Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Musubi    10/01/2017    3 recensioni
_Sono passati vent'anni.
La gilda di Fairy Tail è scomparsa.
Nessuno sa cosa le sia successo, dove siano i suoi membri, perché sono spariti tutti... ma c'è una ragazza, Ayaka, che decide di riformare Fairy Tail con lo scopo di ritrovarne i componenti e, tra loro, anche suo padre.
Comincia quindi la nuova storia di Fairy Tail, tra misteri e risate, combattimenti senza fine e storie di famiglia ma Ayaka ritroverà finalmente quello che stava cercando?_
Storia ad OC, ISCRIZIONI CHIUSE... per ora.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lo so, è inutile chiedere scusa a parole... quindi vi lascio al capitolo e ci rivediamo giù, prima però un mini-riassunto dato che manco da un bel po’ ^-^ iniziando dai personaggi:
AYAKA (mio OC, protagonista)
Bionda, occhi grigi; maga del Fairy Soul, il suo scopo è ritrovare la gilda di maghi Fairy Tail di cui fa parte – ne è sicura – suo padre, di cui non ricorda nulla. È sorridente, forte e qualche volta si lascia andare a pensieri violenti.
KASAI AKUMA (OC di Ricky Blake)
Rosso, occhi blu; Devil Slayer del fuoco, allegro e loquace, sempre pronto al combattimento – non gli piacciono le bionde. Del suo passato ancora non si sa nulla.
ALEXIS BLACK e ALÈK BLACK (OC di Mary90_p)
Mora, occhi azzurri/Moro, occhi rossi; lei fredda e intransigente, lui spiritoso ed estroverso. Sono ultimi sopravvissuti della famiglia Black da cui lei ha ereditato il potere di manipolare i quattro elementi, lui la forza sovrumana.
- piccola apparizione anche di ALICE RABBIT (OC di Shirona) – bionda, occhio viola
Per quanto riguarda la trama: Dopo aver cacciato la gilda oscura Bloody Rose da Magnolia, Ayaka e Kasai vengono erroneamente catturati dai fratelli Black; alla loro villa vengono assaliti da Blast, i fratelli García, Marylin e un ragazzo misterioso dai lunghi capelli bianchi per conto di qualcuno che sembra esser un vecchio nemico di Alexis e Alèk; alla fine, Ayaka viene rapita e gli altri decidono di partire per l’isola Caracolle.

Okay, bando alle ciance...!



