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Autore: CourtneyMars    06/01/2017    1 recensioni
[SOSPESA E NON COMPLETA]
Questa fanfiction parte dalla fine della terza stagione, dopo la trasformazione di Elena in vampira.
Chi mi conosce sa che amo introdurre nuovi personaggi a sconvolgere le cose nelle ff. Ed è quello che ho fatto anche qui. Una ragazza arriva a sconvolgere la vita dei vampiri di Mystic Falls, mostrando da subito di non essere una normale umana. Le sue qualità sono assurde e impareggiabili.
Chi sarà? Che cambiamenti porterà? E perchè quelli più colpiti saranno Damon e Klaus?
Avviso: qui Elena sarà solo un personaggio secondario.
Coppie : ElenaxStefan , DamonxNuovoPersonaggio, KlausxNuovoPersonaggio
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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Quando novellamente
Nasce nel cor profondo
Un amoroso affetto,
Languido e stanco insiem con esso in petto
Un desiderio di morir si sente:
Come, non so: ma tale
D’amor vero e possente è il primo effetto. 
(Amore e Morte, G.Leopardi)
***


Era stata Caroline a indire quell'improvvisa riunione , insieme ad Elena.

Erano tutti presenti a casa Salvatore, meno che Judith e Tyler, che con l'avvicinarsi della luna piena, era andato a cercare altri lupi mannari da aiutare.

-Allora, Barbie. Cosa succede?- chiese con il suo solito sguardo cinico Damon.

-Judith dov'è?-

-Dorme.- specificò Stefan -La chiamo?-

-No, questa riunione è per lei.-

-In che senso?- chiese Matt, con sguardo dubbioso.

-Judith va a letto con Klaus.-

Damon sembrò morire per un attimo. Il suo respiro si fermò, notato perfettamente da Elena, che immaginava quella reazione. Il silenzio piombò in quella stanza. Bonnie sembrava nervosa e schiva.

Caroline sembrò notarlo. -Bonnie?-

-Si?-

-Non dici nulla?-

-Che dovrei dire?-

-E' una tua parente! Dì qualcosa!-

Stefan salvò Bonnie da quell'imbarazzo. -Come l'avete saputo?-

-Li abbiamo colti in flagrante ieri sera.-

Damon continuava a tacere e la cosa insospettì anche Stefan, che guardò nella direzione del fratello.

Poi lo sentì finalmente parlare. -Questa stupida riunione era per questo motivo?-

-Stupida riunione?- Car sembrò seccata dal commento.

-Chi di voi due ha avuto questa idea?-

-Io.- rispose nuovamente la bionda.

-E non sarà forse che in fondo a letto con Klaus ci volessi andare tu e la cosa ti disturba?-

Car esitò -Stai dicendo solo stronzate!-

-Balle!- le urlò Damon alzandosi. -Sappiamo tutti che porti ancora il bracciale che Klaus ti ha regalato e non mi risulta tu abbia mai fatto nulla per allontanarlo. Quindi dì le cose per come stanno una volta per tutte, Barbie. Vuoi che Judith venga allontanata da Klaus solo per averlo tutto per te.-

Caroline stava per rispondere ma Stefan si mise in mezzo.

-Basta , Damon.-

Caroline però continuò. -Non parlare di me come se fossi te, Damon.-

Damon indietreggiò fissando la bionda con uno sguardo schifato in volto.

Uscì da lì, afferrando al volo la giacca. Elena gli andò dietro, sotto lo sguardo demoralizzato di Stefan.

-Damon...- disse la vampira raggiungendolo.

-E' colpa mia.- rispose con occhi tristi e carichi di rabbia -Ha sentito la conversazione tra noi due.-

-Non è colpa tua , Damon.-

-Lo è. Non sono stato chiaro coi miei sentimenti , nè verso di te, nè verso di lei. E lei ha visto certezze in Klaus.-

-Klaus è tutto meno che una certezza.-

Damon non rispose a quel commento, ma salì sulla sua auto , con l'intenzione di stare un pò lontano da casa e schiarirsi le idee.

 

Judith scese le scale, sentendo le voci dei suoi amici al piano di sotto.

