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Autore: CullenGirl18    28/05/2009    14 recensioni
E’ chiaro a tutti che generalmente le fanciulle in età da matrimonio, almeno nel nostro secolo, non sono davvero a conoscenza del vero significato della seduzione, alcune ne apprendono la conoscenza la notte stessa delle proprie nozze, altre vivono le loro fragili vite senza mai conoscerne pienamente il significato. Le graziose dame che abitavano l’elegante cittadina di Wallingford (Surrey, Inghilterra) tuttavia ne conoscevano tutte il significato, per loro essa aveva anche un nome, e quello era Edward Cullen.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Le nozze»



Ma quanto era stata stolta?
Isabella se ne stava nella sua camera senza uscire e senza voler parlare con anima viva da ormai ben cinque giorni.

Non aveva voluto vedere la madre, su cui aveva declinato ogni responsabilità di organizzazione, non aveva voluto vedere Angela e Jessica, non aveva neanche voluto entrare in contatto con il suo futuro sposo, ma soprattutto aveva evitato di vedere il padre.
Era sicura che un incontro con la persona che più la capiva al mondo l'avrebbe stroncata.

Le due famiglie entusiaste di entrare in rapporti di parentela, si erano accordate per un matrimonio il prima possibile che però mantenesse allo stesso tempo il giusto fasto da poter superare quello Cheney-Weber.

Ma più giorni passavano, più Isabella si rendeva conto del suo grave peccato di impulsività.
Aveva agito senza riflettere, nella speranza di ferire anche lontanamente colui che le aveva spezzato il cuore.

Solo ora si rendeva conto che di impulsività ne aveva avuta un pò troppa ultimamente.
Se non si fosse buttata così a capofitto fra le braccia di Edward tutto ciò non sarebbe mai accaduto, ora il suo cuore non sarebbe stato ridotto in miliardi di pezzettini impossibili da ricomporre.

Avrebbe dovuto evitarlo sin dall'inizio come tutti le avevano consigliato, e adesso forse sarebbe stata felice nei preparativi del suo matrimonio con Jacob.
Jacob di sicuro l'avrebbe resa felice.

Ma cosa stava dicendo... era fin troppo testarda per credere che tutto sarebbe andato bene se avesse ignorato Edward, perchè più scavava dentro se stessa più capiva che se avesse potuto ricominciare da capo avrebbe fatto le stesse identiche scelte che l'avevano portata a questo punto.

Ma ciò che l'aveva portata ad una tale inquietudine, che non le aveva permesso di dormire nelle ultime notti era proprio la consapevolezza di quanto anche lei stessa fosse cambiata ultimamente, quanto la sua razionalità fosse passata improvvisamente in secondo piano.

Possibile mai che pochissime parole, un paio di frasi con una sintassi davvero semplice fossero state capaci di farle crollare addosso un universo intero?

Il suo flusso di pensieri fu tuttavia interrotto dal rumore della porta di legno massiccio che si apriva cigolando.

"Madre vi avevo detto che non volevo vedere nessuno." affermò secca con una freddezza glaciale.

"Lo so tesoro, ma vedi devi provare l'abito da sposa!" disse facendo un cenno ad alcune serve che portarono l'abito avvolto in della seta dentro la stanza.

Ad Isabella non importava granchè dell'aspetto che avrebbe avuto all'evento, si come ogni fanciulla della sua età aveva sognato quel giorno sin dall'infanzia, ma in quel momento Isabella avrebbe preferito rifugiarsi negli angoli più reconditi del pianeta per scappare da tutti, ma soprattuto da lui.

Ogni centimetro della pelle della signora Cullen era in fibrillazione mentre la servitù spacchettava l'abito,  e come Isabella aveva previsto, l'abito non era altro che lo stesso che sua madre aveva indossato per le sue nozze, solo con qualche modifica per adattarlo alla sua taglia ed alla moda corrente.

Aiutata dalla fedele Samantha si tolse pian piano gli abiti che portava in quel momento e quasi come un burattino indossò l'abito in questione.
La sua espressione era ferma, immobile, senza che ogni tipo di emozione o sensazione influisse sui suoi lineamenti, mentre al contrario, sua madre aveva un'espressione estasiata, quasi svenevole.

