Ichigo inciampò in un sasso, strillò e cadde a gattoni per terra. Mugolò di dolore, mentre dei piccoli taglietti si aprivano sulle sue ginocchia. Si diede la spinta e si rialzò in piedi, il campanello che portava al collo trillò.

“Certo che sei proprio imbranata” disse una voce maschile che risuonò tutt’intorno. Ichigo si guardò intorno e alzò il capo.

Kisshu era seduto sul tetto della casa. Teneva la testa appoggiata sulla mano, le dita gli premevano contro la guancia. Il vento gli faceva ondeggiare i capelli verdi.

“Non preoccuparti. Trovo che anche la tua goffaggine abbia dei risvolti positivi. Quella posizione in cui sei caduta era parecchio interessante”.