Crossover
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Autore: Shakuma92    30/05/2009    4 recensioni
“Quando la terra sarà macchiata del sangue degli umili e l’onore sparirà nel vuoto, il Re Dorato, il Portatore della forza e il SenzaPace si leveranno per spezzare le catene e allora il Mostro Nero sarà libero e al rombo dei suoi passi i pilastri del cielo vacilleranno e tremeranno.
Il coraggio e la crudeltà si peseranno sulla bilancia e il destino sarà scritto, tra lacrime e sangue la scelta sarà fatta"
Tre eroi in cerca del loro destino tra battaglie, lacrime e risate in un grande viaggio carico di sorprese e colpi di scena, avanti fino alla fine del mondo.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Libri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Senza aggiungere altro, la ragazza si voltò e uscì dalla stanza, seguita da Riku e Naruto.
Mentre riattraversavano a ritroso il corridoio, Naruto guardava di sottecchi l’argenteo che camminava con le mani intrecciate dietro la testa.
Nessuno gli aveva detto che avrebbe dovuto fare squadra con qualcuno e poi lui non gli ispirava affatto fiducia, anzi gli stava decisamente antipatico e pensare che non lo conosceva per niente, a parte il nome.
Strinse i pugni, riportando lo sguardo davanti a sé, il rumore che aveva scosso tutto il palazzo poco prima adesso era stato sostituito da un insieme confuso di grida.
- Che diavolo sta succedendo là fuori- pensò Naruto e senza volerlo appoggiò la mano sull’elsa della spada.
- Stia calmo, signor Uzumaki- lo richiamò Nemu, senza voltarsi o mostrarsi anche minimamente inquieta - Non si tratta di un nemico - disse vaga.
Naruto rimase stupito dal fatto che la ragazza avesse capito cosi facilmente il suo stato d’animo, ma cercò di non darlo a vedere, non gli piaceva essere preveduto, lo faceva sentire debole.
- Comunque non devi preoccuparti, biondino- intervenne Riku, sogghignando - se dovesse esserci qualcosa di pericoloso ci penserò io a proteggerti- lo canzonò.
- Ahahaha, davvero molto divertente- fece sarcastico Naruto, comunque al di là del suo atteggiamento da spaccone nè le parole di Nemu né la sicurezza di Riku riuscirono a far allontanare la sua mano dalla spada, non che avesse paura, lui non aveva paura di niente! Solo che cosi si sentiva più sicuro.
Il gruppetto uscì all’aperto e finalmente il motivo del trambusto divenne noto a tutti loro.
Naruto all’inizio ebbe un sussulto spontaneo, che venne subito sostituito da un espressione curiosa, Riku inarcò un sopracciglio, leggermente sorpreso, e si limitò a guardare quel coso sospettosamente, Nemu non fece una piega.
Il cancello d’entrata era ridotto ad un ammasso disordinato di macerie e ora al suo posto c‘era solo un grossa breccia nel muro, il grosso portone di ferro era stato abbattuto ed ora giaceva accartocciato a terra, come se fosse stato schiacciato da un pugno gigante.
Gli uomini che fino a poco prima si stavano allenando all’interno del cortile, adesso stavano ammucchiati con le armi e gli sguardi non molto risoluti puntati verso il responsabile di quel caos.
- E questo chi diavolo è?- questa fu la domanda che affiorò spontaneamente sulle labbra di Naruto, osservando vagamente sconcertato la figura gigantesca che stava davanti al portone abbattuto.
Se gli avessero chiesto di stilare una classifica di aggettivi per descriverlo, al primo posto ci sarebbe stato sicuramente “Bruttissimo”, seguito da “Improbabile”, “Sconvolgente” , “ Anomalo”e via dicendo.
Era un uomo enorme, alto almeno sei metri, tanti che un soldato normale gli arrivava appena al polpaccio.
