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Autore: MiaBlack    22/01/2017    2 recensioni
La storia si colloca anni dopo a "What? realy? My..." Si lo so vi ho rotto le scatole con sta storia ma vi prendete pure lo spin off! xD
Sono passati anni da quando Oliver ha salvato la città da Slade. La città è più o meno tranquilla. Oliver ha abbandonato definitivamente il suo ruolo di di Green Arrow e anche Felicity ormai non scende più al covo da molto tempo. La città ha comunque bisogno di eroi che combattano per lei... Qualcuno di molto vicino a loro prende in cosegna i costumi: Arrow, BlackCanary e Arsenal tornano con nuovi volti e nuovi nemici da affrontare.
Nel loro pattugliare un ladro attirerà la loro attenzione e più di tutti quella della nuova BlackCanary.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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eccoci al terzo capitolo di questa FF, sono contenta di vedere che qualcuno mi recensisce, chiedo scusa se non vi rispondo ma sono un po' incasinata e quindi ho poco tempo, ma vi garantisco che amo leggere le vostre recensioni e soprattutto mi spronate a continuare a scrivere, quindi vi prego non siate timidi e commentate!!

Capitolo 3

 

Venerdì sera era da sempre la serata che i giovani aspettavano con più impazienza, quella era la sera nella quale si poteva fare tardi e il mattino dopo si poteva dormire senza sentirsi in colpa, erano quasi le una e i locali erano gremiti di persone che si divertivano. Non tutti i giovani però erano a vivere la serata.

Sotto le sale del Verdant tre persone stavano facendo tutt'altro che divertirsi: sul tatami Robert si stava allenando al sacco, Sara invece sedeva al computer e cercava qualcosa da fare, le andava bene anche uno shippo ad una vecchietta, ma quella sera tutti i ladri erano rimasti a casa. Hope invece sedeva scomposta sulla sua sedia, le gambe oltre il braccio e i piedi sul tavolo vicino ai computer, quella serata la stava annoiando a morte.

-Perchè non cercate il ladro dell'altra sera? - chiese Robert smettendo di massacrare il sacco.

-Perchè non abbiamo uno straccio d'indizio per cercarlo. - rispose meccanicamente Hope guardando il soffito, doveva uscire di li altrimenti avrebbe dato di matto.

-Visto che non c'è niente da fare io vado. - agginse alzandosi dalla sua assurda posizione.

-Dove vai? - chiese Robert sospettoso-

-A ballare, se avete bisogno sono sopra le vostre teste. -

Il bello di avere una zia che possedeva e gestiva un locale notturno dava alla ragazza l'ingresso assicurato in qualsiasi occasione, anche in momenti come quelli dove indossava abiti non adatti per andare a ballare. Non aveva voglia di fare il giro ed entrare dall'entrata, salì le scale interne e sbucò accanto al magazzino evitando la coda all'entrata e la folla.

-Hope! - sentendosi chiamare si voltò di scatto spaventata, ma già con la scusa pronto da rifilare a chiunque l'avesse vista, davanti a lei c'era un giovane uomo che la guardava arrabbiato ma allo stesso tempo divertito.

-Zio Roy! Mi hai fatto venire un infarto! -

-Non dovresti usare quella porta lo sai... - la porta che Hope aveva usato collegava il seminterrato con il retro del locale, al tempo in cui era Oliver a gestire il locale quella era l'entrata più usata, ma da quando Thea aveva preso il controllo avevano deciso che era troppo pericoloso quindi era stata aperta una seconda entrata che dava direttamente sul vicolo laterale.

-Lo so zio, ma dai la zia è alla cassa... - commentò lei sbattendo gli occhi sperando di addolcirlo e di passarla liscia. Roy la guardò prima di sospirare rassegnato doveva smettere di lasciarsi corrompere da quei due occhioni azzurri o avrebbe fatto la fine di Oliver.

-E va bene forza fila! Ma non lo rifare! -

-Grazie zio Roy l'ho sempre detto che sei il migliore! - gli diede un bacio sulla guancia poi scappò via prima che potesse cambiare idea.


