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Autore: catto    02/01/2017    1 recensioni
La storia ha inizio dopo la battaglia di Hogwarts. I ragazzi ricominciano la scuola per affrontare il loro ultimo anno ma qualcosa di oscuro sta nascendo e sta per distruggere la loro tranquillità.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione granger camminava nei corridoi di Hogwarts. La sua casa. La battaglia tra le forze del male e quelle del bene era  già da tempo finita e lei, Harry e ron avevano ricominciato a vivere. Si a vivere perché fino a quel momento si era parlato di sopravvivenza. La guerra aveva portato con sé morte e distruzione cambiando la vita di molteplici individui ma con la morte di lord Voldemort tutto era terminato, sia le sofferenze sia le torture  sia le morti invano di innocenti. Finalmente era tornata la pace. Finalmente qualcuno era riuscito a sconfiggere il signore oscuro e mettere un fermo alla morte. Hermione entrò nella sala grande e molti sguardi e bisbigli la travolsero. Con testa alta si incamminò fino al suo tavolo e si sedette con tranquillità accanto a Harry e di fronte a Ron. –Herm hai fatto gli esercizi di trasfigurazione?- domandò il roscio spaparanzato sulla sedia. Quella annuì e senza fare tante storie gli consegnò una pergamena con la sua elegante scrittura. –oddio ti si ama Herm. - Harry intanto mangiava uova e sorseggiava caffè con fare annoiato. –Allora speranza dei maghi.- iniziò Hermione facendolo ridere per aver usato quel nomignolo che ormai utilizzava  tutto il mondo magico. -hai intenzione di farmi passare un anno tranquillo per una volta?-
 -no non credo proprio.- le rispose sarcastico. –chi abbiamo in prima ora?-
-pozioni.- rispose Ron immerso nella scrittura. Harry fece una faccia che rasentava lo schifo puro. –è con serpeverde? Che palle.- e continuando a maledire quella casa se ne andò seguito da i due.
Scesero nei sotterranei e quando entrarono nell’aula di pozioni insulti, bestemmie e fuoco li travolsero. –Eh già Nott perché tu hai partecipato alla battaglia, si si ma adesso che mi ci fai pensare  stavi dalla parte sbagliata.-
 - ma finiscila con questa storia e tornate a casa dai tuoi genitori babbani.- ringhiò quello colpito in pieno.
 – tu invece dovresti andare dai tuoi direttamente ad azkaban.- urlò qualcuno del gruppo. Nott tirò fuori la bacchetta cercando di colpire ma venne fermato da Harry.
–levati di mezzo.-
 Harry non si mosse di un solo passo. –Che ne dici di levarti tu.- Hermione fronteggiò Nott. I due si guardarono con astio fino a quando il professore non entrò. –Oh cielo,  cosa succede qui?-  domandò Horace Lumacorno con la sua voce melensa. Grifondoro e Serpeverde si guardano ringhiando ma, sbiascicando qualche scusa, ognuno si rimise al suo posto mentre il professore iniziava a parlare della sua amata materia. A lezione inoltrata si sentì la porta sbattere e il principe delle serpi fece la sua comparsa in tutta la sua bellezza. –Signor Malfoy si accomodi- lo invitò il professore per nulla disturbato dal comportamento del giovane e come se nulla fosse accaduto  ricominciò a spiegare.  La lezione finì con qualche ringhio sottomesso ma ne uscirono vivi. –Avete visto com’è entrato il principe- dissero in coro Lavanda e Calì. –oh mio dio ora vi ci mettete anche voi a chiamarlo cosi. Ma finitela.-
-ma Herm è così bello.- continuò Lavanda quasi con la bava alla bocca mentre lo fissava che prendeva le sue cose seguita dall’amica. –Ma per piacere è solo uno stolto ignorante che non è in grado di far nulla.- sbottò la grifoncina. Le due amiche si fissarono con un’occhiata che la diceva lunga. –beh in realtà c’è una cosa che sa fare piuttosto  bene.- sorrisero maliziose. –già infatti  si è solo sbattuto tutta la fauna femminile della scuola sai che bellezza. E voi due che continuate ad andargli dietro come delle oche-  le due la ignorarono continuando a fissare il ragazzo.