 
LA FIGLIA DELLE FATE


Capitolo 04

Attacco all’Isola Caracolle





Il problema era solo e soltanto uno: se i fratelli Black riuscirono a introdursi nel castello senza fare troppo rumore e senza essere beccato praticamente subito dopo aver messo piede lì dentro... Kasai non era dello stesso preavviso: di fatti fu circondato quasi subito.
Certo, non erano maghi chissà quanto potenti, così il Devil Slayer del Fuoco li aveva abbattuti tutti come birilli e tutti quanti concordarono era meglio chiamare aiuto perché proprio non riuscivano a fermare quella furia scatenata.
Correva per i corridoi gridando “Ayaka, dove sei?!” e spesso e volentieri ripercorreva lo stesso corridoio più di una volta senza pensare che forse si era perso... questo perché l’edificio era stato fatto proprio a tale scopo: in questa maniera il nemico si sarebbe perso più facilmente.
Anche se, in realtà, nessuno voleva lasciarlo libero di scorrazzare per il castello e quindi, volente o nolente, qualcuno doveva fermarlo (anche perché avrebbe fatto venire mal di testa ai muri!) e quel qualcuno era proprio...
< Ah sei tu > esclamò Kasai, fermandosi di botto in mezzo all’ennesimo corridoio vuoto e sempre uguale a tutti gli altri < Non vedevo l’ora di battermi contro di te, sembri un tipo in gamba >
La figura difronte a lui apparteneva a quel ragazzo che intravide alla villa dei fratelli Black. Era un ragazzo alto, intorno se non di più al metro e ottanta, dai lunghi capelli bianchi e spettinati e occhi gialli, con indosso abiti scuri coperti da un lungo mantello – invece i piedi erano nudi.
Il ragazzo in questi non rispose e si limitò a guardarlo negli occhi.
Poi, all’improvviso schiuse la bocca e... < Ali dell’Aogiri >  ...attaccò, non lasciando il tempo a Kasai di capire cosa stava succedendo; così si crearono dal nulla otto ali bianche che si mossero a tutta velocità contro il nemico travolgendolo.
Una volta che la polvere dovuta all’enorme spostamento d’aria si fosse diramata, Kasai aprì gli occhi e si rialzò dopo essersi coperto il volto con entrambe le braccia.
Il Devil Slayer del fuoco si sorprese non poco quando vide che su entrambe le braccia c’erano evidenti tagli abbastanza profondi e si ritenne fortunato di non essere stato menomato.
Lanciò un’occhiata al ragazzo che se ne stava lì immobile, impassibile e aggrottò la fronte, deciso a dare tutto se stesso per quel combattimento.
< Palla di fuoco demoniaca! >
< Perla brillante >
Contemporaneamente una palla di fuoco e una di energia fecero per scontrarsi ma all’ultimo secondo la sfera fatta di pura energia blu esplose, annullando l’attacco di Kasai, in una miriade di raggi che non impiegarono più di un secondo a concentrarsi sul giovane mago dai capelli rossi che venne inevitabilmente sbalzato in aria.
L’esplosione echeggiò per il corridoio.
< Sei bravo > fece Kasai, spostando un pezzo di pietra che gli era finita sullo stomaco.
< Anche tu >
Il rosso si rialzò spolverandosi i vestiti < Ma sappi che ho molti assi nella manica >
< Fatti avanti >
Il pugno di Kasai prese fuoco e questo scattò in avanti < Non chiedevo di meglio! Pugno di ferro del demone di fuoco! >
Fece per colpirlo con un pugno infuocato ma il nemico non restò completamente immobile (si fa per dire, non mosse un solo muscolo ma si limitò a contrattaccare con la sua strana magia)... < Ombra del cimitero di Luna > e una serie di anelli neri come la morte presero a vorticare attorno al corpo del ragazzo, contro cui il pugno di Kasai andò a scontrarsi.
Il rosso cercò di oltrepassarli mettendo ancora più forza nel pugno ma finì solo per fagliarsi il dorso della mano e fu costretto a indietreggiare, visibilmente allibito < Ma che razza di magia è? >
Intanto gli anelli continuarono a girare senza sosta ed era chiaro quanto fosse impossibile toccarlo senza lacerarsi la pelle con quei maledetti cosi...!
< Shinsoo > mormorò lui < È una magia che richiama l’andamento delle correnti marine... considerando l’aria attorno a noi come un enorme mare di ethernano, lo shinsoo sono le correnti al suo interno >
Kasai restò senza fiato < Wow... è il discorso più lungo che ti ho sentito dire da quando abbiamo iniziato a combattere... > il suo lato infantile però lasciò subito il posto a un’espressione che evidenziava ancora di più l’intensa voglia che aveva di combattere contro di lui < Stai certo che non mi farò battere per così poco! Ci  provo di nuovo! >
I successivi minuti furono un susseguirsi di pugni infuocati, calci e sfere incandescenti ma nulla sembrava scalfire gli anelli neri e Kasai iniziò a sentirsi lievemente spossato < Fiamma brillante del demone del fuoco Moeru Jigoku! > ma nemmeno la palla di fuoco blu delle stesse dimensioni di una persona bastò a distruggere quegli anelli... almeno così credeva perché, pochi attimi dopo questi si ruppero in mille pezzettini ricadendo ai piedi del ragazzo dai capelli bianchi.
Il rosso esultò lasciandosi andare in un sorriso < Ci è voluto un po’ ma ci sono riuscito...! >
< Ti sei mostrato capace di non morire difronte a questo tipo di attacchi... vediamo se riesci a resistere anche a questo: Fiume dell’anima celeste > e dalle sue mani si sprigionò un potente fascio di energia che travolse tutto ciò che c’era attorno a lui, buttando giù anche le pareti di quell’ala del castello.
Fortunatamente Kasai riuscì a non farsi colpire anche se sentì una notevole fitta alla gamba sinistra che, invece, prese in pieno il colpo dell’avversario.
< Arte della crezione del demone del fuoco Moeru Jigoku: Falce > il fuoco che creò con le mani prese lentamente forma e si trasformò in una falce , subito dopo Kasai scattò in direzione del nemico e sferrò una serie di fendenti letali che però vennero tutti schivali abilmente.
L’avversario scattò più lontano e si preparò a un serio contrattacco < Lancia di Echidna > così facendo il suo stesso braccio si ricoprì di Shinsoo giallo creando la forma di una lancia e velocemente si assicurò un punto scoperto in cui colpire Kasai e quando seppe di non poter sbagliare agì.
La lancia di Shinsoo gli si conficcò nella spalla facendolo irrigidire e per un attimo sentì tutto il fuoco di cui era pieno svanire, sensazione che svanì subito dopo essere crollato in ginocchio e dopo che il nemico ebbe annullato la sua magia.
Con ancora la lancia infuocata tra le mani, tentò di rimettersi in piedi ma era come se tutte le energie gli fossero state succhiate via e fu in quel momento che comprese la pericolosità di quel mago.
Lo guardò dal basso, gli occhi ridotti a due fessure: quel tizio era davvero forte... ma non per questo avrebbe smesso di lottare!



