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Autore: Quebello    09/04/2005    5 recensioni
Cloud, Zack, e l'esame finale per entrare nella MILIZIA di prima classe
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cloud non aveva la più pallida idea di chi fosse Aeris, nè del resto se lo chiese: lui non la vide, nemmeno sentì Zack parlare. Era totalmente preso da ciò che aveva davanti.

Davanti a lui c'era... lei... Tifa? No... era lei, ma con molti anni in più... aveva un'aria stanca, i capelli più lunghi, i suoi occhi bronzei così tristi, vestiti scuri, e... delle forme decisamente più accentuate. Non era più una bambina, era una donna. Forse, pensò Cloud... forse se tu fossi così... potrei amarti ancora... ebbe una gran voglia di andare verso di lei, possederla...

"Amore mio... amore mio" biascicava Zack "Mi manchi tanto... finito questo esame... me ne torno a Midgar... voglio fare l'amore con te... facciamolo adesso..." anzichè tenersi la spada in spalla, ora la lasciava strisciare persantemente a terra, pronto a lasciarla cadere; era sul punto di togliersi la corazza di dosso...

"Ragazzi! Ragazzi... siete vivi! Che giornata terribile! State... tutti bene, e noi... non è successo nulla... noi torneremo a raccontarci storie nella mensa... e rideremo... e sogneremo... sì..." farfugliava Koji mentre i cadetti delle altre squadre uscivano dalla nebbia uno ad uno, con espressione amichevole.

Poi, quello che videro fu uguale per tutti: Sephiroth che, con la spada, troncava brutalmente le figure di coloro che erano così felici di rivedere, che poi svanivano come spettri... tornavano ad essere nebbia. Crollarono a terra. Non piansero, ma avrebbero voluto farlo.

"Cloud, cosa... cosa è stato?" si fece coraggio Zack.

"Io... non lo so..."

"L'ho affrontato altre volte. E' Fenrir, un eone che cantando provoca illusioni. Ma i suoi poteri non finiscono qui... in ogni caso, con me non ha mai funzionato" non c'era bisogno che spiegasse perchè... Sephiroth non aveva immagini di persone amate che lo rendessero condizionabile.

"Dove sta?" ringhiò Koji, furibondo. Sembrava davvero al limite. In effetti, lo scherzo era stato un pò pesante.

"Vicino... anche l'invocatore è vicino..."

Cloud non se lo fece dire due volte... cercò la "Velvet"... l'aveva lasciata cadere a terra... la afferrò, e salì di corsa la rampa di scale che partiva dal loro spiazzo.

La sorte ha un'ironia crudele. L'invocatore era nello spiazzo sopra quello dov'erano loro... a quattro passi! E poi... Cloud aveva visto molte collane del Wu Tai, prima di quella... erano collane con enormi sfere di vetro consecutive che ingombravano un pò il collo. L'invocatore aveva qualcosa del genere... ma le perle erano disgiunte tra loro, e fluttuavano intorno al suo collo, splendendo di rosso vivo... dieci, undici... almeno dodici Materia rossi, o chiavi d'invocazione, come diceva Sephiroth. Quel singolo invocatore poteva scatenare l'inferno. Ma, infine...

...il "guerriero invocatore" era la ragazza più bella che si potesse immaginare.

Un angelo non era nulla a confronto... Cloud fu sul punto di inginocchiarsi, per venerarla. Lei non sembrava averlo visto... stava seduta, con un semplice kimono bianco e rosso scuro, a gambe incrociate e occhi chiusi; la sua pelle lattea e i capelli castani che gli arrivavano al collo si tingevano della luce del tramonto... guardandola, non veniva in mente nessuna delle espressioni tradizionali per descrivere la bellezza. Avendola davanti, tutte le parole sembravano vuote. Perchè non apriva gli occhi? Una specie di trance?

"Che... che facciamo? Voglio dire, lo so che è stupido, ma... sembra così indifesa..." Era stupefacente che Zack l'avesse raggiunto per primo, con quello spadone immenso sulla spalla.

"Hai... hai ragio- no, ma stai scherzando? Hai visto cosa ha fatto?" Cloud cercava di darsi un contegno "Uccidiamola subito!" non ne era affatto convinto.

"C'è un altro problema, chi di noi ucciderà quel mostro? Voglio essere io..." Koji sembrava sfinito per la salita, ma il desiderio di uccidere gli dava la carica. Stava sfregando le lame dei gunblade l'una contro l'altra.

A Cloud parve che l'aria intorno all'invocatrice si distorcesse... gli parve di scorgere per un secondo una corazza di metallo blu prodotta dalla ShinRa, come le loro... la lama di un pugnale... poi di nuovo aria... capì.

"Tanaka." disse a voce bassa.