All’ora di pranzo Hermione stava seduta al suo tavolo mangiucchiando e giocando con il cibo al contrario di Ron che si abbuffava come al solito. Stava per mandare giù un boccone quando un gufo le planò davanti porgendole la lettera. L’aprì e la lesse.

 “Cara Hermione come stai? Sono tua madre so che ne rimarrai sorpresa ma ti pregherei di ritornare a casa la settimana prima delle vacanze di natale. Io e tuo padre dobbiamo parlarti di una cosa molto importante so che è ingiusto dirtelo adesso e lasciarti a immaginare qualsiasi cosa ma credevo fosse meglio per il tuo piano di studi. Abbiamo già parlato con la tua professoressa che ha acconsentito a farti venire. Ci vediamo presto  baci. Ti vogliamo bene.”

 Lesse e rilesse quella lettera senza però capire cosa volessero i suoi genitori. -Chi è?- domandò Harry e lei gli passò il foglietto. – secondo te è successo qualcosa di grave?- lui fece di no con la testa mentre finiva di leggere il messaggio dei genitori dell’amica. –No non credo. Secondo me vogliono solo passare qualche tempo con te oppure vogliono darti una bella notizia. Ricordati che lo scorso anno te ne sei andata ed hai quasi rischiato di morire.-
 Nonostante le parole di Harry l’avessero calmata un pochino uscì dalla sala grande con un diavolo per capello. Perché la madre non gli aveva detto di cosa volevano parlarle? Che le costava scrivere qualche riga in più. Sbuffando come una teiera senza guardare dove andava inciampò e cadde dalle scale.
–Mezzosangue …- Draco stava sotto di lei e mentre cercava di rialzarsi le aveva messo una mano sui fianchi, era piuttosto forte e grande. Guardandolo più da vicino poté notare il grigio dei suoi occhi e i suoi lineamenti. Beh Lavanda e Calì non avevano tutti i torti era così… -MA CHE CAZZO FAI? LEVATI DI DOSSO.-  lei si scansò subito. –vabbè Malfoy rilassati.- lui la incendiò con lo sguardo. –Ma vuoi guardare dove metti i piedi?!-  ringhiò. –e tu vuoi sviluppare un po’ di riflessi Malfaret! Potevi scansarti.- si mise in piedi spolverandosi la gonna. –sporca mezzosangue.- nell’udire quelle parole si avvicinò come una furia arrivandogli sotto il naso e fronteggiandolo. –smettila di chiamarmi cosi…-
 -Altrimenti?-  Hermione sorrise sadicamente e gli si avvicinò molto lentamente arrivandogli ad un soffio dal viso –Sai perfettamente che posso schiantarti alla velocità della luce, non istigarmi.- si girò prese la sua roba e se ne andò lasciandolo lì.

Harry Potter non ce la faceva più a camminare per la scuola con quel vociferare e bisbigliare alle spalle. Era vero che era sempre stato così ma adesso si esagerava. Era arrivato al limite dell’esasperazione quando una testa bionda gli comparve davanti. –Malfoy.- quello accendendosi una sigaretta gli lanciò una sola occhiata di indifferenza –Potter.- 
-Ti vedo in forma.-  iniziò Harry deciso a sfogarsi con una bella litigata.
–Come sta tuo padre?- chiese sorridendo. Il biondo alzò lo sguardo aspirando e puntando i suoi occhi grigi privi di rabbia su quelli verdi dell’altro.
 –Meglio dei tuoi sicuro.-  il moro si alterò immediatamente e  gli diede una spinta con una potenza disumana e con gli occhi incendiati. –cosa hai detto?-
-Hai sentito benissimo.-
Stavano per darsele di santa ragione quando Hermione si mise tra di loro tirando via il suo amico. –Malfoy non hai niente di meglio da fare oltre che a rompere?- domandò con la sua voce melliflua. –Cos.. ha iniziato lo sfregiato- si difese ma quella non volle sentire storie. Afferrò per un orecchio Potter lanciò un libro a Draco e se ne andò.
