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Autore: DeadlyNadder 92    22/01/2017    1 recensioni
Sono passati mesi, ormai Astrid e Bruta sono al corrispettivo del nono e ottavo mese di gravidanza.
Le cose a Berk vanno meravigliosamente, eccetto qualche piccola litigarella tra Moccicoso e Bruta che andava a finire nei migliori dei modi.
Straordinario è l'avvenimento che anche se la ragazza era incinta riuscivano sempre a trovare modi particolari per fare l'amore.
Diciamocela tutta, anche Hiccup e Astrid non si risparmiavano ma tutto quanto in certi parametri. Era quasi arrivata al termine della gestazione e Hiccup voleva evitare qual si voglia danno fisico sia hai figli che alla donna amata.
Cinque anni dopo,Tufo e Hel si frequentano ancora. Sembrano essersi aiutati a vicenda nel migliorarsi.
Pensate che ora Tufo si dimostra per quello che è senza alcun timore!
Gambedipesce e Vör pensano ancora in un futuro insieme. Le loro insicurezze sono molte, ma si aiuteranno a superarle e fortificarsi.
Stoick e Valka? Beh, loro sono ancora a Berk e ci rimarranno per tanto altro tempo.
Skaracchio invece? Forse avrà trovato l'amore, chi lo sa.
Una cosa è certa....Alcuni di loro non si conosceranno mai abbastanza.
Allert: Sporadici spoiler su Dragons: Race to the Edge.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Snotra tastò le spalle, scese lungo le braccia; si soffermò sui muscoli e, infine, sugli avambracci. 
Scese lungo i fianchi, sino a soffermarsi alla vita dove il biondo gli afferrò saldamente le mani e gliele scostò malamente rivoltandosi verso di lei.

"Signora Snotra, sono qui per un corso che mi conceda di sposare Vör; non per farmi toccare da un'altra donna. 
La prego, con ciò, di limitare il contatto fisico altamente indesiderato."

'No, zitto! zitto!' sembrò dire Gustav mentre passava la mano sotto al volto, come a fargli segno di tagliare corto e di non parlare.
Snotra si portò davanti a lui. 
Le braccia erano incrociate, lo sguardo tanto glaciale che a Gambedipesce ricordò quello di Astrid.

"Deve dimagrire.
Porre più massa muscolare che grassa.
Non transigo che una nostra guerriera vada nelle mani di un grosso e grasso omuncolo.
Deve tagliare la barba, i baffi e accorciare i capelli. 
La pelliccia deve essere più voluminosa. Il tuo abbigliamento deve saper incutedere rispetto e timore, non ribrezzo e disgusto come l'aspetto fisico.
Mi domando come faccia Vör a trovarvi attraente, siete anti estetico. 
Una Dèa ha bisogno di un uomo che sappia essere tanto intelligente quanto affascinante come lo è lei.
Non ci siamo proprio.
Dovrò declinare l'offerta di matrimonio, consideratevi di nuovo libero. Vör non sarà mai la moglie di un orrore simile."

