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Autore: SweetMelany    05/01/2017    3 recensioni
Questa storia parla di una Kagome e di un Inuyasha nel mondo di tutti i giorni.
Kagome è una studentessa delle medie che sta iniziando a rapportarsi con ciò che l'aspetta non appena frequenterà le superiori. Qui conoscerà Inuyasha in una circostanza alquanto insolita. E i due, tra un litigio e l'altro, cominceranno a provare affetto l'uno per l'altra.
Inuyasha è un ragazzo disastrato. Abbandonato dalla famiglia e dalla donna che amava, non riesce a vedere il suo futuro se non come un enorme buco nero. Ma per fortuna ci penserà Kagome, con la sua vitalità e la sua testardaggine, a far sciogliere l'odio che lo circonda e a fargli ritrovare la voglia di vivere e di essere felice.
Ma purtroppo quando le cose tra i due sembreranno finalmente arrivare a una svolta, ecco ricomparire qualcuno che metterà in dubbio e in pericolo l'affetto di entrambi.
Se volete scoprire chi è questo qualcuno, leggete e scopritelo voi stessi ;)
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Un suono insistente mi perfora le orecchie. Quando alzo la testa, mi rendo conto essere la sveglia che ho puntato sul mio nuovo cellulare.
Non appena lo vedo, la felicità mi invade il petto. È stato il mio regalo per il diploma.
Mamma ha trovato un lavoro, un buon lavoro, e sembra andare alla grande. Non so esattamente di che cosa si occupi, ma vedere il sorriso sul suo volto quando torna a casa è più che sufficiente. E quando ho ricevuto questo, ho avuto la conferma che guadagna anche discretamente.
Lo prendo in mano e spengo la sirena. A quanto pare la sveglia sul telefono funziona meglio di una normale. O forse è solo la frenesia di possedere un cellulare tutto mio a farmi alzare dal letto.
Non appena guardo il display mi ricordo il motivo per cui l’ho puntata, nonostante sia domenica. Oggi devo vedere Eri e Yuka.
Scosto le lenzuola e mi vesto velocemente dopo la doccia.
Scendo a far colazione e saluto il nonno e Sota non appena finisco di abbuffarmi. La mamma è uscita di prima mattina.
Aspetto l’autobus che mi porterà in centro, non mi va di prendere la metro.
Quando salgo, mando alle mie amiche un messaggio per far sapere che sto arrivando.
Ayumi non è potuta venire perché aveva un appuntamento… con il suo ragazzo!
È ancora una novità, dato che è successo neanche una settimana fa, ma siamo tutte entusiaste per lei. Finalmente si è decisa a mettersi con Mamoru e sarei stata più felice se finite le esclamazioni di gioia le mie amiche non si fossero girate a guardarmi per chiedermi: “E tu Kagome, quando pensi di metterti con Hojo?”.
Scendo dall’autobus e guardo l’orologio. Sono in perfetto orario. Ah! Questa mattina non sarò l’ultima. Attraverso tutta tronfia la strada verso il punto di ritrovo, quando l’orgoglio che provo scema, non appena vedo Eri e Yuka già sul posto. Maledizione!
Comunque non sembrano ritenermi in ritardo, il che è già qualcosa. Ci dirigiamo subito verso il centro commerciale. Eri ha bisogno di nuovi trucchi e Yuka di una borsa con la tracolla.
Ci diciamo le nuove, visto che non ci vediamo da una settimana, da quando Ayumi ci ha chiesto di incontrarci per raccontare la notizia. Lo so che è strano, ma quando sei abituato a vedere e parlare con una persona tutti i giorni, come noi, hai sempre fatti nuovi da rivelare.
- Ragazze, ma ci credete che fra meno di un mese saremo delle studentesse del liceo? – chiede incredula Yuka. In effetti no… non mi sento così matura da affermare: sono pronta per questa nuova esperienza. Niente affatto! Anzi vorrei continuare a vivere come ora, libera e senza pensieri, passando le giornate con le amiche o stando a casa a guardare la TV con la mia famiglia. Nessuna preoccupazione e nessuna ansia. Zero stress.