Il verdant era come sempre gremito di persone, quel locale non aveva mai sentito la crisi, Thea era un abile donna d'affari riusciva sempre a organizzare qualcosa per cui la gente facesse quasi a botte per partecipare.
Quella sera la situazione non era diversa dalle altre, Thea aveva ingaggiato una famosa band per suonare dal vivo nel locale attirando così gente in gran quantità. Dopo aver fatto un giro ed essersi guardata un po' attorno cercando di capire che gente c'era Hope decise di concedersi una bevuta, si fece largo verso il bancone, dopo nemmeno due minuti che era ferma ad aspettare e i baristi erano tutti occupati decise che avrebbe fatto da sola, girò attorno al bancone e passò dietro.

-Una birra. - Hope alzò appena gli occhi dal bicchiere nel quale stava mettendo il ghiaccio.

-Ti paio una barista? - chiese lei senza esprimere particolare interesse per il giovane moro che la stava guardando in attesa della sua bevuta.

-Sei dietro il bancone, stai preparando un cocktail: direi di si, sei una barista. - la logica con cui l'aveva contraddetta l'aveva disarmata, posò le mani sul banco e lo fissò socchiudendo gli occhi cercando di studiarlo, era sicura di non averlo mai visto, si sarebbe ricordata di quegl'occhi blu e anche di quel sorrisetto che le faceva prudere le mani, nonostante fosse decisamente un bel ragazzo a Hope non piaceva, aveva qualcosa che la portava ad alzare le sue difese.

-Beh devo deluderti, non sono una barista e senti senti, non lavoro nemmeno qui! - concluse lei sfoderando un sorriso impertinente.

-E allora che diavolo ci stai a fare la dietro?-

-Mi faccio da bere. - rispose lei alzando il bicchiere pieno di ghiaccio e di qualche alcolico che aveva tinto il tutto di verde.

-Ma se ti vedono? - si limitò ad alzare le spalle.

-Che ci fai qui dietro? - uno dei barman l'aveva vista e si era avvicinato guardandola semi serio con le braccia sui fianchi, quel comportamento le ricordava vagamente sua madre quando cercava di minacciare lei e Robert quando erano piccoli.

-Sete...Ah, lui vuole una birra ci pensi te? Ciao! - con un sorrisetto si allontanò sotto lo sguardo dei due, il barman servì la birra al giovane per poi tornare a prestare attenzione agli altri clienti.

Il ragazzo la seguì curioso di capire chi fosse quella strana ragazza.

-Aspetta! - Hope era sulle scale che l'avrebbero portata alla parte sopraelevata del locale, in quella zona c'erano più che altro divanetti e l'ufficio della proprietaria.

-Si può sapere cosa vuoi? - Hope si era fermata e voltata di scatto, il giovane la fissava sorpreso, grazie ai tre gradini Hope lo sovrastava ampiamente rendendo il suo tono e il suo atteggiamento ancora più da stronza.

-Conoscerti. - rispose tranquillamente lui come se lo scatto che la bionda aveva fatto non l'avesse toccato.

-Me? - chiese sorpresa, nessuno mai voleva conoscerla, tutti sapevano chi era e tutti erano a conoscenza della sua pessima reputazione, a nessuno interessava scoprire se quello che dicevano su di lei era vero o meno.

-Beh, nonostante il locale sia pieno di gente io sto parlando con te, quindi si, vorrei conoscere te. - Hope lo guardò sospettosa, chi era quello sconosciuto che l'aveva avvicinata e che fingeva così bene di non avere idea di chi lei fosse? Scese qualche gradino così da essere alla sua stessa altezza.

-Quindi tu, mi vuoi dire che non hai idea di chi io sia?- chiese giusto per conferma.

-No. Io sono Al...-

-Qui tutti mi conoscono.- lo interruppe lei, non voleva sapere il suo nome, non gli interessava, se quello era uno dei tanti piani di Shelly lei voleva e doveva starne alla larga.

-Beh io non sono tutti e poi non sono di qui. - rispose lui, quella ragazza era anche più strana di quello che gli era sembrato all'inizio, c'era qualcosa nei suoi occhi che lo costringeva a rimaneri li a conoscerla.

-Sono... - cercò di presentarsi nuovamente lui.

-Non mi interessa. - semplice, coincisa e con quel tono come se solo per il fatto che gli stesse prestando attenzione fosse un miracolo, con la stessa nonchalance con cui aveva tentato di liquidarlo poco prima, Hope si voltò e fece per salire nuovamente le scale così da allontanarsi da quello strano tipo.