"Lei invece dovrebbe imparare l'educazione, lo sa?
Non sono venuto qui per farmi offendere da una donna che pretende rispetto quando non sa darlo.
Sa che le dico?
Non ho bisogno di dimagrire. 
Non ho bisogno ne di tagliarmi i capelli e tanto meno la barba o i baffi.
Ho i miei 27 anni ed ho il pieno diritto di gestire il mio corpo come meglio credo. Offendendo me state offendendo non solo gli uomini della mia famiglia con cui condivido l'aspetto fisico, ma anche uomini esterni al mio nucleo casalingo che possiedono un fisico solido e rassicurante.
Vör mi ama per quello che sono e voi non siete nessuno per impormi, per suggerirmi di apportare cambiamenti fisici solo perché il mio aspetto non vi aggrada.
Prima della mia Vör ho imparato ad amarmi da solo. 
Si, mi amo. 
Si, adoro il fatto che quando la mia donna sta tra le mie braccia mi dica che si sente al sicuro. E' quello che voglio.
Si, amo il fatto che quando la mia donna mi abbraccia mi dica che sono piacevole sia di vista che di tatto. 
E' quello che desidero.
E la vuole sapere tutta? 
Si, prima di Vör c'è stata un'altra ragazza. 
Una sola ragazza. Sono stato fidanzato solo con una ragazza prima di Vör.
A lei piacevo come a me piaceva lei. 
Si, ci siamo abbracciati e anche baciati; eravamo perfetti agli occhi degli altri. 
Ma il rapporto che ho con Vör non l'ho mai avuto con Heather. 
Lei non mi ha mai guardato con quei occhi che urlavano al mondo intero che mi amava sia per quello che vi era al mio interno che quello che era all'esterno.
Lei non si è mai addormentata al mio fianco, stringendomi e facendomi sentire quel benessere che Vör riesce a donarmi.
Questo è solo per dirvi, cara Snotra, che il fatto che voi occupiate il posto di Vör non vi da il diritto di giudicare e spezzare la sicurezza delle persone.
Un'altra cosa.
Voi non avete alcun diritto di sentirvi abbastanza superiori per sentenziare il destino di una coppia. Io sposerò Vör come e quando voglio, ci siamo intesi, Gná?
Vör non è una vostra guerriera. Non ha mai riconosciuto la sua appartenenza a questo mondo, anzi.
Quella fanciulla ha trascorso cinque anni con noi. Suo padre è di Berk, sua madre secondo gli scritti ha residenza tanto qui quanto a Berk.
Lei è una Hairy Hooligans, sia chiaro questo.
Quando Vör deciderà di prendere potere qui, sarà lei a decidere se rimanere una donna di Berk o di divenire una donna delle Dee."

"Prendere potere qui?
Snotra, cosa vuole dire?"

"Hlín, non sei stata interpellata.
Sei pregata di tacere e di eseguire il compito che ti ho incaricato."

"Snotra..."

"Dimmi, Fulla."

"Cosa vuol dire quel che ha appena proferito Gambedipesce degli Ingerman?"

"Vör è la figlia di Thora, lei dovrebbe essere il Capo della nostra Tribù. Finché non deciderà di tornare ad occupare il suo posto, sarò io a farlo."

"State occupando abusivamente il diritto di un'altra persona..."

"Hlín, taci.
Non sto occupando abusivamente nulla.
Thora mi disse che, nel momento in cui l'erede del trono non si facesse avanti sarei stata io ad occuparmene, questo sino a quando lei non sarebbe tornata a rivendicarne l'appartenenza."

La donna si voltò di spalle, offrendo la visuale della chioma scarlatta al vichingo che serrò la mascella nervosamente.
Aveva permesso troppo, poteva offenderlo quanto gli pareva ma non doveva minimamente permettersi di intralciare la sua relazione sentimentale con Vör.
'Dare le spalle agli ospiti è segno di maleducazione che un Capo non dovrebbe commettere.' commentò puntiglioso Gambedipesce che incrociò le braccia al petto in attesa di essere degnato di una risposta.
Ma quella risposta non arrivò, fu solamente un commento all'aria che lo trasportò via con l'ultima folata.
Snotra si avvicinò a gran passi alla Dèa, le strappò di mani una pergamena e andò a trascriverne una vistosa 'x'. 
Poi, infine, riportò lo sguardo verso l'Ingerman che la guardava con espressione furente.

"Prima prova:
Difendi sempre quello a cui tieni di più. Non sottostare alle regole dettate dagli altri, sii sempre coerente e sincero con te stesso e gli altri.
Non permettere a nessuno di offendere te o la tua famiglia.
Responso finale:
Prova superata.
Il ragazzo dimostra di avere abbastanza fiducia in se stesso per rivelarsi una fonte di sicurezza e di tranquillità per la donna che sposerà.
Nonostante il suo aspetto risulti essere sgradevole ad alcune persone non si abbatte e continua ad essere così com'è. 
Dimostra grande attaccamento all'orgoglio famigliare e ai singoli componenti della sua Tribù, che siano essi vecchi o nuovi elementi.
Propenso a dichiarare le precedenti relazioni. Disposto a dichiarare che si sono ritenute insoddisfacenti.
Fulla, concordi sulle parole che ha appena proferito con tanto trasporto il ragazzo?"

