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Autore: Freez shad    09/01/2017    4 recensioni
Dopo gli avvenimenti di "Una sfida, tre compagni e....", Nick dovrà ora cimentarsi in una nuova sfida: farsi accettare dai genitori di Judy.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bonnie Hopps, Judy Hopps, Nick Wilde, Stu Hopps
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova vita di Nick'
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<< “Potremmo” cosa, di grazia? >> osò infine la volpe, con una certa indifferente curiosità, cercando il finale della frase che Rosy, divenuta apparentemente e improvvisamente assente, aveva spezzato << Perché ti sei interrotta? >>,
<< Oh, niente di importante e comunque non ti preoccupare, te lo farò sapere a tempo debito >>,
<< E quando pensi che arriverà questo tempo? >>,
<< Sono sicura che entro la fine di questa giornata avrai modo di scoprirlo e perciò......ti conviene metterti comodo, rilassarti e attendere! >>,
<< Sai, forse sarà per il tuo adorabile modo di fare o la tua imprevedibilità, ma non riesco a nasconderti che riuscirò a fare questo solo quando sarò il più lontano possibile da qui >> fece ironica la volpe,
<< Non mi vorrai dire che ti spavento, sarebbe alquanto ridicolo per un predatore >> gli rispose nello stesso tono la coniglia,
<< Può darsi, ma sono sicuro che sarebbe la cosa meno ridicola vista da queste parti >>,
<< Probabile, ma sicuramente non tanto quanto una volpe poliziotto >>,
<< O una coniglia che vorrebbe provare a comportarsi da volpe....ovviamente per come le considerate voi >>.
Quel insolito e quasi inspiegabile scontro fatto di battute cariche di un'ironia pungente andò avanti ancora per qualche minuto senza che però una delle due parti in gioco riuscisse a sopraffare l'altro, cosa che lasciò molto interdetto il canide, date le sue molteplici vittorie nel settore, che difficilmente si era ritrovato in un simile punto di stallo.



Alla fine fu solo grazie alla richiesta fattele dalla madre al telefono che la coniglietta decise di abbandonare il gioco per raggiungere la cucina e lasciare, seppur a malincuore, un più che motivato gongolante Nick; questo era almeno quello che credeva in quanto, seppur risollevato da quella specie di vittoria, il suo vulcanico e instancabile cervello si era rimesso in moto per ponderare una qualsiasi idea e salvare le cosiddette “capre e cavoli”......senza mancare di rispetto ai cavoli di cui nutriva un profondo rispetto.
Aveva di fronte a sé un circolo vizioso affatto facile da spezzare, di cui l'imprevedibilità della coniglia fungeva da peso ultimo che avrebbe potuto sbilanciare, a favore o contro, quella delicata situazione; sapeva bene come Rosy, se non fosse stata accontentata in ogni sua possibile perversione, avrebbe potuto rivelare ai genitori la spiacevole faccenda di Melanie e metterlo così in una tale cattiva luce da poter metaforicamente salutare le sue possibilità con Judy, data l'importanza che la loro specie dava alla famiglia.
Viceversa avrebbe mancato di lealtà proprio alla sua partner, nonostante la possibile benedizione del padre, oltre a rimanere invischiato nel putridume di una coscienza sporca e sempre a rischio di nuovi ricatti da parte della coniglia.
Poteva anche contare nella speranza che entrambe le opzioni fossero solo una sua esagerazione e frutta di un'eccessiva immaginazione, che Rosy mantenesse la parola data in quella camera da letto e che tutto avrebbe trovato una fine eguagliabile solo nelle fiabesche favole per bambini.
Tre possibilità a cui la volpe avrebbe dovuto e voluto dedicare almeno un minimo di tempo, anche solo per preparare una possibile soluzione al rischio dell'avverarsi dei suoi timori......se solo ne avesse avuto.




