in mostra e sbandierare un coraggio che non hanno. La loro sarebbe determinazione passeggera. Il coraggio e la determinazione sono due cose completamente diverse.

"Vado io" una voce profonda, ma allo stesso tempo delicata, si fa spazio nella calca. Vedo l'espressione dei leader mutare quando la piccola Candida si stacca dalla folla come un uccello che lascia il nido. Ha le gambe corte, ma il passo sicuro di chi sa cosa lo aspetta. Solo ora la chioma bruna si muove, con un movimento simile alle onde del mare. Qualcuno fa dei commenti, mentre gli iniziati interni ridacchiano e la fissano di sottecchi. La guardo. Sembra così difficile da smuovere che subito mi ritrovo a chiedermi cosa diavolo ci possa essere nel suo scenario della paura, cos'è che può mai terrorizzare la Prima a Saltare? Con un salto scendo dal cornicione e, con un gesto teatrale, mi sposto per farle spazio. Ora che è abbastanza vicina da sentire il suo odore, mi accorgo che ha un profumo pungente, che non sono sicuro mi piaccia. Quando passa, i suoi occhi si posano sui miei, sfiorandomi come le ali di una falena. Ha gli occhi grandi, che però non riescono a contenere tutte le sfumature di marrone delle sue iridi. Potrebbe anche sembrare minacciosa, se fosse più alta. Non può superare il metro e sessanta. Ma allora come fa a mettere così in soggezione solo con lo sguardo?

I Candidi non sono particolarmente temerari, infatti la maggior parte di loro non supera l'iniziazione, e finisce per essere un Escluso. Lei mi incuriosisce, non solo perchè è una trasfazione, ma perchè la sua voce si è erta senza esitazione da una folla silenziosa. Ora che è sul cornicione, ha lo sguardo meno fermo, ma non meno sicuro. È determinata, ma ha il coraggio di saltare nel vuoto più totale? 
Sicuramente non ha paura del buio, penso, altrimenti non si fionderebbe in una voragine scura come questa.
Mi volto, fingendo indifferenza, per guardare il ragazzo grande e grosso che fino a poco prima si nascondeva dietro di lei, anch'egli un Candido. Non riesco a non dargli torto, la sola postura dell'iniziata trasmette coraggio e fermezza. Mi chiedo come i due possano essere amici, ammesso che una ragazza come lei abbia degli amici. I Candidi non hanno la fama di essere persone socievoli. La Candida guarda giù, e mi sembra di scorgere uno spasmo nella sua mascella serrata. Ha paura? No, è solo intimorita.

"Occhio a non scompigliarti i capelli, principessa!" urla un ragazzo alto ma snello, un Intrepido dai capelli biondi e una miriade di piercing all'orecchio sinistro, che provoca l'ilarità di tutti, specialmente fra gli iniziati interni. Attraversato da un insano spirito protettivo nei confronti della ragazza, mi preparo a rispondergli, ma un rumore sordo alle mie spalle mi fa voltare di scatto. È già saltata?, mi chiedo in preda alla sopresa. No, l'iniziata è ancora lì, e il rumore che ho sentito poco prima era quello delle sue scarpe sul cornicione, quando si era girata per guardare in faccia l'Intrepido. Il suo volto ora è completamente diverso, le sue sopracciglia sottili sono inarcate all'insù e le sue labbra -prima serrate in un'espressione severa- sono schiuse in un sorriso di scherno. Posso avvertire la sicurezza che le corre delle vene solo dal suo sguardo, ora fisso sull'iniziato che l'ha derisa.

"Mi dispiace" dice lei, la voce ferma che tradisce un certo divertimento "Non mi ero resa conto che volessi saltare tu per primo!"

Trattengo una risata. Non potrebbe essere che una Candida, con una lingua così tagliente. Gli inziati ridono e quelli interni si piegano e battono le mani, dando pacche sulle spalle all'Intrepido vittima della frecciatina, che ora ha la faccia completamente rossa e lo sguardo in fiamme. La Capofazione accanto a me sibila inspirando l'aria fredda, alludendo al sarcasmo della ragazza, pungente come il suo profumo. Una Pacifica -l'unica, a quanto vedo- dalla struttura corpacciuta e dai capelli color rame, la guarda con ammirazione, la bocca semi aperta piegata in un sorriso timido. Per paura di avere un'espressione simile, distolgo lo sguardo dalla Candida e mi concentro sul ragazzo.

"Vuoi saltare tu per primo?" continua imperterrita lei, vedendo che l'Intrepido si era rimpicciolito per la vergogna. Il ragazzo dai riccioli biondi non si muove, le braccia incrociate sul petto e gli occhi verdi fissi sulla piccola Candida, che ora staziona con una posa trionfante sul cornicione dell'edificio. I suoi compagni ridono ancora più rumorosamente all'ennesima provocazione, ed in me nasce la paura per l'incolumita della ragazza dalla battuta sempre pronta. Mi guarda ed io le faccio un cenno con la testa, invitandola a saltare e mettere fine a quella discussione. Mi fa molto strano ammettere che, da qualche parte, cresce in me la stima nei suoi confronti. È piccola, esile, potrebbe benissimo essere presa di mira e, in quel caso, non durerebbe neanche un istante, non in questa Fazione. Ho quasi la certezza, in realtà, che quell'Intrepido si vendicherà non appena ne avrà l'occasione, probabilmente in un incontro corpo a corpo durante l'iniziazione.

Le mie labbra si storcono involontariamente in una smorfia, non voglio che accada. Non perchè mi piaccia lei, ovviamente, ma perchè ho come l'impressione che il suo unico punto forte siano le parole, non la lotta. Me la immagino già, tremolante sul ring, con quei suoi occhi scuri spalancati, pieni di paura, mentre solleva senza convinzione gli avambracci, scimmiottando un'improbabile posizione di difesa. E in un batter d'occhio la vedo a terra in posizione fetale, il viso tumefatto per i troppi colpi e il sangue che le gorgoglia in gola. Poi alzo lo sguardo, e vedo la sua espressione irremovibile, così diversa da quella dei miei pensieri. 
Sento che qualcuno fra gli iniziati sussulta. La piccola Candida si lancia in avanti e l'unico suono che esce dalla sua bocca è un gridolino sommesso che solo io, probabilmente, sento in quanto il più vicino. Dovrei essere spaventato da un gesto così rapido, così deciso, ma rimango immobile, so che sul fondo della voragine ci sarà una rete ad accogliere il corpo della Candida in tutta la sua piccolezza. Ora mi rendo conto, lei ha sia coraggio che determinazione.
E subito la curiosità mi brucia dentro, ardente come le fiamme che simboleggiano la Fazione degli Intrepidi.
Voglio sapere il suo nome, e lo voglio sentir dire da lei, che non ha ancora idea dell'audacia che sprigionerà una volta pronunciato.
Voglio sapere il nome della Prima a Saltare.




Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti! Non so mai cosa scrivere in questo
angolo, quindi sarò breve dicendo che sono
davvero contenta di poter scrivere questa
fanfiction, essendo innamorata della serie e dei libri.
La fanfic è ambientata un anno dopo l'iniziazione di 
Eric e Quattro, un anno prima l'arrivo di Tris.
Il personaggio di Eric mi ha colpito sin da subito,
specialmente nei film, per questo motivo ho deciso
che mi troverei più a mio agio a descrivere questo
Eric come quello interpretato da Jai Courtney nel
franchise.
Vi auguro una buona lettura e spero che siate entusiasti
almeno la metà di quanto lo sono io!
Al prossimo capitolo!

   
 
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