"Confermo ogni singola parola.
Da quanto mi viene riferito via posta volante da Gustav, Gambedipesce si dimostra essere protettivo, affettuoso, galante, educato, possessivo, geloso e orgoglioso di se stesso, della sua famiglia e, soprattutto, della sua donna."

"Posta volante, non è vero Gustav?"

"Ci sta, la uso.
Come l'hai usata tu con Heather per la vostra 'lunga corrispondenza', l'ho adottata anch'io con la mia Fulla."

"Lunga corrispondenza.
Gambedipesce degli Ingerman, mi dica, in questa corrispondenza vi è mai capitato di cadere nell'intimo?"

"Cosa?
No, cosa va a pensare!
Nulla del genere in vita mia. Ne Heather e neppure io siamo propensi ad adoperare mezzi di comunicazione per la nostra privacy; ne ora, ne mai, oserei scambiare messaggi di tale genere con qualcuno."

"Siete vergine?"

"Snotra, non essere così diretta!"

"Hlín, taci.... ancora!
Rispondimi, Ingerman."

"Ho promesso di rimanere puro sino al matrimonio e sino ad esso sarà.
Si, succede che faccio pensiero o sogni erotici su Vör, ma non mi sono mai permesso ne di prendere certe confidenze e tanto meno costringere la mia amata a fare qualcosa che dovrebbe essere fatto rispettando i tempi.
Con la presente, si, dichiaro apertamente di essere vergine."

La donna sorrise, fu uno spettacolo più unico che raro.
Fulla rimase a guardarla in silenzio, da quando erano tornate dall'ultima guerra non aveva ne riso e tanto meno sorriso.
Era soddisfatta, Snotra, che poté finalmente confessare a se stessa che la scelta fatta da Vör risultava essere più o meno che idonea sia per lei che per i canoni di rispetto verso le tradizioni.
'Seguimi, Ingerman.' disse unicamente Snotra che si fece strada verso la porta d'entrata. Fulla accostò la mano al volto, si avvicinò a Gustav e gli bisbigliò che voleva mettere alla prova la forza di volontà di Gambedipesce nel resistere ad alcune donne nude. 
Il giovane vichingo, ancora all'oscuro della prova che si stava prospettando davanti gli occhi segui la donna senza indulgi.
Udì alcuni sussurri da parte di Fulla, appizzò anche l'orecchio pur di recepire alcune informazioni ma fu del tutto inutile; non riuscì neppure a cogliere una singola parola che non sia stata già a sua conoscenza: Prova.
Mille erano le domande che voleva porre, ma probabilmente non avrebbero mai avuto risposta dato lo scarso entusiasmo dell'attuale Capo in carica.
Capo che, in pochi secondi scivolò al fianco del giovane che bendò con una fascia di stoffa nera.
'Cosa? Cosa succede?' continuava a domandare a vuoto il vichingo che, con un profondo sospirò da parte sua venne fatto accomodare su una sedia. 
Il gruppo composto da Snotra, Fulla, Hlín e Gustav si andarono a sedere poco lontano da lui; bastò un battito di mani della rossa per far cadere di botto un drappo rosso che ricopriva la zona centrale della stanza.
Gambedipesce venne colpito da un'ondata di calore, di profumi esotici e da voci femminili.

"Usa l'udito, Ingerman.
Cosa senti?"

Il corpulento vichingo avrebbe voluto rispondere 'solo la vostra voce altezzosa' ma rimane in silenzio, ne costava la benedizione di sposare la donna che amava.
Le mani si portarono congiunte sull'addome, la schiena si adagiò sullo schienale della sedia in legno lavorato.
Vi erano numerosi rumori che catturava, quelli più forti e quelli più deboli senza escluderne nessuno. Sospirò ancora una volta.

"L'acqua che scorre, proviene dalla mia sinistra. Il rumore del vento che spira dalla finestra davanti a me, è un rumore sordo che rimbalza sull'androne a rientro dell'apertura. Ci sono delle donne che ridono e scherzano davanti a me, da quello che dicono sembrerebbero essere abituate a questo trattamento. Il vento trasporta anche il cozzare di alcune armi... asce, credo.... Si, sono asce. Si stanno allenando sotto questa finestra.
Ci sono delle bambine che stanno giocando con l'acqua, le madri le stanno rimproverando perché non dovrebbero comportarsi in questa maniera.
C'è il rientro sia del vento che dell'acqua, sembra di trovarci dentro ad una grotta ma i rumori non sono esattamente quelli. Sembrerebbe una vasca da bagno."