La cosa che colpiva per prima del suo aspetto era il volto, la cui pelle rugosa era protesa, quasi afflosciata tutta verso il basso come se qualcosa l’appesantisse dall’interno, la bocca era larghissima e faceva sfoggio di una chiostra di denti che avrebbe potuto fare concorrenza a quella di uno squalo, se fossero stati appuntiti.
Gli occhioni scuri e le sopracciglia incurvate verso il basso davano al tutto un espressione malinconica. Un ispida barba arancione gli incorniciava il mento, coprendogli la parte superiore del petto.
Il resto del corpo non era affatto da meno, le braccia erano sproporzionate rispetto al corpo e gli avambracci innaturalmente gonfi in confronto alle spalle e alle gambe strette.
Solo i vestiti che indossava potevano essere considerati normali, un sobrio paio di pantaloni che gli arrivavano appena alle caviglie, lasciandogli nudi i piedi, un immensa maglia bianca sbrindellata, Naruto era certo che avrebbe potuto usarla come tenda. E infine un cappellone a tesa larga uguale a quelli dei cow-boy.
Sulla schiena portava un enorme mazza di legno, sormontata da una pietra appena abbozzata a forma di martello.
Un tipo che non passava decisamente inosservato.
Il gigante, se di questo si trattava, fece un passo verso la folla che lo guardava atterrita e per la paura tutti i soldati alzarono le armi, le frecce vennero incoccate negli archi tremanti.
L’intruso continuò il suo cammino, ma il suo obiettivo non erano i soldati, infatti a metà strada si fermò per raccogliere il portone ormai distrutto.
Sotto gli sguardi sbigottiti di tutti, cercò goffamente di raddrizzarlo.
- Dovete scusarmi- cominciò, mentre piegava la lastra di ferro come se fosse burro - Credo di aver bussato con troppa insistenza- Si scusò tranquillamente, come se non si fosse nemmeno accorto delle armi puntate verso di lui.
Dopo un paio di tentativi, il portone era ritornato molto pressappoco alla sua forma originale e il gigante si girò per rimetterlo nei cardini.
L’unico problema era che i cardini non c’erano più o meglio c’erano, ma sotto una decina di quintali di pietra.
- Ehm, ecco io- tentennò, rendendosi conto del piccolo impaccio, vedere un omaccione del genere arrossire per l’imbarazzo era un vero spettacolo.
- Non si preoccupi, Signor Hagwor- intervenne Nemu, tutti gli sguardi si puntarono su di lei.
La ragazza avanzava tranquillamente verso il gigante senza tradire la benché minima paura, guadagnandosi l’ammirazione di tutti i presenti.
- Scusi di nuovo, sono mortificato, non era mia intenzione- ripeté il gigante, portandosi una mano dietro la nuca.
- Non si preoccupi, non importa- assicurò Nemu, sorridendo dolcemente, poi si rivolse a tutti gli uomini che erano ancora in allerta- Vi prego di tornare alle vostre occupazioni e di non allarmarvi, il signor Hagwor è stato invitato qui per una missione speciale- disse pacatamente e le sue parole bastarono, lentamente le armi vennero abbassate e gli uomini si dispersero per lo spiazzo bisbigliando tra loro e gettando sguardi preoccupati al gigante.
Naruto guardò ammirato l’agire della ragazza, non aveva esitato nemmeno per un attimo né aveva mostrato il minimo tentennamento.
- Deve essere abituata a situazioni del genere- si disse alla fine, vedendola tornare indietro.
- Seguitemi, per favore- chiese Nemu, accennando a tutti e tre, visto che rientrare nel palazzo era fuori discussione, si sistemarono in un angolo isolato dello spiazzo.
Sauro si sedette pesantemente a terra, provocando un leggero terremoto e gettò un paio di sguardi sorpresi ai due ragazzi che invece rimasero in piedi, piccolissimi in confronto al gigante.
- Signor Uzumaki, Signor Kawazaki, questo è Hagwor D. Sauro, il terzo membro della vostra missione- prese la parola Nemu, appena vide di avere la loro attenzione.
- Lo sapevo- commentò Riku, sogghignando appena, mentre Naruto sussultava leggermente.
