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Autore: Kira Eyler    08/01/2017    8 recensioni
[Brevissima One-Shot dedicata a LyliaxMoon]
Ambientata nella prima parte alla festa per la prima Campionessa di Alola, nella seconda alla partenza di Lylia.
"[...]Distolse lo sguardo dalla corvina e lo puntò sui fuochi d’artificio; non aveva più il coraggio di guardarla. Se le avesse detto tutti i suoi sentimenti, era sicura che l’avrebbe abbandonata. Quei sentimenti nascosti dovevano rimanere tali.
Moon, invece, rimase con l’amaro in bocca: avrebbe desiderato sentirle, quelle parole.[...]
Tirò fuori dalla borsa la Poké Ball che conteneva Lunaala, il Pokémon che, per tanto tempo, era stato il compagno di Lylia, ma che lei aveva catturato, e la strinse in una mano, fissandola. La fissò anche quando delle lacrime, le sue lacrime, iniziarono a caderci sopra.[...]"
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Lacrime di Luna

Lylia sorrise felice e osservò il cielo: le scintille dei colorati fuochi d’artificio si mischiavano alle numerose stelle, che quella volta sembravano brillare più del solito. Il cielo di Alola era stupendo, una bellezza rara, specialmente di notte, dove l’unica luce erano quei puntini luminosi; quella volta, illuminato dai fuochi, aveva preso però un altro fascino.
La bionda respirò profondamente, l’aria fresca e pura della notte le invase le narici: da quanto tempo non si sentiva così viva, libera e serena? Serena, già, non doveva più preoccuparsi di nascondere lei e il suo Nebulino. Era una sensazione così bella e così nuova, che le faceva provare anche un senso di agitazione: cosa avrebbe fatto, da quel momento in poi? Sarebbe dovuta restare ad Alola a bearsi ancora di quel cielo?
Moon, al suo fianco, osservava il cielo con un’espressione piena di meraviglia: la stessa espressione che avevano anche tutti gli altri. I suoi occhi castani, sempre carichi di determinazione e sicurezza, fissavano il cielo, i capelli corti e corvini si muovevano quando la leggera brezza li accarezzava: Lylia pensò a quanto fosse fantastica. Moon, la prima Campionessa di Alola, era stata e continuava ad essere fantastica.
Lylia sentiva di aver trovato in lei qualcosa che non aveva mai trovato in nessun altro: un appoggio sempre sicuro e presente. Moon era sempre stata con lei: c’era quando Cosmog era stato attaccato, e l’aveva addirittura salvato; c’era quando Samina aveva perso il controllo; c’era quando erano entrati nel mondo delle Ultracreature. C’era, e non l’aveva mai lasciata sola: che fosse con una parola o un gesto, la Campionessa l’aveva sempre aiutata e appoggiata. Si poteva dire che era stata Moon a farla crescere, a farle decidere di provare a fare qualcosa contro sua madre, ed era lei a capirla al solo sguardo. Lylia avvertiva una strana sensazione ogni volta che parlava di Moon, o con Moon: non sapeva descriverla, ma aveva sempre lo stesso tuffo al cuore. Partiva dal ventre ed arrivava al petto, a volte non la faceva neanche dormire. Desiderava solo stare sempre con lei, non perderla mai di vista; stare con lei era ciò di cui aveva bisogno.
-Moon- la chiamò. Quel nome, dal suono così dolce, era uscito dalla sua bocca da solo.
La corvina si voltò, sorridendole con fare amichevole, e Lylia la fissò a sua volta con lo stesso sorriso. Avrebbe detto tutto ciò che pensava, l’avrebbe ringraziata per ogni cosa che aveva fatto: e ci sarebbe riuscita. L’amica era sempre così determinata, per una volta avrebbe fatto lo stesso.
-Moon, io...- continuò, però la voce le morì in gola all’improvviso.
-... tu?- chiese Moon, spronandola ad andare avanti. Aveva il cuore in gola, le batteva forte; strinse i pugni lungo i fianchi, osservando Lylia con fare quasi speranzoso, continuando a ripetere mentalmente un: “Dillo! Dai, dillo!”.
Cosa voleva, Moon? Cosa voleva che le dicesse? Lylia non sapeva rispondere a queste domande. Eppure, non riuscì ad andare avanti: nessuna delle due riuscì ad andare avanti. Si guardarono negli occhi, specchiandosi l’una nell’altra, attendendo qualcosa tanto diverso quanto simile. La bionda si sentì bloccare dalla solita sensazione e sospirò sconsolata: non ce l’avrebbe fatta.