"Usa l'olfatto, Ingerman."

Ripeté nuovamente la donna che, con aria soddisfatta andò a fissare il ragazzo seduto eretto sulla sedia.
Fulla rimase in silenzio a guardare la scena per poi portarli sul Capo, i suoi occhi sembrarono parlare al suo posto dopo aver realizzato che quel ragazzo era realmente adatto per Vör.
Snotra non disse nulla, ricambiò unicamente lo sguardo della fanciulla che, tramite esso, comprese tutto.
Si, erano tutti quanti complici; Gustav compreso.
Tutti quanti sapevano cosa gli avrebbe atteso e, nessuno escluso sapeva perfettamente cosa stava succedendo dentro e fuori le mura dell'abitazione.

"Qualcuno sta cucinando poche stanze più giù di questa, c'è odore di mais e carne. Ci sono numerosi profumi che invadono la stanza, passano dai frutti di bosco alla pesca, c'è anche il profumo di diversi legni. Il sapone è particolare, sembrerebbe fatto con i petali dei fiori ridotti in polvere o sani; Vör usa questa tecnica molto spesso per le sue pozioni. Da fuori viene puzza di bruciato, è il tipico odore di quando si lascia andare sul fuoco troppo tempo le carni bianche. Avete usato delle spezie, si trovano oltre oceano; viaggiate molto, non è vero? Viene anche un odore di salsedine mista a terriccio, credo che le donne qui presenti, o almeno alcune abbiano lavorato la terra. 
Lessi su un libro comprato dal mercante Johann alcune cose interessanti, solo successivamente, su richiesta di Vör le comprai e gliele affidai; lei di conseguenze le usò per alcuni intrugli che avrebbero garantito fertilità e potenza ad alcune coppie in crisi. Durante la preparazione potei annusare il loro profumo e la maggior parte le riconosco qui.
Vaniglia, Liquirizia, Zenzero, Cacao, Chili anche; sono profumi che non vanno mischiati, si respingono l'uno con l'altro data la diversità di fragranza.
Ma tornando a noi.... c'è odore di Vino, di Fichi, di Frutta fresca, Pesce.
Questo invece, di profumo mi è molto vicino e mi piace molto. Vör, quando rientra dalle ispezioni in mare non so perché ma sulla pelle porta sempre un misto tra salsedine e Angelica.
Quando esce dalla doccia e una volta uscita da casa profuma di vischio, invece quando combattiamo la sua pelle profuma sia di perle di sudore che sfavillano come diamanti sia come l'Aneto.."

"Angelica? Aneto?"

"Silenzio per favore."

"Tu sei... Fulla, giusto?
Si, Angelica. 
E' una pianta sacra ai Drudi, proprio come il Vischio. L'Angelica è una pianta consacrata alla Luna, mentre il Vischio al Sole.
Vör la usa spesso per i suoi rituali magici, soprattutto se sono a livello protettivo e purificatore. Mi consigliò di far bollire una manciata di fiori di angelica, iperico, lavanda e rosmarino in un litro d'acqua e lasciarla in enfusione per almeno 10 minuti; una volta che si è raffreddato si può filtrare e unire all'acqua del bagno. Bisogna stare attenti, però.... deve essere usata in dosi abbastanza piccole perché agisce come stimolante, mentre in alte potrebbe condurre l'utilizzare in uno stato di depressione progressiva.
Il suo profumo è agre e piccante allo stesso tempo, è un piacere respirarne l'essenza.
Anche l'Aneto è usato per rituali magici, in questo uso favorisce l'entrata di denaro perché simbolezza l'abbondanza e la fertilità. Usa anche qualche seme di Aneto nelle pozioni che distribuisce alle coppie di Berk.
Per noi Berkiani non è una nuova scoperta, aiuta diverse persone ad espellere i gas gastrici e intestinali, aggiusta lo stomaco e rinvigorisce il cervello. La somministriamo anche ai bambini poiché sono ottimi per l'insonnia e il mal di stomaco. E' un antispasmodico, carminativo, stomachico, antinfiammatorio e digestivo; le donne lo usano anche per alleviare il dolore delle mestruazioni e durante la fase di allattamento.
E' anche notevole per aumentare il carisma sessuale.
E qui voglio aggiungere che ho capito benissimo a cosa state mirando, Snotra."

