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Autore: Florestan    22/01/2017    1 recensioni
Rieccomi, come promesso, con una nuova storia con gli eroi “storici” della serie del ’78 insieme a nuovi personaggi che ho già introdotto nei miei due racconti precedenti. Questa lunga storia è infatti il seguito delle due precedenti “L’inverno della Regina” e “Intermezzo Tripartito”. Questa volta il nostro capitano si troverà ad affrontare una nuova (ma proveniente dal passato…) e terribile minaccia in grado di mutare drammaticamente le sorti dell’intero universo! Ma gli eventi legati a quest’oscuro ed incombente pericolo lo coinvolgeranno in prima persona in modo molto stringente, come potrete presto scoprire…e poi si spiegherà finalmente perché Esmeralda abbandonò sua figlia, la piccola Mayu, lasciandola sola con Harlock…
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Mayu, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                 16. Il santuario

 

 

 

 

N 61° 43’ 28” E 020° 12’ 33”, queste erano le coordinate che Galia aveva scritto sul foglietto. Zarek rifletté un momento e poi disse: -E’ poco distante da qui, ci arriveremo in dieci minuti, è in pieno deserto, ma francamente non ho mai notato nulla di strano in quella zona…

-E così deve essere, un punto assolutamente anonimo! Gli rispose sorridendo l’archeologa.

Tutto il campo base si sarebbe trasferito in quel punto preciso, ma nel frattempo Raflesia, Galia ed Ariel, guidate da Zarek avevano anticipato il resto della spedizione. Solo poche militari avevano accompagnato quel singolare convoglio per evidenti ragioni di sicurezza.

-Il punto preciso è questo, disse la studiosa mentre, china sul suolo desertico, si era messa a spazzare il terreno con una piccola scopetta. -Vi è subito roccia qui sotto! -Ecco, vi sono dei segni! Vedo una scanalatura, continuava a spazzolare mentre si evidenziava una fessura che andava via via formando un contorno rettangolare. – E’un intero pannello di pietra, è un’apertura!  Dobbiamo sollevare questo pannello di roccia! Alla base della lastra vi erano due fori quadrati fatti sicuramente per incunearvi delle leve. Così fecero e, dopo non poca fatica, riuscirono a sollevare quel lastrone. –Uff! Alla fine ce l’abbiamo fatta! Disse Ariel asciugandosi la fronte. –Guardate, ci sono delle iscrizioni sul retro della pietra, notò Galia, -Sono in protomazoniano, la forma più antica della nostra lingua...vediamo cosa dicono...dunque... hai, hai...non è propriamente un’iscrizione propiziatoria...

 

“Solo ai puri di cuore è concesso il varco di tale soglia, a chi non è degno il fuoco delle stelle darà orrenda morte!”

 

-Fuoco delle stelle! Suona piuttosto minaccioso, commentò Zarek. –Deve esserci qualche dispositivo di sicurezza, qualche trappola come nelle tombe di alcuni antichi popoli terrestri! Disse la regina.

-E’ piuttosto stretto e si apre una ripida scalinata, continuò Galia. –Bene, scendiamo!

-Scendiamo? E l’avvertimento? disse l’ex terrorista. –Beh, cos’è, lo Scorpione ha per caso paura di una frase vecchia di millenni? Commentò Ariel ironica. –Paura? Io? Andiamo! Serviranno delle potenti torce! Rispose lui incamminandosi verso l’apertura. –Ecco le torce! Fece Raflesia distribuendo ai tre della potenti lampade al plasma: -Hanno una durata praticamente illimitata!

-Manterremo il contatto col resto della spedizione tramite dei comunicatori subspaziali che possono passare ogni tipo di ostacolo o di schermatura, disse Galia, -Non sappiamo quello che potremmo trovare la sotto...

Incominciarono a scendere: la regina insieme a Galia seguite da Ariel, Zarek e due militari. La scalinata sembrava non finire più, erano ormai parecchi minuti che stavano scendendo ed avevano perso il conto dei gradini dopo il seicentesimo. –Saremo ormai scesi per più di cento metri! Per fortuna è un po’aumentata in larghezza! Si lamentò Ariel. –Forse ci siamo, esclamò ad un tratto la studiosa, -I gradini sembrano finire qui... il livello rimane pianeggiante e il corridoio si allarga...-Guardate! Esclamò la regina, -Si vede della luce laggiù in fondo!

