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Autore: Emmas_dreams    12/01/2017    2 recensioni
Una anno, per una anno Emma dovrà stare dall'altra parte del mondo.
Una casa contenente una famiglia ormai a pezzi,
Un ragazzo scontroso e che apparentemente la odia,
e una scuola dove tutti hanno il ruolo di giudici e giurati.
Come farà Emma ha superare QUELL'anno?
~"ragazzina ti avverto di starmi lontano non sono ciò che vuoi!" Disse lui in tono serio e che metteva i brividi, i suoi occhi verde menta erano in forte contrasto con i suoi capelli corvini ed Emma in quel momento non sapeva se aveva più paura di lui o di se stessa e di ciò che provava.
"Va bene" disse piano e mentre fece per andarsene qualcosa la bloccò, o meglio, qualcuno.
Travis le stringeva forte il polso e la fece girare di scatto verso di lui.
Si guardarono per un attimo persi nei loro pensieri e nelle loro insicurezze, era un silenzio di quelli assordanti che ti mangiava vivo.
"Però tu sei ciò che voglio io" disse il ragazzo piano e in quel momento Emma capì che quell'anno sarebbe stato indimenticabile sotto molti punti di vista.
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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(Capitolo non consigliato ai minori di 16 anni ma se volete leggere fate pure basta che poi non vi lamentate)

Tyler è stato molto gentile da accompagnarmi a casa in macchina, gli ho chiesto di andare piano, volevo rimandare al più tardi possibile la conversazione che avrei senz'altro avuto con Travis quella sera, avevo paura della sua reazione, magari si sarebbe arrabbiato con Tyler perché mi aveva detto tutto ed era l'ultima cosa che volevo, la realtà delle cose mi aveva aiutato a ragionare più lucidamente e a prepararmi a cosa sarei dovuta andare incontro, mi mancava un sacco il mio ragazzo, quello dolce che si era mostrato nell'ultimo mese, quello pieno di passione con cui avevo scambiato gesti e momenti intimi sui nostri letti e nonostante non ci fossimo mai spinti troppo oltre non mi metteva fretta, sapeva che fossi vergine e lo rispettava ed io lo amavo ancora di più per questo, esatto amare, una parola e mille significati.
Quando sei innamorato non riesci a dormire perché la realtà è più bella dei sogni, sei piano di aspettative e cambi totalmente percezione della vita, inizi a pensare più ad un altro che a te stesso, diventi geloso e irrazionale e ogni cosa che riguarda la tua vita non vedi l'ora di raccontarla alla persona con cui condividi i momenti più belli.
Non sapevo se Travis mi amasse e probabilmente in quel momento non lo faceva, almeno non quanto lo facessi io, faceva male si, ma gli avrei dato il suo tempo come lui lo dava a me, dopo tutto quello che aveva passato era ovvio che non riuscisse più a fidarsi completamente di qualcuno e non lo biasimavo ma volevo aiutarlo, fargli credere ancora che amare una persona non ti distrugge ma ti salva, soprattutto se è corrisposto ed io di sicuro lo corrispondo, non ci resta ormai tanto tempo insieme e voglio vivere l'altra metà del mio anno solo con lui non come la prima in cui siamo stati solamente in conflitto, staccati l'uno dall'altra per paura dei nostri sentimenti e delle conseguenze provocate da essi.
"Siamo arrivati" mi disse Tyler risvegliandomi dai miei pensieri che ovviamente erano sul ragazzo all'interno della casa, me lo sentivo che non sarebbe uscito quella sera e infatti notavo da fuori la luce della sua camera accesa.
"Tyler non so come ringraziarti sei davvero l'amico migliore che si possa avere e ringrazia tua madre per la cena, è stata molto dolce" dissi dandogli un bacio sulla guancia per salutarlo mentre mi sorrideva complice e quando scesi partì subito dopo avermi fatto un cenno con la mano.