Fulla, Hlín e Gustav portarono gli occhi attenti verso la donna che accennò ad un soddisfatto sorriso.
Subito, però, andò a porre l'ennesima domanda che suscitò in Gambedipesce un sospiro di rassegnazione. Non contava quanto bene avesse capito il suo piano, doveva continuare con quella storia che, comunque, era già stata sventata.
Si sedette meglio, la schiena si posò dritta contro lo schienale, le gambe leggermente divaricate mentre la mano chiusa a pugno ospitò il volto; la sua espressione divenne totalmente seria, le labbra serrarsi istantaneamente. 
Snotra sussultò lasciandosi sfuggire un flebile 'Quella posizione...' che andò a riflettersi come un abbaio negli occhi di lei.

"Usa il tatto, Ingerman."

"Ma Capo..!"

La futura Larson si alzò di scatto portandosi davanti alla donna opponendosi a quel cambio di programma non previsto. 

"Non userò ne il tatto e neppure il gusto.
Ho riconosciuto 35 voci diverse, escluse le 5 di bambine, che provenivano tutte dallo stesso punto: davanti a me.
Mi spiace per voi, ma non mi metto più a servizio di questa prova andata male.
Ho usato due dei cinque sensi a tutti disponibili. 
La vista mi è stata negata, il tatto lo rifiuto categoricamente e il gusto anche. L'udito e l'olfatto sono quelli più sottovalutati e, io, baso le mie conoscenze non solo sulla vista e sull'udito, ma anche sull'imprinting che le cose attorno a me hanno sul mio olfatto."

"Rifiutate il tatto, perché?"

"Non ci siete arrivata?
Non toccherò alcun donna al di fuori di Vör.
Non conta quanto bella, attraente, illuminata dalla luce divina, disponibile, ingorda o sensuale essa sia; per me non sarà mai all'altezza di quanto lo è la mia donna.
Prima che me lo domandiate vi anticipo io.
Non userò il gusto per il semplice fatto che il cibo o qualunque cosa commestibile sia non ricopre un ruolo fondamentale. 
Il mio aspetto fisico dice il contrario, ne sono a conoscenza. Mi piace mangiare e non lo nego, ma amo mangiare soprattutto quello che mi prepara Vör e, ora, se dovessi usare il gusto non sarebbe perché c'è qualcosa che mi invoglia a farlo ma solo perché sarebbe una costrizione.
Non riuscirei a gustare nulla e correrei il serio rischio di stare male e, sinceramente, non ne vale la pena in questo momento."

"Perché non ne vale la pena, Ingerman."

"Perché?
Perché non ho fame.
Perché desidero solamente poter aver il vostro lasciapassare per sposare Vör.
Perché ora la mia donna sta conducendo delle trattative con una persona morta anni orsono e tornata in vita senza una motivazione.
Perché quella persona è innamorato follemente di mia moglie e voglio solamente sbrigarmi a finire qui per andare in suo soccorso. 
Si, so che se la sa cavare perfettamente bene; ho grandissima fiducia in lei e nelle sue abilità, ma sono un uomo e sono protettivo verso colei che amo e che desidero sia la madre dei nostri figli."

"L'hai chiamata 'mia moglie', Ingerman."

"Si, l'ho chiamata 'mia moglie'.
Si, non mi interessa se siete contro questo appellativo.
Si, mi bastò la prima volta che la vidi per innamorarmi di lei e volerla sposare.
Si, la prima volta in cui ci tenemmo le mani per me fu subito amore.
Si, diventammo subito come marito e moglie."

"Mh."

"Owh, è così romantico...."

