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Autore: SAKURACHAN_KumikoKurokawa    28/05/2009    9 recensioni
Lui era li...rivederlo era l'ultima cosa che si aspettava. "Hai ritenuto più giusto sacrificarti al mio posto...? Verde e Rosa, ricordi?" Nuova One-shot, che ha ben poco di shoto e molto di NaruSaku! ^O^
Genere: Romantico, Triste, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Tsunade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Sacrifice
Green and Pink


Bip
Quell'arnese la stava sfinendo.
Bip
Anche se viveva praticamente nel campo ospedaliero, certi aggeggi le davano su i nervi.
Bip
E poi in un momento come quello... perfino sentire parlare la gente le dava fastidio.
Una ragazza sui diciotto anni, capelli lunghi di un insolito colore rosato, era seduta, e quasi sdraiata, al capezzale di un letto di ospedale. I suoi occhi davano segni di cedimento, e le evidenti occhiaie sotto di essi palesavano la precedente nottata insonne.
Voleva rivederli... Attendeva il momento in cui li avrebbe rivisti... I due zaffiri...
Sospirò amaramente e si sistemò meglio sulla scomoda seggiola. Un grugnito, degno di un cane rabbioso più che di un essere umano, le fuoriuscì dalle labbra gonfie e secche.
Perchè le sedie degli ospedali dovevano essere così scomode? Se lo chiedeva sempre, e non riusciva mai a darsi una risposta. Rassegnata, si appoggiò allo schienale, la testa rivolta verso il soffitto, di un colore bianco accecante... quel colore, lui lo odiava, e quasi sempre era la prima cosa che vedeva ad ogni suo risveglio, ora mai per lui era un abitudine, cacciarsi nei guai per ritrovarsi poi su di un letto di ospedale.
Ma questa sarebbe stato diverso, questa volta lei avrebbe riempito e colorato di verde e rosa quel bianco surreale. Chiuse gli occhi sorridendo, immagini del passato le venivano a far visita di consueto, nei momenti in cui la sua mente era sgombra di pensieri...

“Bakaaaa...Torna immediatamente qui!!!”
Una ragazza rincorreva un suo coetaneo dai capelli biondi dall'insolita pettinatura.
“Ahaha, fossi matto, se vengo li mi picchi a sangue!” rispose quest'ultimo continuando a scappare.
Si trovavano in un parco pieno di alberi, la giornata era solare e calda, tipica della primavera che lasciava spazio all'estate.
“Naruto, se non ti fermi immediatamente e non mi ridai l'album, te ne pentirai!” ribatté minacciosa la rosa.
Naruto allora si fermò, si voltò verso la ragazza che, automaticamente, si bloccò aspettando la sua prossima mossa. Il ragazzo aprì l'album, commentando alcune foto...
“Eh, Sakura-chan, ma sei un amore in questa foto!!!” la sua voce era come quella dei genitori che coccolano i figli. Troppo sdolcinata.
“Aaaaa, maledetto questa non te la perdonooo!!!” urlò platealmente Sakura riprendendo a rincorrere il ragazzo, che se la rideva sonoramente. Correvano a perdifiato, bloccandosi a volte il passaggio tra un albero e l'altro, non mostrando alcun segno di stanchezza, poi...
“Naruto, giuro che sto perdendo le staffe... “ continuava a correre sempre più veloce, notando che la distanza che separava i due si riduceva pericolosamente, infatti Naruto si era, nuovamente, fermato.
Inevitabile fu lo schianto.
“ahi, ahi, ahi, hai visto baka? Ma che diavolo ti è preso, fermarsi così all'improvviso, mi vuoi morta forse?” si lagnò la ragazza che, non sentendo alcuna risposta dal compagno, si voltò a guardarlo...
Era concentrato ad osservare una foto, prima la foto poi Sakura, poi di nuovo la foto.
“Che c'è?” disse lei arrossendo.
Naruto sorrise, estrasse la foto dalla plastica e la mostrò alla compagna che sgranò gli occhi ancora più imbarazzata.
“Pensavo l'avessi buttata...” proferì lui, non riuscendo a trattenere un sorriso dolce. Di rimando Sakura prima abbassò la testa, poi gli strappo dalle mani la foto dicendo:
“Non farti strane idee, l'ho tenuta solo perchè è un ricordo del mio compleanno, nulla di più!”