Aveva una bruttissima sensazione e gli era costato caro non fare retrofronte e correre dalla sua adorata sorellina, ma la priorità era trovare Ayaka (rapita chissà perché) e farla finita una volta per tutte... odiava il modo in cui quella persona si era preso gioco della sua famiglia, di Alexis e gliel’avrebbe fatta pagare: l’avrebbe preso a calci sui denti talmente tante volte che non si sarebbe più riconosciuto guardandosi allo specchio!
Avanzava lungo il corridoio a passi meccanici, in realtà non guardava nemmeno dove andava: aveva la mente occupata a pensare che se non fosse stato così idiota Ayaka non sarebbe stata rapita e non si sarebbero trovati in quella situazione del cavolo.
All’improvviso un’esplosione lo fece sobbalzare e si voltò verso l’eco di quest’ultima, la brutta sensazione si intensificò.
In quella zona doveva esserci Kasai, si disse, quindi era abbastanza normale che facesse baccano appena arrivato: si chiese se invece Alexis avesse già incontrato dei nemici... < Tu devi essere Alèk Black, giusto? Non ti ho mai visto quindi tiro a indovinare > il ragazzo scattò sull’attenti e davanti a lui vide una ragazzina.
Non doveva avere più di quattordici anni, lunghi capelli color acquamarina, un piccolo chignon che le raccoglieva i capelli anteriori – escluse alcune ciocche che le incorniciavano il viso e un grosso ciuffo che le copriva per metà l’occhio destro – ma quello che la rendeva davvero una figura spettrale erano gli occhi: sembravano quasi trasparenti, quasi vitrei, eppure Alèk era sicuro ci vedesse benissimo perché aveva incastrato quegli stessi occhi nei suoi, rosso rubino.
< Sì, sono io > disse lui, non muovendosi di un passo < Tu, invece, sei...? >
La ragazzina sorrise allegra < Io mi chiamo Marylin, sono una maga degli specchi >
Lui capì subito che aveva di fronte la persona che li aveva intrappolati tutti in quei dannati specchi, colei che ormai conosceva la sua più grande paura, eppure... eppure non sembrava una così cattiva persona.
Si era messa lì, in mezzo al corridoio, immobile a guardarlo da lontano. Non sembrava avere brutte intenzione, indossava soltanto una vecchia tuta consumata di un arancione acceso che faceva a pugni con il colore dei suoi capelli... e poi aveva quel sorriso gentile che nessuno sognerebbe mai di descriverlo come “malvagio” o “falso”.
< Che intenzioni hai? Perché sei qui? > meglio togliersi ogni dubbio, si disse.
< Io > inizio, con la voce che le tremava leggermente < posso imprigionare tutti in un mondo fatto di specchi, dove ognuno è costretto a convivere con la propria paura, un inferno > lei fece un passo in avanti e lui decise di fare altrettanto, ma all’indietro, quella ragazzina più parlava e più faceva paura – avrebbe presto cancellato tutto ciò che di dolce e tenero aveva detto di lei < Oppure... >
Alék trattenne il fiato, ricordando cosa aveva dovuto passare in compagnia con quei mostri.
All’improvviso un uragano formato-umano lo investì in pieno, facendolo stendere di lungo a terra < Ma che diavolo sta succedendo qui?!! > e sentì una violenta quanto involontaria pressione in un posto che sarebbe dovuto rimanere al sicuro fino alla fine dei tempi < Aiuto, sono morto...! >