La voce di Fulla suonò mielosa nelle mura dove uno scroscio di applausi provenne dalle dame desnude.
Nessuno se lo sarebbe immaginato, ma persino Hlín e Gustav si unirono a quel battito frenetico di mani; nessuno sino ad ora era riuscito a fare così tanto in così poco tempo.
Nessuno eccetto Vör e, in questo preciso momento anche Gambedipesce.
Loro due furono i soli a togliere le parole dalla bocca o zittire definitivamente il Capo delle Dèe. 
Ella, invece, con aria particolarmente infastidita lasciò deliberatamente intendere dai suoi occhi che, in parte, era soddisfatta dal comportamento che tenne il ragazzo nei suoi confronti.
Gambedipesce si alzò di scatto, la mano si strappò via dagli occhi la benda che venne cinta con violenza tra le dita i cui nocche divennero bianche per la pressione esercitata da lui.
Lo sguardo si portò impassibile su Snotra, le donne strinsero le braccia al petto tentando di coprirsi; il busto interamente sommerso dalle tiepide acque della vasca. 
Nessuno parlava, nessuno apriva bocca.
Neppure il pià flebile dei respiri echeggiava nella stanza dove, con una quiete che prometteva tempesta l'Ingerman rivolse gli occhi verso le dame dicendogli con tono autoritario di andarsi a vestire. 
Ancora nulla, solamente la voce del vichingo tuonò imperioso nella sala rimbalzando rumoroso tra le mura di sassi.

"Insieme ai miei amici abbiamo combattuto contro molte persone e draghi.
La Morte Rossa. Alvin il Traditore. Mildew anche, seppur facesse parte e ne fa tutt'ora di Berk. La madre del drago che chiamammo Torcia. Dagur Lo Squilibrato. Viggo e Ryker Grimborn. Mala. I cacciatori di Draghi. Savage e Vorg. I soffiafumo soffocanti. I Cambia ala. La Morte Urlante. La Morte Sussurrante. Il Pungi Rapido. L'Incubo Volante. Lo Skrill. Draco Bludvist e la sua Grande Bestia Selvaggia che ora è diventata di Vör.
Ma mai, mai mi è saltato in mente di dovermi abbassare a questi comportamenti solo per avere il permesso di sposare la donna che amo. 
Mai ho pensato che delle Dèe, esseri che dovrebbero aver buon cuore e gentilezza da vendere, avrebbero spinto a delle donne libere o sposate a mettersi a nudo solo per una sfida non trascritta.
Mai ho creduto che mi sarei ritrovato in una situazione simile, davanti ad una umiliazione simile per delle madri di famiglia."

"ADESSO BASTA, NON TRANSIGO OLTRE!"

"TACETE, ORA PARLO IO.
QUANDO PARLO DOVETE SOLAMENTE CHE STARE ZITTA E SEDERVI, AVETE CAPITO?"

Il tono di voce di Gambedipesce fece rabbrividire i presenti, Gustav non lo aveva mai visto comportarsi in quella maniera.
Snotra rimase in silenzio, si sedette immediatamente ascoltando le parole del ragazzone che continuò a parlare a ruota libera.
Hlín guardò Fulla, la fanciulla alzò le spalle non capendo cosa stesse succedendo; non videro mai Snotra abbassarsi in quella maniera davanti ad un semplice guerriero.
La quiete tornò a vivere placida dopo la tempesta, gli sguardi dei vichinghi si gelavano sul pavimento sin troppo intimorita dalla sfuriata del ragazzo che continuò a guardare alterato i presenti.
Fu una vera delusione, per lui, vedere come loro si comportavano nei confronti di altre Dèe di conoscenza e credenza minore.
Una voce femminile squillò nel corridoio, un gracchiare fare da sottofondo alle parole della ragazza che pregava i volatili di tornare da lei.
La ragazzina, su per giù di 15 anni, una nuvola riccia di capelli castani i cui spuntavano due fiocchi rossi si bloccò all'improvviso.
Sembrò essersi pietrificata alla vista di Gambedipesce che le rivolse attenzione con uno sguardo tanto serio e un mezzo sorriso tanto dolce.
I due corvi sorvolarono in circolo sul capo dell'Ingerman che, a quel continuo gracchiare stridulo, non fece molto caso.
 
"Tu, cosa ti salta in mente di lasciarli liberi?"
 
"I-Io...
Sono scappati via e...."
 
"E non voglio sentire altro."
 