Malfoy rimase lì piantato di nuovo in asso da quella maledetta mezzosangue che non faceva altro che cazziarlo con il libro che le aveva appena lanciato tra le mani. Ma che diamine era? Lo aprì e vide il suo libro di trasfigurazione. Se avesse continuato a parlargli in quel modo gliel’avrebbe fatta pagare.  Una risata lo fece voltare. –cos’hai da  ridere Blaise?- chiese acido.
 –beh sai com’è il solo pensiero di vederti sottomesso a Hermione mi fa scompisciare dalle risate.- Malfoy lo guardò e poi scoppiò a ridere come un matto fino a farsi venire le lacrime agli occhi. –Stai scherzando? Non mi metterò mai con quella mezzosangue.- 
Blaise continuò a pensarla diversamente anche quando entrarono nel salone di serpeverde e andarono nelle proprie stanze. Non sapeva il perché ma ultimamente pensava spesso che quei due, che si erano fatti la guerra per anni e anni, prima o poi sarebbero finiti legati insieme incapaci di separarsi.
 Non aveva idea di cosa gli facesse pensare una cosa del genere ma era così ed era sicuro che si sarebbe divertito molto a osservarli.
Draco Malfoy entrò nella sua camera sorridendo ancora per ciò che gli aveva detto Blaise. Come poteva anche solo immaginare che lui si sarebbe infilato nel letto con quella so-tutto-io … anche se forse non sarebbe stato male. Scacciò immediatamente quel pensiero dalla testa concentrandosi per rilassarsi nel modo migliore possibile. Si immerse nella vasca da bagno con una sigaretta in mano e un bicchiere di vino nell’altra.

La mattina seguente a trasfigurazione, visto che la Mcgranitt era in ritardo cosa mai accaduta, le serpi e i grifoni avevano ricominciato a gridarsi addosso. Hermione stava seduta nel suo banco rileggendo i suoi appunti. Harry stava in piedi appoggiato alla scrivania  intento a sbranarsi con una persona in particolare: Nott, sostenuto da Tyger e Goyle. –Ma vaffanculo…- se ne uscì Harry al limite. –Mi avete proprio stancato voi con queste messe in scena. Siete ridicoli… R-I-D-I-C-O--L-I-
 -Ma perché non la finisci tu non fai che guardarci con quella faccia come se fossimo noi lo scarto della società.- Hermione fece finta di nulla ma harry si morse la lingua dalla rabbia. -Caro Nott se la vista del mio viso ti disgusta non vedo quale sia il problema se ti cavo gli occhi … e comunque non redo che siano i mezzosangue qui gli ‘scarti della società’.- disse angelico. –Perché invece non ti tagli la lingua? Tanto parli solo a vanvera.- ricominciarono ad insultarsi ma Nott si fermò quando vide Malfoy entrare. –Ce ne abbiamo messo di tempo eh Malfoy.- disse con astio ma quando il ragazzo puntò il suo sguardo su di lui capì che non era aria. Infatti il principe di serpeverde doveva essersi alzato con il piede sbagliato considerando lo sguardo assassino che aveva. –Dormito bene?- chiese Harry e lui si limitò a fare un bel gesto educato con il dito medio. -La finezza in persona.-
Draco si voltò.  –Hai voglia di litigare sfregiato? Perché se è così io sono pronto ad usarti come antistress.- Harry si mise in piedi –Provaci.- fu la semplice e chiara risposta di Harry Potter e da lì iniziò l’inferno. I due fecero a botte seguiti da Nott , Ron, Seamus e Goyle mentre Tyger era inciampato. Hermione pietrificò gli altri ragazzi di serpeverde e si mise in mezzo ai due che avevano scatenato l’incresciosa rissa con un atteggiamento peggiore di quello della vice preside. –Mi avete stancata voi due…- iniziò ma venne interrotta da un uomo vestito completamente di nero con un naso adunco. Infatti le disse sfiga che proprio in quel momento entrò Piton. –Mia cara grifondoro vedo che ci siamo dati alla pazza gioia con i pietrificus totalus.- disse indicando Nott Tyger e Goyle. L’unica che riuscì a salvarla da un punizione ben peggiore fu la professoressa Mcgranitt comparsa qualche minuto dopo il prof.
