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Autore: Zapt    10/01/2017    0 recensioni
Come reagirei se venissi catapultato in una realtà parallela, dove tutto segue le regole dei romanzi fantasy?
Ho provato ad immaginare diverse vicende che vedono il me fantasy come protagonista, dando vita anche a situazioni a sfondo comico di confronto fra il mondo reale e il mondo fantasy.
Tutto questo riempendo volutamente la storia di cliché tipici del genere, traendo comicità da quanto prevedibili siano gli avvenimenti che capitano.
Trattenni a stento le risate.
Ero tentato di dire qualcosa come "Figghiu de Calogero sugnu", ma poi sarei stato preso per pazzo.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi aspettavo una sorgente termale, ma non mi aspettavo nemmeno dell'acqua gelida proveniente da qualche sorgente montana.
A quanto pare dell'acqua sgorgava naturalmente da una roccia che affiorava nella stanza dalla funzione simile al nostro bagno, per loro era probabilmente la cosa più normale del mondo ma a me parve parecchio strano.
L'acqua calda doveva esserci, solo che per scaldarla ci voleva del fuoco ed essendo la casa letteralmente accostata ad un enorme albero preferivano evitare di mandare tutto a fuoco, fu quello il ragionamento che mi venne più naturale.
In ogni caso di sicuro quella doccia fredda non mi aiutò per nulla a guarire, fu però un pretesto per dare un'occhiata alla casa.
La cosa più particolare è che da una stanza all'altra ci sono scale, tante scale, quasi mai si vedono due stanze alla stessa altezza.
Posso capire che nessuno qua abbia una laurea in architettura, però si sono impegnati parecchio per fare qualcosa di così scomodo.
Altro che barriere architettoniche! Se uno si rompe una gamba per un mese si sposta in funivia?
In ogni caso, era tutto molto ben curato e sulle tinte del legno, c'erano piante ovunque e l'atmosfera era più che piacevole.
Nonna mi aspettava nella sala da pranzo, gli avevo effettivamente chiesto anche qualcosa da mangiare dato che la fame iniziava a farsi sentire.
Mentre scendevo le scale intravidi in una stanza la nipote.
Avrei giurato di aver visto intere montagne di libri sulla scrivania dove era curva a scrivere.
Era la prima volta che invidiavo qualcuno così tanto; faceva male rendersi conto che in quel mondo non sarei più stato in grado di leggere o scrivere autonomamente.
Non è semplice riuscire ad apprezzare queste cose quando si è nell'altro mondo.
Davo per scontato anche l'aver una doccia calda, in poche ore avevo già nostalgia del vecchio mondo nonostante avessi sempre sognato di vivere in un mondo fantasy.
Finalmente, dopo diversi giri a vuoto, arrivai alla sala da pranzo, venendo accolto da nonna che era in piedi a prepararmi da mangiare.
Non c'erano i fornelli, ma quello me l'aspettavo.
Per cuocere si usava una strana fiamma azzurra su cui era appesa una pentola.
Di solito collegavo il fuoco azzurro al fuoco fatuo, ma applicandolo ad un contesto più reale mi sembrava la fiamma simile a quella prodotta dall'accensione del gas.
Considerando le tecnologie di quel mondo, forse era più probabile fosse davvero del fuoco fatuo.
Fuoco fatuo o combustibile dalla precisa composizione chimica che sia, mi tornò alla mente la mia vera nonna.
Anche se lei aveva già mangiato preparava sempre il pranzo quando tornavo da scuola.
Non importa se eravamo in un mondo diverso, le nonne rimanevano fantastiche.
Di norma avrei chiesto qualcosa sull'acqua calda, ma non volli fare il guastafeste quindi mi limitai a sedere al posto apparecchiato.
Dall'odore stava cucinando qualcosa di simile a del minestrone.
Non avevo la minima idea se le verdure fossero state le stesse dell'altro mondo.

« Grazie di tutto davvero.. »

La ringraziai fissando le posate sul tavolo.
Erano molto simili alle nostre, o almeno, il cucchiaio lo era.
Lei ridacchiò, mentre metteva nel piatto il contenuto del recipiente scaldato sul fuoco.

« E di che? Lo faccio volentieri! »

Rispose come avrebbe risposto anche mia nonna.
Era una pietanza verdastra, dal profumo che ricordava una passata di verdure.
Mi andava proprio qualcosa di caldo dopo quella doccia fredda, la febbre per fortuna sembrava essermi scesa.
Poggiò il piatto davanti a me.

