Senza parole
“This time...
I hope for you these
will be flowers of hope
that never die”
[Konan - capitolo 449, Naruto]
Naruto se ne stette con quel mazzo di fiori in mano a guardare la donna in nero che scompariva con un frullio d'ali. Né lui né il mondo l'avrebbero più vista, pensò, mentre gli ultimi pezzi di carta volteggiavano nell'aria satura di polvere. Strinse con un po' più di decisione l'origami, come a volerle comunicare un ultimo “ciao”, e poi si incamminò a testa alta verso il villaggio.
Nell'enorme cratere che
aveva preso il posto del villaggio segreto di Konoha i ninja avevano
cominciato a rendersi conto di ciò che era accaduto. Sakura vide più
d'uno in lacrime per lo shock di essersi scoperto vivo, e altri
ancora stringersi convulsamente a parenti e amici per il sollievo.
Sembrava che la consapevolezza di esistere ancora, di avere fregato
-come, nessuno sapeva spiegarlo- la vecchiaccia in nero,
avesse gettato sulla paura una secchiata d'acqua bollente. Lei
stessa, ancora, sentiva il gelo sotto la pelle condensarsi in
un'euforia che le faceva girare la testa.
“Ce l'abbiamo fatta!
Siamo vivi! Vivi!” urlava una squadra di chunin poco lontano. Li
guardava gridare con quanta voce avevano in gola, mentre ridevano e
piangevano. Lei se ne stava seduta su di uno spuntone di roccia,
incapace di tirarsi in piedi, mentre qualcosa di caldissimo la
invadeva con prepotenza. Hinata, ancora distesa, sorrideva
serenamente; Tenten tornava in quel momento assieme a Rock Lee da un
giro di ricognizione. Riusciva a distinguere, molti metri più in là,
Anko Mitarashi che correva a rotta di collo verso l'ospedale, di cui
rimanevano le pareti del refettorio e una manciata di calcinacci.
-Tutti sono ritornati in
vita!-
Sakura si voltò: Tenten
le era accanto, con il viso illuminato da un grandissimo sorriso.
-Tutti?- domandò Sakura
con un filo di voce.
-Tutti!- rispose la
kunoichi, mentre si chinava al fianco di Hinata.
-Si sono salvati tutti-
ripetè Tenten, mentre guardava la cugina del compagno e il tono
alto, pieno di euforia, si addolciva.
-Naruto sta tornando-
disse piano, rivolta a Hinata.
Fu un attimo, ma Sakura
sentì perfettamente lo sgradevolissimo tuffo al cuore che per una
frazione di secondo forò il pastone di emozioni provate fino a quel
momento, gettandola nella confusione, mentre l'amica ferita
sussurrava qualcosa in risposta e il volto spossato le si distendeva
di gioia.
Non fece nemmeno in tempo
a realizzare al portata del caos che improvvisamente le era esploso a
livello petto, quando sentì gridare.
-Eccolo! Eccolo, è
tornato!-
Quando Naruto fece il suo
ingresso tra le macerie del villaggio aveva un aspetto terribile: tra
i capelli sudatissimi appiccicati alla nuca e alle tempie e la tuta
arancio evidenziatore piena di stappi (uno anche a livello chiappe
che aveva tentato di rattoppare con un brandello della manica)
sembrava il peggiore degli ubriaconi dopo una rissa da osteria.
In lontananza, tra i
lastroni di pietra che parevano essere stati svelti dal terreno,
scorse Sakura, e Hinata sdraiata al suo fianco.
Strinse per una seconda
volta il mazzo di fiori con forza.
Poi un bel respiro. E
avanti a testa alta.
-Naruto-
-Ciao, Sakura-
Ciao Sakura,
aveva detto. Solo questo.
Non
aveva sorriso, mentre lei lo raggiungeva.
Non
aveva usato il solito tono da bambino petulante, mentre la salutava.
Il
volto sereno e lo sguardo sicuro non erano cambiati mentre le passava
a fianco.
Sakura
lo vide andare oltre, con quell'aria da principe un po' sciupato e
quel mazzo di fiori di carta tutto accartocciato, e lasciarla lì,
senza dire o fare altro.
Naruto
si chinò su Hinata, ancora distesa.
Il:
“baka, non farmi mai più preoccupare in questo modo o ti riempio
di botte” che si era già preparata le rimase incastrato in gola,
prendendo un sapore amarissimo.
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Depression-siparietto dell'autrice: titolo del cavolo per una fiction altrettanto del cavolo. Sono stufa di dover cercare titoli. Davvero, oggi la mia creatività è più in profondità del petrolio. Domanda di voi lettori: perchè cavoli ti metti a scrivere, dunque? Arguto quesito, a cui non so dare risposta. Probabilmente per sfogarmi di una settimana scolastica terribile. Blah, brutta settimana e brutta fic. Va beh, almeno ho sperimentato il mio primo attentativo di introspezione psicologica targata Sakura Haruno. Risultato... bah, glisso con questo: Tenten mi risulta meno complicata. Forse era meglio che continuassi col NejiTen. Va beh, alla prossima -forse- popolo.
_Trilli, alias Revan