Con un clamoroso, ma al contempo prevedibile, anticipo il furgoncino degli Hopps fece la sua comparsa sul lungo e spoglio rettilineo che caratterizzava la strada principale collegante la fattoria con Bunny Burrow; la sorprendente rapidità con cui il coniglio fece la prima svolta per introdursi nella sua proprietà, attraverso una seconda sterrata stradina privata, susseguita da una ben più spettacolare derapata che si concluse in un parcheggio perfetto, fece comprendere a Nick quanto ancora Stu fosse terribilmente attaccato ai suoi pregiudizi riguardanti l'affidabilità dei componenti della sua specie.
Fortuna che, oltre al non avergli mai dato un'eccessiva importanza, fosse naturalmente portato in certi rari casi ad accontentarsi di piccole soddisfazioni che contribuivano a fargli vedere quel famoso “bicchiere mezzo pieno”; lo spettacolo che gli si stava presentando davanti, oltre a far parte di quella categoria dei più unici che rari, poteva essere considerato un ottimo esempio del concetto in quanto, a dispetto dell'espressione severa che il coniglio gli aveva riservato non appena mise la zampa fuori dal suo mezzo, non capitava certo tutti i giorni di osservare una Bonnie così tremendamente alterata da rimproverare il marito per il suo stile di guida, più consono ad un esperto pilota di rally che ad un padre di famiglia,
<< Stu, stavi cercando di ucciderci? >>,
<< Ma, cara, avevo tutto sotto controllo >>,
<< “Sotto controllo”! E quel bradipo che stavi per investire? >>,
<< Ma te l'ho già detto, non è colpa mia se ci impiegano un'eternità ad.... >>,
<< Va bene, sono d'accordo! Ma non puoi darmi la stessa giustificazione per quel povero cervo che per evitare una collisione tra la sua auto e la nostra, oltre a salvarsi da una sicuro ricovero in ospedale, è finito nel pantano di una palude >> incominciò ad elencare Bonnie,
<< Bé, quello.... >> provò a giustificarsi il coniglio,
<< Oppure per quella disgraziata donnola che niente aveva fatto di male se non attraversare la strada mentre il suo semaforo aveva appena indicato il giallo >>,
<< Ok, ma da come andavo veloce doveva immaginare che fossi di... >>,
<< E del suino in bicicletta che per evitarci è finito contro quella lunga fila di motociclette parcheggiate davanti a quella specie di saloon western, ne vogliamo parlare? Chissà cosa gli avranno fatto, poverino? >>,
<< Andiamo, cara, non siamo certo a quei livelli da queste parti >> cercò timidamente di risollevarla e giustificarsi Stu nonostante ricordasse perfettamente le urla indirizzategli dal maiale una volta rialzatosi, “apparentemente” volgari e pronunciate in maniera lievemente adirata, mentre questi veniva raggiunto dai proprietari delle moto che, osservandoli bene, non promettevano niente di buono.



Poche cose riuscivano ad irritare Bonnie quanto delle insensate giustificazioni, specialmente quando era chiaro ed evidente l'errore commesso; fu solo per salvaguardare la propria salute, oltre e in special modo quella del marito, che la matura coniglia si fece attirare da un invitante profumo e spingere da un'irrefrenabile impulso a cucinare, che considerava un ottimo modo per scaricare i nervi, decidendo così di rincasare e raggiungere Rosy che per questo motivo immaginò di trovare in cucina.
Lasciato solo con Nick, dopo aver recuperato una più decisa compostezza, Stu pensò bene di verificare il suo operato,
<< Allora, Wilde, è andato tutto bene? >>,
<< Certo, i suoi piccoli si sono comportati molto bene. Non avrà pensato il contrario spero? >> gli rispose prontamente la volpe, nascondendo un certo divertimento in quel subdolo modo con cui privatamente lo derideva con la sua ironia,
<< Diciamo che ho avuto i miei dubbi, ma effettivamente sembra che sia tutto a posto >> fece per la prima volta sinceramente soddisfatto il coniglio, cosa di cui Nick considerò alla stregua di un miracolo << E li sono piaciuti? >>,
<< Devo dire molto, ovviamente senza doppi sensi >>,
<< Ovviamente, ma a loro lei è piaciuto? >> chiese stavolta con un modo che lasciava trasparire più cose di quante quella domanda volesse lasciare ad intendere,
<< Bè, direi proprio di sì! >>,
<< Bene, a questo punto non mi serve altro che la conferma >> disse infine il coniglio, rivelando così il suo intento, chiamando a sé uno dei piccoli che stava giocando vicino a loro << Dimmi, Kevin, come è andata stamattina? Vi siete divertiti? >>,
<< Oh sì, papà, mottissimo >> gli rispose chiaramente il coniglietto, nonostante il piccolo difetto di pronuncia causato da alcuni dentini che ancora dovevano fare il loro ingresso nel suo palato,
<< E ti è piaciuto stare con il signor Wilde? >>,
<< Cetto, lo tio Nick è motto divettente. Ha giocato ai notti giochi con noi tutto il tempo e ce ne ha anche insegnati di nuovi >> fece entusiasta il coniglietto, che però ebbe un effetto più nervino sulla volpe,
<< Ma davvero? >> si sorprese il padre,
<< Sì, come il gioco del semaforo , il gioco dell'oca vivente, il poker, il....... >> cominciò ad elencare Kevin senza però accorgersi di non avere più la completa attenzione del padre che, contrariamente a quanto si aspettasse, osservò la volpe con un innovativo sguardo d'approvazione,
<< Wilde, non ho parole! In senso buono naturalmente, non posso che farle i miei complimenti per come ha saputo gestire la cosa, a parte per il discorso del poker di cui la pregherei di non fare mai più >> fece deciso Stu, facendo però ghignare il suo interlocutore << A questo punto le dico..... >>,
<< .....e poi abbiamo aiutato lo tio Nick a ritovare Melanie, lo sai? >> terminò il coniglietto, ingenuamente, senza però accorgersi del danno fatto.