La foto ritraeva i due, semi abbracciati e sorridenti dietro un tavolo che accoglieva una grande e succulenta torta con il numeretto diciotto sopra. Naruto aveva faticato come non mai per convincerla a farsi fotografare con lui, ma alla fine l'aveva avuta vinta, come sempre.
“Si, però sta di fatto che l'hai tenuta!” replicò lui avvicinandosi. Sakura tremava, di rabbia certo, semplicemente perchè odiava il modo in cui Naruto metteva a nudo i suoi sentimenti. Doveva ricomporsi non poteva mollare, assolutamente no.
“Ovvio, ti ripeto, era il mio diciottesimo compleanno, non potevo buttarla, è un ricordo importante!” sentenziò la rosa incrociando le braccia al petto e lanciando occhiatine fugaci al volto del ragazzo che non aveva smesso un attimo di guardarla sorridente. Riaprì l'album e sfogliò qualche pagina, poi sorridendo vittoriosamente disse:
“Sakura, questa non è l'unica foto ricordo che hai del tuo compleanno, eppure è l'unica che hai messo nel tuo album...”
Colpita ed affondata.
Naruto... era fenomenale come riuscisse, contemporaneamente, a fare imbarazzare ed infuriare Sakura.
“Baka...RIDAMMI L'ALBUM!” gridò gettandosi sul ragazzo, che prontamente ritrasse l'oggetto sopra la sua testa. Per quanto fosse cresciuta, Sakura rimaneva più bassa di lui, non riuscendo così a raggiungere il tanto agognato album.
“Ok, te lo restituisco. Ad una sola condizione, però!” disse Naruto porgendoglielo “Promettimi che non leverai la nostra foto dal tuo prezioso album... In questo modo, in un certo senso, potrò pensare di essere anch'io prezioso per te!”
Sakura prese l'album, non distogliendovi lo sguardo, lo aprì rimettendo la foto al suo posto, alzò gli occhi lucidi in cerca di quelli di Naruto e disse sorridendo timidamente:
“Ok...”

Erano le cinque del pomeriggio e lui non aveva ancora ripreso conoscenza. I giorni passavano, e Naruto non dava segni di miglioramento, continuava a dormire, e questo a Sakura non piaceva. Era preoccupata, essendo medico sapeva benissimo in che stato si trovasse il compagno. Era seduta sulla stessa sedia, con gli stessi vestiti del giorno prima, era stanca, ma non si sarebbe mossa.
Un rumore la fece sussultare, troppo abituata al silenzio che la inghiottiva. Qualcuno era appena entrato nella stanza, riconobbe il suono dei tacchi sul pavimento liscio. La figura, sinuosa, le si affiancò, una mano smaltata di rosso le si posò sulla spalla, con fare materno.
<< Sakura, il tuo turno è finito da un pezzo, non credi sia arrivato il momento di tornare a casa? >>
<< No. >> rispose solamente, la voce roca per il poco utilizzo. E già perchè non parlava da giorni, oltre che non dormire; si nutriva di aria e la sua compagnia era il volto del ragazzo.
<< Così rischi di ammalarti, lo sia vero? >> replicò la donna bionda. << Tsunade-sama, va bene così... Lui per me... per me... >>
Una lacrima scese sulle sue guance stanche e pallide. Il ricordo di quel giorno la uccideva, inesorabilmente.
Tsunade prese una sedia li vicino, e si sedette accanto a lei. Osservava Naruto, i suoi occhi erano quasi vitrei, inquietanti. Quel ragazzo era capace di grandi cose, e se era su quel letto era per un motivo valido.
<< Dovevo esserci io, su questo letto >> disse la rosa in modo gelido, aveva smesso di piangere, anche quel gesto le costava fatica.
<< Non dire così, probabilmente, tu non saresti nemmeno arrivata viva al villaggio. Naruto ha fatto ciò che ha ritenuto più giusto. >>
Un sorrisetto amaro nacque sulle labbra dell'Haruno, che si avvicinò all'orecchio di Naruto per poi dire:
<< Sentito...baka! Hai ritenuto più giusto sacrificarti al posto mio? >>
Strinse le lenzuola del letto, odiava quel senso di impotenza che sentiva crescere dentro se. Non poteva mai fare niente, poteva solo aspettare e osservare, inerme.
<< Va a casa! >> suggerì l'hokage con tono che ricordava un più un ordine che un consiglio.