Dopo un altro centinaio di metri improvvisamente quel condotto si apriva mostrando un inaspettato ambiente di vaste dimensioni illuminato da numerose singolari fonti di luce. –Sembrano delle enormi pietre preziose incastonate sulle pareti che emettono una luce bianco azzurra! Notò Ariel.

- Sono cristalli di Sarenio, devono contenere all’interno delle sorgenti gamma, Radio probabilmente, la luce è generata per fluorescenza secondaria. Spiegò Galia. –Interessante, disse Zarek, -Vuol dire che sono praticamente eterne, come il nome dei loro creatori...-E tu che ne sai di fluorescenza? Gli chiese Ariel ironica, -Guarda che non ho mica fatto sempre il terrorista nella mia vita io! Gli rispose sprezzante. –Un tempo, prima che ci invadeste, facevo l’ingegnere! –Smettetela di beccarvi voi due, disse la regina, -Guardate! Ai lati delle pareti, a poco a poco che avanzavano, si stagliavano enormi statue raffiguranti degli esseri antropomorfi. Nelle loro mani stringevano degli strani oggetti, non sembravano armi bensì strumenti di qualche genere. Galia era estasiata: -Sono gli Eterni! In mano hanno gli strumenti della loro scienza, il loro immenso potere scaturiva dalla loro sconfinata conoscenza scientifica! In questo modo hanno plasmato l’intero universo a noi noto!

Tra le statue grandi erano situate decine di statue più piccole raffiguranti figure femminili. –Alcune di queste le ho già viste! Disse Raflesia, -Sono regine di Mazone! –Esatto, confermò Galia, -Le regine che si sono succedute dalla nascita del regno sino a circa seimila anni fa, se non vado errata!

In quell’enorme spazio l’atmosfera era divenuta quasi irreale, camminavano lentamente tra un misto di stupore, ammirazione e timore reverenziale di fronte a quelle antichissime testimonianze di un incredibile civiltà. Intanto al centro dell’ambiente si era aperto una sorta corridoio costituito da una doppia fila di colonne di marmo rosa finemente lavorate. Sul pavimento, anch’esso in marmo, erano apparse delle scritte sempre in quell’antico Mazoniano. – E’ la storia della creazione del popolo Metanoide e di quello Umano e Mazoniano, traduceva l’archeologa, -Dopo un lungo periodo di pacifica convivenza i Metanoidi incominciarono a manifestare smanie di superiorità e di conquista, tanto che, dopo diversi interventi da parte degli Eterni per riportare pace ed equilibrio in varie zone dell’universo, alla fine questi ultimi furono costretti all’estrema risoluzione dell’esilio nell’universo parallelo, qui viene chiamato in modo molto poetico: “Il mondo dietro lo specchio”. Non vengono spiegati i dettagli di come fecero ciò, si narra solo di un “vento sacro” che avvolse e portò via tutto quel popolo bellicoso. Si parla anche di una “regina dell’oscurità” che tentò di opporsi con i suoi poteri a quest’operazione ma fu sconfitta dopo un’epico scontro. –La Darqueen! Esclamò Raflesia. -Già...disse Galia. Nel frattempo erano arrivati a circa metà del lungo colonnato, il marmo rosa del pavimento aveva lasciato il posto ad un marmo bianco venato da striature azzurre. –Anche le scritture sono cambiate, ecco, disse Galia -Sentite:

 “Il cammino da qui in poi è riservato solo a colui che sa scrutare nel profondo, guai a coloro che non sanno leggere il giusto cammino!”

 –Che vorrà dire? Chiese Ariel alla studiosa, -Non saprei di preciso, ma mi sa che da qui in avanti dovremo fare molta attenzione... il testo continua ma mi sembra che non dica cose particolarmente interessanti, sono solo una serie di poesie e di preghiere agli dei dell’antica tradizione mazoniana...