"Come?" Koji lo aveva comunque sentito.

"Mentre noi litigavamo, Nicholai Tanaka ha usato il Materia per occultare la sua presenza ed è scivolato via. E' lì. Sta per tagliare la gola all'invocatrice. Io... lo devo fermare!"

"Certo!" rincarò Koji. Non capiva... Cloud non voleva fermarlo per aggiudicarsi l'esame... ma per... no, era troppo tardi... puntò la canna della "Velvet" nell'aria dietro l'invocatrice. Doveva intimare a Tanaka di fermarsi....

"Fermatevi." ordinò calmo Sephiroth; sembrava che si fosse preso tutto il tempo del mondo per salire le scale. In ogni caso tutti, da Koji a Tanaka, gli obbedirono. Lei... era ancora lì, immobile, come la statua di una dea.

"Che c'è, Sephiroth?" Zack sembrava essersi appena svegliato da un sogno.

"Non avete capito? Lei sta già invocando. Da un pezzo. I suoi eoni sono intorno a noi. Se provate a toccarla vi faranno a pezzi."

"Io... non li vedo." puntualizzò Koji, ormai fremente.

Un urlo squarciò l'aria. Il pugnale di Tanaka roteò ai loro piedi. In un punto del tutto diverso da dove stava Tanaka prima, apparve il suo cadavere dilaniato.

"Sono qui... ma le illusioni di Fenrir li nascondono... uno e lui, l'altro è... Ifrit." illustrò Sephiroth col massimo della calma; di certo la morte di Tanaka non era stato uno shock insuperabile. E dire che era di gran lunga il più capace, secondo lui!

"Nicholai!" Zack strinse forte l'impugnatura della spada. Eppure, ancora non sembrava convinto di volerla colpire...

Diversamente stavano le cose per Koji: iniziò una corsa furibonda verso l'invocatrice. Allora... apparvero.

Fenrir era un lupo bianco magro e allungato; il suo corpo era ornato da fregi color cobalto... Ifrit... sembrava anch'esso un lupo ma, in qualche modo, più umano... il suo corpo terreo e massiccio era lambito dalle fiamme, e sfoggiava enormi corna e artigli.

Ifrit si gettò all'istante su Sephiroth, che superava in stazza di almeno il triplo. Cloud li vide cadere in un istante giù dai Picchi Sacri... non ebbe il tempo di pensare... doveva agire, subito! Puntò la "Velvet" verso l'invocatrice... stava per chiudere gli occhi, non voleva vederla morire... ma fu più veloce a sparare. Fenrir era saltato davanti a lei, e vove aveva poggiato le zampe le mattonelle grezze dello spiazzo si erano sollevate tutte contemporaneamente formando un muro di roccia irregolare ma solido, che proteggeva l'invocatrice... Koji si era allora trovato davanti Fenrir, e...

Gli teneva testa?!?

Ad ogni assalto che Fenrir tentava, Koji roteava le gunblade con maestria, costringendolo a fermarsi a mezz'aria... era facile immaginare che, se lo avesse sfiorato, avrebbe premuto il grilletto infiammando la lama. Ma Cloud non riusciva a mirare se quei due ballavano in quel modo... Zack scattò.

"Tienilo, Koji! Io butto giù il muro!"

"Eh no, Zack, lei è mia!" ma mentre diceva questo, Koji perse la guardia. Fenrir lo usò come trampolino per saltare su Zack, squarciando la corazza di metallo blu. Le spalle e le ginocchia di Koji erano belle che andate... Zack...

Fece un'improvvisazione magnifica! Usò la spada come scudo e, dando un calcio sulla lama appena Fenrir vi era atterrato sopra, lo aveva rovesciato e atterrato... poi, rapidamente... si era fiondato a terra... aveva raccolto il pugnale di Tanaka ed estratto il Materia "prevent", lo aveva caricato nella sua spada ed era... scomparso.

Nei momenti decisivi, Cloud perdeva sempre l'occasione stando troppo a rimuginare. Zack stava certo per uccidere l'invocatrice... lui non voleva che lei morisse... ma se non l'avesse fatto, sarebbero morti tutti... ma allora, Cloud avrebbe fallito l'esame e Zack sarebbe stao promosso... ma se fermava Zack, che ne sarebbe stato di Koji? E poi, Fenrir poteva benissimo attaccare lui anzichè Koji...

Come infatti stava per fare, visto che, come eone, non aveva tutte le indecisioni di Cloud. Cloud rinsavì appena in tempo, e gli puntò la "Velvet" contro... lo aveva davanti, non poteva sbagliare... e allora... il corpo di Fenrir cominciò a sprigionare uno spostamento d'aria che sarebbe presto diventato un tornado... Cloud si ancorò ad una roccia, ma... l'arma? Era volata via? Il vento cessò... certo, ora aveva il tempo di sbranarselo con calma... sarebbe morto senza sparare un colpo.

