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Autore: fedmos92    27/05/2009    2 recensioni
“ Renesmee Carlie Cullen- mi rimproverò una voce dura e amabile allo stesso tempo- stai ancora a poltrire sul letto? Ma non sai che giorno è oggi?!” Borbottai un incomprensibile sì, ero rimbambita dal sonno che mi aveva preso in quell’istante. “ Allora alzati! I regali non si scartano mica da soli!” rise mio zio Jasper.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIARIO DI RENESMEE: UNA GIORNATA AL MARE.

Caro diario,

Oggi ero ancora mezza addormentata, distesa sul letto a pancia in giù, mentre sentivo l’insistente e fastidioso ticchettio della sveglia sul mio comodino e un delicato mormorio, inesistente per un orecchio umano, di dolci voci dietro la porta della mia camera.

D’un tratto la porta di spalancò e qualcuno piombò nella mia stanza.

Saltai per lo spavento - come ho già detto, ero mezza addormentata e un risveglio del genere non è il massimo!

“ Renesmee Carlie Cullen- mi rimproverò una voce dura e amabile allo stesso tempo- stai ancora a poltrire sul letto? Ma non sai che giorno è oggi?!”

Borbottai un incomprensibile sì, ero rimbambita dal sonno che mi aveva preso in quell’istante.

“ Allora alzati! I regali non si scartano mica da soli!” rise mio zio Jasper.

M’illuminai alla parola regali: questa parola aveva , per me , un effetto simile che avrebbe un registratore di cassa colmo per Zio Paperone.

Probabilmente feci una faccia buffissima, perché tutti si misero a ridere- zio Emmett più spassosamente di tutti (come al solito).

“buon compleanno, Nessie!” sorrise Jacob Black, che mi aveva svegliato un attimo prima.

A turno tutta la famiglia venne ad abbracciarmi, prima i miei strepitosi genitori, Bella ed Edward, dopo i miei bellissimi nonni Carlisle ed Esme, poi fu il turno dei mie zii, Emmett, Rose e Jasper e …

Mi accorsi in quel momento che Alice mancava all’appello, ma un attimo dopo sentii chiamare il mio nome e Alice si presentò alla porta con una busta.

“ Hey piccola! Auguri!!!!”-mi cullò calorosamente e mi porse la busta- “immaginavo che ancora non ti fossi vestita, così ti ho portato qualcosa da metterti …”.

Zia era molto premurosa- e poi continuò: “ ora sbrigarti che fra cinque minuti arriveranno Charlie e Sue, poi c’è Seth che ti aspetta in casa …”.

Così dicendo fece uscire tutti dalla porta, tutti tranne uno: Jacob.

In un attimo si sedette sul letto e mi prese il mento.

La sua mano calda era perfetta; mi avvicinò alle sue labbra e mi baciò appassionatamente.

Fu il mio primo bacio e fu stupendo.

Da molto tempo fremevo dalla voglia di quel bacio, lui, però, ripeteva sempre che ero troppo piccola; fui così insistente che alla fine riuscii a fargli promettere che al mio 15° compleanno fisico doveva  darmi ciò che aspettavo.

Si sentiva che anche lui fremeva dalla voglia di quel momento.

Fu meraviglioso, ma alla fine fui costretta a ritornare alla realtà, come aveva detto Alice, avevo poco tempo per prepararmi e raggiungere casa Cullen.

Jacob uscì dalla stanza, per lasciarmi un po’ di privacy per cambiarmi.

Lo devo ammettere: zia Alice ha gusto in fatto di moda!

Mi aveva portato un vestito di Chanel color rosso acceso e un paio di scarpe in tinta col vestito, adatte per una giornata speciale come quella.

Uscii di casa il più in fretta possibile e feci a gara con Jake per vedere chi arrivava prima a casa.

Lo stracciai, ma lui mi prendeva in giro dicendomi che ci aveva fatto apposta: “ in fondo è il tuo compleanno”.

Comunque arrivammo in tempo per sentire il campanello della porta suonare e Carlisle si diresse sulla porta con una disinvoltura estrema.