-Ehy, non così in fretta. - le afferrò il polso costringendola a rimanere dov'era.

-Balliamo un po'. - provò ad opporre resistenza, ma era come tentare di spostare un muro, chiunque fosse quel tipo, sotto ai suoi normalissimi abiti doveva nascondere un fisico veramente niente male. Con riluttanza Hope si lasciò guidare in mezzo alla folla, le ci volle un po' prima di lasciarsi andare e iniziare a divertirsi, per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva finalmente una ragazza come tutte le altre. I due ballavano vicini lasciando che i loro corpi strusciassero insieme, Hope ridacchiava mentre lui le parlava all'orecchio di cose prive di senso.

La serata stava proseguendo bene, fino a che Hope non si allontanò per prendere qualcos'altro da bere, era sgattaiolata nuovamente dietro al bancone, un giorno sua zia l'avrebbe ripresa pesantemente, ma non era quello il giorno.

Quando Hope alzò gli occhi nella direzione in cui aveva lasciato il ragazzo si sentì mancare. Stava ballando con qualcuno e quel qualcuno non era altro che Shelly, i due ridevano, mentre lei gli si strusciava come una gatta che fa le fusa. La voglia di bere era passata e aumentata contemporaneamente, se gli piacevano le ragazze come Shelly allora non voleva averci niente a che fare. Lasciò la bevuta preparata a metà sul bancone e se ne andò, senza guardarsi indietro, senza rimpianti.

 

***

 

Erano solo le dieci del mattino e a Villa Queen si respirava già aria di impazienza e di allegria, Felicity si muoveva per la cucina insieme alla fedele Rosaria che nonostante l'età ancora lavorava per la famiglia, quando la donna avresse deciso di andare in penzione avrebbero perso un componente della famiglia.

Le due donne stavano parlando tra di loro, quando Robert fece il suo ingresso in cucina assieme a Sara, la mora era rimasta a dormire da loro, accadeva ormai tanto spesso che nessuno ci faceva nemmeno più caso.

-Buongiorno ragazzi, tutto bene? - chiese la bionda sorridendo ai due.

-Giorno mamma. Ciao marmocchio! - Robert si sedette al tavolo accanto al fratellino, Tommy, era l'ultimo componente della famiglia, era nato poco prima del matrimonio tra Oliver e Felicity.

-Smettila di chiamarmi marmocchio! - sbuffò il giovane cercando di intercettare la mano del fratello che come al solito gli stava per scompigliare i capelli.

-Ma tu sei un marmocchio! -

-Ho quasi quattordici anni! Non sono un marmocchio! - sbuffò ancora lui riuscendo a scappare dalla mano.

-Rob, lascia stare tuo fratello!-

-Da bravo marmocchio di fai difendere dalla mamma. - bisbigliò Robert al fratello, il quale in risposta gli lanciò il cucchiaino con il quale stava girando il latte. L'aggetto colpì in pieno Robert che non se lo aspettava.

-Ehy! -

-Te lo sei meritato e ora piantala di torturare tuo fratello! - Sara gli afferrò il braccio e lo costrinse a tornare a sedere mentre i due fratelli si lanciavano sguardi assassini.

-Non mangiate troppo oggi abbiamo ospiti a pranzo. - li informò Felicity tornando a sistemare i pomodori nella teglia, aveva deciso di non intervenire durante le dispute dei suoi figli, almeno che non fosse estremamente necessasiro.

-Questo si inforna tra una mezz'ora. - Rosaria annui posando la teglia sull'isola in mezzo alla cucina.

-Hi è a panzo? - borbottò il ragazzo con la bocca piena, attirando le occhiate disgustate di Sara che vedeva pezzi di cibo volare per la tavola.

-Io sarò anche un marmocchio, ma almeno so che non si parla con la bocca piena. - il sorrisetto sfrontato di Tommy fece innervosire Robert che però si limitò a lanciargli un occhiata omicida.

-'Giorno... - anche Hope entrò in cucina, ma a differenza del fratello e dell'amica sembrava le fosse passato un camion sopra, si fermò a dare un bacio al fratello prima di sedersi sullo sgabello attorno all'isola.

-Oddio che hai fatto? - chiese la madre lanciandole un occhiata preoccupata.

