Reckless

Prompt di Glass Heart: Yurio/Otabek, Otabek è quella persona che si lancia in strada per salvare un gatto. Non importa se magari è un gatto anziano, persino alla fine della vita, lo fa comunque. 
"Stupido. Avresti potuto morire, Beka!" 
"Ma non è successo." 
"Ma io so che poteva succedere." 
Parole: 358



 

"Otabek, attento!", gridò Yurio, lanciandosi in strada per spingere l'amico lontano dalla traiettoria dell'auto che stava attraversando proprio in quel momento. Yurio sentì i colpi di clacson e la sequela di (meritati) insulti che l'autista li gridò dietro, ma notò anche che Otabek non sembrava affatto turbato per essere quasi stato investito: l'attenzione del ragazzo era tutta assorbita sul gatto che stringeva tra le braccia e che aveva appena salvato. E questo lo fece arrabbiare. 
"Stupido. Cosa ti passa per la testa, si può sapere? Avresti potuto morire!", lo sgridò. 
Otabek sollevò lo sguardo a guardarlo, l'espressione imperturbabile come sempre. "Anche lui, se non mi fossi mosso appena in tempo per salvarlo", replicò. 
"E hai davvero rischiato... per lui?!", domandò incredulo l'altro, indicando il gatto. Ora che aveva modo di guardarlo più da vicino, Yurio constatò che si trattava probabilmente del gatto più spelacchiato ed emaciato del mondo. Persino lui, con il suo immenso amore per i felini, faticava a trovare un pregio in quella bestiola che giustificasse un gesto del genere. 
Otabek reclinò la testa di lato e gli rivolse un'occhiata interrogativa. "Perché ti scaldi tanto? Non è successo nulla". 
"Ma io so che poteva succedere", protestò Yuuri, tirando un calcio ad un sasso. "Perché devi sempre essere così sprovveduto? Non sono mica la tua mammina che deve vegliare su ogni tuo passo! Insomma, sei un adulto! Comportati come tale!" 
Otabek lo lasciò sfogare ancora per qualche minuto ed ascoltò con pazienza; nel frattempo lisciava distrattamente il rado pelo del gatto, il quale sembrava pienamente soddisfatto della sua corrente situazione ed aveva cominciato ad emettere un lieve rumore di fusa. 
"Ti ho fatto preoccupare, lo capisco", disse infine, quando il pattinatore russo si fu placato. "Mi dispiace per questo". 
"Idiota! Non voglio le tue scuse, voglio che ti renda conto della cavolata che hai fatto!" 
"Pensiamo a lui, piuttosto", tagliò corto Otabek. "Dovremo portarlo da un veterinario. Potresti controllare su Google Maps dove si trova l'ambulatorio più vicino?" 
"Non pensare di cambiare argomento in questo modo! Mi hai sentito, Otabek? Otabek!"