Sauro invece sembrò rallegrarsi a quelle parole.
- Bene!- esordì, allegro - Non mi andava di fare tutto da solo, dei compagni sono sempre ben accetti, se buoni combattenti- e l’allegria nella sua voce era quasi palpabile.
Naruto si batté una mano sul petto - Allora puoi anche rallegrarti, perché io sono ben più di un buon combattente- disse, assumendo un aria tronfia.
- Infatti sei una palla al piede- lo seccò senza tanto sforzo Riku.
Naruto gli puntò un pugno contro.
- Ripetilo- minacciò a denti stretti.
- Palla al piede- sillabò l’argenteo, scandendo ogni lettera.
Questo era davvero troppo per Naruto, stava per avventarsi su quel arrogante e lo avrebbe fatto se la voce di Nemu non lo avesse bruscamente richiamato all’ordine.
- Basta- tuonò la ragazza, la voce minacciosamente alzata di un ottava.
Tutti e tre si bloccarono sul posto, guardandola, chi annoiato e con le mani in tasca, Riku, chi leggermente spaventato, Naruto, e chi alquanto confuso, Sauro.
Vedendo di essere riuscita a ottenere silenzio, Nemu iniziò a parlare con più calma.
- Ora che ci siete tutti, posso finalmente passare a illustrarvi in cosa consisterà la missione per cui siete stati ingaggiati-
- Finalmente- intervenne Naruto, vagamente esasperato.
Nemu gli riservò la stessa occhiata che si riserva a una mosca fastidiosa, poi continuò.
- Voi tutti avete già ricevuto un cospicuo anticipo che vi è stato consegnato da Mayuri-Sama-
- Chi?- chiese Sauro, con un dito poco educatamente infilato nell’orecchio.
- Il tizio con la maschera bianca- suggerì Naruto, il gigante aggrottò per un istante la fronte, concentrandosi intensamente per ricordare, poi sbarrò gli occhi e fece “si” con la testa, facendo oscillare la sua barba su e giù, in segno di aver capito.
- Come stavo dicendo- riprese la ragazza, ignorandoli - Avete ricevuto un buon anticipo e a prescindere che accettiate o no, nessuno cercherà di togliervelo-
- Vorrei ben vedere, sarebbe una fatica inutile- commentò Riku, distogliendo lo sguardo, le braccia incrociate sul petto.
- Io li ho già spesi tutti- informò con disinvoltura Sauro, guadagnandosi un occhiata incredula da Naruto - Che c’è? Avevo un sacco di conti da pagare- si giustificò il gigante.
Nemu sospirò, con quei tre non riusciva proprio a parlare, aveva in mente di spiegare tutto subito, ma di questo passo ci avrebbe messo una settimana, perciò tanto valeva anticipare i tempi.
- Vi prego di ascoltarmi!- cominciò autoritaria - Prima di accettarvi decisamente Mayuri-Sama mi ha dato ordine di testare le vostre abilità in battaglia-
A quelle parole gli occhi di Naruto si illuminarono e il biondino si fece avanti, i pugni stretti tanto che le nocche divennero bianche.
- Come e quando?- chiese eccitato alla prospettiva di un buon combattimento.
- Lei no, signor Uzumaki- lo seccò al volo Nemu.
- E perché?- protestò veementemente il biondino, forse non lo ritenevano all’altezza? Se la sarebbe potuta cavare in qualunque situazione, ne era certo e lo avrebbe dimostrato.
- Perché la dimostrazione che ha dato nello sconfiggere i banditi che l’hanno attaccato nella taverna è stata più che sufficiente per provare la sua abilità nel combattimento, lei non ha bisogno di altri esami, invece il Signor Hagwor e il signor Kawazaki sono stati assunti in base alla loro fama e perciò abbiamo bisogno di sapere se ciò che si dice su di loro corrisponde effettivamente alla realtà- spiegò Nemu con calma.
La spiegazione bastò per calmare i bollenti spiriti di Naruto, ma non lo acquietò del tutto, non gli piaceva fare da tappezzeria, anche se questo significava essere considerato forte, lui era fatto per l’azione e al diavolo quello che pensavano gli altri.