-Ha bevuto troppo mamma, tranquilla. - Robert non sapeva proprio farsi i fatti propri eppure glielo aveva detto un sacco di volte e molte volte aveva cercato di impartirgli la nozione a forza di cazzotti sul tatami, ma quel ragazzo era più duro di loro padre.

-Rob... - iniziò Hope come avvertimento era meglio per lui che non continuasse, non era dell'umore adatto per sentirlo sparlare della vita di lei mettendola a confronto con la sua, decisamente non era psicologicamente pronta ad affrontare l'ennesimo discorso su quanto lui fosse una persona con una vita equilibrata e sana, mentre lei si comportava come una teppista vantandosi di spaventare il prossimo, come se fosse una cosa bella.

-Hope. - le fece eco lui.

-Togli il disco non sono dell'umore adatto per sentire quanto la tua vita sia bella e perfetta mentre la mia faccia schifo! -

-Sento aria di litigi di prima mattina, che succede? - Oliver era arrivato insieme a Dig e Lyla, la bionda sospirò alzando gli occhi al cielo, quella casa era dannatamente affollata per essere solo dieci del mattino.

-Buongiorno a tutti! - su quel pensiero fece la sua apparizione anche Sara che stranamente dal solito sembrava più allegra e vivace.

-Che faccia Hope.- aggiunse guardandola figlioccia.

-Si può sapere perché siete tutti qui e per giunta ad un orario così assurdo? Cosa mi sono persa? - chiese versandosi del tea molto nero in una tazza, doveva sforzarsi di mangiare qualcosa oltre a bere altrimenti l'alcool che stagnava nel suo stomaco non sarebbe andato via.

-L'educazione a quanto pare! - Felicity la guardò severamente, poteva tollerare il suo sarcasmo e la sua ironia tagliente, ma non quando i modi della figlia erano maleducati.

-Scusate... -

-Facciamo un pranzo tutti insieme e lo avresti saputo se ieri sera ti fossi degnata di tornare a casa per cena. - continuò Felicity, le avevano concesso molto, le avevano passato un sacco di comportamenti che non avrebbero dovuto, ma ora si era stancata, doveva essere ridimenzionata quando si comportava in quel modo.

-AH, allora non mangio, altrimenti mi rovino il pranzo. - mise giù la fetta biscottata che aveva appena preso e tornò a sorseggiare il suo tea.

-Allora che hai combinato ieri sera? - Sara che tra tutti non si era mai lasciata intimidire dagli scatti d'ira di Hope si sedette al bancone con lei e continuò il discorso interrotto come se niente fosse.

-Sono stata un po' al Verdant, giù era un mortorio.- spiegò alzando le spalle e prendendo un pezzo del panino al cioccolato che la bionda le porgeva, aveva bisogno di mettere roba solida nello stomaco.

-Gente interessante? - era tanto che Sara non metteva piede nel locale era così occupata con la palestra che quando poi andava a casa la sera crollava morta sul letto.

Hope fece finta di pensarci un attimo poi scosse la testa.

-No, sempre le stesse facce.-

-Bugiarda! - Roy e Thea fecero il loro ingresso, in quella famiglia avevano tutti lo strano dono di apparire nel momento peggiore.

-Sei stata vista allontanarti dal bancone con un ragazzo e udite, udite, è stata vista pure ballarci assieme! - il giovane le strizzò l'occhio regalandole un sorriso impertinente, sorriso che lei gli avrebbe tolto a suon di schiaffi, perché nessuno in quella casa poteva farsi i fatti propri.

-E chi era? - chiese Robert pronto a scattare per picchiare il ragazzo che si era avvicinato troppo alla sorella.

-Non ne ho idea, non siamo andati così in là con le presentazioni. - l'indifferenza ostentata da Hope fece insospettire subito Sara che decise di indagare ancora, punzecchiando la sua giovane protetta.

-Ti sei data subito da fare? - chiese maliziosa.

-No, pare che al tipo piacesse un altro genere di ragazza. -

-Che genere di ragazza? - ora anche Felicity era curiosa di scoprire tutti i particolari sul misterioso ragazzo che era riuscito a far ballare la sua bimba.

-Il genere Shelly. - a quel nome tutti i presenti storsero la bocca in un unica grande espressione di disgusto.