Fu obbligata nonostante il suo rifiuto a guardarsi allo specchio, aveva deciso di cedere convincendosi che almeno così la madre avrebbe lasciato prima la stanza.
Ma quando vide la sua immagine riflessa nello specchio ebbe un sussulto.
Tutto ciò che le era successo, tutti gli errori che aveva commesso e quest'ultimo in particolare erano diventati reali in un solo attimo.

Una terribile paura assalì il suo corpo esile e snello cui l'abito calzava perfettamente.
Trattene le lacrime a forza nell'osservare la sua figura perfettamente a suo agio in quelle vesti, ma in cuor suo sapeva che nonostante ciò per Edward non sarebbe mai stato abbastanza.

A differenza sua, la signora Cullen che era accanto piangeva a dirotto.

"E' a posto, ora madre desidero toglierlo per favore." disse con voce fragile rifiutandosi di osservare oltre il suo riflesso.

"Non immaginavo potesse calzarti così perfettamente! Oh Isabella, non sai quanto mi rendi felice!"

Si, la rendeva felice, ma per cosa?
Isabella sapeva bene che sua madre non aveva fatto altro che proiettare i suoi desideri sulla sua persona.
Voleva in un certo senso rivivere quella gioventù che era ormai lontana dalla sua persona.

Quella sera come le precedenti, Isabella non cenò.
Rimase nella sua stanza a rileggere morbosamente Shakespeare ed il manoscritto regalatole da Edward.

*

La mattina delle nozze però non si fece attendere, ed Isabella aveva i nervi a fior di pelle.
Ogni cosa che la circondava rischiava di farla andare in bestia.

Era stata la madre raggiante a farle da sveglia mattutina, e le disse che nonostante avesse apprezzato il suo non cenare nei giorni precedenti per mantenersi in forma per l'abito, desiderava che mangiasse quella mattina in modo tale da non perdere i sensi durante la cerimonia.

Povera sciocca, pensava Isabella.
Da una parte era più che contenta che la madre con il suo fare irruento e testardo non fosse a conoscenza degli ultimi mesi passati da Isabella, ma d'altra parte era davvero triste al sol sapere di avere una madre che non si interessava completamente dei problemi sentimentali ed esistenziali della figlia.

Una madre per cui contava solamente l'apparenza ed il decoro mostrato in società, che si interessava solamente alle attività della figlia che per lei erano importanti.
Ella stessa non aveva mai aperto il suo cuore e parlato apertamente ad Isabella come aveva sempre fatto il caro padre.

Isabella in cuor suo indirizzava tutto ciò alla profonda differenza presente fra le due donne.
Al contrario della madre, ad ella non importava nulla del rigore della società di quei tempi, dopo tutto erano solo regole che col tempo sarebbero sicuramente mutate.
Ciò che per ella contava davvero era la cultura e l'affetto che le permettevano di essere libera e di poter valicare le barriere invisibili delle istituzioni.

Dopo aver fatto un bagno caldo aromatizzato alle fragranze di fresia e lavanda, fu condotta nuovamente nella sua stanza, dove fu sottoposta alla fase del trucco e dell'acconciatura che le occupò due ore del suo tempo.

Dopo venne l'ora di indossare l'abito e prima che potesse rendersene conto fu presentata nel suo decantato splendore ad ogni persona della casa.
Non aveva osato guardare nello specchio quel giorno, non voleva assolutamente avere alcun ricordo, non voleva avere impressa nella mente l'immagine di quel fantoccio che quel giorno le avrebbe rovinato la vita per sempre.

Dopo aver subito altri dolorosissimi complimenti, cerco con lo sguardo il padre che ancora non aveva fatto il suo ingresso nel salone, ma proprio nessuno sembrava sapere dove si trovasse.