- Uffa, e pensare che non ho usato nemmeno tutte le mie tecniche.- borbottò accigliato a bassa voce.
Comunque non potè fare altro che accodarsi agli altri, quando Nemu fece cenno di seguirli.
Andarono di nuovo verso lo spiazzo, qualche occhiata preoccupata andò verso Sauro, ma nessuno interruppe la propria attività o diede segno di paura.
La ragazza vestita di nero si allontanò per scambiare alcune parole con un soldato apparentemente preso a caso dagli altri che, dopo aver ascoltato, salutò con un inchino rispettoso e corse via, svanendo tra la folla.
- E’ questione di pochi istanti- li rassicurò Nemu, tornando verso di loro.
E infatti appena pochi istanti dopo, un grido superò il frastuono delle armi, tutti i soldati si fermarono nell’ascoltarlo e abbandonato ciò che stavano facendo si schierarono tutti ai due lati dello spiazzo, lasciandone libera tutta la parte centrale.
Naruto notò una cosa che la calca gli aveva impedito di vedere fino a quel momento. In fondo allo spiazzo, adiacente al muro opposto, c’era una specie di recinto formato da pali infilati nel terreno alti almeno cinque metri e accostati in modo da lasciare nessun spiraglio che lasciasse intuire il contenuto, il telo scuro che lo copriva completamente era trattenuto a terra con dei picchetti.
All’improvviso un gruppo di soldati si staccò dal grosso, impugnando lunghe lance di ferro.
Guidati da un comandante, che si riconosceva per il mantello che indossava, si disposero attorno alla strana costruzione e ad un segnale tagliarono le funi con le loro armi.
Senza più sostegni il telo si afflosciò dentro il recinto.
Non passarono pochi istanti che dall’interno proruppe un terrificante grido animalesco.
Riku era impassibile - Droug- mormorò come se fosse un affare che non lo riguardava.
Il grido si ripeté, affiancato da altri.
- E sono almeno una decina- commentò Sauro, meravigliato.
Naruto, invece, non sapeva di cosa stessero parlando e si fece particolarmente attento.
Nel frattempo il comandante della squadra dei soldati si posizionò davanti all’entrata del grande recinto che, benché chiusa da una poderosa catena, sembrava per cedere da un momento all’altro per i colpi che riceveva da dentro.
Velocemente compose alcuni segni con le mani e tutta la zona davanti a lui venne avvolta da una tenue luce gialla che prese la forma ben definita di un quadrato.
Fece un segno con la testa e uno dei soldati fece saltare il lucchetto con un colpo di lancia.
La catena cadde tintinnando e lentamente la porta si spalancò di poco, i ruggiti si placarono.
Calò il silenzio, solo il vento alzava qua e là qualche manciata di polvere.
Dall'interno del recinto provenivan un rumore di passi pesanti.
La porta si spalancò violentemente e senza preavviso ne uscì un mostro che fece gelare il sangue a tutti i presenti.
- Tre metri di altezza, corpo sferico di carne dura su cui si apre la bocca con due file di denti rostrati atti a dilaniare e un grande occhio centrale, arti inferiori lunghi e muscolosi in grado di raggiungere alte velocità, arti superiori piccoli e corti utilizzati per bloccare la vittima a terra, entrambi dotati di zampe di tre dita terminanti con artigli di sei centimetri affilati come spade, generalmente vengono chiamati anche i “sacchi di carne assassini“- spiegò pacatamente Nemu, indicando il mostro con un ampio gesto del braccio.
Naruto deglutì, gli formicolava la schiena per l’eccitazione, altro che gli orsi della foresta, QUELLO era un vero animale selvaggio.
Gli sarebbe davvero piaciuto affrontarlo.
Il Droug mosse qualche passo in avanti, la barriera eretta dal comandante si aprì per farlo entrare e si richiuse subito dietro di lui per impedire agli altri di uscire.