La rosa si alzò meccanicamente, lo sguardo perso nel vuoto, era stanca però non voleva andarsene, infatti, prima di farlo, si chinò nuovamente sul ragazzo e sussurrò:
<< Torno al più presto... Verde e rosa, ricordi? >>
Tsunade vide la sua allieva allontanarsi e chiudersi la porta alle spalle. Rimase ad osservare il ragazzo, che non dava segni di volersi risvegliare, poi disse:
<< Ho paura che questa volta si più grave del previsto... >>
<< Così sembra! >> rispose una voce profonda alle sue spalle.
Un uomo sulla cinquantina apparve come dal nulla, si avvicinò anch'egli al capezzale del giovane, le braccia incrociate, lo sguardo triste.
<< Non ci sono miglioramenti? >> chiese fissando la schiena della donna. << No Jiraya, la cosa positiva, se così si può definire, e che la situazione non peggiora, e dobbiamo sperare che rimanga stazionaria. >> rispose con voce piatta e sguardo assente, ma proseguì dicendo:
<< E poi mi preoccupa il comportamento di Sakura, sembra del tutto fuori di senno. >>
<< Già >> asserì Jiraya << Devi considerare anche il fatto che non dorme decentemente da giorni e poi,ti posso assicurare che lo spettacolo non è stato dei migliori... e Sakura era in prima fila! >>
Tsunade si alzò, non voleva risentire la storia già macabra di suo, e prima di uscire disse:
<< Senti un po' tu, voglio la rivincita a carte, questa sera da me, e porta del sakè decente! >>
<< Aglio ordini, Quinti Hokage! >> sorrise divertito il sannin che seguì a ruota la donna, lasciando il ragazzo nelle tenebre di quel sonno imperturbabile in compagnia delle fastidiose macchine.

Era notte fonda, e una figura si aggirava tra l'ospedale, furtivo. Raggiunse la stanza 237; l'ombra del suo corpo adombrava la targhetta con su scritto: Naruto Uzumaki.
Fece scorrere il pannello silenziosamente, e se lo richiuse alle spalle. Si avvicinò al letto, accese il lumino posto sul tavolinetto adiacente prima di chinarsi sul volto del ragazzo, in prossimità dell'orecchio...
<< Sono tornata, baka... >> disse Sakura sedendosi nella, oramai, familiarissima e scomodissima sedia. L'azione venne accompagnata da un sonoro sbuffo, poi lo guardò, puntellò i gomiti sul letto e cominciò a parlare, come se Naruto potesse risponderle, come se potesse ascoltarla...
<< Oggi ho visto Ino che civettava con Sai, poveretta non sa che quello ha una concezione tutta particolare di qualsiasi cosa. Mentre venivo qui stavo per essere beccata, non credevo che Tsunade fosse ancora allo studio, penso fosse con Jiraya-sama. Quei due sono inseparabili... proprio come... >> si fermò, il compagno era immobile come sempre, non resistette e gli prese la mano, nonostante tutto, calda.
Si alzò dalla sedia e si sedette sul letto, portandosi la mano di lui al viso sofferente... poi disse con voce malferma:
<< Svegliati... ti prego... >>
Niente. Come sempre. Questa scena si ripeteva ogni notte da quel giorno, lei che lo supplicava di svegliarsi, e lui che non rispondeva a nessuna stimolazione. Le sembrava che quella pelle scura avesse perso un po' del suo colore ambrato, che i suoi capelli color del sole fossero spenti.
<< Eh, faresti i salti di gioia per tutte le attenzioni che ti sto rivolgendo in questi giorni... >> disse abbozzando un sorriso poi delle parole presero forma nella sua mente, seguite da voci e immagini... e così tutto di quel terribile momento, le tornò davanti agli occhi.

“Maledizione sono riusciti a separarci!” disse una zazzera bionda, intenta a schivare due kunai. I nemici con cui doveva combattere era una dozzina e, considerando il fatto che già ne aveva stesi un'altra dozzina, la situazione non era poi delle più favorevoli.
I suoi compagni di team in quella missione trasformata in battaglia all'ultimo sangue, Jiraya, Sakura e Sai, erano stai tatticamente allontanati l'uno dall'altro. Come si dice l'unione fa la forza... singolarmente erano forti certo, ma non lo sarebbero stai per molto tempo.
Era da tempo che si sentiva vociferare di una una ribellione da parte del paese della terra nei confronti del paese del fuoco, ma non ci si aspettava un agguato in piena regola durante una missione.
