Questa fic è un regalino per Slayer87, una persona che
ancora non conosco bene, ma mi ha colpito per talento
e simpatia e spero di conoscere meglio ^__^ Noe, è solo un pensierino, ma spero
posso piacerti comunque, sono sincera nel dirti che non ho avuto tempo di
preparare niente di meglio >___< ci tenevo però a farti gli auguri e
ringraziarti nuovamente per il tuo splendido regalo! Buon
compleanno cara e cento di questi giorni!
Ringrazio
come sempre la mia insostituibile beta, Narcissa63, che da sempre ai miei
lavori quel tocco di perfeziono che manca.
Il Soldatino di Piombo
L'ingrato, dimenticandosi del suo preferito, lo gettò nel caminetto.
Il soldatino si sciolse rapidamente per il calore, ma la
testa, ancora intatta, continuava con gli occhi tristi bagnati di
lacrime di piombo, a fissare la ballerina. All'improvviso s'aprì
violentemente la porta, una corrente d'aria invase la stanza
scaraventando il castello di carta sulle braci ardenti.
Nello stesso istante prese fuoco e bruciò.
Il giorno seguente, facendo le pulizie di casa, qualcuno mescolò le ceneri,
ignorando, contrariamente alle intenzioni del diavoletto, di unire per
l'eternità il soldatino di piombo e la ballerina di carta.*
Una volta ascoltai una fiaba, non rammento dove o quando, ricordo solo che parlava delle disavventure di uno
sfortunato Soldatino di Stagno. Questi aveva un gamba sola
ed era perdutamente innamorato di un'eterea Ballerina di carta, che viveva in
un castello dorato.
Con il senno di poi, credo di dover considerare quel racconto come una profezia, la favola oscura che è la mia vita.
Sin da quando ero piccolo ho costantemente avvertito che mi mancasse
qualcosa, mi sono sempre sentito sbagliato e fuori posto, ovunque mi
trovassi. Proprio come al Soldatino mancava una gamba, anch'io ero privo di una
solida base su cui poggiare, di una famiglia, di un luogo da poter considerare
“casa”. Sono stato trascinato di forza in una guerra, il peso del mondo mi è
stato gettato addosso, la mia vita è stata manovrata come una barchetta in
balia dei venti. La terra mi ha ingerito, risputato ed infine abbandonato.
Per tutto il tempo io, in realtà, non chiedevo che un po’ d’amore. Continuavo
ad ammirare da lontano l’unica persona da cui lo desiderassi,
ma lui era un principe rinchiuso nel suo maniero e mi osservava da lontano, con
distacco. Almeno fino a che non è stato gettato tra le fiamme insieme a me... il fuoco ci ha divorato ed incenerito, ma finalmente
eravamo insieme ed insieme siamo risorti.
La vita non mi ha mai regalato niente e quel poco che avevo mi è stato tolto,
ho pianto lacrime di piombo, ma pur di avere Draco accanto a me rivivrei tutto quanto mille e mille volte ancora.
Ricomincerei da capo, se il risultato fosse sempre questo. Farei qualunque cosa
per lui. Pur di addormentarmi ogni notte accanto all’uomo che amo e
risvegliarmi con un suo bacio al mattino,
sacrificherei il mondo crudele che ho salvato.
Forse un giorno sorgerà un nuovo Signore Oscuro, che
seminerà panico e terrore, ma sapete che vi dico? Sbrigatevela da soli, una
volta tanto. Credo di essermi guadagnato il diritto di
mostrarmi egoista.
Butto via senza rimorsi la mia divisa da soldato, non sono
che un eroe caduto per amore. Lasciatemi morire e rinascere tra queste braccia,
ora.
FINE.
*La parte scritta in corsivo, in alto nel testo, è tratta dall’omonima fiaba di Hans Christian Andersen che da il titolo a questa fiction.