L’animale non ci fece nemmeno caso, il suo grande occhio giallo vagava bramosamente sulla folla che aveva davanti.
All’improvviso si lanciò in avanti, con le fauci spalancate in un grido belluino, con la chiara intenzione di banchettare con carne d’uomo.
La barriera tremò nello scontro, ma non cedette né il comandante che la reggeva dette segno di affaticamento, cosi il mostro dovette retrocedere, infastidito, ma riprese subito il suo assalto con più ferocia di prima.
- Bene- fece Nemu, mentre il Droug tentava furiosamente di abbattere la sua prigione - Questa è la vostra prova. Chi vuole iniziare per primo?-
Riku si fece avanti, lo sguardo vagamente annoiato.
- Vado io- disse tranquillo e andò verso la gabbia di energia.
Appena l’argenteo arrivò davanti allo scudo, il comandante battè le mani e come obbedendo ad un comando la barriera si aprì quel tanto che bastava al ragzzo per entrae e si richiuse subito dopo.
- Adesso sta a lei, signor Kawazaki, se si troverà in difficoltà, interverremo per aiutarla- avvertì Nemu, da fuori, affiancata da Naruto e Sauro.
Riku si voltò appena verso la ragazza - Non ce ne sarà bisogno- disse, portando entrambi i pugni chiusi all’altezza del volto - Me la sbrigherò in due minuti-
“Vuole combatterlo a pugni?” pensò Naruto vagamente sorpreso “Non ha un arma?”
La sua domanda cadde nel vuoto, mentre il Droug si accorgeva di Riku.
Interruppe il suo assalto contro la gabbia e concentrò la sua attenzione contro il ragazzo che aveva l’ardire di sfidarlo.
E da solo, per giunta.
L'occhio assetato di sangue si specchiò in occhi più freddi del ghiaccio.
E in un momento il Droug si mosse, coprendo in un sol balzo la distanza che lo separava dal ragazzo.
Riku non si mosse dalla sua posizione né tentò di schivare, semplicemente rimase dov’era e lasciò che le zanne del mostro calassero sulla sua spalla.
Che non venne minimamente scalfita.
Invece del rumore della carne lacerata, invece degli schiocchi delle ossa che andavano in pezzi, quello che risuonò in tutto lo spiazzo fu un limpido tintinnio metallico che si spense nel vento.
Naruto rimase letteralmente senza parole, aveva visto i denti spropositati dello Squig, erano più affilati di rasoi, eppure quel ragazzo non era stato né ferito né semplicemente graffiato, aveva incassato il colpo praticamente senza battere ciglio.
A chiarire tutti i suoi dubbi intervenne la voce profonda di Sauro - Tekkai (= Massa di Ferro)-
- Come?- chiese Naruto, voltandosi verso di lui, sicuro di aver capito male.
- Esistono sei tecniche che possono essere usate da qualsiasi essere umano per aumentare la propria forza oltre i limiti imposti dalla sua natura- il gigante si sedette a terra, sospirando, poi continuò - Si tratta di abilità che richiedono un notevole grado di abilità e una forza di volontà non indifferente per essere apprese, vengono chiamate Rokushiki (= Sei Arti), il Tekkai è la sesta e probabilmente la più difficile da apprendere, chi la utilizza può indurire il proprio corpo fino a renderlo duro come l’acciaio, è davvero stupefacente che un ragazzo cosi giovane riesca ad utilizzarla- Si grattò il mento nascosto dalla barba, sembrava sincveramente stupito.
Naruto era impressionante, era davvero qualcosa di incredibile, avrebbe detto quasi sovrumano.
Comunque non provò invidia.
Ripensò a tutti gli allenamenti, al sudore che aveva versato, ai continui rimproveri da Tifa, e infine ai risultati che aveva raggiunto.
Questo bastò a rincuorarlo.
Con un sorriso sulle labbra, tornò a concentrarsi sullo scontro.
Vedendo che il suo attacco non aveva avuto alcun effetto il Droug era indietreggiato, incerto sul da farsi, le sue zanne, abituate a tranciare qualsiasi essere vivente non avevano mai incontrato un avversario cosi coriaceo.