L’eco di quella potente esplosione fece sobbalzare Alexis che fino a quel momento correva sovrappensiero e senza capire dove stava andando: si era separata da suo fratello al piano inferiore e ora si trovava sulle scale a chiocciola che portavano alla torre più alta – decisa più che mai a trovare Ayaka.
Si voltò verso la finestra e in effetti, lì dove si presupponeva esserci Kasai Akuma, si era alzato un polverone... si chiese se stesse bene e inevitabilmente la sua mente corse ad Ayaka che era stata rapita senza nessuna ragione apparente.
Riprese a correre lungo le scale ignorando il fatto di essere estremamente preoccupata per suo fratello.
Poi, a un certo punto, sentì dei passi dietro di lei e si fermò per controllare: non c’era nessuno. Continuò per la sua strada ma la sensazione di essere seguita non scomparve e presto perse la pazienza, girandosi completamente e facendo diventare gli occhi e i capelli di un rosso fuoco, pronta a incendiare chiunque fosse < Uscite fuori >
Delle risate risuonarono lungo la torre e Alexis si preparò al peggio.
< Alexis Black, alias la “Signora degli Elementi” > iniziò uno.
< , pronta a essere portata al cospetto del nostro Signore? > terminò l’altro.
La ragazza digrignò i denti < Provateci se ci riuscite > li sfidò.
Davanti a lei si materializzarono i fratelli García, il primo sorridente e l’altro tremendamente triste... sembrava uno la brutta copia dell’altro e Alexis era determinata a metterli KO per poter proseguire nella ricerca della maga bionda.
Fu così che senza esitare cominciò a bruciare e a lanciare palle incediate ai due avversari che vennero subito colpiti, cosa che la fece ghignare < Ora capisco perché Kasai è riuscito a battervi immediatamente... >
I due uomini si rimisero in piedi, si lanciarono un’occhiata per poi tirare fuori una candela a strisce rosse e bianche e alcuni petali di chiodi di garofano, che sparsero un po’ ovunque, lasciandola visibilmente allibita < Ti invochiamo guardiano della  fiamma eterna. Tu che regni sull’ elemento del Fuoco; tu che governi tanto gli incendi quanto le fiamme dell’ astro; tu che infondi il tuo spirito in ogni fiamma che nasce sulla Terra. Resta con noi affinché nessun pericolo proveniente dal tuo regno possa toccaci. Così sia. > recitarono in stereo.
La ragazza si inalberò e incominciò a bruciare maggiormente mentre i capelli sembravano essere un tutt’uno con il fuoco, creo un muro fatto interamente di fuoco e glielo lanciò contro con una violenza incredibile che la lasciò per un attimo senza fiato.
Cosa successe dopo però la fece pietrificare sul posto: i fratelli García erano usciti illesi da quell’attacco così potente e non sembravano affatto reduci da un incendio... era come se il fuoco non li avesse toccati per nulla!
< M-Ma che...? > Alexis non se lo spiegava per niente e la cosa sembrava farsi davvero pericolosa < Visto che il fuoco non funziona... userò l’aria! > e in un attimo i capelli le si tinsero di bianco così come le iridi e attorno a le iniziò a soffiare un forte vento che sbatteva contro le pareti della torre < Preparatevi! >
< È inutile che ci provi > iniziò il biondo.
Mentre il moro tirò fuori dalla tunica una candela a strisce azzurre e bianche < Non riuscirai mai a sconfiggerci, perché noi siamo due Stregoni! >
< E-Eh? >
< Ti invochiamo tu che dirigi i venti e le tempeste; tu che infondi il tuo spirito in ogni soffio di vento, sia esso lieve e benefico oppure forte e pericoloso. Resta con noi affinché nessun pericolo proveniente dal tuo regno possa toccarci. Così sia. > recitarono nuovamente, in stereo.
Alexis strinse i pugni e un vento caldo le accarezzò la pelle come per calmarla < Che state architettando voi due? > chiese, guardandosi intorno con fare sospetto.
Non le sembrava vero di poter perdere contro due totali deficienti come loro, due tizi che parlavano insieme e si facevano chiamare “stregoni”... le davano sui nervi!
Si concentrò e manipolò il vento cosicché potesse attraversare i loro corpi così da eliminarli il più presto possibile: ma fu come per la volta precedente, anzi, questa volta risultava molto più chiaro.
Alexis non credeva ai suoi occhi, era come se l’aria da lei manipolata li avesse mancati di proposito e questo era impossibile.
< Potremmo illuminarti sulle nostre capacità di stregoneria >
< Ma potremmo anche non farlo...! >
< Brutti-! > la mora cercò di darsi una calmata facendo un respiro profondo e decise di starli a sentire, sperando di riuscire a trovare una soluzione prima che fosse troppo tardi.
Il moro rise di gusto mentre l’altro si limitava a roteare gli occhi al cielo, per poi parlare < Noi siamo, per così dire, i tuoi nemici naturali > le lanciò un’occhiata di puro divertimento, poi aggiunse < Con i nostri incantesimi siamo capaci di proteggerci da qualunque tipo di magia!, a maggior ragione se questa è elementale... in pratica la tua magia degli elementi con noi non funziona! >
Pietrificata, Alexis valutò con calma le proprie possibilità: avrebbe potuto continuare a sprecare potere magico ma a cosa sarebbe servito?, a nulla – come avevano appena detto loro, lei non avrebbe potuto vincere utilizzando la usa magia.
Ma allora... come aveva fatto Kasai a sconfiggerli?
< Ovviamente non ci limitiamo soltanto a difenderci... > disse il biondo, mogio e depresso come la sua espressione faceva intendere.
Il moro ghignò pericolosamente, alzando di poco la mano < Preparati a essere sconfitta! > così dicendo si lanciò verso di lei con il pugno chiuso e Alexis riuscì a malapena a schivarlo e a girargli intorno, in ansia.
Il pugno del nemico andò a schiantarsi contro la parete delle scale, lasciando una crepa profonda lasciando intendere quanta forza doveva averci messo in quel pugno.
Dannazione... che faccio adesso?”, si chiese, aggrottando le sopracciglia “Potrei affrontarlo corpo a corpo ma non credo possa essere la soluzione migliore, loro sono in due e ho come l’impressione che la mia sola  forza fisica non sia sufficiente a sconfiggerli
Schivò un altro pugno e fece per dargli un calcio sulle scapole ma qualcosa di duro lo proteggeva e solo allora Alexis si rese conto del perché i suoi pugni sembravano così potenti: era ricoperto di diamante!
Non ci voleva, il diamante è il minerale più duro del mondo... niente lo scalfisce, a meno che non si usi una magia particolarmente distruttiva ma...” il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal pugno del secondo fratello, quello che era rimasto in attesa, che Alexis bloccò con le braccia senza però sentire un dolore atroce attraversarle le ossa.
Si allontanò da loro ma si rese subito conto di trovarsi con la schiena rivolta allo scorri mano delle scale, un a destra e l’altro a sinistra: era in trappola.
Devo farmi venire in mente un’idea e alla svelta...