“Maledetti... adesso vi faccio vedere di che pasta sono fatti i ninja di Konoha” disse Naruto preparandosi per lanciare il suo rasengan, ma ogni volta era un dispendio di energie troppo grande, continuando di questo passo...
-Se continuo così, rischio grosso!-
Un gruppo di cinque ninjia gli si scagli contro preceduti da una pioggia di shuriken.

Nel frattempo i suoi compagni non se la passavano poi tanto meglio, Sakura ansimava dal troppo sforzo, riportava qualche graffio sulle braccia e aveva il labbro spaccato e ricoperto di sangue, che ogni tanto lei stessa ripuliva con il dorso della mano.
“Accidenti sono troppi...” disse facendo un calcolo approssimativo. Tutti combattevano: Jiraya più ne sconfiggeva più si allontanava dai ragazzi; Sai era totalmente dalla parte opposta a Jiraya, sul suo uccello di chakra e inchiostro. Tra uno scontro e l'altro, si alzava in volo per vedere se riusciva a ricongiungersi al resto della squadra. Un impresa a dir poco impossibile, la vegetazione era troppo fitta.
Sakura, dopo aver lanciato dei kunai avvolti in carte bomba, si allontanava a gran velocità dal resto del gruppo dei ninja che la stava pian piano accerchiando.
-Mi hanno circondata, questo è un problema- pensò la kunoichi mettendosi in posizione. Decise di puntare al ninja alle sue spalle, gli saltò contro con un scatto felino caricando un pugno intriso di chakra. Questo andò a segno, scaraventando il suo avversario a metri di distanza. In quel preciso momento, venne attaccata da altri tre che le erano vicini; era un ingiustizia bella e buona tre contro uno, è disumano, ma possibile in guerra.
-Maledizione...- pesò Sakura.
Non ne capì più nulla, sentì solo una cascata di pugni pioverle addosso, e la schiena infrangersi rovinosamente contro il tronco di un albero. A causa del contraccolpo, ricadde come una bambola di pezza ai piedi dell'albero. Ogni muscolo le doleva, sentiva il sapore ferroso del sangue in bocca, un colpo di tosse fece alzare una piccola nube di polvere.
Con fatica si mise a sedere ed appoggiò la schiena all'albero il fiato corto, a causa della botta alla gabbia toracica, sentiva le forze venirle meno, la testa le doleva e il copri fronte, in quel momento, era una tortura... se lo sfilò notando che il nemico si faceva avanti posizionando le mani all'altezza del petto.
La rosa capì subito: stava per attaccare. Comprese che era una tecnica a cui non sarebbe sopravvissuta. Chiuse gli occhi e pensò...
-E' finita...-
Un boato la riportò al campo di battaglia. Non riusciva a credere a ciò che vedeva, Naruto l'aveva trovata... lui era li...
“Naruto!” cercò di gridare Sakura, ma le costole le facevano male, probabilmente alcune di esse erano fratturate.
Il ragazzo si liberò abilmente, anche se con un po' di fatica, dei nemici che li accerchiavano.
Si venne a creare una situazione di stallo, lui si avvicinò alla compagna, che sorrideva, rivederlo era l'ultima cosa che si aspettava, considerato che stava per soccombere.
“Sakura!” Si avvicinò con fare protettivo, le si parò davanti e iniziò ad osservarla per poi dire:
“Oh no, non so nulla di medicina...”
“Baka, è normale, sono cose che non ti compe-” non finì la frase perchè un attacco di tosse la colse alla sprovvista, si accasciò di lato, ma non toccò terra; Naruto lo impedì sorreggendola.
“Non ti sforzare, io finisco qui e poi pensiamo a curarti” disse eroicamente, ciò fece affiorare un sorriso sghembo sulle labbra ferite della ragazza.
Iniziarono la lotta, chissà perchè più ne sconfiggeva più ne spuntavano. “Ma non finiscono mai?” disse esausto Naruto cercando di non crollare a terra stremato. Aveva incassato dei pugno abbastanza potenti all'altezza del ventre e in pieno viso.
“Naruto... attento!” cercò di avvertirlo inutilmente Sakura. due ninja portarono a segno i loro colpi, scaraventando il ragazzo contro gli alberi, lesionandoli vistosamente.
“Naruto!!!”
