Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Cocol_Sasso_97    03/01/2017    1 recensioni
"Sin dall'antichità vi sono testi che raccontano della vita sentimentale degli dei dell'Antica Grecia e dell'Impero Romano. Le storie passionali e carnali degli dei sono innumerevoli e tanti sono anche i figli nati da loro ma, col tempo, si diede sempre meno importanza agli dei. Con l'imperatore romano Teodosio I, gli dei scomparvero, sostituiti dalla cultura cristiana."
« Scusa tanto ma chi cazzo ti conosce? »
« Vuoi dirmi che non parli mai con gli sconosciuti? Però possiamo rimediare » si chinò verso di lui e gli porse la mano « Piacere, mi chiamo Antonio »
Lovino lo osservò diffidente, poi sbuffando tornò ad osservare il mare « Il piacere è tutto tuo »
[...]
« Allora Lovino, vogliamo andare a scuola? Faremo tardi al tuo primo giorno! »
« Come diamine sai il mio nome?? »
"Sono stati ritrovati tuttavia testi più recenti, risalenti al periodo dopo Teodosio, che ancora narrano degli dei. In particolare, un documento narra di Poseidone, il quale sembrerebbe aver improvvisamente smesso di divertirsi coi mortali…"
« Chi sei tu? »
« Io sono il mare » mormorò lui, lasciando un po' la presa sulle sue spalle e guardandola intensamente « Io sono Poseidone »
Spero di avervi incuriositi :D
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, 2P!Nyotalia, Nyotalia, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo X

Monte Olimpo, fine del XIII secolo

 
Per gli dei quella era una mattina come tutte le altre. Zeus si diresse stancamente verso il suo trono, nonostante da anni quel trono avesse lo stesso significato di una sedia qualunque. Gli esseri umani avevano da tempo smesso di credere nella loro esistenza ma questo non li aveva certo fatti sparire, no. La perdita del loro ruolo nella vita di tutti i giorni del genere umano aveva reso gli dei greci più liberi come lo erano diventati ai tempi gli dei che vivevano nei mari del nord o nelle isole britanniche. Anni prima, Zeus e i suoi sottoposti avevano deciso, spaventati da cosa sarebbe potuto accadere loro, di cambiare nome e presentarsi ad un altro popolo, un popolo che sarà sempre ricordato come una delle più grandi potenze militari, i grandi Romani. Ma anche loro, con la venuta di un nuovo dio, li abbandonarono. Zeus non capì mai il motivo. Forse si erano annoiati di loro oppure onorare un solo dio era meno impegnativo che adorarne decide, tuttavia a loro non fece altro che bene. Erano liberi di fare quello che volevano, senza aver “paura” di ciò che le loro azioni avrebbero potuto portare (un dio non aveva mai paura).
In quel periodo gli dei si divertivano molto a vedere ciò che accadeva tra gli uomini. Molti degli avvenimenti riguardavano il nuovo dio che li aveva sostituiti: guerre che gli uomini chiamavano Crociate per conquistare non grandi territori ma una sola, misera città. Gerusalemme la chiamavano. Ares ogni volta si chiedeva per quale motivo muovere un intero esercito per un bottino così misero. Una città! Ringraziava di non essere più considerato il dio della guerra dagli uomini o una simile disputa sarebbe stata quasi noiosa per lui. Certo, si combatteva, ma non ambiva a conquistare ma a liberare. “Noioso” lo aveva più volte riferito.
Poi vi erano anche le corruzioni tra i sacerdoti del dio, cosa assai scandalosa. E il dio non faceva nulla per punire chi mancava lui di rispetto facendosi corrompere! Gli dei greci erano alquanto confusi riguardo il comportamento del nuovo dio ma non era un loro problema. In fondo, grazie alla venuta di questo nuovo dio, loro avevano potuto liberarsi da ogni responsabilità e potevano vivere tra gli uomini senza essere riconosciuti!
Zeus era tornato da una vita vissuta a sperperare un’eredità di un parente ricco che aveva appositamente scelto. Morì giovane, certo, ucciso dai debitori, ma che gli importava? Per qualche anno aveva vissuto nel lusso, circondato dalle più belle donne! E anche uomini, certo, però in quel periodo era più difficile vivere l’amore con persone dello stesso sesso, sembrava che il nuovo dio non ne fosse contento. Zeus scrollò il capo.
“Vai a capirli, questi uomini, alcune regole del loro dio le rispettano e altre le ignorano, anzi, utilizzano il suo nome per non rispettarle! Uccidere in nome di Dio, è abbastanza ipocrita visto che lui non vuole si uccida…”
A interrompere i suoi pensieri sulla vita che gli esseri umani stavano svolgendo fu Poseidone che, con un sorriso enorme, gli venne incontro. Si fermo davanti al trovo e aprì le braccia per farsi ammirare «Che ne pensi?» chiese facendo un giro su sé stesso.
Zeus lo guardò in quella nuova forma umana che aveva scelto dove i capelli mori erano legati da un sottile ma lungo codino dietro la schiena. Indossava una lunga giacca rossa e una camicia bianca, infilata nei pantaloni di tela nera. Una fascia gli cingeva i fianchi, impedendo ai pantaloni di scivolare e alla camicia di sfuggire dal suo posto. Ai piedi degli orribili, a detta di Zeus, stivali scuri, piegati verso l’esterno in cima. Sotto braccio un capello.
«Saresti?»
«Ho scelto un pirata aragonese, che te ne pare? – ripeté – vengo dal regno che è nato dalle colonne d’Ercole, Francis»
«Zeus, prego. Francis è morto ieri, mi hanno pugnalato un po’ di volte al ventre perché non pagavo i debiti» annuì battendo la mano aperta sul proprio ventre piatto.
«Ahi, fatto male?»
«Ho finto di soffrire» sorrise «Comunque nel complesso sei accettabile»
«Gli piacerò?»
Una voce stridula, graffiante, fastidiosa si intromise «Gli sei piaciuto la prima volta, gli piacerai anche questa, specie se mantieni in forma il tuo bel fondoschiena!»
Poseidone sorrise all’amico che un tempo si occupava dell’Oltretomba. Aveva fatto così tanto per lui. Gli aveva regalato l’anima di Elena ai tempi che ora poteva reincarnarsi ogni volta e come se non bastasse aveva anche convinto il nuovo signore degli Inferi a lasciare libera quell’anima!
«Questa vita scendo con te» annunciò Ade, cingendo le spalle all’amico «Ci siamo quasi no?»
«La madre è appena entrata in travaglio»
«Ah, questa volta vuoi viverti la vita sin dalla nascita?»
Poseidone annuì «Vivrò però in un paese differente, per tenermi occupato mentre aspetto che cresca. Quanto tempo vivrà?»
«Arriverà a 27 anni, 8 mesi e 25 giorni. Morirà nelle navi della Marina mentre sarà trasportato verso le prigioni con altri compagni di ciurma. Un tuo uomo avrà il vaiolo ma non se ne accorgerà nessuno. La nave attraccherà con solo due uomini della Marina sopravvissuti e te, se vorrai» le spiegazioni di Ade erano sempre dettagliatissime, forse perché quella era l’unica anima di cui ancora poteva decidere il destino e si divertiva a trovare le morti più fantasiose.
«Sarò imprigionato anche io eh?»
«So che ti farai imprigionare per non lasciarlo da solo» sorrise maliziosamente, come a sfidarlo a smentire. Poseidone sorrise colpevole, guardando Zeus «Allora ci rivedremo tra qualche anno?»
Zeus sembrò meditare qualche momento «Un pirata eh? Se posso vestirmi meglio di te credo che potrebbe essere una vita decisamente divertente!»
Poseidone rise, avvicinandosi ad una piccola fonte che zampillava al centro della sala del trono «Ci siamo quasi mi amor…» sorrise, osservando nella             l’immagine di una donna il cui volto era straziato dal dolore delle contrazioni…