La cena con lui e sua madre era stata meglio di quanto immaginassi, erano entrambi molto simili e divertenti e sua madre era davvero gentile, le ho parlato dell'Italia, in particolare di Milano e mi piaceva l'idea che qualcuno si appassionasse della mia regione, l'Italia è il paese più bello del mondo, quello più ricco di storia, di meraviglie naturali ma quello meno valorizzato artisticamente è quello governato peggio da gente avida che pensa solo ai propri interessi e odiavo che tutto il resto del mondo lo usasse come pretesto per prendere in giro la mia gente e dire che noi siamo solo rumorosi, furbi e falsi, è naturale che dicano queste cose se chi ci rappresenta è esattamente così.
Scossi leggermente la testa pensando che non fosse il momento adatto per farsi prendere dai patriottismi italiani ed entrai in casa.
"Ciao cara" mi disse Meredith mentre pure Des era con lei, era tornato prima quella sera ed erano in sala a guardare la TV con una bottiglia di vino aperta appoggiata sul piccolo tavolino di cristallo poco distante dalle loro gambe.
"Buona sera, ero a mangiare dal mio amico Tyler, il figlio del preside Johnson" dissi sorridendo spiegando cordialmente il motivo della mia assenza, non potevo fare a meno però di guardare quelle due persone che mi sembravano tanto straordinarie con occhi diversi.
"Va bene cara, Travis è di sopra buona serata pure a te" mi disse Des ed io annuii congedandomi con un gesto del capo e salendo velocemente le scale, se prima volevo evitare il discorso in quel momento volevo solo chiarire con lui e riaverlo tra le mie braccia mentre mi sussurrava cose dolci all'orecchio dopo aver condiviso esperienze intime.
Quando mi ritrovai davanti alla sua porta riluttante bussai leggermente aspettando con impazienza che aprisse e mi lasciasse affondare tra le sue braccia, dopo tutto ciò che avevo scoperto non volevo più separarmi da lui, lo volevo mio e avevo paura di perdere oda un momento all'altro.
Quando sentii la maniglia abbassarsi lentamente per poi vedere la porta aprirsi lasciando solo uno spiraglio di luce dall'interno capii che voleva che entrassi.
"Tyler Johnson eh?" Disse seccato mentre estraeva una Marlboro dal suo pacchetto e se la accendeva accanto alla finestra, io ero ancora imbambolata davanti alla porta ormai chiusa alle mie spalle, era bellissimo, senza maglietta solo con dei pantaloncini della tuta e mentre fumava i muscoli del suo braccio si flettevano sotto la luce fioca della lampada, un dio, un dio del sesso e dell'amore, ecco a cosa pensai mentre lo guardavo.
Non ci pensai un attimo e subito andai verso di lui e lo abbracciai, come non avevo mai fatto, cercando di trasmettergli il mio amore e quanto mi fosse mancato.
Quando rialzai lo sguardo su di lui vidi che mi sorrideva dolcemente così mi avvicinai a lui e lo baciai senza pensarci due volte.
Inizialmente era lento e anche un po' impacciato per la voglia di assaggiarci che avevamo, lui avevo posto la sigaretta sul davanzale per potermi prendere il viso con entrambe le mani, io avevo le braccia allacciate dietro il suo collo, pian piano il bacio divenne sempre più profondo e pieno di desiderio, sapevamo entrambi cosa volevamo in quel momento, non mi importava più di nulla, volevo solo averlo, avremmo parlato più tardi, ci saremmo urlati contro per essere degli idioti un'altra volta ma in quel momento volevo solo che mi facesse sua una volte per tutte, non mi importava più di nulla ormai, la sua pelle contro la mia mi dava vita e il sapore di fumo e menta nella sua bocca mi accendeva.
"Mi sei mancata ragazzina" disse piano contro la mia bocca cercando di prendere fiato mentre io gli lasciavo morbido baci sul collo, di solito non prendevo io questo tipo di iniziative ma mi sentivo più sicura di me stessa, di noi, era come se sapere che avrei potuto perderlo da lì a un giorno mi avesse dato una nuova consapevolezza e voglia di averlo, non sapevo se era giusto concedersi completamente a lui in quel momento ma non riuscivo a ragionare lucidamente con lui così vicino che mi guardava bramoso è pieno di aspettativa, speravo solo che dal mio sguardo non fosse così evidente i, desiderio che avevo di lui ma sapevo esattamente che era così.