Dopo aver sentito quella frase, lo Stu gioviale e soddisfatto svanì lasciando il posto ad uno più serio e con un'espressione indecifrabile sul volto, facendo gelare il sangue al canide che si ritrovò i peli della coda rizzati all'estremo,
<< Scusa....Kevin, ma hai detto che lo zio Nick aveva perso Melanie? >>,
<< No, papà, è solo che non riusciva a tovalla >> specificò infine il coniglietto, ritornando a giocare, lasciando la volpe in balia di un furibondo Stu,
<< Dunque è così che stanno realmente le cose, aveva perso mia figlia! >>,
<< Bé, non è che ha detto proprio così >>,
<< Già, perché cambia molto col non avere idea di dove si trovasse, vero? >>,
<< Ecco.... >> tentennò Nick prima che una terza persona accorresse in suo aiuto, stupendolo nuovamente, con un'arrogante decisione nel suo tono,
<< In verità è proprio così, papà! >> s'intromise una terza voce,
<< Oh, ciao Rosy, credevo ti trovassi in cucina >>,
<< Infatti era così, almeno finché la mamma non ha deciso di esiliarmi finché non fosse riuscita a calmarsi e a ritrovare un contegno >>.




Nonostante avesse cercato di farlo nella maniera più silenziosa possibile, Nick riuscì perfettamente ad udire il deglutire a vuoto del coniglio, non appena Rosy terminò di parlare; la volpe non poteva esserne a conoscenza, almeno non quanto Stu, di come come un comportamento simile da parte di Bonnie fosse la prima semplice conseguenza al nervoso accumulato e che avrebbe avuto uno sfogo molto più serio quella sera, specialmente verso colui che l'aveva causato,
<< Capisco! Ma tornando a prima, anche tu lo sapevi? Perché non mi hai avvisato e soprattutto, perché non sei intervenuta come d'accordo? >> domandò improvvisamente Stu, evitando di pensare a quello che lo avrebbe atteso una volta solo con la moglie,
<< Se magari mi lasciassi spiegare, dopo tutto ti sarebbe più chiaro >> lo bloccò la coniglietta
<< Mi pare ovvio che Nick non sapesse dove si trovasse in quanto, secondo le regole di quel gioco, uno conta ad occhi chiusi mentre gli altri si nascondono. Se facesse il contrario sarebbe come barare e questo sarebbe una cosa molto diseducativa per loro >> concluse la sua spiegazione Rosy, indicando i coniglietti, in un modo tale da riuscire incredibilmente a persuadere nel suo ragionamento il padre,
<< Va bene, devo ammettere che questa volta mi sono sbagliato! Può capitare a tutti, no? >>,
<< Sì, ma c'è a chi più e a chi meno, oltre a quelli che si approfittano della cosa.... >> fece ammonendolo con ironia prima di ricordargli una faccenda che Stu avrebbe volentieri fatto a meno di ricordare << ....ed è appunto per questo che la
mamma, prima di “cacciarmi”, mi ha pregato di ricordarti quello che gli avevi promesso stamattina >>,
<< Lo so perfettamente, non vi dovete preoccupare >> fece lievemente amareggiato, prima di rivolgersi a Nick << Questa sera, caro Wilde, avrà il mio responso e forse molto di più >>.
   
 
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