-Ero andata a prendere da bere, quando mi sono voltata per guardare nella sua direzione lui stava ballando con Shelly e lei gli era tipo appiccicata addosso. -

-Beh se gli piacciono quel tipo di ragazze non ti sei persa nulla. - intervenne Felicity convinta.

-Perchè tu non l'hai visto... - il commento di Thea fece scoppiare a ridere Hope era esattamente quello che stava pensando lei, anche se magari il suo modo di fare lasciava molto a desiderare l'aspetto del tipo era decisamente gradevole, anzi era proprio un bel ragazzo.

-Thea! - Oliver e Roy richiamarono la ragazza, per Oliver Hope era ancora la sua bambina, non riusciva ad immaginare la sua principessa con un ragazzo, l'intervento di Roy era più dettato dalla gelosia nei confronti delle futura sposa.

-Beh non ha tutti i torti era veramente carino, ma ormai è passato tra le mani di Shelly. -

-A proposito di ragazzi carini! Te l'ha detto tua madre? - Sara prese la palla al balso per cambiare argomento, se il tipo era finito con Shelly si era giocato la possibilità di poter conoscere Hope.

-Cosa doveva dirmi? -

-Felicity? - Sara si voltò verso l'amica quasi scandalizzata che non avesse accennato alla figlia l'idea di cui avevano discusso il giorno prima.

-La vedo ora per la prima volta! - si difese la bionda, non l'aveva fatto di proposito a non dirle del ragazzo in palestra solo non aveva avuto l'opportunità.

-Va beh te lo dico io, c'è un nuovo iscritto in palestra, ti potrebbe interessare. - iniziò Sara ignorando il ringhio che proveniva dalle sue spalle.

-Può essere carino quanto vuoi, ma la palestra è luogo sacro, non ho intenzione di fare da istruttrice ad un pivellino. - quella era un altra cosa che Sara aveva provato a farle fare, ma Hope dopo le prime due lezioni si era rifiutata categoricamente di tenere altre lezioni di combattimento, non era adatta per quel lavoro, i ragazzi avevano paura di lei e lei non faceva assolutamente nulla per far loro cambiare idea.

-Oh no, non hai capito, il tipo è avanzato ed è molto bravo. Potresti passare per fare qualche match con lui così per divertirvi, con i pivellini si annoia e io non ho tempo per allenarlo singolarmente.-

-Avazato quanto? - chiese soppesando l'idea, un nuovo avversario non sarebbe stata una brutta idea, il sacco stava iniziando a stancarla e per quanto Sara fosse brava ed esperta stava iniziando a diventare prevedibile non che questo le impedisse di prenderle, un nuovo avversario avrebbe potuto movimentare l'allenamento.

-Tiene quasi testa a me. - quelle erano le parole che sperava, ancora non era riuscita a battere veramente Sara, ma era diventata abbastanza brava da riuscire a metterla in difficoltà, se questo ragazzo faceva altrettanto potevano divertirsi e magari poteva per una volta vincere lei.

-Questa si che è una notizia interessante, penso che passerò in settimana per costatare di persona.-

-Ti piacerà te lo assicuro! - Sara sorrise complice all'amica.

-Scusate ma io non ho voce in capitolo? - chiese Oliver che non era particolarmente contento di sentire la moglie e l'amica incastrare la figlia con questo misterioso ragazzo.

-No Oliver, tu no. - Hope scoppiò a ridere sua madre sapeva essere veramente tremenda con l'uomo, ma nonostante tutto lui l'amava più di ogni altra cosa. Guardare i propri genitori guardarsi con quell'espressione di amore puro e infinito creava nella giovane un mix di emozioni contrastanti, era felice che i suoi stessero insieme e si amassero in quel modo, ma allo stesso tempo si sentiva tagliata fuori, osservava qualcosa che non avrebbe mai potuto avere e questo le dava fastidio, non poteva restare li.

-Dove vai amore? - chiese Felicity vedendo la figlia alzarsi e uscire dalla stanza.

-A fare un giro, torno per pranzo. -

-Ma come? Hope! - Felicity tentò di richiamarla, erano tutti insieme ed era una cosa che non accadeva da molto tempo.

-Hope aspetta! Andiamo in palestra è tanto che non ci alleniamo un po' io e te! - Roy si era voltato e aveva seguito la ragazza fuori dalla cucina passandole un braccio attorno alle spalle così da impedirle di scappare.