-Molte di queste le conosco, disse la regina, -Riconosco alcune preghiere che ho studiato sui sacri testi, e riesco anche a leggere quel poco di antico linguaggio che ho imparato...le parole sono scritte in modo simmetrico e sono racchiuse dentro grandi riquadri dipinti sul marmo, sembra una sorta di grande scacchiera...-Non sono tranquillo, disse a quel punto Zarek mentre avanzavano lentamente, il mio istinto mi dice che siamo in pericolo! –Ma di quale pericolo parli?! Lo sbeffeggiò l’ufficiale, -Dì piuttosto che hai paur... –Attente! Urlò l’uomo lanciandosi su Ariel e gettandola a terra mentre Raflesia faceva lo stesso con Galia, anche le due soldatesse ebbero appena il tempo di appiattirsi su quel liscio pavimento. Due lampi di abbagliante luce verde fendettero l’aria ed andarono a colpire alcune colonne ad altezza d’uomo. Le colonne esplosero in mille pezzi con un fragoroso tuono e il gruppetto dovette pure proteggersi dalle numerose schegge che vennero scagliate in tutte le direzioni. –Sono laser di eccezionale potenza! Esclamò Raflesia, -Il fuoco delle stelle! Commentò l’archeologa,

 -Senti un po’, bestione, vuoi togliermiti di dosso o vuoi che ci pensi io a colpi di pistola! disse una voce proveniente da sotto il possente fisico dello Scorpione. Zarek si spostò di lato facendo riemergere il corpo di Ariel. –Bel ringraziamento per averti appena salvato la pelle!

 –Smettetela! Li rimproverò la regina, -Piuttosto, come ti sei accorto dei laser? Chiese a Zarek,

-Stavo guardando in alto e ho visto due minuscole luci lampeggiare e ho immaginato il peggio...

-Bene, dobbiamo ringraziarti per il tuo spirito di osservazione e per il tuo istinto, Zarek!

 Ora però abbiamo un serio problema da risolvere! Riprese lei, -Come facciamo a muoverci da questa situazione e poter andare avanti? –E’ chiaro che abbiamo fatto scattare un sistema di sicurezza e questo perché probabilmente non abbiamo seguito un percorso prestabilito, commentò la studiosa rimanendo appiattita per terra. –Dunque, fatemi pensare...disse mordicchiandosi il labbro come al solito...-Leggere il giusto cammino...i puri di cuore...Ma certo! Credo di aver capito! Bisogna camminare passando sui riquadri che contengono le parole seguendo un opportuno ordine, e l’ordine è dato dal testo di un particolare inno, l’inno della Conoscenza! –E’ vero! Disse la regina, -Le prime parole di quell’antichissimo inno recitano così:

 

“La scienza, la leggerezza e la pazienza albergano nel cuore del puro...”

 

-Cerchiamo quelle parole nei riquadri e seguiamo l’ordine in cui sono enunciate saltando da un riquadro all’altro! –Come nel gioco della campana! Disse Ariel

 –Già, solo che in palio c’è la nostra vita...commentò sarcastico l’uomo.

La scena che di lì a poco seguì aveva un po’del ridicolo: Un’ eterogenea compagnia formata da una regina, un ex terrorista, un’illustre accademica un ufficiale e due soldatesse dell’esercito della grande Mazone stava saltellando come in un gioco di bambini da un quadrato all’altro sul pavimento...

...-Secondo me gli Eterni hanno immaginato questo percorso con un pizzico di sadico umorismo...

Commentò Raflesia mentre saltava sull’ultimo riquadro della sequenza.

-Ecco, ci siamo! Disse Galia, -Da qui in poi dovremmo essere al sicuro e poter procedere senza altre acrobazie...Il colonnato si era interrotto ed al suo posto si era aperta una stretta rampa che saliva sino ad una sorta di piccolo ziggurat che campeggiava al centro del vasto spazio.

-Lassù c’è la risposta alle nostre domande, sentenziò grave la studiosa.

Saliremo solo io e te, disse la regina a Galia, detto questo incominciarono la scalata molto lentamente. –Ti confesso che sono veramente emozionata, disse Raflesia all’amica, -Per la prima volta dopo millenni stiamo per attingere a delle incredibili conoscenze che ci ha lasciato un altrettanto incredibile popolo! –Anch’io non sto più nella pelle, questa è senz’altro la più importante scoperta archeologica che sia mai stata fatta in questa galassia...