Riku dovette notare la sua confusione, perché cominciò a saltellare sul posto facendogli cenno di farsi avanti.
La bestia si infuriò per quella mancanza di rispetto, ruggì più forte e corse verso il ragazzo, poi all’ultimo istante saltò in aria con la chiara intenzione di schiacciarlo sotto le sue zampe.
Atterrò pesantemente, scavando un piccolo solco nel terreno, ma Riku non era sotto di lui, bensì dietro. Il Droug non ebbe il tempo di riprendersi dalla sorpresa che un dito lo trafisse sulla schiena, penetrando in profondità la sua carne coriacea.
Gridò e, spinto dal dolore e la rabbia, si voltò fendendo l’aria con i suoi artigli.
Veloce come il fulmine, Riku estrasse la sua mano e evitò l’attacco, saltando velocemente all’indietro.
Si fermò a pochi metri di distanza, con le mani infilate in tasca, sembrava annoiato.
- E’ ora di finirla- sussurrò, mentre un vento leggero gli scompigliava i capelli.
Scattò in avanti a capo chino, divorando in pochi secondi la distanza che lo separava dal suo avversario.
Sollevò il braccio pronto a colpire, proprio mentre il Droug calava le mascelle verso la sua testa.
Uno schiocco risuonò nell’aria.
Riku si fermò in scivolata dietro il mostro, i capelli che gli coprivano la tempia sinistra erano macchiati di sangue.
Restò immobile per qualche istante, poi lentamente si scostò le ciocche che gli erano calate sul viso e senza dire niente andò verso il bordo della barriera, goce di sangue scendevano ritimicamente dall'inice della sua mano.
Un rantolo uscì dalla gigantesca bocca del Droug, poi il mostro si accasciò a terra e non si mosse più. Un enorme squarcio rosso circolare campeggiava appena sotto la bocca.
Tutti i presenti erano sconvolti, stupefatti dall’incredibile potenza dimostrata dal giovane.
- Spaventoso- commentò ad alta voce Sauro, esprimendo i pensieri di tutti, benché sembrasse quello meno impressionato - Ha utilizzato un’altra delle Rokushiki-
- Lo Shigan(= Dito Proiettile), vero? Una carica di chackra che accumulata nel dito prende la forma di una spada ed è in grado di penetrare la carne senza sforzo - spiegò distrattamente Naruto.
- Ma allora le conosci- disse il gigante, sorpreso, pensando di aver parlato a vuoto.
Naruto scosse la testa - E’ stata una mia amica a parlarmi delle Rokushiki, però mi ha accennato solo alla prima e alla quarta, cioè lo Shigan, le altre non le conoscevo-
- Ah, capisco, perciò anche tu le sai fare-
- No, non sono mai riuscito ad imparare lo Shigan- Nella voce di Naruto si sentiva una nota di amarezza - E’ troppo difficile- sorrise, mettendosi le mani tra i capelli.
Sauro ridacchiò - Non c’è niente di male in questo, si tratta sempre di una tecnica molto difficile da apprendere-
- Non mi è mai importato granchè- sospirò il biondo e con quelle parole chiuse il discorso.
Intanto Riku era uscito dalla barriera e stava venendo verso di loro con gli sguardi di tutti gli spettatori puntati addosso.
- Ottima prestazione, signor Kawazaki- commentò compiaciuta Nemu, venendogli incontro - Senza dubbio ha dimostrato di essere all’altezza della missione-
Riku rispose con un borbottio e la superò, noncurante, per andare a sedersi accanto a Sauro.
- Bel combattimento- commentò amichevole il gigante.
- Bah, non era nemmeno un Droug adulto- rispose Riku, sollevando lo sguardo al cielo.
- Di solito i complimenti si accettando senza fare storie- lo rimproverò Naruto, guadagnandosi un occhiata bieca dall’argenteo.