"Adesso basta.
La ragazza non ha fatto nulla di cui essere rimproverata.
Prima di ricoprire un ruolo come quello di Capo, dovrebbe apprendere le basi per tenere onore a tale compito.
I corvi sono volati via, non transigo che vengano trattati in questa maniera." 
 
Un nuovo silenzio governò la stanza dove videro i due volatili si posarono sulle spalle di Gambedipesce.
Volse di nuovo l'attenzione verso i due corvi, la mano alzarsi e sfiorare delicatamente il piumaggio corvino di essi che sembrarono stiracchiarsi da un lungo periodo di torpore sonnolento.
 
"Siete una Dèa minore, Gná.
Questo dovrebbe mettervi sulla pelle la giustizia di portare rispetto a chi è sul vostro piano, stesso rispetto che portate verso coloro che sono superiori.
Dimmi, come ti chiami ragazza?"
 
La fanciulla fece una profonda riverenza, i corvi gracchiarono ancora una volta.
Snotra ancora in silenzio, se le due creature si erano adagiate sulle spalle del ragazzo i suoi presentimenti dovevano essere per forza giusti.
Hlín si sedette sul gradino che elevava la seduta del Capo, le mani ospitare il volto avvolto dalla curiosità del momento.
Fulla, seduta al fianco di Gustav, stringergli la mano. Il suo cuore batté così forte da echeggiargli sordo nelle orecchie che furono catturati dagli sguardi e dalle parole del giovane abitante di Berk.
 
"Il mio nome non conta, sono solamente una normale abitante...."
 
"Nessuna Dèa o abitante è di poco conto. 
Finché sei qui e prendi conto al tuo compito, risiederai tra le più importanti e riconosciute."
 
"Vi chiedo perdono, signore.
I-Io mi chiamo Skuld e sono la guardiana di Huginn e Muninn i Sacri Corvi del Padre Universale."
 
"Piacere di conoscerti, io sono Gambedipesce Ingerman."
 
"Qual'è il vostro secondo e terzo nome, Ingerman?"
 
Il capo di voltò in direzione di Snotra che si ricompose.
La donna, con in mano la precedente cartella trascrisse di suo una voluminosa 'x' che andarono a contrassegnare la fine di quella prova.
 
"Non avete alcun diritto di saperlo.
Li dirò quando, infine, sposerò la mia Vör."
 
"Tu, ragazza. 
Riporta i due corvi al loro posto e lasciaci continuare."
 
La piccola si avvicinò lentamente verso Gambedipesce, le mani si avvicinarono lentamente alle zampe dei due animali che si rifiutarono categoricamente si seguirla.
Sospirò, la giovane, che con aria più seria andò a riavvicinare le mani che furono beccate dai due corvi indisponenti. 
 
"Non ti preoccupare, rimani qui con noi.
Huginn e Munnin rimarranno qui con me e, se ci sarai anche tu vorrà dire che li tieni sotto controllo."
 
Disse amorevole in giovanotto che andò ad accarezzare il capo della fanciulla che, imbarazzata abbassò lo sguardo.
'Si, Padre degli Dei.' bofonchiò a disagio ella.
Gambedipesce rise, quella fu la prima risata che emise da quando poggiò passo su quel suolo. 'Sono solamente Gambedipesce, tutto qui.' rispose gaudiente il vichingo che riportò l'attenzione sulle persone innanzi a loro.
Ecco, il suo sguardo addolcito si indurì nuovamente lasciando trasudare una autorità che fece tremare anche l'indomita Snotra.
 
"Essia.
Passiamo alla prossima prova.
Mi segua, Gambedipesce degli Ingerman."
 