< Lancia di Echidna >
< Furia del demone del fuoco! >
La lancia fatta interamente di Shinsoo si scontrò bruscamente con il soffio di fuoco blu che Kasai aveva lanciato contro l’avversario, causando una tremenda esplosione che fece sbalzare indietro il ragazzo dai capelli bianchi.
Questo si rialzò, indolenzito ma ancora capace di combattere, mentre Kasai non gli toglieva lo sguardo di dosso pronto a respingere qualsiasi cosa il nemico gli avrebbe lanciato contro. Il combattimento era diventato ancora più intenso, soprattutto dopo che i due avevano iniziato a prosciugarsi l’energia a vicenda: Kasai tramite il suo fuoco e l’avversario grazie proprio al suo tipo particolare di magia.
Il Devil Slayer del fuoco aveva avuto modo, in tanti anni di viaggi, di conoscere una grande varietà di magie ma questa era di gran lunga superiore a molte di quelle conosciute... a Ishgar non aveva mai visto niente di simile.
Intanto però Kasai non si sentiva quasi più  le braccia a causa dei numerosi tagli e ferite < Ora basta però, vediamo di finirla una volta per tutte > affermò, affannato.
Il nemico non disse nulla, anzi, lo squadrò dalla testa ai piedi.
Kasai chiuse per un attimo gli occhi blu e quando li riaprì si sentiva più carico che mai e in un attimo entrambe le gambe presero fuoco < Arti segrete dei Devil Slayer > spiccò un salto verso il soffitto lanciandosi verso il nemico con tutta la forza che aveva <  calcio loto esplosivo!! >
< Arte di distruzione > sibilò l’avversario, facendo concentrare lo Shinsoo nel pugno stretto < Tocco di fiamma >
Bastò il minimo scontro tra le due forze perché lo Shinsoo accumulato esplodesse violentemente, come in una sorta di esplosione racchiusa, rivolgendo tutta la sua potenza sul suo utilizzatore ma, al tempo stesso, anche Kasai subì il colpo.
Entrambi volarono contro le pareti di quell’area del castello ancora intatte, abbattendole. Furono istanti di assoluto silenzio, interrotto da qualche pezzo di intonaco o mattoni che ricadevano a terra.
A un certo punto un ansante ragazzo dai lunghi capelli bianchi si liberò dal peso delle macerie che gli ostacolavano il busto, mettendosi a sedere e prendendosi la testa tra le mani sperò in niente di più che una lieve commozione cerebrale.
Si guardò attorno e non sembrava esserci traccia del suo avversario, alla fine concluse di averlo conciato per le feste. Si ritrovò a pensare che mancava davvero poco, gli bastava chiedere a quella ragazza dove fosse la gilda di maghi Fairy Tail e presto la sua vendetta sarebbe stata completa, quasi non ci credeva.
< Com’è che ti chiami? > il ragazzo sgranò gli occhi e alzò lo sguardo verso le macerie dove aveva visto sparire il nemico dai capelli scarlatti, che intanto sedeva con le gambe incrociate e un sorriso a trentadue denti a illuminargli il volto.
Lui non riusciva a credere ai suoi occhi: esisteva davvero qualcuno capace di sopravvivere a un’esplosione generata dal suo Shinsoo e comunque di non restare privo di conoscenza subito dopo?
Quel ragazzo aveva qualcosa di insolito < Nagashi > rispose lui, distogliendo lo sguardo e dirigendolo al cielo – l’architetto di quel castello si sarebbe davvero arrabbiato se fosse venuto a sapere che fine aveva fatto il soffitto e tutti i piani superiori.
Kasai si alzò, un po’ traballante e con una mano che teneva la spalla ferita, e scese dalla montagna di polvere e detriti che aveva causato la sua caduta < È stato bello combattere contro di te ma adesso devo proprio andare >
Nagashi si chiese perché, a un certo punto, quel ragazzo tanto ansioso di combattere, avesse deciso di rinunciare a un proseguimento e aveva deciso di andarsene... ma poi si ripeté, per la centesima volta, che proprio non erano affari suoi e si preparò a tornare al continente Ishgar per proseguire la sua ricerca.
Di quei palloni gonfiati di Alvarez ne aveva avuto abbastanza e sicuramente non era entusiasta di aiutare un burattinaio impazzito a mettere le mani su una famiglia già di per sé distrutta. Quindi se ne andò – e aveva già una mezza idea di come lasciare l’isola.