- Venga avanti, signor Hagwor, adesso tocca a lei- La voce di Nemu interruppe la loro discussione.
La terra tremò leggermente, quando il gigante appoggiò la sua mano a terra per alzarsi, borbottando qualcosa di incomprensibile.
- Vediamo di farla finita in fretta che sto morendo di fame- avvertì, appoggiando la sua clava sulla spalla.
A grandi passi arrivò alla barriera, ma invece di entrarci, ci girò attorno, giungendo a un lato scoperto del recinto.
Ignorando i richiami allarmati dei soldati, infilò un braccio dentro la struttura e lo tirò fuori tenendo per la testa un altro Droug che si agitava freneticamente nel tentativo di divincolarsi dalla stretta ferrea del gigante.
Sauro lo poggiò a terra, bloccandolo con una mano, e sollevò la clava, per poi calarla sulla bestia, schiacciandola come un pomodoro maturo.
Compiuta l’opera, risollevò la sua arma, coperta di sangue.
- Fatto- annunciò laconico, poi si accorse che lo guardavano tutti a bocca aperta.
- Che c’è?- chiese dubbioso, lanciandosi occhiate alle spalle, l’occhio gli cadde sulle macabre macchie rosse che aveva sui calzoni.
- Cavolo, mi sono sporcato!- commentò indispettito, pensando che fosse quello il motivo dello sbigottimento generale.
Naruto si battè una mano in fronte, mentre Riku scuoteva la testa.
- Una prova decisamente impressionante, signor Hagwor- disse Nemu, interrompendo i patetici tentativi del gigante di ripulirsi.
- Beh, adesso impressionante è esagerato- si schermì Sauro, portandosi una mano dietro la nuca.
Nemu sorrise e si rivolse all‘uomo che aveva tenuto in piedi la barriera fino a quel momento- Direi che possiamo terminare qui, comandante-
L’interpellato annuì e fece un gesto di rottura.
Numerose crepe apparvero sulla superficie tenue dello scudo che scricchiolò e si ruppe in innumerevoli frammenti, scomparendo nell’aria senza lasciare traccia.
- Grazie per la sua assistenza- lo ringraziò Nemu. Il comandante fece un inchino - Dovere- rispose computo, poi se ne andò, dando ordine ai soldati di tornare alle proprie attività.
- Adesso possiamo sapere il perché di questa convocazione?- sbottò Naruto appena rimasero soli, era stanco di aspettare.
- D’accordo, avete superato la prova, perciò adesso vi spiegherò tutto, vi prego però di non interrompermi, dato che c’è molto da dire e il tempo è poco-
Tutti e tre annuirono e si fecero attenti.
Nemu chiuse gli occhi per un istante, sospirò, poi iniziò la sua spiegazione.
- Come immagino saprete, Gaia, il nostro mondo, è attualmente diviso in tre grandi regni, attorniati da innumerevoli micro-stati indipendenti- la ragazza guardò i suoi tre ascoltatori e quando fu certa che la stavano seguendo continuò - In questo momento io rappresento l’Impero di Remark-
Naruto annuì, finalmente sapeva da chi era stato assunto.
Nemu continuò - Ora, questi regni hanno assicurato un periodo di grande prosperità che dura ancora oggi-
- L’Era dell’Oro- intervenne Riku con un leggero sorriso.
- Si, cosi vengono chiamati questi anni- assentì Nemu con un cenno del capo - Purtroppo ultimamente si è formato un gruppo di ribelli anarchici che tentano di arrivare al potere attraverso la violenza, all’inizio non causavano troppi problemi, ma il loro numero è cresciuto enormemente nell’ultimo anno e hanno devastato molti villaggi, come potete immaginare le autorità hanno capito subito che non si poteva permettere che continuassero impunemente e cosi venne elaborato un piano - si fermò un istante, con una pausa ad effetto- E qui entrate in gioco voi-
- Noi?- chiese Naruto, inarcando un sopracciglio.