Alla porta c’erano Charlie, Sue, Seth e Leah; sorrisi non appena entrarono e li salutai cortesemente.

Tutti vennero a farmi gli auguri, perfino Leah -con la quale non avevo mai avuto bei rapporti-; anzi aggiungo pure che sembrava contenta di vedermi!

La sala da pranzo di casa Cullen era tutta mirabilmente addobbata, però Alice non sembrava troppo fiera della sua opera; ripeteva in continuazione che c’erano invitati non a sufficienza- infatti eravamo solo io, Edward e Bella, Alice e Jasper, Emmett e Rose, Carlisle e Esme, Sue, Charlie, Seth e Leah - ma come potevamo invitare altra gente, solo loro conoscevano il mio problema di crescita … problema che finalmente era terminato!!!

Da questo giorno in poi potevo condurre una vita normale- bhè per quanto la mia vita si poetesse considerare normale:, andare a scuola con i miei genitori, conoscere nuova gente, farmi nuovi amici , ecc …

Fu l’ora dei REGALI, la mia preferita!!!

Oltre al vestito che mi aveva comprato Alice per l’occasione, ricevetti anche un computer di un modello ancora non uscito- mi domando ancora come abbiano fatto a comprarlo-, Rosalie mi aveva comprato un Trousse enorme, Jasper una chitarra acustica bellissima dicendo: “ almeno Ed non sarà l’unico della famiglia a maltrattare gli strumenti”.

Mio nonno Charlie decise di regalarmi un libro:’ il gabbiano di Jonathan  Livingston’ di Richard Bach e un bracciale molto carino.

Ci furono altri regali e mio padre si dedicò a suonare qualche pezzo al piano per allietare il tempo a tutti ed io cercai di accompagnarlo con la chitarra, benché fossi ancora alle prime armi.

La festa fu molto bella, ma la parte migliore cominciò il pomeriggio, quando la visione di Alice si oscurò!

Infatti, Jake mi aveva organizzato una bellissima e inaspettata sorpresa.

“ E ora inizia la vera festa!” aveva affermato sorridendomi.

Mi fecero salire in macchina senza dirmi dove andavamo e durante il tragitto vidi Sam, l’alfa dell’altro branco di La Push, in mezzo alla strada.

La macchina si fermò vicino a lui, che prese a parlare con mio padre.

Rapide occhiate, invisibili assensi e poi Sam incrociò il mio sguardo.

Fino a un attimo prima i suoi occhi erano seri, ma, non appena mi videro, s’illuminò e mi disse:

“ Auguri, Nessie! E benvenuta a La Push! Pronta per la tua festa?”

Mi rivolsi a Jacob sbalordita, non ci credevo: aveva convinto Sam di organizzarmi una festa alla riserva?ma come aveva fatto?

Arrivati alla spiaggia scorsi il resto del branco. Tutti andarono da Jacob, felici come se si fosse riunita una vecchia famiglia che non si vedeva da tanto tempo.

Poi notai alcuni che salutarono anche mia madre - probabilmente erano Quil ed Embry.

Poco dopo ci raggiunse anche Charlie, Sue e i due licantropi di casa – il resto della mia famiglia di vampiri non venne , sicuramente per non mettere troppo a rischio la riserva.

Arrivò anche Billy, il padre di Jake.

Il sole non c’era, fortunatamente, così da evitare che la pelle dei mie genitori luccicasse, ma la temperatura era perfetta per fare il bagno.

Dalla spiaggia vedevo Charlie, Billy e Sue chiacchierare, mentre noi altri spendevamo il nostro tempo fra tuffi e schizzi dentro l’oceano.

Si svolgeva tutto a meraviglia, ma a un certo punto mio padre lanciò un’occhiata a mia madre e disse:

“dobbiamo andare, Bella”e rivolgendosi a Jacob “torneremo non appena tramonta il sole”.

Con un gesto fulmineo Jake acconsentì e si voltò per vederli andare via, accogliendo , invece, un gruppo di ragazzi scesi allora da un auto.