Esclamò la femmina che, con passo sicuro passò davanti al biondo vichingo.
Gambedipesce poté vederlo, quella incertezza nella camminata a chi conosceva la sensazione non passava inosservato. 
Portò la mano davanti alla bocca, si chinò all'altezza della giovane guardiana e brontolò un "Che brontolona, ma è sempre così?" che strappò una piccola risata dalla donzella che annuì lentamente.
Dietro di loro persino Fulla, Gustav e Hlín ridacchiarono sotto i baffi. L'Ingerman così divertente non si era mai visto, soprattutto dopo quella manifestazione di imponente forza.
Snotra si voltò lentamente, il suo sguardo si posò su Gambedipesce che rideva e scherzava con i presenti. Non doveva pensare male solamente perché non era un esempio di vichingo tutto un fascio di muscoli, non doveva neppure sfiorargli l'idea di rifiutare la sua proposta anche se prove erano state superare tutte quante con la lode.
Eppure, innanzi alla scena dei due corvi che stazionavano quiete sulle spalle del giovane Ingerman la tranquillizzò in parte. Non accadde mai, neppure negli andati, che riuscissero a scappare dalla vista del guardiano in attivo; eppure, proprio adesso, in presenza della giovane Skuld, quei stessi animali erano fuggiti e avevano riconosciuto nel corpulento guerriero quel che era il loro padrone. 
Sospirò, tra se e se, il Capo non eletto mentre conduceva il gruppo al di fuori della mastodontica dimora.
Il ragazzo rideva, scherzava, rispondeva vispo e in maniera dettagliata ad ogni domanda che la guardiana gli poneva. Occasionalmente anche Gustav interveniva arricchendo il racconto di Berk e delle sue meraviglie con dettagli che, alla vista dell'Ingerman, ben poco risultavano interessanti ma che alla ragazza sembrarono essere piacere.
I pensieri che sfioravano Gambedipesce più delle sfide e dei rischi che stava correndo, si rivolgevano unicamente alle due donne della sua vita: La bionda Vör in mano a Dagur e alla dolce Muscolone, sola senza di lui. 
Sospirò, anche lui, mentre seguì di sovrappensiero la donna. 
Il gruppo si bloccò improvvisamente, i corvi gracchiarono così forte da risvegliare la natura in cui erano immersi. 
Il bosco si estendeva a vista d'occhio, una morbida luce penetrava nel fogliame ondulante mentre un flebile venticello smuoveva le chiome smeraldine che sembrarono allertarsi per chissà quale pericolo.
 
"C-Cosa ci facciamo qui?" domandò tremante Fulla che strinse la mano a Gustav.
 
"Capo, no. Non puoi, questa prova è stata abolita molto tempo fa!" intervenne Hlín lasciando che le sue parole non venissero minimamente calcolate.
 
"Per cosa è stata abolita?" chiese, allora, Gustav che tenne ben stretta nella sua la mano della futura moglie.
 
"In questa foresta vivono due animali di estrema importanza, tanto quando Huginn e Muninn.  
Hanno vissuto il cattività, non si lasciano avvicinare da nessuno e la loro ferocia è scoppiata nel furore degli anni in cui ci lasciò Thora. 
In questa Isola, oltre a quei Dei che sono stati allontanati, nessuno ricopriva un ruolo importante pari a quello del Padre degli Dèi; così, Thora, come ancor prima sua madre, Jörðr e la madre ancora, Nótt, decisero di confidargli il compito di sorvegliare degli elementi importanti che solamente chi è guidato da una grande forza mentale può trovare.
Sono tre gli elementi che, le Norne, dissero che racchiudevano il futuro di tutti noi.
Sono due le statue che vi sono la dentro.
Frigg, la più Saggia fra le Dèe. Rivestita di piume di falco è la prima che incontrerai. 
Freyja, la più Famosa fra le Asinne. Di luce ricoperta sarà la seconda che incontrerai.
E' una sola, invece, l'arma che nessuno è mai riuscito a recuperare. Neanche il più astuto e intelligente degli uomini, essi siano guerrieri o Dèi, riuscì a trovarla. Essa si nasconde in attesa di colui che la richiami a se.
Gungnir, si chiama. Se non troverai lei, i tuoi sforzi saranno stati inutili. Se invece la troverai, altre due sfide ti attenderanno e, per ultimo, sarai concesso a Vör.
Ma non pensare che sarà facile, questo mai.
Geri e Freki, finché non li sconfiggerai con l'arguzia non ti lasceranno andare e per te, pretendente della Dèa Suprema, le vie saranno solo due: La vittoria o la morte."
 
"Capo, davvero, con questa sfida sono morti diversi pretendenti delle nostre compagne; non puoi farlo.. proprio per questo fu abolita!"
 
"Taci, Hlín, la scelta sta al giovane.
Allora, Gambedipesce degli Ingerman, sarai disposto a lottare per la vita sfuggendo alla morte?"
 
   
 
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