Solo qualche minuto prima della partenza in chiesa apparve e non pareva per niente un padre nel giorno del matrimonio della propria figlia.
Era scuro, grigio in viso, trasmetteva tristezza a pelle.
Non salutò ne parlò con nessuno e quando tutti gli altri partirono con la prima carrozza, anche egli salì in quella con cui solo egli e Isabella avrebbero raggiunto la chiesa.

La carrozza partì prima del previsto e il silenzio nell'abitacolo regnava sovrano.

"Non siete venuta a dirmi di persona della lieta notizia." affermò ad un certo punto Charles.

"Perchè di fatto non v'è nessuna buona notizia." replicò Isabella con sincera amarezza.

" Allora è proprio come pensavo.. ma cosa è accaduto? Io non riesco a capire pensavo foste felice con Edward, pensavo ne foste innamorata, vi guardavo in viso e pensavo di conoscere la verità, ma a quanto pare non è così."

" Non vi sbagliavate, io ero e son tutt'ora innamorata di Edward, ma mentre io me ne son finalmente resa conto e gliel'ho confessato, egli sembra non ricambiare il mio ardore.. sono stata una stupida come mia madre aveva previsto, perciò ho preso la decisione di accettare la proposta di Micheal, se mia madre era nel giusto lo sarà in questa occasione altrettanto.."

" Non vi credevo così.."

" Così come?" chiese ansiosa notando il crescente disappunto nel viso del padre.

" Siete un'arrendevole codarda Isabella. Credevo che il vostro intelletto e il vostro ardore vi avrebbero portato a fare le scelte giuste ma non è stato così... Non avete idea di cosa significhi vivere un matrimonio senza amore!"

" Ma padre cosa avrei dovuto fare se Edward non ricambia i miei sentimenti, cosa?"

" Quante volte avete tentato di convincerlo,eh? Una ed una volta sola, e già cara mia avete gettato la spugna. Sapevate già da prima che il singnor Cullen era pieno di se, ma ciò non vi ha fermato, non siete stata sedotta perchè ne avete conosciuto ed apprezzato la personalità. Isabella... Edward è sempre stato abituato ad avere mille donne intorno, e grazie a vostra madre, infallibile fonte di notizie frivole, so che non ha mai intessuto una relazione che durasse più di una notte. Ma da quando vi ha conosciuta, non ho sentito vostra madre portarmi più notizie delle nuove conquiste di Cullen, questo dovrà pur avere qualche significato..."

" Ma se non fosse come voi dite? Se solo forse era più attratto da me che da altre ed ha preferito tenermi con sè un pò di più?"

" Una delusione d'amore è meglio di una scelta sbagliata come un matrimonio male assortito.."

" Padre... ho come l'impressione che vi sia qualcosa che non mi state dicendo..."

Il signor Swan abbassò il capo e respirò profondamente.
" Isabella... è molto difficile per me dirvi questo, ma sembra strettamente necessario. Io non ho mai amato vostra madre, nè lei ha mai provato un simile sentimento nei miei confronti.
Ero un giovane avvenente, un buon partito, e lei una fanciulla di buona famiglia, così la mia famiglia mi impose di fare la mia proposta. Ella, sciocca come lo è adesso, accetto senza alcun indugio.
La mia vita è stata infelice sino al tuo arrivo, e non voglio lamentarmi perchè conosco bene l'infelicità di tua madre e so bene del suo amante..."

" A..amante?!" lo interruppe Isabella sbalordita.
Era più che evidente che i suoi genitori non fossero legati da un legame particolare, ma non credeva sua madre sarebbe stata capace di spingersi sino a quel punto.

"Proprio così, è Philip Dwyer il medico dei cavalli. Lo so da tempo ed anche ella sa che ne sono a conoscenza. Ma non la biasimo per questo, ciò che invece mi stupisce è la sua condotta nei vostri confronti! Come può condannare lei stessa la propria figlia ad un destino infelice simile al suo?"

" Padre parlare con voi mi ha dato molto da pensare, solo ora mi rendo conto dei miei sbagli e della mia vigliaccheria, e sono profondamente desolata per ciò che vi è accaduto.."