I ragazzi ci squadrarono subito.

Certo, vedere un gruppo d’indiani così ben piazzati e con loro una come me, sembrava sicuramente strano.

Uno di loro, però, mi fissava esterrefatto, continuando a sbattere le ciglia come per vedere se stesse sognando; era biondo con i capelli tutti scompigliati e vicino a lui c’era una ragazza con un’aria di ‘ capisco tutto io’.

Il giovane si avvicinò e si presentò: “ ciao! Non ti ho forse visto da qualche parte?”, io negai subito e lui riprese “ sai perché assomigli molto ad una ragazza che conoscevo … Comunque, piacere io sono Mike Newton e lei si chiama Jessica Stanley”

“Io mi chiamo Renesmee e …” in un lampo Jacob m’interruppe continuando lui la presentazione: “ ed è la mia ragazza”.

Il giovane si rabbuiò, fissò per un attimo Jake e capì che sarebbe stato meglio girarci alla larga; infatti, non si avvicinò più anche perché il mio licantropo continuava a lanciargli certe occhiatacce …

Il tramonto arrivò ben presto e, non appena il gruppo di ragazzi se ne andò, ritornarono Bella e Edward; accendemmo un falò ed io rimasi incantata a fissare i colori che la pelle dei miei riflettevano e il branco che giocava con il cibo- avevo sicuramente la stessa espressione di Charlie …

Seth mi riportò alla vita reale chiedendomi: “ Nessie, sicura che non hai voglia di un panino?”.

Guardai disgustata la sua proposta - il sangue animale era sicuramente più buono di quella schifezza umana - ma accettai per non stravolgere troppo mio nonno, Carlisle ed Esme mi avevano spiegato tante volte come bisogna comportarsi davanti agli umani - umani.

Sempre per Charlie, evitammo l’argomento sopranaturale e il discorso degenerò molte volte.

Ammiravo i dolcissimi sguardi che i miei si rivolgevano, sentivo i discorsi di nonno, Sue e Billy, guardavo i licantropi scherzare e percepivo i teneri occhi di Jake superprotettivi fissi su di me; per un attimo il mio desiderio fu rimanere sola con lui, ma cambia subito pensiero sperando che Edward fosse stato troppo assorto da mamma e non mi avesse sentito.

Passarono alcune ore ed io alla fine ero così esausta che non riuscii a trattenere uno sbadiglio.

Non passo inosservato e, ancor prima di mio padre, Jacob disse:

“ per i piccini, è ora di andare a nanna” e mi lanciò un sorriso da trentadue denti.

Odiavo quando mi trattava come una bambina piccola!!!

Ci alzammo in piedi, fingendo di essere arrabbiata con l’indiano, ma qualcuno disse che ero troppo simile a mia madre … non ne capii subito il motivo e, allora, Edward mi spiegò:

“ Bella è un disastro quando si tratta di mentire …” sorrise anche lui.

Salutammo a tutti e ci avviammo in macchina; superato l’angolo mio padre affondò il piede sull’acceleratore e in pochissimo tempo fummo a casa.

Jake mi accompagnò fino al letto, tenendomi in braccio- ero troppo stanca e, in fondo in fondo, volevo essere coccolata un po’ da lui…-.

Distesa sul letto mi diede un bacio, quelli che solo lui mi sa dare, e mi sussurrò:

“ buon compleanno, amore mio!”

Subito dopo sprofondai in un sonno profondo, ma con un sorriso stampato in piena faccia.

 

La tua piccola Nessie <3

 

 

Scrivere non è mai stata la mia passione, io preferisco esprimermi attraverso i disegni, ma era troppo complicato disegnare l’intera storia, così ho dedicato il mio tempo a scrivere questa storia.

Non siate troppo cattivi, in fondo è la mia prima FF …

La storia mi è venuta in mente durante i miei viaggi mentali in pullman, se non studio mi dedico a questo ed altro xD

Spero vivamente che vi piaccia!!! Con affetto,

---RICA---

  
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