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Autore: LaTuM    28/05/2009    6 recensioni
Il 3 maggio 1998 uno è scomparso e non ha voluto essere cercato. Cinque anni dopo però, l'altro l'ha trovato.
[post 7° libro senza epilogo]
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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The Disappeared - Prologo

Disclaimer: Tutto appartiene a JKRowling. Io non ci guadagno nulla.


 


The Disappeared

 
Prologo

 

 

Quel giorno il negozio è affollato, come ogni weekend: padri che portano orgogliosi i propri bambini ad acquistare le loro prime scarpe da calcio, madri che pazientemente aiutano le loro figlie a trovare il costume giusto per andare a nuoto e ancora gli stessi genitori che alle casse brontolano perché convinti di spendere meno.

Immagini del tutto casuali, ma clichè di cui gli impiegati del negozio sono diventati spettatori involontari. Quadretti familiari più o meno felici che fanno parte della memoria di molti, ma non necessariamente di tutti.

Non di certo di un ragazzo con l'aria esausta che sta appoggiando una pesante sella su Wood, uno stilizzato cavallo di legno usato come espositore. I membri dello staff del reparto hanno dato un nome al manichino, dato che molti bambini amano sapere il nome della bestia prima di montare in groppa al fintissimo animale. Gli piace immaginare di essere sul dorso di un vero cavallo intento a galoppare spensierato in un prato o nel Far West insieme a un gruppo d’indiani.

Il ragazzo si china per stringere le cinghie del sottopancia, assicurandosi così che la sella rimanga al suo posto. Dopo otto ore, è giunto anche per lui il momento di andare a casa e godersi il sabato. Odia essere trattenuto in negozio più del necessario, ma odia ancora di più lasciare lavoro in arretrato ai colleghi, soprattutto durante i giorni di maggiore flusso.

Non ha problemi economici, ma qualche incidente di percorso del passato gli ha impedito di accedere direttamente alla sua fortuna. Può farlo solo attraverso l'aiuto di un elfo domestico.

Non vuole farsi vedere in giro, soprattutto non dopo che si è premurato di sparire dalla circolazione. Sono cinque anni che di lui non sa più nulla ed è cosciente che più anni passano, più sarà difficile tornare, se un mai malaugurato giorno deciderà di farlo.

Sospira rassegnato alla vista di un paio di scatoloni nascosti sotto lo scaffale più basso della parete. Non è sicuro di voler sapere cosa ci sia dentro anche se dovrebbe ricordarselo. Qualunque cosa contengano, sa che è compito suo svuotarli. Il direttore del negozio non sarebbe molto felice se lasciasse lì la merce, e non importa che lui sia lì dalle sette di quella mattina e il suo turno prevedesse otto ore con solo una breve pausa.

Sospira di nuovo e apre lo scatolone che contiene ghette di pelle. Alza lo sguardo e vede che le broches* sono vuote, il che lo costringe a rimanere lì più del necessario. Si ricorda che il nuovo ragazzo appena assunto si è offerto di aiutarlo nell'ora di punta, ma lui l'ha praticamente costretto ad andare in pausa. Raccoglie la striscia di etichette adesive ed inizia quel lungo e meccanico movimento: prende l'oggetto, attacca l'etichetta e posiziona il prodotto.

Un lavoro monotono ma non gli dispiace. Ha qualche responsabilità in più da quando è diventato capo reparto, ma nulla che gli impedisca di perdersi nella sua mente e nei suoi ricordi.

Spesso pensa che sarebbe molto più facile tornare nel suo mondo, ma non ha voglia. Ha un nome troppo ingombrante e non ha idea di come reagirebbe il Mondo Magico a vederselo comparire davanti.

Ora vive in un appartamento che ha comprato poco dopo la sua fuga e il compimento del diciottesimo anno di età. Nel Mondo Babbano la burocrazia è più complicata, ma avere una bacchetta magica e poterla utilizzare senza essere rintracciato dal Ministero della Magia può rivelarsi molto utile quando devi giustificare l'apertura di un conto con una cifra esorbitante... Anche adesso comunque ha diversi problemi a capire il tasso di cambio tra Galeoni e sterline.

Ma non importa, ha ugualmente un tetto sopra la testa. E' riuscito ad ottenere anche un diploma di scuola superiore Babbana che gli ha permesso - dopo aver sostenuto gli esami finali, niente di molto diverso dai M.A.G.O., anche se non potrà mai vantarsi di aver sostenuto questi ultimi - è riuscito anche a trovare un lavoro. Un negozio di articoli  sportivi richiede una cosa sopra a tutto: essere uno sportivo. Ha detto di aver giocato un po' a polo. E' l’unica disciplina sportiva più vicina al Quidditch che ci sia. Ha letto alcuni libri sugli sport Babbani, altri che approfondivano il tema equitazione e ai colloqui aveva fatto un'ottima figura, ottenendo così il lavoro, dapprima nel reparto running -  perché mancava personale - per poi essere spostato all'equitazione dato serviva qualcuno di competente in materia. Ancora oggi, che competente lo è diventato, non riesce a trattenere un sorriso divertito.

La sua vita non gli dispiace, però il Mondo Magico gli manca ugualmente. Non ha mai smesso di praticare la magia, non del tutto, almeno. Alle pulizie e ai pasti ci pensa il suo elfo domestico; lui agita la bacchetta principalmente per evitare di dipendere dai mezzi pubblici londinesi e altre cose a cui non fa neanche caso. Certi incantesimi sono talmente abitudinari non si accorge nemmeno di compierli. Ogni tanto in negozio si lamenta dicendo che gli piacerebbe avere una bacchetta magica per sbrigare il lavoro, e tutti si mettono a ridere. All'inizio faticava a scindere Mondo Magico e Mondo Babbano e spesso capitava sentirlo parlare di magia. Ha colto la palla al balzo e, dopo esserne venuto a conoscenza, ha letto alcuni manuali di giochi di ruolo fantasy. Si è fatto così la fama di essere un fanatico di quei mondi paralleli. In fondo è una buona copertura che lo salva nei momenti in cui la sua natura di mago prende il sopravvento.

 

Sente qualcuno muoversi alle sue spalle come se stesse aspettando che se ne andasse. Si sposta di lato, probabilmente un cliente ha bisogno di prendere qualcosa e lui gli blocca il passaggio. Nessuno però prende nulla. Solo una voce gli domanda dove può trovare dei guanti.

« Da equitazione? Dopo la colonna con gli stivali ».

« No, da Quidditch. Guanti da Cercatore che assicurino una buona presa sul manico di scopa ».

 

Per un attimo smette di respirare.



 

Note dell'autrice:

* le broches sono quei tubi di metallo a cui viene appesa la merce in esposizione, anche se il nome può cambiare da negozio a negozio.

Prologo - corto, i prossimi capitoli saranno molto più corposi - che è stata una sofferenza da scrivere. Nel primo capitolo tornerò al caro e amorevole passato remoto, ma il prologo mi piaceva di più così.

   
 
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