"Vieni piccola" mi disse portandomi verso il suo letto e una volta stesa mi fece inarcare la schiena per togliermi la maglietta e lasciarmi scoperta, dei piccoli brividi per la perdita di contatto si formarono sul mio corpo e lui se ne accorse perché cominciò a baciarmi piano ovunque, sulla pancia, sul collo, sulle labbra, sulle guance, sul seno coperto solo dal reggiseno che ero pronta a lanciare in un angolo per poter sentire meglio la bocca del fantastico ragazzo che stava sopra di me e mi sussurrava parole dolci.
Si svilò velocemente i pantaloncini e così fece con i miei e con il mio reggiseno, tutto velocemente e rudemente, mi desiderava e si vedeva, iniziavo Ad avere un po' più di ansia ma mi fidavo di lui e non pensavo ad un momento migliore per perdere una cosa così preziosa come la verginità, lo volevo a tutti i costi e sapevo non me ne sarei pentita perché sapevo che il giorno dopo lui sarebbe stato lì a sussurrarmi che era stato stupendo, me lo sentivo dentro come non mai.
"Ti voglio così tanto" disse contro la mia bocca mentre mi accarezzava ovunque.
"Anche io Travis" dissi e lui si fermò di colpo per guardarmi con attenzione, aveva colto il vero significato delle mie parole, aveva capito che erano un consenso, che andava bene, che poteva finalmente farmi sua una volta per tutte, il suo viso si illuminò per poi rabbuiarsi subito dopo.
"Non voglio che tu lo faccia solo perché abbiamo litigato, sarei tornato da te comunque e sempre, lo sai vero?" Disse piano baciandomi a stampo le labbra dopo le sue parole, io annuii incapace di fare altro, era così premuroso ad assicurarsi che fossi davvero convinta al 100% nonostante fossimo in un momento di totale bollore con gli ormoni impazziti.
Nel giro di una settimana lui avrebbe fatto una settimana ed io nel giro di due mesi, eravamo entrambi grandi e consenzienti e non riuscivo a pensare di passare un altro momento senza averlo mio del tutto.
"Sono sicura" dissi baciandolo per tranquillizzarlo e lui annuii visibilmente più rilassato e felice.
"Mi fai impazzire lo sai emma? So che sono un cazzone in queste cose ma tengo a te voglio che tu lo sappia" disse sorridendo debolmente e quella frase fu tutto ciò che mi serviva per concedermi totalmente a lui, volevo aspettare a dirgli che lo amavo, una notizia del genere non potevo certo dirla in un momento del genere avrei senz'altro rovinato tutto e non volevo.
Si alzò dal letto per andare verso il comodino e aprire il cassetto, iniziò a frugarvi dentro e finalmente trovò l'oggetto del suo interesse, il piccolo pacchetto azzurro era stretto le sua mano ed io intanto restavo lì a letto a pensare a quanto fossi felice in quel momento e che volevo viverlo al meglio che potevo.
"Farò piano prometto" disse abbassandosi i boxer e togliendomi gli slip senza prima avermi baciato sul petto e sulla pancia per poi soffermarsi un po' di più sull'inguine, sentivo bruciare la mia intimità dal desiderio e potevo notare dalla sua grande erezione che era lo stesso pure per lui, eravamo entrambi pronti ed impazienti ma dovevamo andare con calma.
Strappò con i denti la bustina facendomi ridacchiare e poi si infilò con un gesto rapido ed esperto il preservativo, cosa che mi fece purtroppo pensare a quante volte avesse fatto quel movimento meccanico e ormai di routine per lui ma cercai di cacciare i pensieri in un angolo remoto della mia mente.