- Esatto, il vostro compito sarà di arrivare al Regno di Lenne, nostro alleato, e una volta giunti lì dovrete presentare questa lettera alla Somma Sacerdotessa -
La ragazza porse una lettera chiusa ermeticamente, Sauro allungò un braccio e la prese tra due dita, poi, stupendo Naruto, se la infilò dentro la barba cespugliosa, dove scomparve senza lasciare traccia.
- Lei vi consegnerà un oggetto magico molto potente, voi lo riporterete da noi e avrete il vostro compenso- continuò Nemu, ignorando l’evento.
- E’ tutto troppo facile- disse Riku, sospettoso - Dov’è il trucco?- più che domandare, stava chiedendo l’ammissione di una colpa.
- Non c’è nessun trucco, Signor Kawazaki, però per arrivare dovrete attraversare la parte orientale dell’Impero, cioè proprio la zona in cui imperversano i ribelli- rispose fredda Nemu.
- In pratica non sarà un viaggio facile- previde Sauro, calandosi il cappello sugli occhi.
- Purtroppo è proprio cosi, signor Hagwor, ora, avete qualche domanda?-
- Io non ho capito una cosa- disse Naruto, alzando la mano - Se questo oggetto è cosi importante per voi, perché non ci mandate i vostri soldati?- chiese insicuro - Cioè, perché assumere tre cacciatori di taglie che potrebbero anche non riuscire - anche se con me è impossibile- quando potreste mandarci un esercito?-
Nemu sorrise dolcemente, pensava che quel biondino fosse il meno sveglio, ma pian piano si stava ricredendo.
- Perché signor Uzumaki, questa operazione è stata elaborata esclusivamente per evitare un intervento armato che porterebbe ad una guerra, un esercito dovrebbe aprirsi la strada tra mille imboscate e continui attacchi, invece un piccolo gruppo come il vostro potrebbe passare inosservato e inoltre…-
- Siamo tre mercenari, perciò sacrificabili- Sauro finì la frase .
- Mi dispiace- mormorò Nemu contrita, abbassando la testa.
- Non si preoccupi, è normale pensarla cosi- la rassicurò il gigante, alzando le spalle. Riku abbassò lo sguardo a terra, anche a lui non sembrava importare molto.
A Naruto invece non piaceva di essere considerato come una pedina da poter buttare via senza problemi.
- Questo oggetto che dovremmo prendere- proruppe con più decisione di prima - Potrebbe fermare la ribellione?-
Nemu risollevò lo sguardo e lo puntò in quello deciso del ragazzo - Si, decisamente, con quello potremmo vincere, e senza spargimenti di sangue-
Naruto balzò in piedi - Questo mi basta, andiamo?-
Gli altri due lo imitarono.
- Un ultima raccomandazione- li bloccò Nemu - Appena lascerete la città, sarete soli, la missione è stata tenuta rigorosamente top secret per evitare una fuga di notizia, perciò nessuno dei nostri soldati vi aiuterà-
- Capisco- disse Sauro tranquillo, sembrava più che contento da quella notizia.
- Vi ho detto tutto, adesso posso solo augurarvi buona fortuna- augurò Nemu, sorridendo placidamente.
- Grazie, ma non serve- rispose Riku deciso - Andiamo- e si incamminò verso il portone.
- Ehi, non atteggiarti da capo che proprio non lo sei, capito?- gli urlò Naruto, correndogli dietro.
Sauro rimase qualche istante a guardarli battibeccare, la sua enorme bocca si piegò in un sorriso.
- Credo che sarà una faccenda interessante- mormorò tra sé, poi salutò Nemu e si avviò dietro ai suoi due neo-compagni di viaggio, verso un viaggio che li avrebbe portati molto più lontano di quanto avessero potuto immaginare.

Angolo delle chiacchiare
(l'autore arriva di corsa) Argh, pant, scusate per il ritardo, ma internt mi era saltato (Immagine del computer che mi esplode in faccia), e adesso sono davvero di fretta.
Un ringraziamento a tuti quelli che hanno recensito o anche solo letto, saluti e baci e recensite in tanti, ciao, ciao(corre via)

  
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