Erano giunte alla fine della rampa, davanti a loro si parava un grande altare e al centro dell’altare vi era un disco di pietra con sopra delle incisioni. Sul resto dell’altare ulteriori iscrizioni che l’archeobiologa si affrettò a tradurre...

-Gli Eterni spiegano quale particolare tipo di arma avevano usato contro i Metanoidi: si tratta di un’arma difensiva e non offensiva dato che non volevano recare loro danno ma solo bloccarne il malefico operato...pare che l’organismo metanoide sia sensibile ad una precisa sequenza di basse frequenze, questa sequenza è in grado di bloccare, praticamente paralizzare la loro attività motoria e le loro funzioni cerebrali...-Guarda le iscrizioni sul disco, disse la regina, -Sono disposte lungo una traiettoria spiraliforme, e quelle sono le frequenze, vero? –Esatto, rispose l’amica, -Ogni punto della spirale è associato a due numeri, uno per il valore della frequenza ed un altro che non capisco, ma sono tutti piccoli valori interi, sono multipli di un valore unitario di base...-Le frequenze sono basse, vanno dai 100 ai 2000 Hertz... –Ma sono suoni! Esclamò Raflesia, -La spirale è una sorta di spartito musicale dov’è rappresentata una melodia, la prima cifra è la frequenza del suono, la seconda è la sua durata nel tempo! –E’ proprio così, hai ragione! Disse Galia eccitata,

 -Vuol dire che gli invincibili e terribili Metanoidi possono essere messi a tappeto da una semplice melodia...è incredibile! Nel frattempo Raflesia aveva tirato fuori un piccolo notes e, dopo aver tracciato cinque linee a formare un pentagramma, incominciò a trascrivere quelle frequenze in precise note...-Le frequenze corrispondono ad un sistema completo cromatico in cui un ottava è divisa in dodici parti uguali con cui comporre una complessa melodia formata da toni e semitoni...-Già, sorrise la studiosa, -Dimenticavo che sei una musicofila...-Beh, sono stata fortunata, poteva essere un sistema microtonale, e in quel caso non sarei stata così ferrata, scherzò la regina.

Effettuarono molte foto tridimensionali ed eseguirono ulteriori rilievi, dopodiché ridiscesero a dare la stupefacente notizia ai loro compagni.

-Finalmente abbiamo l’arma con cui fermare i Metanoidi!

 

 

 

                                                                        **

 

 

Harlock collegò il decodificatore digitale alla serratura elettronica di quella piccola porta. Dopo pochi secondi un debole segnale acustico comunicò che la combinazione era stata trovata ed inviata alla serratura. Un attimo dopo la porta si aprì con un ronzio. Il capitano ed Esmeralda entrarono con circospezione. A dispetto della piccola apertura si ritrovarono in un ambiente molto vasto e ben illuminato. Al centro campeggiava un imponente struttura elettronica alta parecchi metri. Numerosi cavi la collegavano a svariati pannelli di controllo. Una miriade di luci sfavillanti brillavano lungo due grandi anelli circolari attorno la struttura. –E’ un supercomputer, disse Harlock, -Ricorda quello dell’Arcadia...-Harlock! Gridò Esmeralda, Laggiù! Indicò la piratessa con voce tremante. A pochi metri di distanza adagiata su di uno strano lettino giaceva una giovane figura femminile, i capelli azzurri... –Mayu! I due fecero per correre dalla ragazza quando una voce proveniente dalle loro spalle li pietrificò:

-Bene, bene...ma che bella riunione di famiglia abbiamo qui!

Era la voce inconfondibile di Helmatia...

-Ma non è possibile! Esclamò Esmeralda, -L’abbiamo appena vista imbarcarsi su di una navetta!

-Evidentemente non era lei quella che abbiamo visto, ma una sua copia meccanoide...disse Harlock a denti stretti, -Che idioti che siamo stati, era una trappola!

-In fondo sei perspicace, mio bel pagliaccio spaziale! Riprese il cavaliere metanoide andando loro incontro brandendo una micidiale pistola gravitazionale. Fece un gesto con la mano sinistra e i due si ritrovarono imprigionati in un campo di forza invalicabile.

-L’hai detto, Harlock, siete in trappola!

   
 
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