Alla fine finì con un furetto nella stanza delle coppe a lucidarle tutte. –è colpa tua.- disse semplicemente indemoniata.
-MIAA!!! STAI SCHERZANDO SPERO.-
 -No non sto scherzando per niente. È colpa tua  mio caro bel  biondino.-
 –Semmai è colpa tua che non fai altro che metterti in mezzo. –
-Ah io mi metterei in mezzo? Magari se tu la finissi di entrare in classe con quella tua aria da ‘vi sto facendo un favore ad essere qui’ le cose non finirebbero così.-
  -Se il tuo amico smettesse di dire cose a vanvera magari ora noi non saremmo qui.-
– non dare la colpa ad Harry, Malfoy. Non ho nessuna intenzione di farmi mettere sotto da te quindi se  vuoi evitare di fare una figura che ti farebbe vergognare anche solo di uscire dal buco da cui sei venuto taci.- l’espressione di Malfoy si intinse di ilarità e il suo sopracciglio si tirò su. –Come se tu ci riuscissi.- Delle mani invisibili lo afferrarono e lo buttarono contro il muro e Hermione sorrise soddisfatta. –Telecinesi.- spiegò ricominciando a pulire una coppa di quidditch. Lui sorridendo si alzò avvicinandosi silenziosamente come un cacciatore che va incontro alla sua preda. –Non mi far arrabbiare mezzosangue.- 
-oh altrimenti che fai?- lo sfidò lei. colse la palla al balzo senza farselo  ripetere due volte. La afferrò per i fianchi sbattendola al muro e bloccandola lì. Si avvicinò con prepotenza arrivando con le labbra a pochi centimetri dalle sue e così si fermò. L’avrebbe piegata, l’avrebbe fatta cadere ai suoi piedi. Sorrise quando il volto di Hermione si tinse leggermente di rosso. –E così ti faccio quest’effetto…- stava già per piegarsi su di lei quando una ginocchiata lo colpì in pieno sullo stomaco. Si sedette per terra. –Cazzo … ma sei matta!- sbraitò. Lei si limitò a fare un sorriso angelico. –La prossima volta che fai una cosa del genere ti scuoio vivo.- si girò e se ne andò con il cuore che batteva fortissimo e le guance più rosse di prima. Era sicura che se gli avesse mostrato quell’espressione non ci sarebbe più stata pace per lei.
Smise di correre nei pressi della fontana e dopo aver ripreso aria decise di andare da Hagrid per aiutarlo con gli snasi scomparsi. Harry e Ron la stavano aspettando là e quando arrivò il rosso stava lanciando sassolini. –Com’è andata?- chiese Harry mentre Ron faceva un espressione vaga. –Con Malfaret? Bene …- rispose evasiva e se Ron non si era accorto dell’espressione dell’amica, Harry l’aveva intesa subito, la conosceva bene. Troppe volte infatti la sua migliore amica gli era comparsa davanti con quelle guance colorite quando gli raccontava di Victor o altri ragazzi che le erano piaciuti. Di solito comunque era lei che quando se la sentiva gli andava a parlare quindi fece finta di nulla e tutti e tre entrarono nella capanna di Hagrid.

