Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Return_to_Nibelheim    26/05/2009    5 recensioni
Persino la bellezza dei ciliegi sfiorisce rifuggendo una perfezione immutabile.I petali galleggiano sull'acqua come stelle in un cielo senza luna.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Endymion, Serenity
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’angolo di Sansone il Cane in Mutande: Al di là del fatto che la mancanza di una beta le faccia compiere orrori grammaticali meritevoli di sberleffo la nostra non demorde e si corregge quanto può, distrazioni permettendo. Nella vana speranza di essere invogliata a scrivere qualcosa di un po’ più leggero rispetto al solito ammasso di emate l’autrice prende e modifica i generi di SAKURA a sua completa discrezione sostituendo INTROSPETTIVO con COMMEDIA.

 

«Tutto lavoro e niente divertimento rendono Jack pazzo furioso

 

 

 

1.

THE ILLUSION

(L’illusione)

 

 

Il simbolo a forma di spicchio di luna che raffigura l’appartenenza di un individuo alla famiglia reale compare sulla fronte del suddetto erede ad un’età imprecisata e, parrebbe, a seguito di un evento significativo di natura mistico-poetica. Nel mio caso parlerei piuttosto di circostanza imbarazzante. Mentre giocavo a lanciare una palla contro una parete ero stata chiamata a gran voce dalle guardiane che tanto per cambiare mi aveva persa di vista, mi ero distratta e quello che a causa della sua prepotenza avevo soprannominato “lancio proibito” (non tanto per la sua pericolosità quanto per il fatto che mi era vietato colpire forte la palla non essendo questo femminile o principesco, il che mi portava a farlo spesso per ripicca) mi si era schiantato dritto in faccia mandandomi a gambe all’aria. Portata in camera mia avevo rimediato un bernoccolo di dimensioni spropositate e un gelato. Tutto sommato un buon risultato. Bozzo a parte. Dopo quasi una settimana si erano accorti che quell’ammaccatura sulla fronte che non voleva proprio saperne di andar via aveva assunto la forma di uno spicchio di luna crescente di un biancore lattiginoso.

Erano tutti ebbri di contentezza.

A me invece per quanto lavorassi di fantasia continuava a sembrare un bozzo.

 

Nel Palazzo, la gente attorno a me era in preda a un insostenibile stupore festaiolo a seguito del lieto avvenimento. Si diedero anche dei balli. Dal canto mio credo di non aver mai avuto attorno un tale ammasso commosso e raggiante di perfetti estranei, cosa che a tratti non mancava d’irritarmi.– E’ assurdo! Assurdo, ti dico! – gridavo. – E’ come se nemmeno si aspettassero che questo coso dovesse saltar fuori prima o poi! – Mi sbracciavo rabbiosa per sfogare la frustrazione mentre la mamma tratteneva a stento le risate ed era costretta a nascondere signorilmente le labbra dietro il dorso della mano. Mi pareva insensato congratularsi per una cosa che a me sembrava naturale e inevitabile come la crescita dei capelli. L’unico vero cambiamento che avvertii fu un aumento esponenziale di regole e divieti. Ero grande adesso e dovevo comportarmi da adulta e prendermi le responsabilità che il mio ruolo d’erede m’imponeva. Non mi fu più permesso fare niente e ci si assicurava che obbedissi. Mi sentivo circondata, era inquietante. C’erano volte in cui bastava pensare di contravvenire a qualche divieto per essere scoperta e sgridata senza pietà.

Poi venivo indirizzata ad attività più consone.

Cominciai a credere che le guardiane avessero acquisito poteri psichici.