Kasai aveva visto parecchie cose nella vita, davvero, davvero tante e di conseguenza c’erano davvero poche cose che lo sorprendevano davvero, come ad esempio la magia di quel tizio dai capelli bianchi, Nagashi.
Eppure, quando si ritrovò finalmente alla base delle scale che portavano alla torre più alta del castello davvero non si aspettava di essere colpito da qualcosa di pesante e cadente, capace di farlo sbattere a terra di faccia.
Il colpo fu violento ma non troppo da fargli perdere i sensi, almeno. Il corpo pesante si tolse velocemente da sopra la sua schiena e si allontanò a grandi falcate prima di fermarsi e voltarsi a guardarlo, con gli occhi sgranati < Kasai? Che ci fai qua? >
Il rosso fece forza sul braccio buono e alzò il busto come meglio poté prima che delle urla dall’alto non lo costrinsero ad alzare gli occhi e quasi gli uscirono fuori dalle orbite, perché presto qualcun altro gli cadde addosso... e aveva ufficialmente scoperto quanto quei due maledetti fratelli fossero pesanti.
< Stai bene?! > fece Alexis che, shoccata com’era di vederselo comparire davanti agli occhi all’improvviso, non aveva fatto in tempo a muovere nessun muscolo.
< Ma perché mi cadete tutti addosso?!! > gridò lui, iracondo.
La mora alzò un sopracciglio prima di sgranare nuovamente gli occhi notando una macchia rossa all’altezza della spalla sinistra e si diede della stupida: davvero aveva creduto che ne sarebbero usciti tutti perfettamente illesi?
I fratelli García lo circondarono e iniziarono a esaminarlo con fare altezzoso < Oh, ma guarda... il tizio che ci ha battuti, ora è a terra >
< Avrà incontrato Nagashi... peggio per lui > il fratello dai capelli neri ghignò terribilmente, il che fece intendere che aveva appena trovato un nuovo punto di sfogo.
< ABBASSA LA TESTA! > il rosso fece appena in tempo a rendersi conto di chi aveva gridato che Alexis arrivò quasi volando, i capelli ancora tutti bianchi, mollando un calcio a ciascuno dei fratelli facendoli indietreggiare di un poco.
Infine atterrò tra loro e Kasai, piegandosi sulle ginocchia come pronta ad attaccare di nuovo < Che ci fai qui? Non avevamo detto che ci saremmo divisi per cercare Ayaka? >
< Ma è lei che mi ha detto di venire qua > ribatté il ragazzo, rialzandosi in piedi e massaggiandosi la testa ancora dolente per la botta < Cavolo, certo che siete pesanti. Tutti e tre! >
La vena sul collo di Alexis si gonfiò a dismisura, iniziando sbuffare come una locomotiva < Sta’ zitto che è meglio > poi si voltò nuovamente verso i due avversari che se ne stavano lì a guardarli ridacchiando < Quei due sono davvero fastidiosi >
< Non sono granché >
Alexis gli lanciò un’occhiataccia < Tu piuttosto! Come hai fatto a batterli non potendo usare il fuoco? >
Kasai stava per spiegarle che la sua era una magia particolare e nessuna tecnica né maledizione avrebbe potuto spegnere il suo fuoco blu, ma a quanto pare i nemici si erano stufati di fare le belle statuine e avevano iniziato a recitare una sorta di preghiera tenendo una candela a strisce blu e bianche tra le mani < Ti invochiamo guardiano degli oceani. Tu che regni sull’ elemento dell’ Acqua; tu che dirigi i corsi d’acqua e i fiumi; tu che infondi il tuo spirito in ogni goccia di pioggia, resta con noi affinché nessun pericolo proveniente dal tuo regno possa toccarci. Così sia. > poi alzarono le mani verso l’alto < Noi ti comandiamo! > così dal nulla si creò uno tsunami che andò a infrangersi contro Alexis e Kasai.
La ragazza, immediatamente dopo, cercando di evitare di sbattere la schiena contro le pietre del castello manipolò l’acqua e cercò di creare uno scivolo cosicché i due potessero scivolare fuori da quella brutta situazione ma restò quasi di pietra quando scoprì che l’acqua non le ubbidiva.
Inevitabilmente i due andarono a sbattere contro il muro e l’onda continuò a spingerli contro di esso.
Non riesco a respirare” pensò Alexis, tastando con le mani il muro fino a sfiorare il braccio del Devil Slayer che stringeva gli occhi, anche lui quasi privo di ossigeno “Se solo riuscissi ad annullare l’effetto che la magia di quei due ha sull’acqua e sui miei elementi potrei...” ma si bloccò strabuzzando gli occhi azzurri.
Fece due calcoli e si ritrovò a esultare mentalmente: ci era arrivata finalmente!
Ma ora la torre era sommersa d’acqua... si concentrò e cercò di raggiungere con la mente quella percentuale di acqua che costituiva il corpo degli esseri umani e le bastò muovere un braccio che l’onda anomala scomparve all’istante.
Alexis e Kasai ricaddero a terra, tossendo, mentre gli avversari si guardarono con aria smarrita e tesa < Cos’è successo, fratello? > alla negazione dell’altro, capì che molto probabilmente era stata la ragazza ad agire e il suo corpo divenne diamante < Come hai fatto a interromperci? > perché i due fratelli sapevano che l’unico modo per fermarli era interrompere il rituale e quindi colpirli fisicamente ma era impossibile che lei ci fosse riuscita: stava annegando insieme al suo amico a più di sette metri da loro!
< È bastato farvi lasciare la posizione che avevate assunto > disse lei, strizzando i capelli zuppi d’acqua mentre Kasai si rimetteva seduto con le spalle appoggiate al muro < La vostra magia agisce sugli elementi esterni a voi... io controllo l’acqua che c’è dentro al vostro corpo >
