Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: STACY    05/01/2017    5 recensioni
Questo fandom mi ha preso tantissimo e dopo aver letto praticamente tutto quello che trovavo su internet ho deciso di dare anche io il mio personale contributo. Adrien e Marinette cominciano a mettere in dubbio la solidità dei loro sentimenti mentre la lotta contro gli akuma continua e diventa sempre più difficile far conciliare le loro doppie identità. Aggiornamento due volte a settimana. Enjoy it!
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chat sorrise soddisfatto mentre il povero professore ritornava alle sue sembianze attuali. C'è l'aveva fatta e tutto da solo. Ora doveva solo catturare l'akuma e portarlo da Ladybug. Qualcosa interruppe la sua concentrazione. Non molto lontano dalla sua classe un pezzo di soffitto era crollato causando un boato e varie urla da parte degli studenti che stavano assistendo allo scontro. 
Il suo cuore prese ad accelerare. Si sentiva inquieto. Aveva lasciato Marinette da sola. 
Da sola in una stanza. 
E non sapeva se il soffitto di quella stanza era ancora integro. 
Certo, c'erano Nino e Alya con lei ma sicuramente non avrebbero potuto fare molto se il soffitto fosse crollato loro in testa. 
Aveva cercato di non pensarci durante il combattimento, di tenere alta la concentrazione e attendere l'arrivo di Ladybug.
Lei poteva rimettere tutto a posto. Non si era mai reso conto di quanti danni all'ambiente e alle persone si creavano durante uno scontro. Lui aveva il potere di distruggere e la distruzione è caos. Non era compito suo tenere l'ordine, non si era mai realmente fermato a riflettere prima di allora su questo. 
Poi però aveva scoperto che Ladybug non sarebbe arrivata, o meglio era lì ma non poteva aiutarlo. 
E tutto era diventato strano, per la prima volta si era ritrovato a pensare come doveva combattere per evitare di aggravare i danni all'edificio,  perché non sapeva quando Ladybug avrebbe potuto ripararli. Si era ritrovato a guardarsi intorno mentre combatteva, per tenere d'occhio la gente nascosta ed assicurarsi che non fosse in pericolo imminente e rimanesse al sicuro. 
Non aveva mai riflettuto su questo perché non era mai stato il suo compito. Probabilmente Ladybug era sempre così seria perché doveva tenere sotto controllo tutte queste cose. 
In più stava combattendo con il cuore pesante perché era preoccupato per Marinette. Nemmeno questo gli era mai capitato, essere così preoccupato per qualcuno. 
Tornó a concentrarsi sulla farfalla nera che stava svolazzando lì vicino. 
Non aveva capito cosa poteva o doveva fare Ladybug ma aveva fiducia in lei. Se aveva detto che poteva purificare l'akuma anche non trasformata allora le credeva. 
Con un balzo rapidissimo afferro al volo la farfalla stringendola tra le mani mentre con apprensione sempre maggiore si rendeva conto che l'edificio scolastico era pieno di crepe e di pezzi pericolanti ovunque. 
Marinette. 
Voleva sapere come stava. 
Aveva l'akuma stretto tra le mani e la stava portando da Ladybug. 
Si avvicinò all'angolo in cui l'aveva lasciata prima, non lo superò ma chiamo la ragazza. 
- Ladybug? - 
- ci sono - 
- ecco ti ho portatori l'akuma come mi hai chiesto - fece allungando la mano con dentro stretta la farfalla. 
Vide Le mani della ragazza uscire fuori dall'angolo in cui era nascosta. Non indossava più i guanti di lattice. Erano delle semplici mani femminili, minute. A chi potevano appartenere ? Non poteva riconoscere qualcuno semplicemente guardando le mani. Per un momento gli ritornó addosso la curiosità. Bastava sporgersi leggermente e avrebbe saputo, avrebbe capito ... 
Sentì un altro rumore, segno che qualcos'altro era crollato. 
Marinette. 
Non avrebbe fatto di nuovo lo stesso errore. 
- Ladybug io vado a controllare la situazione e a verificare che nessuno sia in pericolo, tu ce la fai ? - 
- certamente, fidati di me Chat e vai a fare il tuo dovere - disse con voce sicura la ragazza dall'altra parte. 
Riguardo quelle mani che con certezza si strinsero attorno alla farfalla. Le sarebbe successo qualcosa se avesse afferrato l'akuma senza la protezione della tuta ? Quel pensiero lo indusse ad esitare per un momento ma la stretta salda della ragazza gli infuse coraggio. 
Lei era Ladybug dopotutto, se la sarebbe cavata. Lui doveva pensare a chi non poteva cavarsela da solo. Doveva andare da Marinette. 
- Buona fortuna mylady, fai in fretta abbiamo tutti bisogno di te - disse lasciando definitivamente la farfalla nelle mani della ragazza e allontanandosi verso l'aula dove aveva lasciato i suoi amici. 
Marinette intanto stringeva la farfalla tra le sue mani. Era calda e tentava di scappare, ma lei la stringeva forte. Sentiva un leggero formicolio propagarsi nel punto in cui le ali toccavano la sua pelle. 
Era strano. Poteva sentire i sentimenti negativi provenire da quella minuscola creatura, poteva quasi condividerli. 
Rabbia, frustrazione, sensazione di ingiustizia, nessuno mi capisce, tutti mi odiano. Li odierò anche io, posso anche odiare, lo devono capire, se ne accorgeranno , se ne pentiranno, non devono assolutamente sottovalutare ... 
- Marinette ti prego concentrati, non farti sopraffare! - fece Tikki con voce allarmata. 
Marinette scosse la testa vigorosamente. 
Quei pensieri avevano assalito la sua mente come un fiume, l'avevano travolta. 