Sakura decise che non poteva stare li a guardare un pestaggio gratuito, ma appena fece cenno di muoversi ricadde, le gambe non le reggevano e lo sterno le provocava dolori lancinanti al petto e alla schiena. Il dolore non le fece percepire il pericolo alle sue spalle...dei fili di chakra si prolungavano minacciosi dalle dita del ninja.
Naruto vide tutto e con uno scatto fulmineo, si parò davanti alla ragazza rimanendo intricatamente incastrato nella rete di chakra.
“Eh, eroico e contemporaneamente stupido da parte tua...” disse l'autore della tecnica, che sollevava da terra il biondo.
“No...” sussurrò impotente la ragazza. Ciò che successe dopo fu davvero barbaro ed animalesco: tutti i tipi di tecniche vennero riversate sul giovane che non aveva intenzione di arrendersi; ogni ninja presente contribuiva con qualche calcio e pugno... Gocce color porpora imbrattavano a spruzzi il verde circostante... Ma una cosa terrificante accadde...
“Ok ragazzi vi siete divertiti abbastanza... finitelo e poi pensate all'altra” disse uno che doveva essere il capo della spedizione. Un urlo disumano fuoriuscì dalla bocca insanguinata di Naruto; la tuta era a brandelli, aveva alcuni kunai conficcati nelle cosce, dalla fronte scendevano rivoli di sangue sempre più copiosi, aveva sbattuto più volte la testa...
NO! Lei... no... finite me e... basta!” ansimò pesantemente. Sakura era in preda al panico, non sapeva che fare, più volte aveva riprovato a muoversi ma con scarsi risultati.
“Naruto... no... non farlo” ansimò la kunoichi.
I ninja si stavano mettendo in posizione per sferrare l'attacco finale.
“Sakura-chan... questo sarà per me... un dolce sacrificio... spero solo di rivedere... un giorno... il verde e il rosa... insieme...”
“Naruto...” sospirò, mentre ormai le lacrime avevano raggiunto gli occhi e non avevo timore di scendere copiose.
“Non piangere per me... non soffrire per me... è l'ultima cosa che voglio...” e mentre lo diceva sorrideva.

Fu un miracolo che fosse ancora vivo all'arrivo di Jiraya e Sai. Videro Sakura trascinarsi verso Naruto, ma oramai era privo di sensi. Appoggiò la testa sulla sua spalla mentre ripeteva...le sue ultime parole...

<< Già, non saresti felice delle mie attenzioni... ma come non posso preoccuparmi per te? >> disse la rosa dopo essersi accasciata dolcemente sul petto del ragazzo addormentato. Si sistemò meglio, e guidata dal respiro lento di Naruto si addormentò ripensando a tutte quelle volte in cui aveva odiato il contatto fisico con quel suo corpo, non sapendo cosa si stava perdendo.
Sognò un mondo senza guerre, un mondo senza dolore ne sofferenza, dove tutti potevano vivere in pace, ma una nube nera nel suo sogno incombeva, non promettendo nulla di buono. Si sentì mancare il terreno sotto i piedi, sensazione sgradevole, sopratutto se poi si atterra dolorosamente su un terreno freddo.
Infatti Sakura, era caduta giù dal letto. Presa ancora dal sonno non ricordava dove si trovasse, poi realizzò. E uno scatto la fece tornare immediatamente sull'attenti, si voltò sperando questa volta di vedere il suo sorriso scemo che si gasava per una cretinata.
Ma non fu così, lui dormiva ancora... Si risistemò accanto a lui, quel calore la rassicurava, e sentire il suo cuore battere le dava la certezza che lui c'era ancora, e che prima o poi sarebbe tornato da lei.
<< Io rimango qui, non mi muovo... >> disse, rintanando la testa nell'incavo della spalla.
A quel gesto, Sakura sentì un movimento strano sotto di lei... si irrigidì talmente tanto da far concorrenza alle facce degli hokage scolpite in pietra. Pensò di essersi immaginata tutto, e quella briciola di speranza sparì quasi immediatamente. Chiuse gli occhi inspirando ed espirando affondo a qualche centimetro di distanza dal collo di Naruto, doveva rallentare il battito cardiaco. Un risolino le fece sgranare gli occhi.
<< eh, mi fai il solletico... >>
Non la sentiva da giorni, quella insignificante frase era stata pronunciata in un soffio impercettibile e questa volta non aveva immaginato nulla.
