"Settembre. Il sole che si colora di arancio sempre verso la stessa ora, le foglie iniziano ad ingiallire, i primi maglioncini che pizzicano sul corpo, le valigie per Hogwarts. E' decisamente finita l'estate" pensò Hermione mentre sistemava le ultime cose nel suo baule. Quella era stata una delle estati più belle di sempre per la giovane strega, e l'idea di abbandonarla le lasciava una sensazione strana nel petto, come se qualcosa le opprimesse la pancia.
Erano quai le nove di mattina quando Hermione scese in salotto, diede un rapido bacio sulla guancia ai suoi genitori e uscì di casa per andare alla stazione di King's Cross. Si sentiva stranamente nervosa quando arrivò davanti al binario nove e tre quarti, come se quell'anno fosse cambiato qualcosa.
Ma dentro di lei sapeva che qualcosa era cambiato veramente. Venne scossa dai suoi pensieri dalla voce di Ginny, seguita da Fred, George e Ron, con i suoi capelli sempre così arruffati.
"Herm, quanto mi sei mancata! Devo raccontarti un sacco di cose!" esclamò Ginny, ragggiante, mentre stringeva a sè l'amica.
"Ginny, mi sei macata tanto anche tu, carotina. Non sai quante cose devo raccontarti io!"
Da quando Ginny aveva iniziato a frequentare Hogwarts tra lei ed Hermione era nata una bellissima amicizia. Dopo aver salutato frettolosamente Molly, la banda dei Weasley attraversò il binario, seguita dalla Granger.
Appena arrivò l'Express, una calca di studenti iniziò a cercare posto disperatamente per non dover restare in piedi durante il lungo viaggio e, perchè no, schiacciare anche un pisolino.
Hermione non era mai stata una a cui piace sgomitare, nè spingere, perciò lasciò passare tutti senza obbiettare, ritrovandosi una delle poche in piedi. Alla fine riuscì a trovare una nicchia, sistemò il suo baule sul pavimento e vi si accovacciò sopra, tirò fuori un libro e iniziò a perdersi tra le righe. Certo, l'atmosfera sarebbe stata sicuramente migliore se non fosse seduta di fianco al bagno dei maschi, ma non si fece tanti problemi. 
Due ore, due pacchetti di gelatine Tuttigustipiùuno e un pisolino più tardi Hermione era ancora lì. Non mancava molto all'arrivo ad Hogwarts quando..
"Non credo sia il posto migliore per leggere, Granger."
Non servì molto ad Hermione per riconoscere quella voce. Draco. 
Il cuore della ragazza fece un balzo, quando alzò lo sguardo e trovò davanti ai suoi gli occhi di ghiaccio del principe delle serpi che la guardavano indagatori.
Hermione sapeva che Draco sarebbe tornato ad Hogwarts, ma non aveva materialmente fatto i conti con la concretezza della cosa fino a quel momento. 
"..Ehm...Ciao Draco.."
"Aspetti il tuo principe azzurro fuori dal bagno?"
"Ehm..Il treno era.. pieno, quindi..Quindi mi sono messa qui"
"Capisco. Ci si vede Mezzosangue...Ah,carina quella felpa." disse il giovane Malfoy laciando un'occhiata complice alla Granger. Poi se ne andò.
Finalmente Hermione ricominciò a respirare. "Malfoy, dannato Malfoy. La felpa è tua." pensò lei.
Sempre la solita faccia tosta, senza un'emozione.
Eppure quell'estate, in Cornovaglia, le emozioni nei suoi occhi sempre così gelidi,Hermione le aveva viste. Quei baci, le sue mani sulla sua vita, le passeggiate sulla roccia..
"Oh diamine Hermione basta! Dimenticatene!" ripetè nella sua testa la giovane Grifondoro.
Un fischio interruppe i suoi pensieri. Erano ad Hogwarts.