Mentre Fenrir spiccava il balzo, Koji scostò Cloud con una spallata, prendendo l'attacco al posto suo. Come diavolo si era alzato, con quelle ferite? Aveva trafitto l'eone con entrambe le gunblade e premeva il grilletto a ripetizione, mentre l'avversario lo mordeva... nella lotta, uomo e lupo non sembravano molto diversi.

Non c'era nulla che lui potesse fare... alla fine non serviva a niente. Una specie di botto lo fece voltare.

Sephiroth!

Era vivo, combatteva con Ifrit in una altura lì vicino. Una specie di aura verde e nera lo circondava, come un'energia che defluiva da lui... e gli effetti si vedevano. Una moltitudine di massi gli girava intorno creando un campo difensivo che Ifrit non tentava nemmeno di attraversare... poi... il suo corpo dell'eone divenne come una meteora di fuoco diretta verso l'avversario, che fuse le rocce e... venne bloccata.

Con una mano.

Le fiamme diventarono cristalli di ghiaccio. Sephiroth frantumò a terra quella grossa statua scinitillante. Guardò Cloud, senza emozioni... eppure, era certo che lo stesse accusando. Tutti combattevano, perchè lui non faceva nulla?

A Zack serviva un sacco di tempo per uccidere l'invocatrice... se si muoveva velocemente, tornava visibile e percepibile. Koji sarebbe morto in quel tempo... anche con i nudi pugni, lo avrebbe impedito. Scattò verso Koji e Fenrir avvinghiati, solo per vedere l'eone che svaniva in un mare di gocce di luce. L'invocazione era stata interrotta.

Zack uscì strisciando da dietro al muro di roccia. Piangeva. E poi iniziò a vomitare. Lo aveva fatto davvero, pensò Cloud? Aveva usato quel blocco di ferro per squartare quell'essere incantevole? No... non poteva essere... Corse dietro le rocce... l'aveva fatto. Cloud non resse la vista per più di un secondo.

Anche Koji non era un bello spettacolo. Aveva i minuti contati. Tentò di farfugliare una specie di discorso d'addio ma non ci riuscì, il sangue gli ostruiva la bocca.

Alla fine lui non era davvero servito a nulla. Anzi... aver "rinunciato" ad amare Tifa, aver origliato le parole di Sephiroth ed essersi convinto che niente aveva importanza, e la scelta stessa di arruolarsi... tutto ora gli sembrava un pezzo di un destino già scritto, la cui sola conclusione era che lui era assolutamente privo di valore.

Forse avrebbe dovuto restarsene a casa, a curarsi di sua madre, una donna sola... ma non sarebbe stato capace neanche lì... anzi, perchè usare il condizionale? Non ERA stato capace... sua madre non era forse rimasta da sola?

Ma il suo sconforto culminò quando si ricordò una cosa che Zack aveva detto a pranzo, quello stesso giorno ormai finito...

"Se uno di noi passa, chiederà di avere per supporto tattico gli altri!"

"Ma in quel caso io sarei un miliziano, e voi soldati semplici..." aveva ribattuto Koji, spavaldo.

"Bè... basta che stiamo insieme!" aveva risposto Zack.

Era quello il suo destino? Rivivere l'umiliazione della bocciatura ogni singolo giorno di lavoro, all'ombra di lui che ce l'aveva fatta, e che magari diventava il miglior amico di Sephiroth?

Del resto... meritava di meglio? No.

Luce e calore interruppero i suoi pensieri. Tre alte colonne di fuoco si alzavano nella notte ormai stellata... Sephiroth usava la magia per cremare i corpi. Koji, Nicholai Tanaka e l'invocatrice... di cui Cloud avrebbe voluto almeno sapere il nome...

Senza alcuna emozione nel viso, Sephiroth camminò fino a Zack, ancora riverso su una pozza del suo stesso vomito, piangente.

Come aveva detto Sephiroth, lui aveva dimenticato tutto il resto, e aveva pensato solo ad uccidere e sopravvivere. Ma poi aveva ricordato... il suo passato, chi era e chi avrebbe voluto diventare. Non un massacratore di ragazze. Non un guerriero invasore...

Ma, Cloud ne era certo, sarebbe tornato lo stesso di prima. presto o tardi... lui era forte. O forse, come lui, non sapeva chiedere aiuto.

Sephiroth gli tese la mano, per aiutarlo a rialzarsi. Lui alzò la testa, e guardò Sephiroth. Cloud non sapeva bene se invidiarlo o meno... lui certo non sembrava felice. Però, afferrò la mano.

L'esame era finito.

  
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