Quando la videro, le voci si fermarono e tutti guardarono nella sua direzione, soprattutto Caroline che indossava uno sguardo in qualche modo deluso.

Anche gli altri avevano uno sguardo amaro, fisso su di lei come aspettando che parlasse.

-Gliel'hai detto, non è così?-

-Era un segreto?- disse Caroline stizzita.

-Credevo fossi mia amica.-

-E lo sono, ma non stai facendo la cosa giusta.-

Judith rise. -O forse sto facendo ciò che vorresti fare tu, non è così?-

Car si zittì vedendo apparire Klaus dalla porta e lanciandogli uno sguardo assassino.

-Momento sbagliato?- disse con un sorriso.

-No.- rispose Jud -Andiamocene.- Jud prese Klaus per mano trascinandolo via da lì.

 

-Mossa audace, amore.- Klaus la prendeva in giro per il gesto che aveva fatto.

-Non ci torno là dentro a farmi giudicare.-

-Sembra che a Caroline bruci davvero. Non pensavo mi volesse così tanto.- Klaus sorrideva dicendo queste parole, non notando che dicendole aveva fatto arrabbiare ancora di più Jud.

La condusse a casa sua, dove poteva darle vitto e alloggio finchè non si fosse scaricata un pò.  Le fece preparare la colazione dai domestici.

-Sono soggiogati?- chiese lei riferendosi al personale.

-Sono pagati, amore.-

-Ti nutri di loro.- disse sapendo già che era così.

-Sono un vampiro, dimmi dove questo sarebbe strano.-

Judith tacque quando una domestica le portò una classica colazione americana composta da semplici pancake.

-Mangia , sweetheart. Non hai ancora fatto colazione questa mattina.-

Jud si servì, chiaramente affamata, mangiando a sazietà tutto ciò che c'era nel piatto. In quel momento fece la sua comparsa il fratello più galante e onorevole della famiglia Mikaelson.

-Elijiah- disse Klaus alzandosi e attirando anche l'attenzione di Jud.

-Abbiamo un'ospite, sembra. - disse il vampiro con fare galante. -E' un piacere conoscerti, il mio nome è Elijah.- disse con un lieve inchino.

-Judith.-

-E' lei, Elijiah.- li interruppe Klaus.

-La cacciatrice?- chiese il vampiro -La celebre mezza strega che riesce a tenerci testa. Mio fratello è alquanto imprudente sembra, a portare il nemico in casa.-

-Non sono vostra nemica.-

-Non lo è, fratello.- disse Klaus con un sorriso -Ha ucciso un cacciatore.-

Elijah scrutò i visi di entrambi.

-Ti chiedo umilmente perdono, milady. Tendo a essere protettivo con la mia stirpe.-

-Lo capisco.- disse Jud lasciando la sua colazione e alzandosi finalmente.

-Se non ti dispiace , vorrei parlare qualche secondo con mio fratello da solo. Scusaci.- Elijah portò via Klaus chiudendosi con lui nella grossa sala degli ospiti.

-Fratello, mi devi delle spiegazioni.-

-Non c'è nulla da spiegare, Elijah-

-Hai portato qui una cacciatrice che potrebbe ucciderti, hai molto da spiegare.-

Klaus divenne serio e turbato , come se ci fosse qualcosa che non voleva ammettere.

-Chiaro.- disse Elijah come divertito -Te ne sei innamorato.- a quell'affermazione Klaus aggredì il fratello.

-Non insinuare che io sia così debole da innamorarmi.-

Elijah rise.

-Eppure lei è qui, adesso.-

-Mi sto solo divertendo un pò con lei, nient'altro.-

-Oh certo,fratello. Perdonami se ti ho offeso.- Klaus mollò la presa allontanandosi e evitando lo sguardo del fratello, che nel frattempo sorrideva. -Uno sviluppo interessante.- disse ancora Elijah.

Klaus non volle sentire nulla e tornò dalla cacciatrice.

La trovò che parlava al telefono.

-Si Elena, sto bene.- diceva -Scusa se sono andata via così.- Klaus cercò di non farsi notare.