"Isabella, io voglio solo il vostro bene questo lo..." ma venne interrotto dal cocchiere che bussò sulla porticina della carrozza.

"Siamo arrivati Singnor Swan." annunciò, e con sguardo eloquente Charles aiutò la figlia a scendere dalla carrozza.

Mille pensieri l'assalivano, sapere che il resto della sua vita dipendeva da quella cerimonia che aveva una durata insignificante le faceva mancare l'aria.

Ma in pochi secondi sentì la musica della marcia nuziale e tutti gli invitati apparvero dinanzi ai suoi occhi.
Fece i primi passi sorretta dal braccio del padre, ma dentro di lei il panico regnava sovrano.

" Non ci riesco.." bisbigliò.

" Ed allora non farlo.." le rispose il padre in un sussurro.

" Ma come?"

" Scappa Isabella... scappa.."

Isabella allora frenò il suo passo durante l'avanzata, per qualche secondo interminabile fisso il padre ed una lacrima le rigò il viso.
A quel punto dopo averlo stretto in un abraccio, si voltò nella direzione opposta ed incominciò a correre.
Tutti gli invitati ed il primo Micheal ebbero un sussulto rumoroso in seguito all'azione della fanciulla, ma l'ultima cosa che vide mentre abbandonava la chiesa era un sorriso sincero e bellissimo nel volto segnato dall'età del padre.

*

Aveva corso molto, in preda al pianto ed alla desolazione, ed era giunta senza neanche accorgersene nel punto del parco dove spesso ella ed il giovane si erano incontrati.

Sfinita dallo sconforto si accasciò all'ombra dell'albero secolare e versò tutte le sue lacrime.
Ma un rumore quasi impercettibile destò la sua attenzione si voltò vinta dalla paura e dallo stupore ebbe un sussulto alla vista di Edward alle sue spalle.

" Non sei alle tue nozze..." bisbigliò.

Isabella non sapeva come rispondere e si chiedeva come mai egli avesse deciso di importunarla nuovamente, non riusciva a capire che non avrebbe fatto altro che farla soffrire ancor di più.

"Isabella, ascoltami.." riprese a parlare esitante, prendendo posto accanto ad ella.
Cercò la sua mano, ma ella la tirò via.
" Sono stato uno stolto, per tutto questo tempo ho tentato di convincermi che una creatura come me non avesse il privilegio di poter trovare una compagna per la vita, e sono stato così sbadato da non accorgermi di quello che mi stava succedendo.
Il mio pensiero in tutto questo tempo è sempre stato rivolto esclusivamente a voi e provavo un dolore fisico nello starvi lontano.
Tuttavia, ho ignorato tutto ciò per una questione di orgoglio.
Ma tutti i nodi son venuti al pettine quando ho ricevuto l'invito al vostro matrimonio con Micheal Newton.
Mi ero illuso in quei giorni di potere fare a meno di voi, ma era una tremenda bugia.
Sentivo il mio cuore seppur già morto cadere a pezzi fino a disintegrarsi completamente.
Io non sono bravo in queste cose, ma penso che in questi casi bisogna dire che... che io.. io vi amo Isabella Marie Swan.
Amo ogni centimetro di voi, ogni vostro sospiro, ogni gesto; e se sono ancora in tempo spero di potere godere della vostra compagnia per l'eternità.
Se ormai è troppo tardi io capirò e mi farò da parte, ma mai e poi mai sarò in grado di sfiorare un'altra donna perchè porterò il vostro ricordo con me per l'eternità."

Un fiume di lacrime sgorgò dai suoi occhi, ma a differenza delle precedenti queste erano di gioia e di stupore.
Isabella era cosciente che qualsiasi parola sarebbe stata futile in quell'istante e si gettò fra le braccia del giovane abbandonandosi ad un bacio misto al sapore dolce di Edward ed alle lacrime salate sulle sue labbra.




Ebbene si... sembra impossibile ma siamo giunti al termine di questa ff... questo è l'ultimo capitolo ma avrete un epilogo che vi informerà dei fatti futuri.
Vi sono davvero grata per tutti i commenti... Siete davvero grandi!

  
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