 

Giunsi al limite della sopportazione e la mamma decise di venirmi incontro spontaneamente nel modo strampalato che la contraddistingueva. La prima volta accadde nello studio dove adesso grazie alla mia nuova macchiolina mi toccava trascorrere ore intere. Mentre mi adoperavo faticosamente per nascondere un libro di favole dietro un noiosissimo testo di storia, la regina corse dentro tutta trafelata con una mano premuta al petto e l’aria colpevole di chi s’è appena pentito d’aver mangiato un barattolo intero di marmellata di prugne; si avvicinò a Mercury, la prese da parte e le disse: - Non è che hai visto in giro il Cristallo d’Argento? Mi sa che l’ho perso… – Non credevo che Mercury potesse diventare più pallida di quanto già non fosse ma in quel momento il suo viso assunse tonalità cadaveriche e neanch’io mi sentii tanto salda di nervi. Il libro mi cadde in terra con un tonfo aprendosi su una bella illustrazione di una bimba bionda e un coniglio ma la guardiana non si voltò nemmeno. Corse fuori, probabilmente a chiamare a raccolta le altre per organizzare una strana battuta di caccia. Quando fu scomparsa dalla porta (questione di nanosecondi) la mamma si guardò con un sorriso furbo sulle labbra.

- Questo dovrebbe tenerle impegnate per un po’ – disse. – Sei libera.

- … Mamma, dov’è il Cristallo d’Argento?

- Oh, non so. In giro.

 

A saperlo c’è gente che perderebbe il sonno o sceglierebbe la via dell’emigrazione, ma la mamma tratta spesso e volentieri lo Scettro Lunare alla stregua di un utensile da carpentiere. Ci rompe le noci, tiene il ritmo di un motivetto che le è venuto in mente picchiettandolo sul tavolo o sul bordo della sua sedia. Una volta l’ho visto persino piantato nel terriccio di una serra a far da sostegno a un giacinto rosa pallido. Scelta, si è costretti ad ammettere, dettata da un impeccabile gusto estetico dal momento che il fiore riprendeva quasi esattamente il colore del manico. Non si contano poi le volte in cui l’ha semplicemente dimenticato in giro, senza preoccuparsi nemmeno di mostrare un sollievo fittizio al ritrovamento. - Vedi, Serenity - mi aveva detto una volta. - La magia è soltanto uno strumento al servizio di chi ne fa uso, come può esserlo un martello, una forchetta o la tua bambola. In mano a una persona qualunque persino lo Scettro Lunare è poco più di un bastone. – e poi a mo’ di dimostrazione l’aveva battuto con forza un paio di volte contro il muro per poi sorridere serafica della mia espressione agghiacciata. – Però è comodo che tutti credano il contrario perché evita un sacco di scocciature, quindi non lo diremo a nessuno.

Tra le sue dita lo scettro scomparve in una luce d’argento abbagliante.

- D’accordo. Sarà il nostro segreto.

 

Naturalmente non mancano le basse insinuazioni sulla sottoscritta, e spesso e volentieri non ci si preoccupa nemmeno di bisbigliarle alle mie spalle. E’ nota in tutto il regno la mia forte antipatia per lo studio, così come la mia goffaggine e il mio scarso rispetto per le regole e i divieti, nonché la totale incapacità di nascondere simpatie e antipatie (cosa che non mi renderà una monarca molto diplomatica). L’idea che qualcuno possa pensare di mettere nelle mie mani l’immenso potere del Cristallo d’Argento riempie molti di terrore e c’è chi nutre la cieca convinzione che se la sottoscritta dovesse metterci le mani sopra userebbe il suo potere per trasformare i ragazzi antipatici in unicorni alati e le colonne della sala del trono in bastoncini di zucchero. Idee neanche tanto malvagie, in fondo. Secondo alcuni poi il modo assurdo in cui s’è manifestato su di me quel magico simbolo di regalità è un presagio infausto, il marchio maledetto di una principessa incapace che condurrà Silver Millennium alla rovina. E’ una cosa che mi farebbe riflettere se non fosse per il fatto che mia madre ha annientato tutte le mie ansie in proposito con sintesi invidiabile. - Sciocchezze.

Il fatto è che la mamma non crede in un destino prestabilito.

Sono cresciuta con l’idea che nel bene e nel male non esiste forza che esuli da ciò che è dentro di noi.