« Hai voglia di portarlo a mia nipote..? In questi giorni la schiena mi sta facendo dannare, vorrei evitare di fare nuovamente le scale. »

Avrei dovuto portarlo a Elysiel?
Non era un problema fare qualche scalino in più, piuttosto non capivo perchè dovesse far fare le scale a sua nonna al posto di venire a prenderselo da sola.
Potevo resistere per qualche minuto; non stavo morendo di fame ed era il minimo che potessi fare per ricambiare tutta la gentilezza che mi aveva offerto gratuitamente.
Non avevo idea di che ore fossero e soprattutto non avevo idea di come fosse strutturato il sistema di calcolo temporale.
Prima o poi avrei scoperto tutto, semplicemente non dovevo essere troppo curioso.

« Certo, vado e torno. »

Afferrai il piatto con due mani, era piuttosto profondo ed adatto a contenere un passato di verdura.
Nonna mise dentro un cucchiaio, effettivamente sarebbe stato scomodo mangiarlo senza posate.
Non era nemmeno troppo pieno, una porzione piuttosto ridotta rispetto a quanto ne mangiavo di solito.
Questo però mi rincuorò, almeno non rischiavo di versarlo per le scale.
Feci mente locale per ricordarmi dove fosse la stanza della ragazza e ci tornai senza sbagliare strada.
Ero sicuro perchè mi ricordavo di una pianta infestante che avvolgeva il corrimano della scala all'altezza di quel piano.
La porta era chiusa, forse prima l'aveva semplicemente dimenticata aperta.
Bussai, anche se non ero certo che fosse di consuetudine in quel mondo.
Dopo qualche secondo sentii dei passi e lei aprì la porta con un gesto secco che mi fece sobbalzare.
Già quando mi aveva tirato quel panno in camera intuii che non fosse l'emblema della femminilità, ma in quel momento ne ebbi la conferma.
Aveva un libro nella mano destra e pareva più interessata a quest'ultimo che a me, dato che il suo sguardo non si spostò da esso finchè non mi schiarii la voce per attirare la 
sua attenzione.

« Tua nonna ti ha preparato questo, mangi qua? »

Sorrisi nel tentativo di non venire mangiato vivo dal suo sguardo severo.
Nonostante mi arrivasse all'altezza delle spalle riusciva comunque ad inquietarmi.

« Sennò non starei aspettando a stomaco vuoto come un'idiota da mezz'ora, certo che mangio qua!  »

Lo stesso tono di prima, un misto fra ironia e nervosismo.
Prese il piatto dalle mie mani e lo poggiò sulla scrivania, poi tornò alla porta, fissandomicome se aspettasse che me ne andassi.
Non dico di essere amichevoli.. però almeno potrebbe tentare di apparire un po' più educata, non le ho fatto assolutamente nulla.
Avevo ancora cose da chiedere e non volevo disturbare nonna che aveva già fatto molto per me, piuttosto volevo scoprire di più su quella ragazza.
Era davvero così importante quello che stava leggendo, così importante da non poter nemmeno scendere a mangiare con un suo parente?
Prima o poi avrei scoperto il motivo, ficcanasare mi riesce sempre molto bene.

« Ti dispiace se quando ho finito di mangiare vengo qua? Non ho molto da fare e devo ancora capire tante cose.  »

L'espressione scocciata che era dipinta sul volto della nipote parve addolcirsi almeno un po'.
Distolse lo sguardo, andando ad afferrare la porta con una mano, come se stesse per sbattermela in faccia.
Era una bella porta per giunta, in legno scuro tutto decorato con motivi floreali dorati.
Nulla sembrava lasciato a sè in quella casa, perfino le maniglie delle porte erano curate.

« Tsk, fai come vuoi, basta che ti levi di torno ora. »

L'avevo interrotta quando era nel mezzo della sua lettura.
Non potevo farci molto però, era stata sua nonna a dirmi di portarle quella pietanza.

« Certo, certo..  »

Mi affrettai a scendere giù, doveva essere una cosa veloce.
Sentii la porta chiudersi con un tonfo alle mie spalle.
Beh, almeno non mi aveva chiuso la porta in faccia.


[...]


Mangiai rapidamente la mia porzione che era molto più abbondante di quella che avevo portato ad Elysiel, probabilmente nonna pensava che fossi affamato.
La mangiai volentieri, anche nell'altro mondo mangiavo spesso verdure.
Non riconoscevo i singoli sapori in quanto tutto era amalgamato, però potevo dire con certezza che non c'era nulla di strano al suo interno.
Andai nella stanza con la sorgente d'acqua e mi sciacquai le mani e la bocca, era frustrante non avere nulla di simile ad uno spazzolino ma ci avrei fatto l'abitudine da lì a poco.
Mi diressi verso la camera della ragazza, o almeno quello che sembrava il suo posto prediletto per leggere.
Bussai due volte, aspettando una risposta.
   
 
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