-Veramente io...-

-E dai fammi contento, voglio vedere quanto faccio schifo ora che non mi alleno più! -

-Vengo a farvi da albitro! - Sara schizzò in piedi e li seguì fuori seguita a sua volta da Oliver.

-Vengo anche io! Non mi voglio perdere Hope che picchia Roy! - anche Dig uscì dalla cucina dando un bacio alla moglie e alla figlia.

-Io non li capirò mai. - Thea guardò il gruppetto lasciare la cucina ridendo e scherzando, iniziando anche un giro di scommesse su chi dei due avrebbe vinto.

 

***

 

Mercoledì Hope entrò in sala guardandosi attorno alla ricerca del misterioso nuovo arrivato, Sara le aveva detto che solitamente arrivava a quell'ora, la sala però era vuota, alzò le spalle disinteressata, si sarebbe allenata come sempre da sola.

Era intenta a fare il suo circuito di riscaldamento quando la voce di Sara le arrivò alle orecchie.

-SE HOPE ABBASSASSE LA MUSICA MAGARI CI SENTIREBBE! - urlò la donna abbassando il volume dello stereo portando quasi a zero la musica.

-Che c'è? - chiese Hope voltandosi per guardare la donna, gli occhi le caddero sulla figura accanto a lei calamitando la sua attenzione e lasciandola a bocca aperta, se in cielo c'era veramente un Dio doveva avere un pessimo senso dell'umorismo e una vena sadica mai vista.

-Tu!- esclamò velenosa, davanti a lei c'era il ragazzo del Verdant, Dio la stava sbeffeggiando in modo crudele.

-Ciao! - il ragazzo la salutò con un enorme sorriso facendo scivolare lo sguardo sul suo corpo, corpo che era messo ben in mostra dall'abbigliamento leggero che usava in palestra.

-Hai finito di squadrarmi? - chiese incrociando le braccia al petto, ottenendo però l'effetto opposto di quello che sperava, il seno abbondante stretto nel reggiseno sportivo si trovò messo ben in evidenza da quel movimento.

-Scusa ma non capita tutti i giorni di trovare ragazze con il tuo fisico! - rispose onestamente lasciando che gli occhi scivolassero via dal seno e scendessero verso le gambe toniche lasciate completamente scoperte dai mini shorts che stava indossando.

-Ehm ragazzi. - Sara si intromise cercando di mediare la situazione, non era un bene che Hope si arrabbiasse soprattutto se dovevano allenarsi.

-Alexandre, lei è la ragazza di cui ti ho parlato si allena da diversi anni ed è molto brava. Hope lui è... -

-Non mi interessa.... - troncò la conversazione voltandosi per tornare a fare i suoi esercizi.

-Hope! - Sara le si mise davanti guardandola severamente.

-Sai che non sono tua madre io non ho paura di rimetterti al tuo posto. Ora tu ti calmi e ti alleni con Alexandre senza far scorrere sangue. -

-Okay. Riscaldati, ci si vede tra mezz'ora.- si voltò verso il giovane che stava cercando di capire cosa stesse succedendo.

Hope uscì dal tatami infilandosi le scarpe che aveva lasciato sul bordo e prendendo la felpa da sopra il borsone.

-Hope, dove vai? - Sara seguì la figlioccia fuori dalla sala.

-Vado a correre è meglio fidati. - rispose impaziente di andare.

-Mi vuoi spiegare? - non l'avrebbe lasciata andare senza una spiegazione, il suo comportamento era irrazionale.

-E' il tipo di venerdì, il ragazzo che mi ha fatto ballare e poi ho visto con...-

-Shelly. Okay, vai a corre scaricati un po', ma poi torna qui non stare fuori, se non vuoi fare un po' di allenamento con lui, okay, in caso lo fai con me se preferisci.- lei scosse la testa e si allontanò facendo partire la musica e aumentando il ritmo.

Continua....

e qui lo so vi è già partita la Ship, ma Hope non sembra molto intenzionata a dare spazio ad Alexandre!
spero che vi sia piaciuto e spero di leggere tante recensioni!
buona domenica
MiaBlack

PS ditemelo quando posto pastrocchi!!! xD Grazie bimbe per avermelo detto!!
   
 
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