Come gentilmente
costretto a non ragionare troppo, senza che lui capisse di volersi
opporre.
La causa
se la leccava sulle labbra ad ogni necessario sorso d’acqua,
sentendo un sapore
amarognolo estraneo al neutro e dissetante gusto dell’acqua.
Un giorno
Bulma, ben più conscia di lui della sua nuova situazione di
docilità per
farmaci, si azzardò ad avvicinarlo senza ottenerne gesto di
dissenso o rifiuto.
Gettava
sassi in uno sputo d’acqua color liquame, pressato ed
accucciato contro un
tronco ritrovandovi il perfetto calco per la sua schiena, mentre la
spada gli difendeva
il fianco.
Bulma fu
mentalmente divertita della sua impotenza a difendersi persino da lei e
si
complimentò con se stessa per l’idea.
Vide
Vegeta immobile gettarle uno sguardo stanco e buttare distrattamente un
altro
sasso nello stagno viscoso di fanghiglia, senza muovere un muscolo di
più per
mostrarle di aver capito il suo arrivo.
Non reagì
nemmeno sapendo che Bulma non si trovava li a caso.
Gli si
accucciò accanto nuovamente e serenamente resasi conto di
quanto fosse
inoffensivo.
-Volevo
proporti una cosa- esordì senza giocare a sfiorare
l’argomento per mai
raggiungerlo.
Vegeta
ritornò ai suoi sassi ma non con la stessa attenzione
stentata di poco prima.
-Pensavo
che potessi riavere il tuo drago, se lo desideri,è a soli
pochi chilometri da
qui-
Gettando
con più forza l’ennesimo sasso nel paludoso
laghetto riuscì persino a
concederle l’attenzione dei suoi occhi scuri.
-Ma, ne
abbiamo bisogno- continuò lenta cercando di capire se il
fondo delle sue iridi
nascondesse traccia di resistenza opposta al tranquillante.
-Siamo
vicini al mare…- e ammiccò al tortuoso fiume che
da giorni era il loro sentiero
verso l’immensa distesa blu zaffiro che inseguivano.
-…ma
ancora senza mezzi per attraversarlo, occorrereste voi per andare a
verificare
la situazione-
Vegeta
simulando perplessità gettò il capo
all’indietro schiudendo la bocca come un
assetato guardando con partecipazione il cielo e vedendovi qualcosa che
aveva
esistenza solo nei suoi pensieri.
La catena
di Lodrion si tese nello slancio, il contraccolpo fu immediato, lo
spesso
anello di metallo che portava attorno al collo ostacolò il
salto e gli strozzò
il respiro ed il drago rovinò a terra.
Vegeta
sciolse la catena dalla quercia a cui l’avevano assicurata
avvolgendosela
attorno al palmo della mano a mo’ di guinzaglio e
strattonando Lodrion felice
ed ubbidiente.
Scrutò la
magnifica bestia da una distanza di confidenza che ammetteva solo per
lei.
Toccò la
coriacea ed umida pellaccia squamosa del drago mentre sotto il suo dito
bianco
e sottile scorrevano sottili e diffusi graffi.
Lodrion
si ritrasse dal tocco scuotendo le membranose ali e distendendo tutti i
muscoli
rimasti contratti nella posizione scomoda in cui era costretto dentro
la
caverna dove lo avevano sepolto vivo, sentendoli tornare al
giusto
posto sulle ossa e percependo di riavere l’uso delle
giunzioni.
Bulma
osservò le larghe spalle della bestia e le diverse
sfaccettature
dell’iridescente blu che lo ricopriva.
-Mi sei
mancato, tanto-.
Improvvisamente
la briglia attorno al muso di Lodrion si tese e fermamente lo
trascinò lontano
senza incontrare poi troppi contrasti.
Bulma
sentiva di poter avere attraverso Lodrion qualcosa del suo cavaliere,
già
entrambi la osservavano similmente e già c’era tra
lei ed il drago quello
strano ed incostante rapporto di amore ed odio che divideva con Vegeta.
I draghi
erano creature magnifiche e complessissime, intelligenti oltre le possibilità
di
semplici rettili, e facilmente disposti alle passioni umane
più violente.