Ma lei si era concentrata, lei sapeva per cosa stava lottando ed era più forte. 
La voglia di proteggere gli altri, la fiducia, l'amicizia, tutto questo era più importante di un torto subito. Non si poteva cedere alla rabbia, non si doveva usare gli altri come sfogo per le proprie frustrazioni. Non solo non era giusto ma era dannoso per se stessi. Dopo la rabbia non rimaneva nulla se non il senso di vuoto e disperazione. Bisognava reagire bisognava costruire, e usare le brutte esperienze come punto di partenza. 
Marinette infuse tutte le sue emozioni e i suoi pensieri indirizzandoli nella sue mani. Si concentrò come se stesse convincendo l'akuma o se stessa che era quello il modo giusto di reagire. E ci credeva davvero. 
La farfalla reagì alle sue emozioni e cominciò a purificarsi. 
Lentamente, molto più lentamente di quanto fosse abituata, vide le piccole ali della creatura diventare di un bianco lucente. Quel cambiamento le indusse un'altra scarica di adrenalina e le diede ancora più forza. 
Sentiva l'energia provenire da lei e ben presto l'akuma era completamente bianco e lucente. 
- adesso non farai più danni piccola farfallina , puoi andare , ciao ciao - disse soddisfatta mente un sorriso si formava sul suo volto. 
Tikki la guardava ricolma d'orgoglio. 
- sei stata grande Marinette, sono veramente fiera di te - fece quasi con le lacrime agli occhi. 
Marinette la guardò sorridente mentre pian piano si stava spogliando del suo travestimento di fortuna. 
Per la prima volta dopo quasi una settimana si sentiva così vicina e in sintonia  con Tikki  e voleva abbracciarla. Tolto sciarpa e camice fece per alzarsi in piedi pronta ad entrare in azione. 
- avanti Marinette adesso recupera gli orecchini e andiamo a sistemare la situazione prima che qui crollo tutto - 
La ragazza era pronta a rispondere ma quando provó a farlo capì subito che c'era qualcosa che non andava. 
Aveva provato a stracciarsi dal muro e ad iniziare a correre ma le gambe non avevano obbedito ai suoi comandi, anzi per qualche motivo ignoto si stavano rifiutando di sostenere il peso del suo corpo. 
Cadde rovinosamente di ginocchia per terra e dovette aiutarsi con le mani per non sbattere anche la faccia sul pavimento. 
Fu lì che notò la seconda cosa che non andava. 
Un dolore lancinante e insopportabile si stava pian piano propagando dai palmi delle sue mani e stava risalendo tutte le braccia fino a ficcarsi dritto nel cervello. 
Staccó le mani dal pavimento quasi scottata e poggió la schiena al muro per trovare un supporto che il suo corpo non le dava. 
Fissò i suoi palmi inorridita. Sembravano ustionati e coperti di bolle. Si chiedeva come mai non stessero sanguinando. 
Cercó di inviare  un altro comando di movimento al suo corpo ma quello non reagiva. Si sentiva completamente senza energia. 
Una volta aveva provato una sensazione del genere dopo aver bevuto una bevanda energetica super concentrata. 
Aveva provato una sensazione di euforia e si era sentita invincibile per un paio d'ore, ma subito dopo si era trasformata in uno zombie con energia prosciugata . Ecco la sensazione era simile solo amplificata di cento volte. 
Il problema principale era che la sua mente era lucidissima ma il suo corpo non rispondeva agli stimoli. 
Il dolore alle mani era tutta un'altra storia. 
Guardó Tikki in panico e lei ricambió con uno sguardo preoccupato . 
- Marinette stai bene? - 
La sua non risposta fu per il kwami una risposta più che eloquente. 
Si avvicinò per studiare la situazione partendo dalla fonte principale di dolore, le mani. 
Si allontanò un secondo senza dire niente e ritorno praticamente quasi subito con un fazzoletto bagnato che le poso sulle mani. 
Marinette mugugnó provando una sensazione di sollievo unita ad una persistente di fastidio. 
- Tikki,  il mio corpo non risponde, le mani posso capirlo ma non riesco a. ... Muovermi - 
Tikki la fissò triste
 - è, normale Marinette, te l'avevo detto che era pericoloso. Hai consumato energia vitale, sono gli effetti collaterali - 
Marinette la fissò confusa. 
Effetti collaterali, non aveva pensato che potevano essere così devastanti. Non aveva provato quasi niente mentre purificava l'akuma e adesso si ritrovava esausta con le mani inutilizzabili e praticamente incapace di muoversi. 
- rimani qui a riposare, devi recuperare le energie, Chat Noir metterà in salvo gli studenti ma tu adesso non riesci a muoverti quindi non ...- 
Le parole del kwami rosso furono interrotte da un altro crollo improvviso. 
E lì  Marinette capì che non aveva il tempo per riposare o recuperare le energie. Aveva sbagliato e doveva fare di tutto per rimediare. 
Doveva recuperare i suoi orecchini e trasformarsi. 
- niente recupero, dobbiamo fare in fretta aiutami Tikki - 
- Marinette non riesci a muoverti! - 
- devo solo arrivare alla classe giusto ? Poi una volta trasformata staró meglio, avrò la tua energia a disposizione, dico bene ?- 
Tikki annuì. 
- benissimo, allora devi solo aiutarmi a trascinarmi fino all'aula, avanti non perdiamo tempo! - 
E con uno sforzo immane , sostenuta da Tikki, ignorando il dolore alle mani e costringendo le gambe almeno a strisciare per terrra arrivò nella sua aula e recuperó la scatoletta con dentro i suoi orecchini, il suo miracolus. 
Quando finalmente gridó " Tikki trasformami " le sembrava che fosse passato un secolo.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: STACY