 

Giappone, II^ metà del XXI secolo
 

«Signora, deve spingere, sta uscendo!»
Le urla della donna si levarono nell’aria, facendo alzare nuovamente il marito fuori in attesa. L’uomo si sentiva completamente inutile e preoccupato, mentre faceva avanti e indietro. Sperava che andasse tutto bene, che il loro trasferimento dalla loro calda penisola italiano al Giappone non avesse procurato problemi al suo primogenito tanto atteso.
Un secondo urlo lo fece sussultare e il silenzio che venne poco dopo fu seguito dal pianto di un bambino.
«Non voleva più uscire!» rise il medico, mostrandolo alla neo mamma, stanca come poche volte in vita sua. Lei sorrise dolcemente «È un maschietto come ci avevano detto?»
«Un maschietto in ottima salute da come urla!»
 

Monte Olimpo, stesso anno, stesso giorno, stesso momento

 
Poseidone sorrise osservò rapito gli occhi ambrati del bambino che veniva lavato dalle infermiere.
Allungò la mano e sfiorò il riflesso del bambino nella sorgente e sussurrò, dolcemente «Ancora qualche anno mi amor, e saremo di nuovo insieme…»
 
 

Fine…?



 


 






Sono passati ben 15 mesi dall'ultimo capitolo che postai su questa fanfiction, lasciando la storia senza il suo finale.
Così oggi, presa dai sensi di colpa mi sono sforzata di riuscire a scrivere il capitolo finalre che era deciso da ormai molto tempo come dovesse essere impostato ma non avevo mai trovato la forza di metterlo per iscritto, anzi, la forza scarseggiava per scrivere qualunque cosa.
Forse è la magia dell'anno nuovo ma ho voluto sfruttare al massimo questa opportunità che il mio cervello mi ha regalato e scrivere il capitolo finale di una storia nata molto tempo fa e che sarebbe dovuta finire 15 mesi fa.
Spero che il capitolo sia di gradimento a chiunque lo stia leggendo.
Se qualcuno ha appena iniziato questa fanfiction per merito di questo ultimo capiolo, grazie per aver dato alla mia sotira una possibilità.
Se qualche vecchio lettore aveva la storia tra le ricordate, seguite o preferie grazie per aver avuto fiducia e non aver eliminato la storia dalla categoria.
Se qualche persona ch mi aveva tra gli autori preferiti ha letto questa storia per la notifica arrivata grazie per non avermi ancora cancellata dal loro profilo.
E se qualche vecchio fan di questa storia stava aspettando il finale e non se lo aspettava grazie per aver aperto quest'ultimo capitolo.
Spero la storia vi abbia fatto sorridere e vi sia piaciuta come ai tempi era piaciuta a me immaginarla.

Un enorme bacio a chiunque sia arrivato a leggere fino a questo punto
Cocol_Sasso_97

   
 
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