Ebbene
Lodrion era l’immagine dell’essenza di un drago,
dispotico e facile all’ira,
rispondeva unicamente a se stesso eccezion fatta per Vegeta col quale
era in
comunione, costantemente ed indifferentemente alla distanza che si
metteva tra
loro.
Osservò questi
condurlo via da lei e piegò le labbra in una posa amara e
mortificata.
Accanto a
lui, Goku sellava Barrod tutto indaffarato ed eccitato.
Accostò
il drago dell’amico, di poco più docile ed
ubbidiente di Lodrion, senza nemmeno
pensare di azzardare una carezza, cercando Vegeta con occhiate che gli
cadevano
addosso di riflesso, senza che lei volesse permettersele.
Era come
sempre ammantato di quella torbida e maligna aria di indifferenza
affettata,
come se notificasse costantemente “Vi capiti ciò
che i numi vogliano, ma che
sia lontano e fuori di me”.
Maledisse
che Vegeta fosse così…così!
Perennemente se stesso senza mezze misure. E per
questo amato da lei tanto furtivamente ed incondizionatamente.
-Non
temere- la rassicurò la mano di Goku sulla sua spalla, che
d’improvviso sembrò
reggere tutto il suo morale con quel banale tocco amichevole
–lo terrò
d’occhio-.
Accennò
un piccolo sorriso grato ma perplesso.
Da molto
pensava che senza più il controllo delle droghe, Vegeta
avrebbe potuto
decidersi a sconvolgere quella precarietà che era in tutto
nell’accampamento da
quando era diventato anche la sua sede stabile.
Sapeva
che non desiderava trattenersi, ed era spaventata dalla terribile forza
della
sua volontà.
Lo vide
arrampicarsi sulla schiena del drago, cercando i giusti punti
d’appoggio e poi
sistemarsi nell’incavo tra le scapole dove c’era la
sella.
Un
pensiero le volteggiò per la mente fuori dal suo dominio, un
idea, di quelle
avventate e stupide che di solito portano alla morte.
Vegeta
percosse le briglie e poi diede loro un forte strattone facendo
retrocedere
Lodrion.
Barrod
spiccò il volo, con un Goku in estasi, che si era sollevato
e aveva allargato
le braccia al decollo, in atteggiamento ribelle al vento e alla
velocità. Bulma
sentì l’eco del suo urlo.
Si
immaginò l’aria che lottava contro la sua
velocità e alla bocca dello stomaco
le esplose un esaltazione che strisciò nel basso ventre
trasformandosi nello
stimolo dell’urina. Un eccitante misto di paura e
divertimento.
Doveva
saltare al momento giusto o Vegeta non sarebbe partito, non poteva
atterrare di
nuovo, Goku era lontano, e affinché non si perdesse avrebbe
dovuto raggiungerlo
per indicargli la strada.
Stava
appunto maledicendolo per la partenza avventata e spronando Lodrion ad
atterrare, ma questi si mostrava infastidito da qualcosa e si
dibatteva senza
trovare che il fastidio migliorasse.
Vegeta
ignorò e spronò, Bulma era avviluppata alla coda
di Lodiorn.
Mi dispiace che sia solo una
premessa a quello che farò succedere, la brevità
come al solito non è il mio forte ^^', ho dovuto creare "la
situazione" ispiratrice di Bulma per permetterle di fare la solita
stupidaggine.
Come si nota ho anche reintrodotto Lodrion, lo avevo lasciato a marcire
in una caverna, mi sento un po' in colpa, i draghi sono una specie
protetta U_U.
Namy86: Grazie, già…sono riuscita ad
intimorire molte persone minacciando di cancellare la storia, ma non
avendo
rece a mali estremi…( con quel che segue).
Sono felice che almeno a te piaccia il
mio modo di scrivere perché a me non piace neanche un
po’^^.
Luna_07:Se il legame sembra complesso
adesso non so proprio come sarò obbligata a farlo diventare
visto che la mia
mente non riesce a vedere la fine della storia. Non me ne vogliate,
sono umana,
il tempo è quello che è, ed i capitoli sono
sempre TROPPO lunghi ( beati coloro
che hanno il dono della sintesi). Ecco l’aggiornamento spero
ti piaccia.
Ciauciao.