Anime & Manga > Higurashi no naku koro ni
Segui la storia  |       
Autore: Shiki Ryougi    24/01/2017    1 recensioni
Frammenti di storie, pensieri, paure, dolore...
Frammenti di vita, rivincita, coraggio, rinascita...
Frammenti di anime.
Una piccola raccolta dedicata a ognuno dei personaggi principali di "Higurashi no naku koro ni" e "Higurashi no naku koro ni kai".
CITAZIONE ultimo capitolo: “La prossima volta saremo insieme”.
Hanyuu mi guarda negli occhi; sono gonfi e rossi, l’espressione pura di chi ormai sta per perdere tutto. A questo punto qualsiasi vita, anche quella eterna, smarrirebbe ogni significato. Nel suo volto è tangibile questa rassegnazione.
Ma io l’ho visto.
Ho sentito la ruota cambiare direzione.
Ho udito il suono di ciò che mi attende dopo questo giugno 1983.
Questa volta so come combattere.

- Aggiornamento: 28/01/2015 --> Capitoli revisionati.
- Aggiornamento: 04/10/2016 --> Qui trovate il mio Anime Music Video sull'anime: https://www.youtube.com/watch?v=MdvspfG_8kE
- Aggiornamento: 27/02/2020 --> Al momento la raccolta resta incompiuta.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Frammenti di anime - When they cry...
Caduta




Rena Ryuugu


 
I farmaci sono disposti in ordine sulla scrivania. I libri e i quaderni di scuola, spostati in fretta e furia sopra all’armadio, sono accatastati in ordine sparso.
È quasi passata una settimana da quel giorno senza che io lasciassi la mia camera, tranne che per andare in bagno.
Durante i primi due giorni difficilmente riuscivo ad alzarmi dal letto; i farmaci rendevano ogni mio movimento debole e pesante, mentre i pensieri si susseguivano confusi, in preda a una frenesia disperata. Io potevo solo lasciarmi annullare mentre mi portavano lontano.
Dormivo continuamente, sognando cose che poi avrei subito dimenticato. A mala pena percepivo il dolore delle ferite che mi ero autoinflitta quel giorno a scuola di cui avevo solo memorie sfuocate. Man mano che i giorni passavano e i farmaci inondavano il mio sangue, quelle immagini si scolorivano sempre di più. Ero certa che prima o poi sarebbero scomparse del tutto, arrivando a infettare solo i miei sogni più profondi.
Mio padre era terribilmente preoccupato ma io non ci prestavo attenzione. Nulla, durante quei primi giorni di delirio, riuscì a scuotermi da quel torpore così simile alla morte.
Ora che sono immersa nella semioscurità, quasi una settimana dopo quel giorno, osservo il soffitto e la mia mente è vuota. Non so decidere se sia una sensazione piacevole od orribile; di sicuro non provo assolutamente nulla e questo è quasi un sollievo.
L’aria è pesante e consumata, il puzzo mi penetra nelle narici mentre le lenzuola del letto disfatto mi spingono sulla schiena. Avevo dimenticato queste semplici sensazioni che provavano che il mio corpo non si era trasformato in un fantoccio, rimanendo invece la solita intricata rete di muscoli, articolazioni e terminazioni nervose. Qualche giorno di farmaci e deliri erano bastati a farmi scordare di essere una persona viva.
Quel giorno ero stata portata all’ospedale dove mi avevano somministrato le prime dosi della cura, medicandomi anche le ferite. Osservando che rispondevo bene al trattamento mi avevano mandata a casa.
Mio padre, occupandosi di me, aveva speso molti soldi.
Seduta sul letto, con una leggera sensazione di nausea, osservo quelle scatole etichettate e numerate che sono costate così tanti soldi a papà.
Presto torneremo a Hinamizawa, nella nostra vecchia casa perché pagare le spese per questa in città è diventato impossibile e dopo che la mamma se ne è andata, abbandonandoci, ogni cosa si è fatta più difficile.

«Probabilmente Reina ha grossi problemi ad affrontare il divorzio e questo può averla portata, insieme a tutto lo stress accumulato, a una grave crisi isterica», questa era stata la risposta dei medici, «al momento è molto importante che una situazione di tale violenza non si ripeta più, per il bene della ragazza e degli altri che le stanno vicino».
I farmaci hanno reso i miei ricordi simili a cartoline sbiadite ma mentre continuo a osservarli il vuoto che ho dentro lascia spazio a una rabbia piatta e maligna, di quel tipo infido che ti avvelena il cuore.
Una forte decisione prende il sopravvento: nulla del genere dovrà più accadere. Non farò mai più soffrire mio padre e tornerò a essere la brava ragazza, paziente e studiosa, che sono sempre stata, prima che mamma rovinasse tutto.

«Vieni con me» aveva detto quel giorno. Io, senza rispondere, mi ero alzata ed ero filata in camera mia sbattendo la porta mente il cuore andava in frantumi. In quel momento Reina era già morta.
La mamma se ne andò il mattino seguente, senza rivolgermi una parola ma ormai a me non interessava più.
Tutto ricomincerà per il meglio. Torneremo a Hinamizawa, io e papà, dove avrò dei nuovi compagni di scuola, chiederò perdono per i miei peccati e farò di tutto per iniziare una nuova vita.
E da quel momento in poi il mio nome sarà
Rena.

 




[Spazio Autrice]
Qui siamo esattamente dopo gli eventi accaduti nel capitolo 3.
Semplicemente ho raccontato di come lei decide alla fine di cambiare il proprio nome, come simbolo dell'inizio di una nuova vita.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Higurashi no naku koro ni / Vai alla pagina dell'autore: Shiki Ryougi