Detto ciò fece muovere il fratello dai capelli neri verso il biondo e fece in modo che gli desse un pugno nello stomaco, fortunatamente per loro però il braccio non era più ricoperto dal diamante e il danno non fu così serio come Alexis si sarebbe aspettata.
Mi ci è voluto un po’ ma ho capito come funzionano i loro incantesimi... ora non mi resta che batterli a suon di pugni ma la mia forza non è minimamente paragonabile alla loro” si disse, assumendo una posizione di difesa “Se Alèk fosse qui sarebbe tutto molto più semplice”.
< Furia del demone del fuoco! > prima che se ne rendesse conto un soffio di fuoco blu investì gli avversari, sottraendone un po’ della loro energia.
Alexis lo guardò malissimo < Sei forse impazzito?! Hai un buco nella spalla e tu ti metti a combattere!! >
< Se mi dai un po’ di fuoco posso rimettermi in sesto e combattere con te >
La mora ci pensò su: sicuramente Kasai era più forte di lei, il diamante di quei tizi non avrebbe retto un secondo sotto un suo pugno e poi li aveva già sconfitti... però < Siediti e riposati, posso farcela benissimo da sola >
< E invece non ce la farai mai... >
< ... a batterci >
Nemmeno il tempo di voltarsi completamente che sia Alexis che Kasai vennero colpiti in pieno dai pugni ricoperti di diamanti degli avversari che insieme crearono una lunga asta fatta di diamanti e la lanciarono contro il Devil Slayer.
Quest’ultimo riuscì a schivarla appena prima che si ritrovasse con il cranio diviso in due, per poi stringere forte i denti a causa della spalla ferita (nessuno aveva ancora capito com’era possibile che fosse ancora vivo dopo aver perso una tale quantità di sangue).
Alexis tornò all’attacco ma il suo calcio venne bloccato dal braccio del nemico e ancora in aria, venne nuovamente colpita allo stomaco dall’altro, andando a sbattere violentemente contro i primi scalini che portavano alla cima della torre.
No. Così non va” maledisse la sua malsana idea di potercela fare da sola “Devo capire come vincere senza mettere in mezzo Kasai, è già ferito gravemente
< Alexis! Usa il fuoco contro di me! > esclamò il rosso, in ginocchio.
La ragazza si rialzò traballante e gli lanciò un’occhiata che non ammetteva repliche < Tu non centri niente! In un modo o nell’altro ce la farò, tu vattene via! È già tanto che tu abbia rischiato la vita per seguire me e Alèk! >
< Sì, sono d’accordo > disse il fratello biondo.
< Ci sbarazzeremo prima di te e poi del Devil Slayer: ora che è ferito non può più darci fastidio! > e si lanciò nuovamente contro la ragazza che tentò di schivare i colpi ma ogni tentativo mancato del nemico, ne seguiva uno andato a segno e presto Alexis si ritrovò a pulirsi il sangue che colava dal naso con gli scaldamuscoli che le coprivano gli avambracci.
Kasai imprecò e si sforzò di gridare quanto più poteva < Fidati di me, Alexis!! Attaccami con il tuo fuoco e questi bastardi avranno quello che si meritano! >
Per la ragazza iniziò un potente conflitto interiore, ricordando la malaugurata scelta di fidarsi di un uomo che aveva poi distrutto tutto ciò che aveva: la sua casa, la sua famiglia, l’amore e l’affetto che i suoi genitori non le facevano mai mancare...
Non posso continuare a vivere così” si disse, aggrottando le sopracciglia e presto sia i capelli che  gli occhi divennero rosso di un rosso accecante < Non mi deludere! > e lanciò un’ondata di fuoco contro il Devil Slayer che si limitò a un cenno della testa.
Kasai indietreggiò il pugno destro che prese immediatamente fuoco, assorbendo tutto ciò che lontanamente assomigliasse ad esso, diventando sempre più grande e assumendo una strana forma, quello che sembrava essere uno squalo.
Alexis avvertì subito dopo una sensazione di freddo accapponarle la pelle e subito capì cosa il rosso stava cercando di fare: stava assorbendo tutto il fuoco e il calore attorno a lui.
Più Alexis evocava il fuoco, più Kasai si rinforzava grazie ad esso < Arti segrete dei Devil Slayer: Shark Divoratore!!! > e portando il pugno in avanti, tutto il fuoco che Alexis gli lanciava contro venne risucchiato all’interno dello squalo gigante che iniziò a brillare di un intenso rosso scarlatto, poi sentì solo una grande esplosione.
Riaprì gli occhi solo dopo essersi assicurata di non sentire più i fratelli García lamentarsi per il troppo dolore e li vide a terra, uno messo peggio dell’altro e con la pelle che scottava.
Addirittura ha sciolto il diamante... che furia...!” si mise a sedere con ancora il fiatone per aver esaurito quasi tutto il suo potere magico.
Poi sentì il rumore come di un corpo che cadeva e in fretta e furia si rialzò incespicando nei suoi stessi piedi fino a raggiungere un ormai stremato Kasai Akuma che si affannava a trovare un po’ d’aria in mezzo a tutta quella polvere che si era sollevata. Almeno ogni traccia dello tsunami di prima era scomparsa e Alexis si era resa conto di avere i capelli e i vestiti completamente asciutti.
< Sei ancora vivo? >
Il rosso cercò di sorridere come meglio poté < Te l’ho detto che avresti fatto bene a fidarti >
Alexis sbuffò, per poi sedersi a gambe incrociate, dandogli le spalle < Ora riposati. Ci penso io adesso >
< Certo > e la sua espressione gridava un chiaro e forte “mi fido di te”, facendo ridacchiare la non più tanto fredda Alexis Black.
