Una mano le sfiorò i capelli, carezzandoli... Sakura si alzò lentamente trattenendo il respiro... doveva vederlo con i suoi occhi.
<< Allora... tu... >> balbettò ansimando la rosa, non riusciva a creare una frase di senso compiuto, forse a causa della mancanza di ossigeno dovuta all'apnea, o forse perchè...
Si, Naruto si era svegliato, aveva gli occhi stanchi, un sorriso accennato, ma era sveglio. La sua mano ancora tra i capelli di lei che lentamente scivolò sulla sua guancia rigata di lacrime e calda.
<< Verde e rosa... >> disse Naruto osservandola come se la vedesse per la prima volta << ... insieme... >>
<< Naruto... sei sveglio... >> piangeva, la piccola Sakura, tutte le lacrime che aveva trattenuto, adesso erano libere.
<< Ho dormito tanto? >> disse lui confuso. Ma non ebbe risposta, solo due mani che gli cinsero il collo.
Era felice, Sakura, di aver ritrovato la sua speranza, tutta riposta in quegli occhi, che adesso erano aperti e confusi, occhi che la cercavano ma lei voleva solo poterlo stringere.
<< Sakura-chan... mi fai male... >> disse imbarazzato Naruto.
<< Ah, si scusami... >> piangeva ancora dalla felicità, non riusciva a trattenersi. Il senso di pesantezza sul cuore era sparito, adesso si sentiva più leggera... I loro sguardi si incrociarono per attimi che sembravano interminabili...
<< Baka, non fare mai più una cosa così stupida! >> disse lei, adesso in preda alla rabbia.
Naruto era confuso, con capiva, prima piangeva per lui, dopo si arrabbiava... quella ragazza era incomprensibile a volte.
<< Ma Sakura-chan... >> ribatté lui interdetto.
La kunoichi gli si avvicinò, gli poggiò un dolce bacio sulla guancia destra, sentendo la rigidità di Naruto sotto il suo tocco... si allontanò di poco e mentre lo guardava negli occhi blu disse:
<< Non pensare che salvarmi la vita sacrificandoti per me, possa rendermi felice... >>
Adesso Naruto cominciava a capire...
<<... Se ti avessi perso sarei andata incontro alla solitudine eterna... >> concluse allontanandosi.
<< Ho fatto la cosa che ritenevo più giusta! >> disse afferrandole il polso per tirarla nuovamente a se, il contatto precedente lo aveva stuzzicato. Sakura era spiazzata sia dal gesto che dalla frase la stessa che Tsunade aveva detto il giorno prima.
<< Il metterti in salvo, è sempre stata la mia priorità! >> proseguì avvicinando il volto a quello della compagna che, con un sorrisetto complice, frenò l'avanzata pericolosa delle labbra di Naruto con una mano, per poi dire:
<< Apprezzo quello che fai per me, vorrei poter contraccambiare... >> il suo sguardo si fece triste e abbassò il volto. Naruto, prima spostò la manina di lei dalla sua bocca, poi prese il suo viso dal mento con il pollice e l'indice, costringendola a guardarlo...
<< Lo starmi vicino notte e giorno, ti sembra nulla? >>
Lui sapeva, ma come poteva essere?
<< Ma tu... come... >> disse la ragazza sorpresa.
<< Io... Sakura-chan... avverto la tua presenza sempre e comunque... >>
A quel punto non poté opporsi. Le loro labbra si incontrarono nello stesso momento in cui il sole sorgeva. Un bacio lento e leggero, inebriante e sconvolgente. Si staccarono, i loro sguardi complici di qualche cosa di unico, poi Naruto disse ridacchiando, oh quanto amava quella risata:
<< Questo è un problema, adesso come lo spieghiamo? >>
<< Ringrazia che sei convalescente, baka, ti avrei già stesso. >> rispose facendo la finta imbronciata. Decise che era meglio accorciare le distanze.
<< Io ora devo andare... ho il turno di visite. >> disse non guardandolo negli occhi per il troppo imbarazzo.
<< Ok, ricordati che qui c'è un paziente che vuole essere visitato solamente dalla sua Sakura-chan! >> sentenziò lui appoggiando la schiena al cuscino. Sakura rise, una risata cristallina che fu come un'ondata di energia per Naruto che la osservò asserire ed andare via.
Adesso quella stanza d'ospedale non gli sembrava poi così bianca e sterile, adesso, Naruto, riusciva a percepire sfumature verdi e rosa.
   
 
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