 

Non credo sia stato un motivo specifico a spingermi nelle stanze della regina quella sera lontana di tanti anni fa perché non ricordo il mio cuore in preda ai subbugli dell’ansia per via di un incubo e neppure le fitte pulsanti e brucianti di un dolore fisico o una caduta dal letto. Avevo l’età in cui non c’è bisogno di scuse per voler vedere la mamma, e non riuscivo ad addormentarmi. Feci capolino piano piano notando le luci accese e la trovai in piedi alla finestra, in un’aria di contemplazione estatica. Ma lì, ammantata dai tenui bagliori della notte, non fissava il cielo perdendosi in piacevoli fantasticherie lontane ma scrutava in muta ed estatica contemplazione il suo regno. Volgeva un sorriso lieve e incantato al giardino e al suo tripudio di luci che alla sera tingeva la prosperità di Silver Millennium delle mille sfaccettature dell’oro. Con la passione riservata a un amante, l’orgoglio con cui ha assistito ai miei piccoli successi. Gelosa le strattonai la gonna, ma quando si accorse di me mi sorrise con la stessa rapita dolcezza e io mi vergognai e piansi. Mia madre ama il suo regno al punto che sacrificherebbe se stessa allo stesso modo per me e per l’ultimo dei mattoni in strada.

Io no invece, ma per la mamma è del tutto normale.

Quand’era piccola odiava talmente stare qui che da giovane fece richiesta formale di asilo alla Terra.

 

Io non mi sento sola e non sono triste. Perché dovrei?

 

The Illusion - L'illusione
(FINE)

 

 

*

 

Note dell’autrice: Accantonato all’istante ogni tentativo di portare l’idea di Illusione a Elios/Pegasus, visioni e sogni vari. Lasciamo l’ippofilia a Chibiusa. Già la storia che ho in mente non è tra le più originali da raccontare se poi anche i collegamenti tra storia e titolo sono di quelli scontati vado a buttare il pc nel water e tanti ciao. In più c’è il non piccolo particolare del fatto che in originale Elios vive a Elysion e non a Illusion. E infine, last but not least, Elios non c’entra un kuku-più con la Luna e ancor meno c’entra con Silver Millennium! Mi pare di ricordare che nel manga (4° serie mi pare) Serenity abbia il simbolo lunare già da molto piccola. Nel caso, è libertà per esigenze di trama! Mi piace com’è saltata fuori Queen Serenity. Odio questo capitolo, l’ho dovuto riscrivere daccapo 6 volte perché mi faceva addormentare! :O

 

A riguardo della punteggiatura: apprezzo molto che me lo si sia fatto notare al punto che ho cercato di limitare il mio immenso amore per le virgole allo stretto necessario, ma alla fin fine non potrò mai soddisfare tutti perché la punteggiatura a meno di sonori strafalcioni è un qualcosa dettato dalla sensibilità personale e nei libri ho visto usarla in almeno 100 modi diversi, compreso il poco apprezzato punto esclamativo o di domanda subito prima di una virgola (che io adoro). Ma spero di non aver offeso nessuno con questa precisazione o si pensi che non tenga in conto le critiche o le precisazioni che mi vengono fatte. :D

 

Ringrazio e spero che continueranno ad apprezzare la storia fino alla fine (ovunque essa vorrà andare a parare visto che l’autrice di sicuro non ne ha idea): Maryusa (stile particolare e azzeccatissimo al contesto, wow! Grazie mille! *_*), Isa (Immaginare Serenity più simile a Usagi rende anche più divertente il personaggio, vero? Tu puoi capirmi! :D), Semplicementeme (ho già mandato una mail in cui rispondo più nello specifico alla tua lunga e bella recensione e non vorrei ripetermi perché ti risulterei noiosa! Ma non ti preoccupare se non avrai tempo di recensire, mi piacciono le recensioni ma devono essere un piacere e non un dovere. :D), luisina (decisamente lusingata dai complimenti, speriamo rimanga bella fino alla fine! :D Ma la sezione mi sembra ben fornita di belle storie.) ed ellephedre (il dramma dei piccoli errori post pubblicazione con me raggiunge livelli da analfabetismo visto che ho trovato anche dei maschili con l’apostrofo! XD Mi vergogno tanto ma rimuovo il pensiero con leggerezza, un po’ come Usagi.)

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Return_to_Nibelheim