-Mi dispiace di aver aggredito Caroline, ma odio sentirmi giudicata.-

Affinando il suo udito, Klaus riuscì a sentire cosa diceva Elena dall'altro capo del telefono.

-Dove sei adesso?- chiese.

Judith prese un attimo di pausa. -Vuoi davvero saperlo?-

-Sei da Klaus?-

-Andrai a fare la spia anche tu?-

-Io non sono Caroline, Jud.-

-Lo so.-

-Lo ami?- chiese spiazzandola Elena.

-E' buffo dire che non lo so?-

Elena rise. -No, so esattamente come ci si sente.-

-Per Damon , vero?-

-Ho creduto che fossi innamorata di lui per un pò, Jud.-

-I sentimenti per Damon si sono spenti quando ho capito che lui ti ama ancora.-

Klaus sorrise capendo che Jud aveva finalmente lasciato andare il suo rivale. La sentì salutare Elena e poi chiudere la conversazione.

-Elijah se n'è andato.- disse attirando la sua attenzione. Lei lo fissò. -Damon Salvatore come sta?- era evidentemente provocatorio facendo quella domanda.

Judith sorrise. -Non è affar mio.-

La risposta sembrò soddisfare Klaus, che iniziò a spiegarle che in sua assenza poteva rifornirsi da sola.

-Dove vai?-

-Ho delle faccende da sbrigare.-

Judith gli si avvicinò seducente, sfiorandogli il petto con la punta delle dita e provocandogli esitazione nella voce.-Judith...-

-Non dire nulla.- lo fermò lei. -Non rovinare tutto.- l'ibridò dagli occhi di ghiaccio sorrise.

La afferrò per le braccia e la spinse contro il muro, iniziando a baciarle il collo e accarezzarla ovunque. Era rude e selvaggio, ma in una maniera passionale e eccitante per lei.

Di colpo il suo profumo lo fece indietreggiare. Non aveva mangiato quella mattina e la fame iniziava a farsi sentire. Le vene viola intorno ai suoi occhi si fecero marcate .

Judith lo notò, ma invece di scappare via spaventata, si scoprì il collo invitandolo.

Klaus ne fu allarmato e forse preoccupato. -Vai via, Judith.-

-No.- disse lei -Puoi controllarti. Dimostrami che posso fidarmi di te.-

-Tu non sai quello che dici.- le sue vene non accennavano a scomparire, fin quando lei non gli passò la mano sul viso , accarezzandolo e rendendolo magicamente di nuovo umano.

-Vedi? Sei più forte della tua sete.- sorrise lei.

Klaus però era ancora in procinto di cedere. -Devo andare a mangiare qualcosa.- Senza che potesse impedirlo, Jud lo afferrò e gli pose la testa sul suo collo. -Non mi ucciderai.-

Klaus iniziò a trasformarsi, affilando i suoi canini e perdendo il controllo quando sentì nuovamente il suo bellissimo profumo invadergli le narici.

Judith sentì la morsa di Klaus farsi forte sulle sue braccia e successivamente il dolore farsi acuto sul suo collo , quando l'ibrido la morse.

Sentì ogni sorso che Klaus beveva da lei, fin quando non lo sentì staccarsi all'improvviso facendole anche male al distacco. La sua bocca era impregnata di sangue, mentre la sua faccia era un misto di sconcerto e estasi. Lo vide poi mordersi il polso e porgerglielo. -Bevi.-

Sentendo il dolore sul collo capì che lo faceva perchè le sue ferite si cicatrizzassero.

Judith afferrò il suo polso e bevve. Klaus ne fu in qualche modo eccitato, come se quello scambio suggellasse un'intimità ancora più forte di quanto non avessero già fatto la sera prima.

Dopo aver bevuto un grosso sorso, le cicatrici sul collo si rimarginarono.

Klaus si avvicinò al punto in cui l'aveva morsa. Leccò via il sangue in eccesso causandole un brivido. Sentiva che adesso Jud gli apparteneva davvero.

Si sorrisero con fare malizioso, prima che Klaus andasse a pulirsi il sangue dalla bocca per poi uscire e lasciarla da sola.

 

 

  
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