ANGOLO DI AYAKA

Dire “MI DISPIACE UN CASINO” non è sufficiente, vero? Ma, oltre al fatto che mi è venuto una specie di blocco, quando poi avevo intenzione di mettermi e scrivere anche DI PESO, è successa una cosa bruttissima: tutte le schede, i capitoli già scritti... anche l’abbozzo del 4° e del 5° erano pronti ma la mia pennetta doveva fare la st*** e tutte le storie mi si sono cancellate... quindi sì, anche tutte le altre, quelle che non centrano nulla con questa storia, quelle a cui mi ero dedicata anima e corpo.
T_T Ho pianto tanto (anche nel sonno) – il lavoro di anni e anni andato a farsi benedire in un secondo! – è stato O.R.R.I.B.I.L.E!
Ma ora sono tornata con il capitolo 04! E spero di riprendere ad aggiornare più frequentemente di prima...

Il nuovo OC presentato è Nagashi (OC di Onyx Crysus), un mago di cui non si nulla se non che vuole vendicarsi sulla nostra gilda preferita... chissà perché?
Comunque lui e Kasai se le son date di santa ragione, ed è proprio qua che vi chiedo sinceramente un parere? Come vi è sembrato il combattimento?, per quanto abbia cercato di farlo sembrare il più logico possibile e seguendo tutte le indicazioni che mi avete dato... com’è?!
Anche il combattimento tra Alexis e i fratelli García... come vi è sembrato? Ammetto che è stato un po’ difficile descrivere ogni tipo di movimento e/o attacco e per la magia dei fratelli nemici mi è venuto in aiuto il carissimo internet... perché stato cercando una cosa e all’improvviso mi è uscito “come proteggersi dalla forza degli elementi” o qualcosa del genere e mi è venuta una mezza ideuzza!
Ma vabbé!
Alèk ha incontrato Marylin e... avete capito che è successo?! ^.^ poverino...
E alla fine... si è capito, no?, che i veri protagonisti del capitolo sono Kasai e Alexis... lei si è fidata (nonostante non le si addice proprio fidarsi degli altri che non sia suo fratello) e insieme hanno potuto sconfiggere quei due fratelli antipatici!! Prima che chiunque salti alle conclusioni sbagliate: anche se forse potrebbero sembrare una coppia di fidanzatini, in realtà non era volontario! Anche perché, come ho già detto nello scorso capitolo, voi mi suggerirete delle coppie e io vedrò di accontentare il maggior numero di voi...! – al massimo saranno i personaggi che, agendo secondo il loro istinto, si “accoppieranno” come meglio credono ^.^

Ringrazio infinitamente persone come Ricky Blake che si sono disturbate a chiedermi quando diamine vessi aggiornato... mi ha fatto moltissimo piacere... non ho risposto perché ero in piena fase creativa ripromettendomi che avrei risposto in serata ma poi, ahimè, mi sono dimenticata... saranno tutti i dolci che ho mangiato!

Un bacio enorme e non vedo l’ora di continuare questa storia! Ciao!!
Ayaka


P.S. Buon 2017! ;-)
PP.S Sono anche riuscita (non so ancora come ^.^) a risolvere il problema del carattere del testo! Yuppi!!!!
   
 
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