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Autore: Sathia    27/05/2009    5 recensioni
"Quando la frattura fra i padri sarà ormai guerra
L'erede unico giungerà"
Ddicata a Hikaru Ryu e a tutte coloro che amano le Harry/Tom.
Genere: Romantico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle, Voldemort
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Sathia (nome fittizio che impedirà alle masse urlanti di fan di trovarmi... o meglio: alle masse urlanti, armate e incattivite ^___^).

Beta: tata89 (stiamo ancora ingranando, ma ringrazio ogni giorno per il piccolo miracolo che l'ha spinta a imbarcarsi in questa faccenda)

Rilettrice: Zephan (ormai sono dipendente dalla sua presenza, le mando le mie fic anche in bozza... è il mio 'bastone della vecchiaia', preoccupante visti i miei 22 anni,vero?)

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter (no-no, se così fosse: pensate davvero che sarei qui? O che sarei a un rendevouz privato con un paio di attori del cast a caso? La vita è ingiusta... ç__ç).

 

Non linciatemi perchè sto iniziando una nuova fic, non sono riuscita a fermarmi ^^". L'aggiornerò una volta al mese, così non ci saranno (che Merlino me la mandi buona)  ritardi. Ah, avviso: 'lavori in corso', gli avvertimenti e il rating potrebbero subire variazioni, più o meno accentuate in base alla mia paranoia imperante.

Questo è più un breve prologo che un vero e proprio capitolo, ma spero vi piaccia.

Buona lettura

 

 

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Bianca Oscurità

Sono una creatura mortale legata dal sangue a una profezia.

Sono una contraddizione vivente... esisto per salvare o distruggere?

 

1- Compassione!?

Il Signore Oscuro fissava il vuoto davanti a sè, le dita scarne e nervose cercavano di alleviare il mal di testa che l'aveva colpito da qualche ora, massaggiando la pelle sottile e malaticcia che ricopriva le sue tempie.

Villa Riddle era stata messa sotto la protezione dell'Incanto Fidelius e la depositaria di tale segreto era la sua adorata Nagini. Nessuno dei poveri illusi che non facevano parte delle sue schiere poteva più trovare o anche solo avvicinarsi al suo rifugio, ma allora cosa c'era che lo disturbava tanto? Una fitta più intensa lo costrinse a chiudere gli occhi, dandogli al contempo la risposta che cercava.

Potter.

Il piccolo bastardo era riuscito a sfuggirgli ancora una volta da sotto il naso, rendendo amaro il suo successo nel riottenere un corpo solido e vivo. Ripercorrendo gli avvenimenti di quella sera, Voldemort non poteva fare a meno di infuriarsi con l'idiota che aveva lasciato la passaporta incustodita e a portata di mano del ragazzo. Naturalmente non era stata una sua leggerezza quella di sottovalutare il moscerino e Codaliscia aveva già pagato per tanta inettitudine.

No, il problema vero non era questo ma quel... guizzo. Oh sì, aveva ancora tutta la scena impressa negli occhi: Potter che lo fissa infuriato, le bacchette che si alzano, il suo Avada Kedavra che si scontra con il patetico incanto di disarmo del moccioso, la cupola, le Parvenze di quegli inutili esseri a cui aveva fatto l'onore di una morte veloce e... quello stramaledetto guizzo.

Quando quel Diggory aveva chiesto di riportare il suo corpo al padre, aveva provato troppo disagio e troppo poco disgusto, ma soprattutto quando gli spiriti della Evans e di Potter si erano avvicinati al figlio per aiutarlo, farneticando su quanto gli volessero bene e fossero orgogliosi di lui... e come li guardava il piccolo bastardo. Una scena inutile e irritante. Il suo primo istinto, giustamente, era stato quello di concentrare tutte le sue energie nella maledizione e distruggere quella stupida scenetta, dissacrandola con la morte del suo nemico in miniatura. Ma sotto tutto il disgusto, la rabbia e il potere qualcosa in lui si era mosso gelandolo e così fermando ogni sua possibile azione.

Nelle profondità delle sue viscere a dispetto di tutte le azioni compiute, della crudeltà dimostrata e del suo volere, un barlume di compassione era sopravvissuto, fermando la sua mano.

Inammissibile.

Non era riuscito a ucciderlo nel momento in cui rivedeva i suoi genitori. Dei genitori che lo amavano. La rabbia prese possesso del corpo serpentino, facendogli scagliare contro la parete quello stupido intruglio che i suoi sottoposti gli avevano lasciato per rimettersi in forze: ora la testa gli pulsava talmente forte che a breve si sarebbe trovato a uggiolare a causa del dolore.

Avrebbe voluto urlare fino a svuotarsi i polmoni tanta era la furia che provava, ma non l'avrebbe fatto. Non era più così facile preda dei bassi istinti umani. Ma allora cos'era successo? Possibile che qualcosa del vecchio Tom fosse sopravvissuta in lui, nascondendosi nel suo subconscio per tutti quegli anni?

NO!

Non poteva e non voleva crederci, ma non trovava altri motivi che potessero scatenargli certe reazioni.

Sperando ardentemente di essersi sbagliato, altro pensiero a cui non era abituato, decise che doveva assolutamente fare una ricerca e sradicare gli indesiderati residui di quel cuore umano.

Senza indugiare oltre in quella improduttiva discordia interiore, si alzò, per dirigersi nell'unico posto dove sapeva di poter trovare la più vasta raccolta di testi oscuri dell'intera Europa e ottime pozioni analgesiche.

Malfoy Manor.

 

 

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Se mi lasciate un commento mi fate taaaanto felice ^______^.

-No commento, no party-

 

Grazie di aver letto,

Sathia

  
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