Malfoy intanto si era rimesso in piedi coccolandosi lo stomaco colpito. –Ma guarda te quella…- lo aveva lasciato da solo a finire un lavoro che in 20 non avrebbero terminato in una giornata figurarsi se ci riusciva da solo. Così sbattendosene completamente di ciò che avrebbero potuto dire i professori se ne andò.  Entrato nella sua stanza trovò un esemplare di Blaise Zabini sdraiato sul suo letto intento a leggere una rivista. –Ciao Draco.- lo salutò quando quello si fermò ai piedi del letto. –Com’è andata con Hermione?- chiese senza staccare gli occhi dalla rivista. –Chi? La Granger? Mi ha dato una ginocchiata e mi ha lasciato da solo quella maledetta mezzosangue.- un sorriso comparve sul viso dell’amico. –E cosa hai fatto tu per meritarti una ginocchiata dalla bella grifoncina?- Draco iniziò a camminare avanti e indietro. –Bella?-
 Blaisedistolse i suoi occhi dalla rivista per fissarlo. –Beh di certo non puoi dire che è brutta, è una delle ragazze che piace di più in tutta la scuola. È brava, gentile, intelligente.- Draco sorrise malvagio.  –Beh mi sono avvicinato un po’ troppo e posso giurare di averle visto le guance colorirsi.- il suo sorriso si ampliò e Blaise, anche se si era aspettato una cosa del genere, rimase stupito da ciò che il biondo decise di fare.  -… e se gli faccio quest’effetto solo avvicinandomi chissà cosa potrei combinare se le facessi credere che mi interessa.- Blaise sbruffò.
 –Hermione non è stupida sa che sei andato a letto con tutto il sesso femminile di Hogwarts non ci cascherà. Penserà subito che la stai prendendo in giro.- Draco si sedette su una poltrona pensando. –Basterà che io faccia finta di essere serio.- l’amico fece di no con la testa. –e che cazzo Blaise mica è impenetrabile.-
-ti ricordo anche che i suoi due migliori amici ti odiano e tu l’hai sempre trattata male. E se anche accadesse qualcosa verrà a sapere perché le stavi attaccato e …- Draco aspirò la sigaretta che si era appena acceso.
 –E..?-  Blaise si sedette e lo fissò negli occhi. –E potresti innamorarti di lei.-  la risata acida di Draco si propagò per tutta serpeverde. –Io?... Di lei? non accadrà mai Blaise. Se inizierò a tartassarla sarà solo per farle vedere la mia superiorità e la mia capacità evoluta nel portare a letto le ragazze.-
 Sul volto di Blaise comparve un ghigno. –Pensala come ti pare ma tieni bene a mente che potresti rimanere tu con le spalle al muro.- detto questo si alzò e se ne tornò nella sua camera.
Malfoy pensò per  tutta la serata a quello che gli aveva detto l’amico. Ma il fatto che lui si potesse innamorarsi di quella mezzosangue era veramente fuori luogo e impossibile.

Hermione, Harry e Ron stavano tornando al castello quando il sole era ormai calato. Erano completamente sporchi e stanchissimi. Harry e Ron andarono a prendere qualcosa da mangiare mentre Hermione, troppo stanca per fare qualsiasi cosa, si diresse verso i dormitori. Tuttavia rimase intrappolata da un Severus Piton piuttosto arrabbiato. –Ebbene signorina Granger mi deve spiegare che fine ha fatto e il perché le coppe non sono state lucidate.- disse sovrastandola. –mi scusi professore ma…-
-Non voglio sentire scuse. Adesso le pulirai per un’intera settimana e tolgo 30 punti a grifondoro.- stavolta Hermione si incendiò. –Non mi sembra di esser stata l’unica ad andarsene.- disse con voce calma e gentile. Il professore alzò un sopracciglio e affermò che avrebbe parlato anche con il signor Malfoy. L’idea di rimanere sola con quel biondo non le andava a genio ma non sarebbe andata a fondo da sola e non aveva nessuna intenzione di pulire senza alcun aiuto quella stanza enorme stracolma di trofei di ogni tipo. Quindi tanto valeva che affondassero insieme. Se ne tornò nella sua camera e si addormentò non appena appoggiò la testa sul cuscino.
Intanto nella sala grande Malfoy continuava a scrutare il tavolo dei grinfodoro alla ricerca della mezzosangue che presto sarebbe caduta ai suoi piedi, secondo il suo modesto parere. Tuttavia non la vide da nessuna parte e maledicendola per tutta la serata, dopo aver mangiato, se ne andò nella sua camera a dormire.

   
 
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