-No, niente d’importante!- concluse lì il discorso, forzando un sorriso a Moon, che rimase quasi delusa. Anche lei rimase delusa da se stessa: non riusciva a dirle una semplice frase di tre parole: “Credo di amarti”.
Distolse lo sguardo dalla corvina e lo puntò sui fuochi d’artificio; non aveva più il coraggio di guardarla. Se le avesse detto tutti i suoi sentimenti, era sicura che l’avrebbe abbandonata. Quei sentimenti nascosti dovevano rimanere tali.
Moon, invece, rimase con l’amaro in bocca: avrebbe desiderato sentirle, quelle parole.
***
-Lylia ha deciso di partire per Kanto, Moon!- le aveva gridato Hau, agitato come non lo era mai stato.
Per lui quella era una notizia terribile, qualcosa che non sarebbe mai dovuto accadere. La ragazza, invece, pensava che quel viaggio non avrebbe fatto che del bene a Lylia: era un segno che era cresciuta e che, ormai, riusciva a prendere sagge decisioni da sola. Magari, oltre al modo in cui aiutare sua madre, Lylia avrebbe riflettutto su ciò che stava per dirle, arrivando ad avere più sicurezza per non tenersi più dentro quelle parole. Sì, perché Moon voleva che fosse lei a rivelare i suoi sentimenti per prima: quei sentimenti che provavano entrambe.
Si trovavano al molo. Lylia stava salutando tutti i presenti e Moon aveva paura: come avrebbe dovuto comportarsi? Naturalmente, come se non sapesse niente? O avrebbe dovuto fare qualcosa? Era strano come quella sicurezza che la caratterizzava, le mancasse proprio in quel momento.
Moon sorrise d’un tratto, e decise: quella volta si sarebbe fatta guidare dal cuore e dall’istinto. D’altra parte, cos’aveva da perdere? Assolutamente nulla.
Lylia si avvicinò a lei, stringendo con forza le bratelle dello zaino che portava sulle spalle. Le sorrise.
-Starò bene e troverò il modo di aiutare mia madre.- disse, decisa. Moon si stupì della nuova Lylia.
Si stupì, però, per poco. In un attimo l’abbracciò stringendola a sé, sperando di non piangere per la tristezza improvvisa. Quando si staccò da lei, lasciandola piuttosto stupita, le strinse dolcemente le braccia e le baciò dolcemente una guancia, quasi vicino alle labbra rosee. Lylia arrossì lievemente e gli occhi le divennero lucidi all’improvviso; nessuna delle due pensò alle reazioni degli altri.
-Vai.- le sussurrò la corvina all’orecchio, prima di staccarsi definitivamente da quel contatto.
Lylia rimase bloccata per qualche secondo, con gli occhi sgranati e le labbra leggermente separate tra loro. Poi, risvegliandosi da quello stato, annuì con forza, ancor più determinata. Regalò gli ultimi saluti e alla fine salì a bordo del traghetto, continuando ad agitare la mano in segno di saluto quando fu in mare: sarebbe stata forte, sia per lei, sia per Samina.
Gli occhi castani della Campionessa fissarono il traghetto allontanarsi su quello specchio azzurro, accompagnato dal verso di alcuni Wingull e Pelipper e dal dolce suono delle onde del mare. Sospirò, poggiò una mano sulla spalla di Hau per dargli conforto, senza perdere il sorriso: perché doveva restare un’ancora da appoggio, non solo per Lylia.
“Anche se sei libera da ogni brutto pensiero,” pensò Moon, iniziando ad allontanarsi dal gruppo con Hau e il professore “non ti libererai di me.”
Tirò fuori dalla borsa la Poké Ball che conteneva Lunaala, il Pokémon che, per tanto tempo, era stato il compagno di Lylia, ma che lei aveva catturato, e la strinse in una mano, fissandola. La fissò anche quando delle lacrime, le sue lacrime, iniziarono a caderci sopra.
 
 Angolo Autrice:
Salve a tutti! Sono qui con il mio secondo fallimento tentativo su questo fandom (che spero ancora di non rovinare, cosa impossibile con questa shot...). Che dire: le parole mi sono uscite da sole. Assistendo a quella parte del gioco, dove Lylia dice di doverci dire una cosa e poi non lo fa (dannata te, ti faceva male parlare!?), mi è venuta in mente questa storia, una specie di raccolta dei pensieri delle due. Ho un po' modificato il finale, ma okay.
Sono sicura di essere nell'OOC più totale e... basta, Spero vi sia piaciuta almeno un pochino t.t Se trovate errori, segnalateli! ^^ Alla prossima, 
Kira *che si prepara per il rientro a scuola*

 
   
 
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