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Autore: yelle    10/04/2005    4 recensioni
"È la luna che chiede di restare in tempo
perché le nuvole mi portino via in volo
È giunta la mia ora non temo la morte
La mia voce in dissolvenza canta dell’amore ma piange allo scorrere del tempo
Aspetta nel fuoco…
E lei piange sul mio braccio cammina verso le luci vivide nel dolore.
"
Grace - Jeff Buckley
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni tanto succede di incontrare persone speciali.
Che in un’ora sono in grado di dare quanto ci si aspetta di ricevere in cento anni.
Ora puoi andare, la tua missione è compiuta.
Nuota sorridendo.
Verso la Vera Musica.


*°*°*°*°*°*°*


Ultim'ora:scomparso Harry Potter, il Bambino Che E' Sopravvissuto

Tutti gli auror sono attivamente impegnati da questo primo pomeriggio nella ricerca sin'ora infruttuosa del corpo del giovane, di cui si sono perse le tracce.
Ufficialmente non è ancora considerato morto. Un testimone oculare, tale Neville Paciock, giura di averlo visto vivo e vegeto immediatamente dopo l'attacco di Voi- Sapete-Chi, sfociato in uno scontro a pari in cui il Mago Oscuro ha riportato serie ferite che lo hanno costretto alla fuga. Sono in molti a credere però che anche il ragazzo sia irrimediabilmente ferito e che abbia preferito morire "lontano dai riflettori", nella pace e nella serenità di un luogo che conosca solo lui.
Non resta che sperare che anche "Lord Coso", così chiamato spesso dal Ministro della Magia Cornelius Caramell, non sia sopravvissuto all'attacco.
Le ricerche continueranno senza sosta per una settimana, momento in cui il giovane Harry Potter verrà ufficialmente dichiarato morto.




Ronald Weasley sbattè per terra con la forza dettata dalla rabbia che gli scorreva nelle vene la Gazzetta del Profeta, triste e stanco, stanco come non si era mai sentito in vita sua. Sprofondò depresso nella poltrona di fronte al camino. Le fiamme accese sprizzavano brillanti tutto il loro calore intorno. Quel calore che scaldava le membra del ragazzo, ma che non riusciva ad arrivare al suo cuore.

"Lontano dai riflettori". Ovvio, dannati imbecilli! Con tutte le stronzate che avevano scritto negli anni su di lui! E anche quella era una cazzata bella e buona! Se davvero Harry stava morendo sarebbe andato da loro, i suoi due migliori amici! Gli stessi Ron e Hermione che tanto l'avevano ascoltato in quegli anni a Hogwarts, segnati dalla paura e dalla rabbia, covata dentro per anni prima di riuscire a tirarla fuori. Ma alla fine ce l'avevano fatta, c'erano riusciti. Ma la strada per essere felici era stata ancora lunga...


Nella sua testa suonava un coro... una voce che non aveva mai sentito... nè le parole, piene di morte, gli erano familiari... eppure qualcosa dentro di lui lo convinceva che tutte le speranze, insieme a Harry, erano ormai morte. Il suo amico non c'era più. Portato via da una mano assassina che sperava tanto avesse ricevuto la stessa sorte. Il tempo triste degli addii era dunque arrivato, e lui non aveva potuto neanche vedere in faccia il suo amico per l'ultima volta. Non c'era riuscito a donargli più tempo anche se, dannazione!, avrebbe tanto voluto. Ormai era arrivata l'ora di quella dolce e terribile voce che nella sua testa risuonava implacabile.

Ecco che viene la mia ora, non ho paura di morire.

Lui ne aveva eccome, di paura! Cazzo, al solo pensiero la gola gli si bloccava e non riusciva più a pensare. Perdeva la lucidità di cui tanto amava vantarsi con gli Auror con cui lavorava, pivellini senza esperienza che prendevano per oro colato qualsiasi sua parola.

Scosso dal tremore di quella verità che gli era precipitata addosso, si agitò sulla poltrona, ma non trovò sollevo... neanche versare una delle poche lacrime della sua vita gli fu di conforto. Lo fece, al contrario, sentire debole e insicuro, senza difese. E lui odiava sentirsi così. Sarebbe morto pur di ammettere di aver pianto. Hermione era quella che piangeva, non lui. Hermione era quella che aveva bisogno di conforto, non lui. Eppure... eppure non riusciva a smettere di sentirsi così indifeso. La legna continuava a bruciare e Ron continuava a non percepire alcun calore benefico.


Su quella poltrona sedeva un ragazzo pieno di domande, e pieno di dolore represso. Avrebbe voluto dimenticare il motivo di quel sentimento dannoso che gli rodeva il cuore, ma non era possibile dimenticare Harry Potter. Non dopo gli anni e le parole spese a parlare con lui, a sentirsi così bene e così accettati. Non dopo averne passate tante, aver rischiato la pelle per lui ed essere stati salvati da lui. Non dopo le battute e i sorrisi scambiati in quell'epoca di tensione, quando Voldemort ancora faceva paura.

Credeva fosse ormai un incubo lontano quella dannata ombra che per tanti anni il mondo aveva combattuto... una lotta di cui anche lui aveva fatto parte... e invece quell'ombra era tornata ferendolo nel profondo e irrimediabilmente... portandogli via una delle cose più care che aveva... l'amicizia quanto faceva male! Era proprio vero che esistono cose assai ben peggiori della morte, altri modi per distruggere un uomo... come lui, che in quello stesso istante credeva di morire interiormente...

Portare via una vita come quella di Harry era qualcosa di impensabile, inimmaginabile... come era potuto succedere? Negli anni aveva imparato a credere che nulla sarebbe potuto succedergli, che qualcosa lo proteggeva da ogni cosa... e invece, improvvisamente, quella certezza gli era stata brutalmente strappata via, al suo posto solo un vuoto incolmabile...

Davanti a sè non aveva più certezze. Solo un futuro incerto che gli rifletteva la vita così come la vedeva ora: una via buia da percorrere solo.

Rumore di passi.

Braccia intorno al collo.

Hermione. La sua Hermione gli stava sussurrando qualcosa... fece fatica a percepire quelle parole cariche di dolore...

"Ron... riesci a percepire il mio amore da queste braccia? Non lasciarmi sola con un ultimo, desolante respiro... voglio vivere insieme a te, finchè possa la luce catturarci nel suo attimo di vita... Non far sì che finisca tutto in questo attimo..."


Sarebbe stato quello che sarebbe stato? No.

Vivere non era una sciocchezza. Ma Hermione l'avrebbe aiutato a farlo... senza il suo migliore amico... doveva però rassegnarsi a cercare quella luce che avrebbe sconfitto le tenebre attorno a loro...


"Hermione, ti amo... Harry ci voleva bene.... ci mancherà..."

"Lo so, Ron... e sono certa che anche lui lo sa... ci mancherà...."



*°*°*°*°*°*°*

Chitarra o arpa?
Voce o sospiri del vento?
Nella parte udibile.
Cos’altro?


   
 
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