"Era diverso con loro" disse leggendomi nel pensiero, capiva subito se in me c'era qualcosa che non andava o che mi tormentava e sapeva sempre cosa.
"Lo so ma tu sei così esperto ed io beh io sono vergine" dissi abbassando la testa e facendomi coprire la faccia dai capelli, stavo rovinando tutto per la mia stupida insicurezza.
"Non dire nemmeno per scherzo queste cose, non l'ho mai fatto con una vergine ma voglio essere solo io ad avere questo privilegio con te, voglio essere l'unico e voglio che tu sia l'unica emma" disse baciandomi, chi era quello? Dov'era finito il Travis scontroso e maleducato di sei anche se ormai quasi sette mesi prima?
Annuii sorridendo e finalmente mi stesi sul letto pronta a qualsiasi cosa lui volesse fare, ero sua, completamente e profondamente in ogni più piccola cosa sua e lui era mio, ci bastava sapere quello per essere felici.
"Pronta?" Mi chiese lui sorridendo, era leggermente nervoso e si vedeva ma cercava in tutti i modi di non farmi agitare e lo apprezzavo molto.
Annuii convinta, ero di poche parole quella sera, troppo occupata ad immaginare il resto, a pensare a lui.
Sentii la sua erezione prominente contro la mia coscia e senza che nemmeno potessi accorgermene entrò in me.
In un primo momento fu un dolore lancinante, per i successivi venti secondi trattenevi le lacrime e gli urli di dolore cercando di calmarmi, lui era fermo dentro di me che aspettava con impazienza una mia reazione, io tenevo gli occhi chiusi e quando li riaprii lo vidi preoccupato.
"S-sto bene m-muoviti così mi ab-abituo" dissi balbettando mentre cercavo di prendere fiato e lui fece come gli chiesi, iniziò a muoversi lento dentro di me andando sempre più a fondo, il dolore iniziare si stava leggermente dissolvendo lasciando spazio al piacere, un piacere che avevo solo immaginato e che mai avevo avuto l'onore di provare.
Si muoveva lento e ritmico, si stava sforzando per mantenere il controllo e non farmi male.
"Sei bellissima" disse baciandomi lentamente ed io ricambiai mentre bisognosa di più contatto alzai i fianchi per sentirlo di più, gesto che lo lasciò spiazzato.
"Oh così ragazzina non riuscirò a controllarmi" disse ridacchiando leggermente ma andando un po' più forte come da me richiesto.
Il dolore c'era sempre solo dieci volte meno rispetto all'inizio, il piacere aveva invaso tutto il mio corpo, lui faceva vanti e indietro lentamente ma con spinte profonde che mi portavano oltre il limite, le nostre pelli si toccavano, le nostre labbra si assaggiavano e i nostri respiri erano sconnessi e affannati, era bellissimo, lui era dentro di me che mi faceva sua ed io mi sentivo finalmente completa e appagata.
Dopo altri cinque o dieci minuti di pura passione arrivammo al culmine più o meno nello stesso momento, un piacere immenso che invase il mio corpo e mi fece vedere bianco per alcuni secondi non facendomi sentire più dentro al mio corpo, facendomi sconnettere il cervello da tutto il resto e rilassandomi come non mai, mi sentivo viva e felice.
Travis si sdraiò accanto a me dopo essersi tolto il preservativo usato e infilandosi sotto le coperte mi prese tra le sue braccia.
"È stato stupendo" dissi piano mentre mi accarezzava il ventre un po' infiammato per l'esperienza appena compiuta.
"Anche per me" disse baciandomi i capelli ed io gli credetti.
E fu così che mi addormentai, ubriaca d'amore e felice come non ero mai stata, c'è che avrebbe potuto giudicarmi una sfacciata per averlo fatto dopo appena sei mesi e senza avere la certezza che mi amasse, ma il tempo e le parole non servono a nulla quando i fatti valgono più di tutto e lui mi aveva dimostrato cambiando per me che ci teneva e che mi avrebbe aspettata nonostante tutto.
  
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