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Autore: _MartyK_    07/01/2017    1 recensioni
#markson
Mark Tuan è un hikikomori: da quando aveva sedici anni vive rinchiuso nella sua stanza, non curandosene del mondo esterno e della realtà. E' timido, perennemente imbronciato e un tantino scontroso con chiunque gli rivolga la parola. I suoi genitori hanno provato a farlo convivere con alcune ragazze in affitto, ma purtroppo non ha funzionato, così chiedono l'aiuto di un... ragazzo.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Natale.
Il gran giorno era arrivato.
Jackson gli aveva dato appuntamento per le dieci in punto, ed ora erano le nove e mezza. Mark si svegliò di soprassalto, come se avesse fatto un incubo, e si tirò su a sedere. Si stiracchiò e si alzò, posizionandosi direttamente davanti all'armadio per mettersi qualcosa di decente.
Intanto dal piano di sotto Simone lo stava già sgridando per il ritardo. Sbuffò e roteò gli occhi al cielo, prendendo una felpa verde e i pantaloni della tuta.
Aveva provato a fare domande a Jackson, ma questi gli aveva detto soltanto che c'era in programma una gita in montagna e un pic-nic.


Si vestì velocemente e filò in bagno a prepararsi, per poi scendere di corsa le scale e mangiare qualcosa al volo.

- Mark, prendi qualcos'altro- lo incitò la madre. Il biondo scosse la testa in segno di negazione.
La sua salute ne avrebbe risentito, mangiava poco e in modo irregolare.

- Che ore sono?- biascicò con un pugno di cereali in bocca.

- Tra dieci minuti Jackson arriva-

- Oh che palle!-
A quell'esclamazione Raymond storse il naso, come a ribadirgli di non fare il maleducato.
Mark sventolò una mano davanti agli occhi del padre e salutò tutti con un 'divertitevi, io vado'. Aprì la porta d'ingresso e la richiuse subito dopo.
Simone, sentendo le parole del figlio, stette quasi per piangere.
Da quanto non vedeva Mark così felice?
Era stato un brutto periodo, il suo. Tutti gli adolescenti si ribellano ai propri genitori, escono a qualsiasi ora del giorno e della notte e scorrazzano in piazza al posto di andare a scuola. Mark non era così.
Mark era troppo timido per dire no, troppo chiuso per uscire con degli amici e troppo intelligente per pensare a qualcosa non inerente alla scuola.
E poi è arrivato Jackson e Mark ha aperto gli occhi, per una volta.
Ora sapeva come funziona il mondo, aveva degli amici e si era accorto che i genitori lo amavano più di qualsiasi altra persona.
Questi erano i pensieri di Simone, mentre guardava il figlio allontanarsi dalla sala da pranzo, come se fosse un uccellino un po' troppo cresciuto per rimanere inchiodato al nido.
E Mark era pronto a spiccare il volo. Pronto ad abbandonare il nido per sempre.











* * *














Era in macchina, seduto fra Jackson e Bambam.
Jaebum era al volante e, con sua grande sorpresa, Sun Hi si era unita alla combriccola.
Data la sua sbadataggine, non si era mai accorto che la ragazza frequentava la sua stessa scuola, nè l'aveva vista gironzolare per i corridoi.

- Dove andiamo?- si azzardò a chiedere.

- In un bel posto- cantilenò Jaebum. Bambam giocherellava al cellulare e Sun Hi guardava annoiata dal finestrino dell'auto.

- Wowowoh alzate il volume!- esclamò Jackson all'improvviso. Mark gli lanciò un'occhiata curiosa.

- Che canzone è?-
Era da dieci minuti che stava in macchina ed era l'unico che faceva domande a raffica.
Immediatamente si ricordò di quando aveva implorato Jackson di dire qualcosa e sorrise.
Nel frattempo Bambam levò gli occhi dal cellulare e fissò la radio con un'espressione assorta nei propri pensieri.

- Oddio Jae! Fantastic Baby dei Big Bang!- si ritrovò ad urlare.
Sun Hi voltò il capo verso di lui e gli inviò un'occhiataccia.

- Ho passato una notte di merda e sto cercando di riposare- borbottò.

- Non siamo venuti qui per dormire, JB alzaaa!- Jackson incominciò a tirare deboli calci al sedile del moro, che con uno sbuffo li accontentò.

- Contenti ora? Lasciatemi guidare in pace-
Bambam circondò le spalle di Jackson con un braccio e insieme presero a cantare. Il biondo incitò Mark ad unirsi a loro.