Mentre io ed Eri esterniamo le nostre opinioni riguardo al prossimo futuro, mi chiedo ancora una volta se sarò in grado di trascorrere tra anni senza il loro aiuto e la loro compagnia.
Sì, ho scoperto che non sarò in classe con nessuna di loro. E nemmeno Ayumi. Le fortunate in questo frangente sono Eri e Yuka.
È vero, sono invidiosa, avrei voluto almeno essere in compagnia di Ayumi, ma non ci posso fare niente. E la disperazione non fa che invadere i miei pensieri da quando l’ho saputo, minando anche la breve libertà che mi rimane, prima dell’inizio della scuola.
- Buongiorno, Higuarashi! -.
Sentendomi chiamare mi volto, già consapevole a chi appartenga quella voce, dato che c’è solo una persona che mi chiama per cognome.
- Hojo! – lo saluto a mia volta.
- Ma che sorpresa! – afferma, avvicinandosi. Le mie amiche si fanno da parte, pensando di farmi un favore lasciandomi un po’ di privacy.
Da quando abbiamo scoperto che Hojo frequenterà un collegio maschile, le altre sembrano aver lasciato perdere gli incoraggiamenti di mettermi con lui.
Spero che quest’incontro non faccia cambiare loro idea.
Ci aggiorniamo sugli ultimi eventi, non entrando troppo nel personale e ci salutiamo come vecchi amici quali siamo.
Quando Eri e Yuka mi si accostano, cominciano a darmi di gomito. E tanti saluti alla speranza che se ne dimenticassero.
- Questo è un segno del destino, Kagome! – afferma Eri.
- Già, non fartelo sfuggire! – subito sostenuta da Yuka.
Io alzo gli occhi al cielo. Ci risiamo.
- Ma quale destino? Il fatto che ci siamo rivisti non vuol dire un bel niente. Non mi ha chiesto di uscire e non lo rivedrò più, fine – affermo.
Mi allontano e cerco di cambiare argomento attirando la loro attenzione su una camicetta smanicata. Ma non funziona come avrei voluto.
- E del bel liceale che mi dici? -.
Be’, almeno abbiamo cambiato argomento.
Anche se non vorrei, la mia attenzione cala precipitosamente su Inuyasha. Non ho più pensato a lui da quando sono rientrata in quella scuola. Spero che non mi succeda tutte le volte che vi metterò piede, perché sennò sono nei guai. Non posso essere ossessionata da una persona che conosco appena. Giusto?
Sospiro. – Nulla. Perché non c’è stato assolutamente niente tra di noi, chiaro? -.
L’ultima volta che ci ho parlato è stato quando mi ha riportato la borsetta, davanti alle mie amiche. Ci sono volute settimane prima che loro smettessero di chiedermi di lui.
Però, l’ho rivisto poco tempo dopo. Avrei voluto fermarlo per ringraziarlo di essere stato così discreto da presentarsi davanti alla mia scuola attirando, non solo l’attenzione delle mie amiche, ma anche quella dei miei compagni di scuola!
Ma quando mi ha guardato, qualcosa mi ha fermato. La sua espressione, forse… o i sentimenti che vedevo inseguirsi nei suoi occhi. Prima delusione, poi rabbia e infine… dolore.
E prima che potessi anche solo dispiacermi per lui o chiedergli spiegazioni, se n’è andato senza degnarmi di un saluto. E dire che ero solo dall’altra parte della strada, avrebbe dovuto riconoscermi. Si è pure fermato, anche se solo per pochi istanti, prima di riprendere la sua camminata.
Scrollando le spalle mi incammino verso il prossimo negozio. Non voglio parlarne oltre, non voglio che le mie amiche si concentrino su qualcuno che non rivedrò mai più. Soprattutto, non voglio pensare ancora a lui.  
   
 
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