- Geuneun goyaaaa-a-a-a-a-a! Wow, fantastic baby. Dance, ooooh, I wanna dance, dance, dance, da-dance- urlarono in coro.
Jaebum strizzava gli occhi ridendo e Sun Hi rinunciò al suo sonno ristoratore, canticchiando anche lei qualcosa.
Al 'boom shaka laka' Bambam e Jackson persero completamente il controllo, abbassando i finestrini e mettendosi ad urlare come pazzi.
Mark stava ridendo come un matto per le reazioni sconvolte della gente. Provò a fermare il suo ragazzo, ci provò davvero, ma i risultati non furono soddisfacenti.

- Jackson, ci prenderanno per malati di mente- ridacchiò. Il biondo gli lanciò un'occhiata scettica e inclinò la testa di lato. Sembrava un cagnolino.

- E noi che siamo?- domandò con un sorriso diagonale.

Il viaggio proseguì tranquillamente, tra canzoni hip hop, ballad strappalacrime e battute squallide di Bambam.
Arrivati a destinazione, Jaebum scese dalla macchina e aprì la portiera a Sun Hi, da vero gentiluomo.
La rossa se ne uscì con un sarcastico 'ma come sei gentile!', Bambam invece tesseva trame malefiche. Si mise in mezzo a Mark e Jackson e circondò le loro spalle.
Uno sguardo malvagio a dipingergli il volto.

- Fra quei due c'è del tenero- esordì tutto sorridente. Jackson scosse la testa affranto.

- E a me non interessa- rispose prontamente.

- Hey voi, venite a darci una mano con questi!- urlò Jaebum, aprendo il cofano della macchina.
Era stracolmo di roba: cestelli, tovaglie, panini, bibite... c'era davvero di tutto lì.

- Ora capisco perchè l'auto faceva fatica a salire su- s'intromise Mark. Si sistemarono sull'erba e cominciarono a pranzare.

- Questo coso è buonissimo- si complimentò Bambam, indicando il suo panino.

- Chi l'ha fatto?- domandò poi. Jaebum alzò la mano e sorrise. Jackson gli tirò una spallata.

- Non è possibile, rischi sempre di incendiare qualcosa!- obiettò.

- A me piace- Mark scrollò le spalle e tirò un morso al suo panino.

- Possiamo parlare di qualcosa che non riguardi il cibo?- fece Sun Hi esasperata.

- Tira fuori un argomento, bellezza- Bambam le tirò una leggera gomitata.

- Ad esempio... che facciamo dopo?- provò e volse lo sguardo al cielo, pensierosa.

- Oh uffa! Credevo volessi parlare di te e Jae...- Jackson gli impedì di terminare la frase fiondandosi addosso a lui e tappandogli la bocca.
Perchè doveva essere più irritante di un giornalista di gossip?!
Jaebum lanciò un'occhiata interrogativa ai due e Jackson si limitò a sorridere.

- Lo sapete com'è fatto questo nano. Sempre a blaterare sciocchezze...- disse vago.
Il moro assottigliò gli occhi, come a voler scavare all'interno dell'anima di quei due idioti, per poi scrollare le spalle e continuare a gustarsi il suo pranzo.

- E comunque non siete gli unici a stare insieme- biascicò indicando Jackson e Mark.
Sun Hi sgranò gli occhi e gli fece segno di non dire niente, non è che le piacesse tanto essere canzonata da Bambam e sorbirsi i suoi sguardi perversi.
Egli, dal canto suo, fece una smorfia indescrivibile e si coprì la bocca con la mano.

- Ecco bravo. Contieni i tuoi feels da fangirl- ridacchiò Jaebum.

- A parte che esistono i fanboys- lo corresse il più piccolo.

- Perchè, tu sei un ragazzo?-
Bambam gonfiò il petto e si scostò un ciuffo ribelle dagli occhi, sfarfallando le ciglia in un perfettissimo aegyo.

- Fashionista!- esclamò e tutti scoppiarono a ridere.

Verso le tre del pomeriggio i ragazzi si misero sotto un pino a sonnecchiare un po', il sole era alto nel cielo e la temperatura era un tantino alta per fare passeggiate e roba del genere. Jaebum si appisolò con Sun Hi mentre Bambam riprese a smanettare sul cellulare.
Mark si distese sull'erba e intimò a Jackson di affiancarlo.

- Devo... devo fare una cosa- bisbigliò al suo orecchio.
Non si curò dello sguardo perplesso dell'altro, si limitò a lasciargli un bacio sulla guancia e ad allontanarsi dal gruppo.













* * *















Non doveva fare chissà cosa, infondo. Jackson era stato in quella zona almeno un triliardo di volte, e giurò di averci visto un cane gironzolare.
Da quando si rese conto che la scomparsa di Timmy era uno dei motivi per cui Mark aveva preso la drastica decisione di diventare un hikikomori, il pensiero di ritrovare quel cagnolino gli stava attanagliando la mente.
Mise le mani in tasca e si inoltrò nella foresta. Cercava di invocare a bassa voce il nome della bestiola, gli altri stavano dormendo e non voleva rovinare la sorpresa a Mark.
Dannata foresta, era buia quasi quanto di notte. Ad ogni passo sentiva scricchiolii, rami spezzati e il gufare di qualche cicogna.
Poi lo vide. Se ne stava lì, rannicchiato in un angolo a leccarsi una zampa.
Poteva essere un cane qualunque, si disse all'inizio, ma sapeva che apparteneva a Mark perchè aveva il collare.
Si avvicinò con cautela all'animale e sfiorò piano la sua testa, lasciandosi scappare un sorrisetto soddisfatto.
La sua mano si spostò sulla medaglietta ed effettivamente era proprio ciò che stava cercando.
Scompigliò il pelo del cagnolino e lo prese in braccio, ripercorrendo al contrario tutto il tragitto e sperando di non perdersi.


Mark stava ancora dormendo quando si sentì leccare una guancia.
Storse la bocca in una smorfia, perchè Jackson si stava comportando da cane?
Pian piano aprì gli occhi, qualcuno stava torturando le sue povere guance. Mise a fuoco ciò che aveva davanti e quasi si strozzò con la sua stessa saliva.
Che ci faceva lì Timmy?
Incerto, allungò una mano verso di lui e accarezzò il suo dolce musetto, passando per il dorso e infine la coda.

- Buon Natale- sussurrò Jackson al suo orecchio. Gli occhi stavano pizzicando da morire, cercò di ricacciare indietro le lacrime, ma senza successo.
Volse lo sguardo verso il biondo, il labbro inferiore tremolava.

- Come sapevi che era qui?- chiese, non sapendo cos'altro dire.

- Fin dall'inizio mi sono ripromesso di ritrovarlo, volevo farti una sorpresa- Jackson si fece più vicino al ragazzo e sorrise.

- I-io non ne ho fatto uno a te- bofonchiò Mark, asciugandosi il viso.

- Ce l'ho davanti il mio regalo- scrollò le spalle l'altro.

- Eh?-
Jackson si scompigliò i capelli e passò un pollice sulle labbra di Mark.
Inclinò leggermente la testa e annullò le distanze tra i due, posando con delicatezza le sue labbra su quelle del ragazzo.
Mark non se lo fece ripetere due volte e lo tirò a sè, stringendogli le spalle.
Alcuni fiocchi di neve caddero sui loro capelli, Jackson morse il labbro inferiore del compagno e fissò i suoi occhi nocciola.

- Dicono che se si bacia il proprio ragazzo sotto la neve, l'amore durerà per sempre- sussurrò a distanza ravvicinata dalle labbra di Mark.
Il ragazzo parve rifletterci un attimo, per poi sorridere beffardo.

- Pabo, l'hai inventata al momento. Io non l'ho mai sentita- ridacchiò.

- Cercavo di essere romantico- alzò gli occhi al cielo Jackson.

- Un mito giapponese dice che se due amanti commettono un suicidio si reincarneranno come gemelli- Mark si mise l'indice sul mento e sbattè le palpebre un paio di volte.

- Non voglio imitare Romeo e Giulietta-

- Già, hai ragione. Preferisco la neve-
Le loro labbra ritornarono unite in una cosa sola, le loro anime si fusero assieme.
E la neve ghiacciata congelò quell'istante, così che durasse per sempre.

Mark non aveva più paura di vivere.


***
Annyeong popolo! Finalmente ho aggiornato, e con questo la storia si conclude per sempre, lo giuro ahah xD Devo ringraziare davvero tutti per aver letto la storia, il primo capitolo ha superato di parecchio le 600 visualizzazioni e io sono davvero sconcertata, insomma, non mi aspettavo che piacesse così tanto!
Un grazie speciale va a 7jjjjhsrmv, lerychan, shadowlove e Shizuka 2_0 che hanno preferito la storia; a Giadamisaki10 e Yume_no_Hana che l'hanno ricordata; a BlueMew93, GiuliaGiuxi, LovelyMidnight, MagicaAli e nutellina95 che l'hanno seguita. Per ultima, ma non meno importante, jungkookiee16 che l'ha seguita e recensita, sostenendo come al solito tutti i miei scleri mentali. Davvero, io non so cosa dire, a parte grazie :')
Vi saluto e spero abbiate passato delle buone feste. Bacioni!! _MartyK_
   
 
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